PENELOPE ALLA GUERRA…PER LA PENSIONE

Non c’è due senza tre. Non c’è tre senza quattro. Non c’è quattro senza cinque: siamo alla quinta versione del decreto anti-crisi. Questa manovra finanziaria è diventato un assurdo balletto, una tela di Penelope in continuo disfacimento e rifacimento, talmente patetica e pasticciata che anche loro non ci credono, tanto da aver imposto l’ennesima fiducia al Parlamento. Non è solo la schizofrenia dovuta all’incapacità del governo a preoccupare, ma anche il merito delle misure prese. A cominciare dall’innalzamento dell’età pensionabile delle donne. Alla fine, tra le tante porcate, hanno aggiunto anche questa. Hanno fatto cassa sulla pelle delle donne. Quello che noi temevamo si è avverato. In poco più di due mesi, sono intervenuti per la terza volta anche sulle pensioni delle donne, anticipando dal 2014 l’incremento graduale dell’età pensionabile a 65 anni a partire dal 2022. Innalzare l’età pensionabile delle donne per noi non era un tabù. Era un tabù farlo in questo modo, solo per liberare risorse, solo per fare cassa, senza di contro risarcire lo straordinario impegno delle donne come madri e lavoratrici. Questo è profondamente ingiusto e sbagliato, anche a fronte dell’immobilismo del governo nei confronti delle politiche per la famiglia. Chi si nasconde o si trincera dietro l’aumento delle aspettative di vita, la parità tra uomo e donna o l’andamento della demografia per giustificare una scelta così brutale e brutalizzante tutta giocata sulla pelle delle donne mente sapendo di mentire. Innalzare l’età pensionabile delle donne si poteva e doveva fare ma non così, non in questo modo, non lasciando le donne sole a gestire lavoro e famiglia, a sopportare carichi enormi per riuscire a concertare figli e responsabilità, a rinunciare nella stragrande maggioranza dei casi a fare carriera, a non avere aiuti concreti da parte dello stato, asili nido, bonus familiari, scuole con il tempo pieno. Diceva Oscar Wilde: “Il fatto è che gli uomini non dovrebbero mai tentare di dettar legge alle donne. Non sanno mai come farlo e, quando lo fanno, dicono sempre cose particolarmente stupide”. Diceva anche: “fornite alle donne occasioni adeguate e le donne potranno fare tutto”. Mi auguro davvero che quel tempo non sia ancora così lontano.

Commenti

Obiettivamente la parificazione delle lavoratrivi private a quelle del comparto pubblico mi sembra l'unica cosa buona che si è fatto in questa manovra. Quello che invece non riesco ancora a comprendere è perchè l'opposizione, tutta,  sta ancora in Parlamento.  Considerato che non ha alcuna voce per i provvedimenti così importanti e tenuto conto che con la scusa dell'urgenza (ti pareva)  dell'approvazione  della manovra per dare credibilità ai mercati  si è posto anche questa volta la fiducia, Le domando onorevole Donadi: ma cosa aspettate a dimettervi in blocco? solo così avreste veramente credibilità, altrimenti........ continuamo a mangiarci questa minestra.
Una cosa é parlare di asili nido ed infantili, un'altra cosa di età pensionabile. In gran parte d'Europa l'età pensionabile é già di 65 anni per uomini e donne. Prossimamente 67. Statisticamente a 65 anni l'uomo ha un'aspettative di vita di 13 anni mentre la donna arriva a 18/20. Il non aderire alla regola europea, vuole dire fare soltanto demagogia, come fa lo Statista di Gemonio. La Bonnino e la Marcegaglia sostengono la norma europea. Lo dice pure la "par condicio"...La confusione dei ruoli non é politica, ma soltanto demagogia di basso costo.
Basterebbe che la metà delle dannegiate se lo rocordasero quando andranno a votare