PARLAMENTARI PAGATI PER NON LAVORARE

Martedì 12 ottobre 2010 - TransatlanticoMartedì 12 ottobre 2010 - TransatlanticoMartedì 12 ottobre, ore 17. Questa è la foto del Transatlantico: un deserto. Sembra il titolo di una sit-com ma in realtà è la drammatica fotografia di quanto sta accadendo da qualche mese a questa parte in Parlamento. 945 parlamentari pagati per non lavorare. La settimana appena trascorsa, lo dico con sconcerto e amarezza, 630 deputati della Repubblica, pagati con i soldi dei contribuenti, sono stati impegnati “dal martedì al martedì” per esprimere un solo voto. Al Senato è la stessa identica cosa: 315 senatori pagati per non lavorare. I fratelli-coltelli del governo e della maggioranza non sono più in grado di portare un solo provvedimento all’esame dell’Aula e quello che arriva, come la riforma dell’Università, tanto strombazzata dal ministro Gelmini mani di forbice, viene bloccata perché non ci sono i soldi. Si esaurisce tutto qui il lungimirante e rivoluzionario programma di governo, in un drammatico e preoccupante vuoto propositivo. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ad inizio legislatura, come era giusto che fosse, aveva richiamato il parlamento a lavorare più giorni alla settimana, tace. Impegnato come è nell’aspra battaglia politica interna alla maggioranza ha smarrito il senso del suo ruolo e soprattutto quello del Parlamento. Berlusconi, angosciato per la sua leadership in bilico, è impantanato tra mille difficoltà e la drammatica afasia legislativa del governo è il sintomo evidente che non sono più in grado di governare il paese. Il paese reale ed i suoi problemi sono l’ultima delle preoccupazioni per il governo e la maggioranza. Mentre il parlamento non lavora la Caritas parla di un tasso di povertà in caduta libera nel nostro paese e di 8 milioni e 370 mila poveri nel 2009. Il presidente della Corte dei Conti denuncia che l’Italia tra i paesi industrializzati è all'ultimo posto per la crescita del Pil, al primo per l'aumento vorticoso del debito pubblico e tra i primi per il rapporto deficit-Pil. La presidente di Confindustria Marcegaglia parla di una fase di grande incertezza con crescita bassa e difficoltà a riassorbire la disoccupazione. E, infine, la Cgia Mestre che lancia un nuovo preoccupante allarme sull’elevato tasso di disoccupazione, a quota 10,2% con un esercito di 6.621.000 disoccupati reali. Aula vuota, corridoi semideserti, nessun provvedimento del governo, commissioni a discutere sul nulla, un solo voto a settimana, un Parlamento che non fa niente ed un’opposizione cui resta solo l’amaro e frustrante compito della denuncia.

Commenti

 Il candidato "PREMIER" alle elezioni si deve obbligatoriamente presentare con un PROGRAMMA chiaro e di facile comprensione a tutti i livelli. Se nei cinque anni in carica riescono a portare avanti il programma che il Popolo ha votato, (in quanto non si riesce più a credere a nessun partito) il loro stipendio sarà di volta in volta rivisto fino a portarlo all'attuale situazione (attualmente impossibile conoscere) chiaramente in percentuale DANNI  BENEFICI per la Nazione. In parole povere se fanno Str..... bisogna che non siano pagati altrimenti ci fanno cornuti e mazziati, allora sì che vedremmo assottigliarsi le file dei politici di professione e vedremmo più professionalità nei vertici economicolavorativi del nostro caro Paese, in quanto sono certo che il candidato si contornerebbe di persone capaci, e non di nullafacenti pronti all'assalto della prossima diligenza.
grazie per dare queste informazioni, adesso servono provvedimenti seri, ridurre gli stipendi dei politici ed il loro numero, per avere al Governo gente seria e motivata, non affaristi che cercano il loro tornaconto e quello dei loro clan.In questo modo si opera già una selezione. Per favore agite.
I diritti quali lo stipendio e la pensione dopo 40 anni di versamenti,(inclusi, ovviamente ,anche quelli di parlamentari,ministri,sindaci,consiglieri ecc), sono diritti costituzionali che non possono essere messi in discussione,se è vero che i cittadini sono uguali.
Perchè invece di blaterare non iniziate voi dell'IDV a dare il buon esempio riducendovi lo stipendio della metà e rinunciando ad una serie di privilegi? Finchè non arriverete a questo, è inutile che continuate a lanciare proclami e denunciare una situazione in cui siete immersi fino al collo...
PER LE LEGGI CHE HA FATTO FINO AD ORA QUESTO GOVERNO (IL PARLAMENTO SI LIMITA A RATIFICARE), MOLTO MEGLIO SE STA FERMO.E POI SAREBBE PEGGIO SE SOGGETTI COME GASPARRI, CAPEZZONE O QUAGLIARELLA (IN VECE DEL CLAN ALFANO-GHEDINI) PRENDESSERO QUALCHE INIZIATIVA, SI PASSEREBBE DALLA TRAGEDIA ALLA FARSA.  STATE FERMI E  BUONI CHE E' MEGLIO PER TUTTI.
Se 935 onorevoli fannulloni hanno trascorso un'intera settimana nulla facendo, conseguentemente nulla dovrebbero ricevere. Analogamente per i rispettivi indispensabili inutili sconosciuti portaborse. Emolumenti, indennità e prebende varie degli onorevoli fannulloni dovrebbero essere girati ad un fondo a favore di disoccupati, cassintegrati, emarginati che in Italia sono milioni! Ma le onorevoli orecchie, quasi certamente, non ci sentono proprio. I semidei dei palazzi romani sono molto più entusiasti dell'idea che si costituisca un nuovo pingue e ricco fondo a favore degli onorevoli nullafacenti. L'aveva già proposto Cesa dell'UdC quando il suo porcello di partito Cosimo Mele fu scoperto in hotel in allegra compagnia di escort alle quali dava saggie e dotte lezioni di come si comporta "un vero onorevole"! Fulgido e raro esempio per tanta rozza gente comune...
I parlamentari disertano le aule, l'esecutivo diserta i ministeri, soltanto le donnine affollano le residenze del re senza corona. Questa è roba vecchia, purtroppo.Questi parlamentari del Pdl sono pagati anche per la desertificazione del cervello e della coscienza per seguire fedelmente gli ordini del loro padrone.Io fossi un parlamentare dell'opposizione ai Palazzi dei due rami del Parlamento andrei lo stesso, fosso soltanto per vedere che faranno i disertori della nostra democrazia che la Costituzione inserisce in quella di tipo parlamentare.Vero quanto dice Stefy, vero quanto spiega M. Giannini anche perché tutto questo accade per la disattesa ai principi costituzionali, ossia: l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, è democratica, è parlamentare, libertà di pensiero e di opinione, la libera informazione, si vietano i monopoli e gli oligopoli, i conflitti d'interesse, l'apologia al fascismo, la minaccia all'integrità nazionale.Ecco, on. Donadi quali argomenti si potrebbero portare quotidianamente in aula per discutere dell'Italia.
I parlamentari disertano le aule, l'esecutivo diserta i ministeri, soltanto le donnine affollano le residenze del re senza corona. Questa è roba vecchia, purtroppo.Questi parlamentari del Pdl sono pagati anche per la desertificazione del cervello e della coscienza per seguire fedelmente gli ordini del loro padrone.Io fossi un parlamentare dell'opposizione ai Palazzi dei due rami del Parlamento andrei lo stesso, fosso soltanto per vedere che faranno i disertori della nostra democrazia che la Costituzione inserisce in quella di tipo parlamentare.Vero quanto dice Stefy, vero quanto spiega M. Giannini anche perché tutto questo accade per la disattesa ai principi costituzionali, ossia: l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, è democratica, è parlamentare, libertà di pensiero e di opinione, la libera informazione, si vietano i monopoli e gli oligopoli, i conflitti d'interesse, l'apologia al fascismo, la minaccia all'integrità nazionale.Ecco, on. Donadi quali argomenti si potrebbero portare quotidianamente in aula per discutere dell'Italia.
non mi sorprende affatto questa notizia....non a caso ho piu' volte detto che il parlamento è diventato, da tempo, solo un complemento d'arredo di arcore il quale viene attivato SOLO quando serve per emanare le porcate del manovratore(leggi ad personam)...per il resto, il nulla assoluto....e poi questi dis-onorevoli hanno pure il coraggio di chiamare fannulloni gli altri…oppure, per gli operai delle catene di montaggio, hanno pure il coraggio di chiedere una maggiore produttività (=lavorare come le bestie) con la rinuncia ai propri miseri diritti…che dire di piu‘?.La situazione italiana è quanto mai drammatica….la disoccupazione vola, i poveri aumentano, c’è mezza italia che protesta per la perdita del posto di lavoro (ma i tg di regime stanno attenti a non diffondere simili sconcezze), la scuola protesta, del futuro dei giovani manco a parlarne, le imprese arrancano, ecc.ecc….e il governo che fa?? Pensa al lodo alfano costituzionale o a come affossare la corte costituzionale e la magistratura!!!…ormai, è chiaro che questo governo del malaffare ha fallito miseramente….sarebbe ora che togliesse le tende al piu’ presto perché ormai ne abbiamo fin sopra ai capelli!!!
  • Maggioranza in agonia       
(di MASSIMO GIANNINI)
  • IL PROCESSO di "balcanizzazione" del centrodestra compie un ulteriore salto di qualità. In un solo giorno si moltiplicano gli strappi sul già logoro tessuto politico che dovrebbe tenere insieme il governo per l'intera legislatura. In Parlamento Schifani e Fini rompono sulla legge elettorale. A Palazzo Chigi i ministri rompono con Tremonti sulla finanza pubblica. Al Senato il Pdl rompe con se stesso sul Mezzogiorno. Tre indizi, stavolta, fanno una prova: questa maggioranza non regge più.Eppure, proprio mentre agonizza, il "berlusconismo da combattimento" diventa più dannoso. Lo dimostra l'ultimo blitz sulla bugiarda "riforma della giustizia" in arrivo: una norma che prevede l'obbligo per la Consulta di deliberare con una maggioranza dei due terzi in tutti i casi in cui si giudichi l'incostituzionalità su una legge. Un'altra misura eversiva: limiterebbe drasticamente l'autonomia dei giudici e squilibrerebbe una volta di più il bilanciamento dei poteri. Un'altra norma ad personam: per il passato, avrebbe impedito la bocciatura del vecchio Lodo Schifani, e per il futuro potrebbe impedire la bocciatura del nuovo Lodo Alfano. C'è solo da sperare che, nella totale entropia della fase, salti anche questa ennesima manomissione dei principi repubblicani. La rottura sul "Porcellum" è preoccupante. La bega procedurale non riflette più solo un dissenso politico, ma si traduce in un conflitto istituzionale. Il presidente del Senato "avoca" a sé il dibattito sulla nuova legge elettorale, con l'intenzione di frustrare le velleità riformatrici del presidente della Camera. Fini vorrebbe modificare a Montecitorio la "porcata" di Calderoli, per consentire agli italiani di tornare a votare con una legge elettorale più giusta, che tolga alle segreterie di partito il "potere" di nominare i propri parlamentari e restituisca ai cittadini il "diritto" di scegliere i propri rappresentanti. Schifani glielo impedisce, ancorando il confronto nelle sabbie mobili di Palazzo Madama, perché in ossequio ai voleri del Cavaliere preferisce che gli italiani votino con questa pessima legge elettorale. Il risultato, oltre alla spaccatura orizzontale tra Pdl e Fli, è una frattura verticale tra la seconda e la terza carica dello Stato. La rottura sulla Legge di stabilità è devastante. I "tagli lineari" del ministro dell'Economia affondano non tanto sulla pelle sottile degli altri dicasteri, ma nella carne viva della società italiana. Scuola e università pagano il conto più salato della recessione. Ma è l'intero Sistema-Paese che, senza ossigeno, è a un passo dall'asfissia. Tremonti tiene sotto scacco il governo: in Europa è tornata la tensione sui debiti sovrani, e si teme la "seconda ondata" della tempesta perfetta. L'Italia è ad altissimo rischio: non ha un euro da spendere, e nei prossimi tre anni la Ue esigerà manovre per 9 punti di Pil. Ma la linea del rigore assoluto, se può premiare a Bruxelles, è ormai insostenibile a Roma. Non si governa dicendo solo "no". Neanche (o soprattutto) in tempi di crisi. Il "genio dei numeri" avrebbe dovuto costruire una exit strategy per lo sviluppo. Non l'ha fatto. E oggi è troppo tardi. La "speranza" non c'è più. È rimasta solo la "paura". Il governo non è più in grado di costruire consenso intorno a un progetto di crescita dell'economia e della società italiana. La rottura sui crediti d'imposta al Sud è promettente. In Senato, ancora una volta, si è formato l'embrione di una maggioranza diversa, intorno ad un emendamento presentato dal gruppo "Io Sud", votato da finiani, Pd, Mpa e alcuni senatori del Pdl. Per il Cavaliere è una calamità. Per il Paese può essere un'opportunità. Fuori dal disperato perimetro berlusconiano, c'è forse una maggioranza alternativa. Per bloccare nuove leggi ad personam ed altri sabotaggi agli organi di garanzia. Per far passare una legge sul conflitto di interessi. Per cambiare la legge elettorale. E magari per sostenere, nel pieno rispetto della Costituzione, un governo che si dia proprio quell'unica missione, e poi riporti gli italiani alle urne. Non si vede altra via, per uscire da questa livorosa e pericolosa decomposizione del "corpo mistico" berlusconiano..______________________________________________________
  • questo appare oggi come commento su "Repubblica". La situazione politico-economica italiana è in condizioni spaventose. Il Governo-del-fare è in evidente affanno. I Ministri si arrabattano, il presidente del Consiglio è preso dalla sua ossessione di salvarsi dai processi. E' la sola cosa che gli sta veramente a cuore.  I vari ministri e onorevoli (??), se non hanno a loro volta problemi con la giustizia, sono anch'essi preoccupati per le poltrone. Poltrone che la legge elettorale "porcellum" assicurava, ma la riforma elettorale forse no (finalmente!!) I problemi che attanagliano gli attuali personaggi e interpreti di questo Governo, quindi, non riguardano le sorti del paese (a dispetto di ciò che vanno ripetendo, a mò di cantilena, in ogni luogo). Stanno cercando, in questo "scorcio di tempo" che gli resta, di salvare la faccia, parlando dei propri "successi" (sigh!!), e di come un'opposizione disfattista, complottista, sovversiva tenda ad impedire la prosecuzione di siffatti successi. E' l'immagine di un governo gretto, incapace, frustrato e frustrante. Ma proprio per le ragioni suddette, è anche un governo "pericoloso". Si tratta di personaggi  disposti ormai a tutto, presi dal loro delirio di onnipotenza. Lo stesso delirio che permette al Capo di convinvcere se stesso e tutti gli italiani di poter fare e disfare le sorti di un intero paese, a seconda delle proprie personalissime necessità.
 
Altro che ridurre i costi della politica! Torno a dirlo: caro Donadi, se vogliamo veramente moralizzare questo paese, dobbiamo smetterla di fare della politica un mestiere ultraretribuito per una casta di privilegiati scelti dai partiti (il figlio di Bossi, messo dal padre a fare il consigliere regionale in Lombardia, intasca 9.000 euro netti al mese! E non è certo una mente eccelsa). Bisogna:a) dimezzare il numero dei parlamentari;b) ridurne drasticamente le scandalose prebende, allineandole al reddito medio dei professionisti;c) raddoppiarne la produttività, facendoli lavorare almeno 4 giorni alla settimana per tutto l'anno.Solo così potremmo avere un ceto politico di gente interessata al bene del paese, e non solo al proprio tornaconto economico: ricordiamoci che l'igienista dentale di Berlusconi è europarlamentare!Lo ripeto: l'IDV deve presentare una proposta di legge in questo senso. Se non altro, getterebbe un sasso nello stagno e guadagnerebbe consensi (molti!!) tra gli elettori  
Caro Massimo,la cosa più intelligente e concreta che puoi fare assieme a Di Pietro è quella di una proposta di legge semplice e rivoluzionaria: dimezzare tutti i consessi elettivi. Metà dei parlamentari, metà dei consiglieri regionali, metà dei consiglieri comunali, provinciali e municipali. In questo modo oltre a dimezzare i soldi per gli stipendi, si dimezzerebbero spese per sedi, gruppi, commissioni etc., senza scalfire la rappresentanza politica e con grande visibilità ad Italia Dei Valori.