NON E' TEMPO DI REGIME

Bersani - Di PietroBersani - Di PietroE’ ufficialmente crisi. I ministri Ronchi e Urso ed i sottosegretari Menia e Buonfiglio si dimettono. Fli esce, come preannunciato da tempo, dal governo Berlusconi. Ora gli scenari possibili previsti dalla Costituzione sono due: un nuovo governo se c’è una maggioranza parlamentare oppure le elezioni per il rinnovo delle Camere. Che fare? Noi abbiamo una posizione netta e nota da tempo: elezioni subito oppure disponibilità a dare un appoggio esterno ad un governo di transizione e a tempo (90 giorni) per approvare una nuova legge elettorale. Posizione chiara, niente tatticismi, nessun retro pensiero, contro i giochi di palazzo. Non siamo interessati a poltrone e prebende. Questo modo di ragionare non ci appartiene e vorremmo estirparlo dalla politica italiana. In questo quadro politico disastrato da Berlusconi e soprattutto dal Berlusconismo, vera piaga per le istituzioni, è opportuno chiedersi come affrontare al meglio le elezioni. E’ da un anno circa che invito il centrosinistra a darsi una mossa, a lavorare ad una coalizione per l’alternativa di governo e ad un programma serio e innovativo per modernizzare l’Italia, partendo dal rilancio economico. Sono state, purtroppo, parole al ventoed oggi ci troviamo nella condizione di affrontare le elezioni senza aver ancora individuato l’alleanza. La scelta migliore sarebbe un nuovo centrosinistra, con asse Idv-Pd, aperto a tutte le forze progressiste capaci di assumersi responsabilità di governo. Se ci fossimo mossi per tempo saremmo andati alle elezioni con ottime possibilità di vittoria, anche per le pesantissime responsabilità di un governo travolto da scandali sessuali e di corruzione che nulla ha fatto per affrontare la crisi economica. Se ci fossimo mossi per tempo…ma non lo abbiamo fatto e c’è il  concreto rischio di andare al voto contro un Berlusconi ancora forte che controlla televisioni e giornali. Per questo si dovrebbe valutare anche l’ipotesi di uno schieramento ampio comprendente tutte le forze democratiche e costituzionali del Paese per impedire a Berlusconi di vincere e instaurare definitivamente il suo regime.

Commenti

  

  • Salvate il pensionato Silvio
  • Nel 2006, dopo la risicata vittoria dell’Unione, qualche furbetto dalemiano (Latorre, Caldarola, Rondolino) propose di nominare senatore a vita Berlusconi, dato ormai per spacciato. Due anni dopo era già risorto. Ora ci risiamo. Il Cavaliere non se n’è ancora andato (“piuttosto la guerra civile”, minaccia il leader dei “moderati”) e già gli offrono un“salvacondotto” giudiziario per un’”uscita morbida” contro una “nuova piazzale Loreto”. 

  

  • Il primo ad auspicare l’“happy end” è Giuliano Ferrara, passato armi e bagagli con Fini coi soldi della famiglia Berlusconi. Gli fa eco sul “Riformista” il professore finiano Alessandro Campi: Fli eviti l’”antiberlusconismo…malattia dello spirito, febbre infantile che alimenta le peggiori frustrazioni… già tomba della sinistra riformista”. Campi non spiega quando mai la sinistra riformista avrebbe contratto l’“antiberlusconismo viscerale”, ma se lo dice lui dev’essere vero. Un altro prof, Rocco Buttiglione, vuole “evitare a Berlusconi la fine di Craxi”. “Se il Cavaliere – spiega Roberto Rao, portavoce di Casini - accettasse di fare un passo indietro, si potrebbe pensare a un salvacondotto per lui”. Secondo La Stampa, “in diversi ambienti - di maggioranza, di opposizione e fuori della politica - si studia un pacchetto che gli eviti un accanimento fuori misura: reintroduzione dell’immunità parlamentare o forme ‘aggiornate’ di prescrizione”. Secondo il rutelliano Bruno Tabacci, “questo è un Paese crudele, che per mondarsi delle proprie colpe, una volta che Berlusconi è caduto, è capace di accusarlo di nefandezze inaudite. Si può ragionare su una uscita senza vendette e senza equivoci”. 
  • Ma gli equivoci sono tutti nelle scombiccherate giustificazioni al salvacondotto. “Se Berlusconi accettasse di fare un passo indietro…”: ma se il premier cade non è una gentile concessione da contraccambiare, è la conseguenza del venir meno della maggioranza. “Evitargli la fine di Craxi”: ma Craxi non fu condannato per vendetta da un tribunale del popolo, bensì per reati comuni, corruzione e finanziamento illecito, in regolari processi normati dal codice voluto dal suo partito (lo scrisse il socialista Vassalli). “Paese crudele capace di accusarlo di nefandezze inaudite”: ma il premier è già da tempo imputato per corruzione giudiziaria, frode fiscale, falso in bilancio, nonchè indagato a Palermo per mafia e riciclaggio e a Firenze per strage. Il salvacondotto non gli eviterebbe dunque le accuse né le relative indagini (già in corso), ma gli eventuali processi (che riprenderanno non appena lascerà Palazzo Chigi) e le possibili condanne. E come si potrebbe ottenere un simile risultato? L’immunità parlamentare lo coprirebbe solo dai procedimenti futuri, non certo da quelli già avviati. Ci vorrebbe una fantasmagorica riedizione del lodo Alfano: nato per lasciar lavorare il premier finchè è in carica, ora dovrebbe lasciarlo lavorare anche da pensionato, quando non lavorerà più. Parola d’ordine: “Lei non sa chi ero io”.

 

beata ingenuità!Ma quale salvacondotto! Possibile che non abbiate capito la furbizia di Silvio? Ricordate il viaggio  misterioso che fece mesi fa in una repubblica caucasica nel Kirghizistan?Non farà la fine di Craxi statene certi, si è già preparato il suo buen ritiro, sotto la protezione del dittatore Bakiev amico del suo amico Putin, la al riparo dagli agenti occidentali cattivi e interpool che lo cercheranno. Silvio B. si comporterà come è nella sua indole, cioè da furbetto, e state certi che qualche capatina ad Antigua la farà, giusto per non sentire la nostalgia delle sue ville.Io spero che gli sequestreranno tutte le ville e i miliardi che ha guadagnato e che continuerà a guadagnare da rifugiato, che restituiscano la Mondadori ai legittimi proprietari. Ma chi restuituirà a noi italiani i 15 anni di balle che ci ha inventato? Chi ripagherà l'Italia per lo scempio ricevuto?Ora uniamoci anche col diavolo per cacciarlo,non parlate di elezioni che è un sacrilegio! cambiamo questa legge elettorale e togliamogli almeno il controllo della Rai.Mai più permetteremo ad un politico di manipolare le coscienze come ha fatto questo uomo.  Viva la Costituzione! francesco barontini    

  Comincia ad essere difficile capire cos'altro deve succedere perché Silvio Berlusconi venga mandato a casa. Nella maggior parte dei paesi sarebbe bastato uno dei tanti scandali in cui è stato coinvolto per distruggerlo politicamente. Ogni volta che scoppia un nuovo scandalo, più squallido e incredibile del precedente, viene da pensare che non se la caverà. Non riuscirà a sopravvivere a una sentenza che lo accusa di aver corrotto un avvocato perché rendesse falsa testimonianza. O a ridimensionare la montagna di prove dei festini che organizza regolarmente nelle sue residenze private. Eppure lui è sempre al potere, ha dell'incredibile. Ci sono stati gli interminabili processi di corruzione, che si sono conclusi in una serie confusa di condanne e assoluzioni. Berlusconi è stato inoltre ritenuto colpevole di falsa testimonianza per aver negato di essere stato iscritto alla P2, la loggia massonica di estrema destra che negli anni settanta tramava contro la democrazia( anche se il reato è stato cancellato per un'amnistia).Poi ci sono le voci sui rapporti tra il premier e la mafia: negli anni settanta Berlusconi assunse come stalliere Mangano, un mafioso in seguito condannato per omicidio, traffico di droga ed estorsione. Né ha mai risposto in modo esauriente a uno dei principali enigmi della sua straordinaria carriera imprenditoriale: chi ha messo a disposizione l'ingente capitale servito a finanziare la costruzione dei suoi complessi residenziali alla periferia di Milano, circa quarant'anni fa? Nella banca Rasini si sospetta che alcuni boss di Cosa Nostra mettevano i loro “risparmi”. Di recente uno dei suoi più stretti collaboratori, Marcello Dell'Utri, è stato condannato a sette anni per i suoi rapporti con la mafia, e negli ultimi anni molti collaboratori di giustizia hanno riferito che Cosa Nostra considerava Forza Italia, il cavallo di Troia per accedere al potere. Il fatto che nelle elezioni del 2001 Berlusconi abbia ottenuto in Sicilia il 100% dei seggi la dice lunga su quale sia il cavallo in cui Cosa Nostra ha deciso di entrare. Poi,ovviamente, ci sono le prostitute. Prima era ammirato ma ora la situazione è cambiata. In parte perché con i suoi comportamenti pare stia mettendo in pericolo la sicurezza nazionale; in parte perché il premier usa la sua passione per le donne per decidere chi otterrà un lavoro e perfino chi entrerà in politica ( Nicole Minetti). Nelle ultime settimane , mentre venivano diffuse le ultime rivelazioni sullo scandalo Ruby, il governo ha annunciato misure contro la prostituzione. E' stato un po' come se un preside alcolizzato proibisse ai suoi alunni di bere Coca-Cola. Ma la percezione è cambiata perché Berlusconi è più volte apparso come un palpeggiatore feudale e un vecchio rimbambito. In visita all'Aquila, dopo il terremoto di un anno e mezzo fa, rivolgendosi a un'assessora ha detto: “ Posso palpare un po' la signora?”. La sua difesa nell'ultimo scandalo (“ Meglio essere appassionati di belle ragazze che gay”) è stata ritenuta stupida e offensiva e, in qualunque paese normale, sarebbe stata di per sé uno scandalo. Ma la crisi di governo è arrivata anche per quello che Berlusconi non ha fatto. Abruzzo: ricostruzione ferma. Il giorno del terremoto alcuni costruttori ridevano pensando ai soldi che avrebbero guadagnato grazie alla tragedia; il capo della Protezione Civile, responsabile della ricostruzione , ha incontrato una massaggiatrice brasiliana messa a disposizione dagli stessi costruttori. IL PESO DELLE TV La scorsa settimana un edificio di Pompei è crollato: l'ennesima vittima dell'incuria e dell'incompetenza del governo. Ha trasformato il paese in una barzelletta. Com'è possibile che sia ancora al potere? La risposta più ovvia è che lui e la sua famiglia controllano una parte importante dei mezzi di informazione: tre emittenti televisive nazionali, un'enorme azienda pubblicitaria, un importante quotidiano e decine di riviste. Una simile concentrazione di potere fa sì che ogni scontro politico sembri una lotta tra una potenza nucleare e un ragazzino armato di pugnale. Ogni volta che qualcuno osa criticarlo, vengono sciolti i mastini e viene montata una campagna diffamatoria: Fini, Marcegaglia, e anch'io ne sono stato vittima. Nella maggior parte dei paesi, per rimuovere i leader di questo tipo si fa appello all'interesse nazionale. In quel modo si rende più dignitosa la loro uscita di scena. Tuttavia, anche se Berlusconi fosse davvero convinto di essere un salvatore, non è il tipo che crede al sacrificio personale. E soprattutto, non crede all'interesse nazionale. Adesso anche per i suoi sostenitori è diventato un peso. Ogni volta che compare sulla scena internazionale, gli italiani trattengono il fiato: negli ultimi anni ha definito Obama “abbronzato”, è stato zittito dalla regina d'Inghilterra, ha fatto aspettare i leader della Nato e ha mimato il gesto del mitra a una giornalista russa imbarazzata. Ma il paese sembra incapace di liberarsene: a Fini manca il coraggio di votare a mozione di sfiducia e l'opposizione non può farlo da sola. Il parlamento è paralizzato. Ho capito la gravità della situazione parlando con un avvocato di Roma ( pacifista convinto), mi ha confidato che, a suo parere, l'unica soluzione per liberarsi del premier è l'omicidio. Pensavo scherzasse, invece era serio. Eppure, quando un avvocato cattolico, di ceto medio, rispettoso della legge, parla seriamente di insurrezione armata, significa che nel paese sta succedendo qualcosa di grave. Per liberare la politica italiana dalla sua influenza bisognerà aspettare la sua morte naturale o avviare una profonda deberlusconizzazione del paese, per tornare alla realtà dopo vent'anni di lavaggio del cervello televisivo. Temo che la prima soluzione sia più probabile della seconda, ma è comunque ancora lontanissima.

On. Donadi, ho avuto modo di apprezzare molto le sue posizioni sull'uscita dal berlusconismo, sono iscritto IDV e penso che non si possa uscire dal berlusconismo tramite elezioni con 3 poli. Abbiamo già perso nel 1994 con 3 poli, il paese è diviso in un 60% di cittadini in crescita che non sopporta più Berlusconi, siano essi di destra o di sinistra, che non ne può più del quasi ventennio ormai passato e per questo è disposto a qualsiasi alleanza per difendere la Costituzione, la democrazia, la legalità, l'unità nazionale, che sappiamo sarebbero massacrate se assistessimo ad un'altra vittoria elettorale di Berlusconi alleato alla Lega Nord. E' necessario fare alcune riforme che per essere fatte hanno bisogno di essere condivise almeno dalla maggioranza del Paese, come quella sul conflitto di interessi, la prima da fare per evitare un ritorno di Berlusconi o l'apparire di altri come lui nel futuro, poi c'è la situazione economica che come l'Europa ci dimostra è gravissima, c'è una nuova legge elettorale per il futuro da fare, ci sono dei provvedimenti contro la corruzione dilagante da prendere, contro l'evasione fiscale, una riforma della Rai che la renda autonoma dai partiti...Per fare queste cose che non sono da poco, soprattutto il conflitto di interessi è centrale: non è una leggina qualunque che si può fare con maggioranze striminzite, si tratta di toccare con mano coacervi di interessi e solo un'alleanza che arrivi fino a FLI può vincere e realizzare: IDV-PD-UDC-FLI (e SEL) in un'alleanza per una legislatura Costituzionale."Vogliamo uscire dal berlusconismo, il fatto che Marina Berlusconi possa candidarsi è tipico di un paese dove NON c'è alcuna legge sul conflitto di interessi che proibisca il monopolio televisivo, senza il quale Berlusconi sarebbe già uscito di scena da tempo. Serve l'atteggiamento e la dirittura morale dei padri fondatori, il momento non è molto differente. Sappiamo che cosa accadrebbe se Berlusconi vincesse, lo ha già detto, se lo spiegate bene gli italiani vi capiranno, certo che Berlusconi griderebbe all'ammucchiata, ma voi dovete spiegarlo che è una forma di enorme responsabilità verso il Paese: tutte le culture politiche democratiche unite per ripristinare la democrazia. Riassumendo prima un'alleanza stretta con PD e SEL per il "Nuovo Ulivo" (leggo qualche commento anti-PD, ma dove pensiamo di andare senza il PD che è il secondo partito italiano? Non c'è alternativa senza il PD e per questo dovremmo stargli più vicini e consigliare meglio Bersani, che va aiutato avendo una situazione difficile da gestire, con Veltroni e D'Alema che lo tirano per la giacca, uno da una parte l'altro dall'altra, Bersani è sempre stato leale con noi, ha difeso l'alleanza strategica con IDV da sempre, resistendo agli attacchi di Letta (ispirato da D'Alema). Poi il Nuovo Ulivo deve stringere un'alleanza tattica con il Terzo Polo, in chiave di difesa della Costituzione, Legalità, Unità Nazionale, difesa della Magistratura....Una legislatura Costituente per l'uscita dal berlusconismo...

le alleanze si fanno con chi è disponibile, non si possono imporre. I vertici del PD preferiscono l'UDC. L'UDC pone una "conditio sine qua non": liberarsi di Di Pietro e del suo partito. E poichè il PD, nonostante la sua professione democratica, NON ascolta gli elettori, decideranno i soliti.....ossia D'Alema & co. Io non disdegno l'alleanza con il PD, la reputo solo poco probabile per volontà dei dirigenti di quel partito!!! Un partito che, se continua su quella strada, perderà buona parte di elettorato.....un elettorato (quello di sinistra, s'intende) che si riverserà in SEL o in IDV!!!  

ops

il commento "Caro Paolo" è mio....

  • stavolta il ducetto è veramente alle strette....ma da uno come lui, che non ha mai avuto rispetto della democrazia, delle istituzioni e del popolo, ci si puo' aspettare di tutto!!!!....sono anni, ormai, che subiamo tutte le sue porcate....l'ultima è la richiesta di sciogliere un solo ramo del parlamento ovvero la camera, quella in cui, di fatto, manca la fiducia....che dire? questa è la porcata delle porcate, un ultimo tentativo, disperato, di non vedere crollarsi addosso il castello di pattume abilmente costruito in questi 20 anni attraverso la diffusione di una sub-cultura fatta di monopolio mediatico, di prevaricazioni, leggi ad personam, colossale conflitto di interessi, malaffare, dossieraggi, corruzione, velinismo e via discorrendo.....l'ipotesi di andare ad elezioni solo per la camera, indica, non solo analfabetismo costituzionale ma anche la maniacale visione padronale dello stato.....davanti ad una crisi conclamata (con l'uscita di fli dal governo), il despota fa fatica ad accettare d'aver miseramente fallito in tutto e quindi cerca l'ultimo colpo di coda in barba (come sempre) alle regole democratiche.....e in piu' i suoi lacchè, laddove non cerchino di abbandonare la barca, gridano al tradimento e vanno delirando quà e là, nella loro ostinata difesa ad oltranza di un governo del NULLA!!!
  • nel frattempo le altre forze politiche discutono su come affrontare la situazione e/o gli scenari che si avranno dopo il voto di sfiducia: fini continua a non piacermi....utile alla causa, ma per cortesia, eviti di riconoscersi in valori come "la legge è uguale per tutti", visto che  per 20 anni ha contribuito a distruggere questo principio per compiacere quei lestofanti con cui ha governato!!! casini e rutelli  assaporano la possibilità di creare il tanto agognato "grande centro" (alias vecchia DC)...e infatti i due chiedono a chiare lettere le dimissioni del ducetto e riconoscono il fallimento totale di questa maggioranza, mentre fino a ieri parlavano (specie casini) di opposizione responsabile......
  • anche la lega fa il suo gioco: fingendosi alleata fino alla "morte politica" di berlusconi, nella realtà, se lo sta cucinando pian piano....attende che su b. ricada tutta la responsabilità del NON-governo o del governo del bunga-bunga, in modo da crearsi l'alibi giusto per poter fare un pieno di voti in caso di elezioni...insomma, se il federalismo non si è fatto, la colpa, al piu', sarà del traditore fini o del bunga-premier.....
  • quanto alla sinistra: il pd dimostra, come sempre, il suo stato confusionale....non ne azzecca una!!....l'ultima, in ordine di tempo, è la batosta avuta alle primarie milanesi.....insomma, la base piddina è palesemente contraria con il percorso che la dirigenza ha in mente per il pd.....il pd deve rendersi conto che il proprio elettorato è essenzialmente di SX e che questo volersi dirigere, a tutti i costi, verso il centro è una manovra  errata.....cosa deve fare IDV?...è ovvio che IDV, nel suo percorso di difesa di certi valori e di coerenza (a parte piccoli errori) deve cercare di continuare a pensare alle sorti del paese ed allearsi con forze di sx che vogliono uscire per sempre dall'incubo del berlusconismo al fine di mettere in pratica tutti i valori per cui ci si è battuti..... è da mesi che dipietro invita le forze di sx a sedersi intorno ad un tavolo per definire un programma e scegliere un leader per non trovarsi impreparati in caso di elezioni....macchè!! i suoi appelli sono inascoltati...cio', soprattutto, per i motivi indicati ovvero la voglia di una parte del pd di fare inciuci coi centristi....
  • al momento pero' si pone un altro problema....non sappiamo che tipo di reazione avrà il despota alla crisi di governo, quando cioè la parola passerà al capo dello stato....ho strani presentimenti....per cui potrebbe esserci la necessità di creare un governo di emergenza....mah!

Giusto il tempo per una nuova legge elettorale ed una di qualità per i conflitti d'interesse, che non permetta più quello che è successo. Poi pronti via per battaglia!

Subito un "governo tecnico" per cambiare la "legge porcata" dello statista Calderoli. Poi nuove elezioni per eliminare TUTTE le "leggi ad personam" di PAPI Padrone, Padrino, Piduista, Pifferaio, Pataccaro, novello Creso che ha affamato l'Italia, con il più alto debito pubblico d'Europa, ora in attesa di bancarotta!

Il 4 novembre 1993 il 41 bis non fu rinnovato per 140 detenuti del carcere palermitano dell’Ucciardone. A rivelarlo, dinanzi alla commissione Antimafia, è stato l'ex Ministro di Grazia e Giustizia Giovanni Conso, il quale rivestì la carica tra il 1993 e il 1994 nei governi Amato e Ciampi. Conso ha spiegato di avere preso quella decisione "per fermare la minaccia di nuove stragi". L'ex guardasigilli ha continuato dicendo -" C’era già stato l’arresto di Riina, e si parlava di un cambio di passo della mafia con il nuovo capo, Provenzano.Il vice di Riina aveva un’altra visione: puntare sull’aspetto economico ed abbandonare le stragi. Ecco perché decisi di lasciar stare un atto che non era obbligatorio”. E' questo un passaggio che merita attenzione e neccessità di chiarimenti a parere dei parlamentari Luigi Li Gotti e Giuseppe Lumia, i quali si chiedono come potesse Conso conoscere "la linea adottata da Provenzano all’interno di Cosa Nostra se alla fine del ’93 Provenzano era ancora uno sconosciuto per gli investigatori". Numerose sono state le reazioni di stupore e indignazione dei parenti delle vittime delle stragi di mafia degli anni 1992 e 1993, mentre i giudici palermitani che indagano sui quei fatti hanno dichiarato che le rivelazioni di Conso rappresentano, per loro, delle autentiche novità. Solo per la cronaca è importante ricordare che il regime del carcere duro era uno degli argomenti cui faceva riferimento il cosiddetto "papello", il famigerato documento, che rappresenterebbe la prova della scellerata trattaiva tra Cosa Nostra e pezzi dello Stato, di cui ha parlato in modo particolareggiato Massimo Ciancimino.

Non è detto che l'IDV debba seguire il PD nella sua politica suicida. Personalmente, finora, non ho nulla (o quasi) da rimproverare all'IDV. Si è posto fin dall'inizio in maniera chiara e coerente, il che è già tanta roba, di questi tempi!!! Ora abbiamo un governo alla frutta, che sta tentando gli ultimi colpi di coda, speriamo senza sfociare in nulla di violento!!  Poi abbiamo i soliti maniaci del "grande centro", e una sinistra densa di contraddizioni. Pensavo: certo, anche dopo la caduta del fascismo si rese necessaria una "Costituente" che comprendeva personalità politiche diverse, ma convergenti su alcuni principi basilari. Purtroppo, perdonami, ma oggi non vedo personalità di pari spessore, tranne forse due o tre. Oggi le questioni realmente urgenti, attorno alle quali potrebbero "convergere" schieramenti politici diversi, potrebbero essere giusto un paio, che vanno dalla legge elettorale al conflitto d'interessi. Di più non mi sentirei di ipotizzare. Per il semplice fatto che il modo di approcciare la politica fiscale, o del lavoro, è e deve essere diversa, vista da destra o da sinistra. E, guardando in faccia i politici attuali non sono certa che ci sia una possibile convergenza nemmeno attorno alle questioni di cui sopra. Inoltre, quanto al possibile schieramento futuro....credo che il PD sia in preda ad un delirio suicida. Mi sembra evidente che, tra le diverse anime che convivono nel PD, continui a prevalere quella inciucista. Invece, si fa strada la sinistra di Vendola. Se al tempo delle regionali pugliesi si disse che il successo di Vendola era tutto limitato al territorio locale, cosa diciamo ora, dopo le primarie milanesi? Ho l'impressione che gli elettori piddini si siano stufati. Immagino gli elettori piddini come ad un bivio. La sinistra o la "moderazione" centrista? Tra il partito di Cesa-genero-di-Caltagirone e un'imitazione tipo Letta junior, Fioroni, e compagnia bella, preferirei i primi. Tra una sinistra di Vendola, e l'imitazione tipo Veltroni e compagnia bella, preferirei Vendola. Quindi, l'IDV potrebbe spingersi a fare una scelta chiara verso Vendola, che secondo me è destinato ad accaparrarsi TUTTI i voti dell'anima di sinistra che è ancora nel PD. Credo che aspettare ancora che il Pd si decida, ci porti a perdere un importante treno.  

Caro Donadi, è inutile fingere di non essersi accorti che il PD rifiuta l'alleanza con l'IDV, specialmente se si tratta di creare un asse portante intorrno al quale aggregare parti della sinistra sminuzzata in cerca di qualcuno che porti avanti un programma nel quale i dispersi possano in gran parte riconoscersi. Già, quale programma? Dal PD sinceramente si capisce poco e anche Di Pietro con l'IDV non ne parla abbastanza, anche perché si viene giocoforza attratti nel mulinello delle chiacchiere sulle donnine dell capo del malgoverno; un gioco questo che giova soprattutto alla maggioranza, tutta tesa, specialmente ora che si sente odore di elezioni, a nascondere le proprie malefatte, la propria inettitudine e la sua inerzia non più occultabile. Siamo davvero messi male e dispero in un governo tecnico con il solo compito di rifare la legge elettorale perché i seguaci del Cavaliere sono ancora troppi e di tutto faranno per rivotare con questa legge. 

E' certezza che senza il pd non si raggiungono i numeri necessari per creare un'alleanza che abbia una qualche possibilità. Che l'attuale governo sia una vergogna senza precedenti è cosa risaputa, il livello è bassissimo e isolati e bacati stanno i pochi neuroni che hanno in testa i nostri governanti. Personalmente all'Idv non ho quasi nulla da rimproverare mentre riguardo il pd vorrei "menare" Bersani. Non ci si può ridurre all'ultimo momento quando si è avuto un abbondante decennio per organizzarsi, compattarsi e contrastare lo scempio perpetrato da incapaci e personaggi senza valore, neanche degni di essere definti senza arte nè parte. Mentre mezza Europa crepa dalla risate e l'altra metà più seria disprezza bollando come decadente il nostro governo, noi del centrosinistra che sentimento possiamo provare? Imbarazzo per la destra e delusione per la sinistra, penso.

dott. Donadi condivido appieno la posizione dell'IDV. Gradirei che si portasse al primo punto del programma del nuovo governo, la lotta all'evasione fiscale. è di oggi un articolo sul quotidiano city che tre contribuenti su quattro non sono in linea con le stime del redditometro per le dichiarazione dei redditi del 2009. Siamo il primo paese in Europa per evasione fiscale. Nei primi 10 mesi è cresciuta del 9,7%. l'Italia si conderma come prima in Europa per reddito imponibile evaso al 54,4% per un totale di 157 miliari di euro l'anno. l'indagine è stata condotta dalla associazione contribuenti italiani che individua le categorie principali di evasori che risultano essere: gli industriali al 32,8% ( coloro che sono il motore dell'Italia), seguiti da bancari e assicurativi con il 28,3% ( che adottano comportamente alquanto oscuri), commercianti all'11,7% e artigiani al 10,9% che ostentano Porsche Cayenne o BMW X6 per portarci la legna o la frutta.Ecco ritengo che se si cominciasse da questo primo punto direi che si potrebbe ricominciare da 0 mettendo basi solide al nostro paese. Se ciò fosse accompagnato da: una forte riduzione della pressione fiscale con una aliquota massima al 33%; una legge  che desse modo a tutti di scaricare dalla dichiarazione dei redditi i consumi che si effettuano durante l'anno fiscale ( unico modo certo per far emergere il sommerso); avremmo modo e soldi per investire sulla ricerca, sulla cultura, sulla tecnologia e quant'altro.Tutto ciò non mi sembra affatto difficile, bisogna solo avere la responsabilità ed il coraggio di farlo.

si, la penso come nel primo commento di mmc ;occorre responsabilità, non credo ai sondaggi che danno ancora Berlusconi vincente e sostenuto. Vogliamo un Paese serio, reale, i can can ci hanno stufato . 

 Andare a votare con questa legge elettorale è rendersi complici di un sistema antidemocratico e illiberale. Spero che l'IDV non si macchi di questo errore, sarebbe un ripetersi di un parlamento di marionette controllate da chi fa le liste elettorali.

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