SPIRAGLI DI EQUITA’: PRENDERE O NO?

 

Questa manovra l’abbiamo pesantemente criticata, perché era a “senso unico” e chiedeva sacrifici solo ad una parte del Paese. Intendiamoci, una riforma del sistema previdenziale andava fatta, perché è inaccettabile che nel nostro Paese, un padre di famiglia vada in pensione a 59 anni con il 90 per cento del suo stipendio e  suo figlio, bene che vada, ci andrà a 70 anni con a malapena il 60 per cento. Ma la ragione del nostro giudizio profondamente negativo e contrario partiva soprattutto dalla constatazione di tutto quello che in questa manovra manca, ovvero, una patrimoniale vera, una seria lotta all’evasione fiscale ed altri provvedimenti come l’Ici alla Chiesa e l’asta sulle frequenze tv, di minore portanza ma di assoluta valenza.

Premesso ciò non possiamo negare che, dal governo, non siano giunti segnali positivi di apertura.  Le modifiche introdotte ieri sera, durante i lavori della Commissione Bilancio, sono significative. Riguardano aspetti non marginali e introducono quelli aspetti di equità per i quali ci siamo battuti tanto in questi giorni. E’ vero, ci sono ancora troppe ombre, passi indietro sulle liberalizzazioni ed il solletico, intollerabile, fatto ai costi della politica. Mancano temi fondamentali, quelli cui accennavo poc’anzi, come l'assegnazione delle frequenze tv e la lotta all'evasione fiscale.

Ma non possiamo ignorare che la nostra domanda di equità ha trovato risposte, seppur minime, nel governo e che la situazione disastrosa del debito pubblico italiano impone scelte dolorose. Per questa ragione, io non dimentico che 20 giorni fa abbiamo votato la fiducia al governo Monti e che il fallimento è dietro l’angolo. Per questo, quello che ieri sembrava scontato, oggi non lo è più e deve necessariamente essere oggetto di un’attenta riflessione da parte nostra. Io stesso lo sto facendo. Contemperare la battaglia di maggiore equità, con l’Europa che guarda a quello che facciamo, ed il lavoro da fare per salvare il Paese.

 

Commenti

Sono d’accordo con l’on. Donadi. Ma, a parte la manovra, che comunque non può assorbire tutte le considerazioni e le energie politiche e diventare una sorta di evento alfa ed omega di tutta la politica italiana, credo che l’on. Donadi sia lungimirante e parta da un’analisi più approfondita della situazione: non possiamo far finta che non sia successo niente, non possiamo far finta di ignorare che con il governo Monti si può definitivamente e concretamente superare l’era berlusconiana (che non significa solo Berlusconi in quanto tale). Siamo di fronte a scelte che vanno al di là della contingenza e un partito politico responsabile non può farsi condizionare da sbrigativi ed emotivi (e, perciò, inattendibili) sondaggi: a chi possono far piacere i sacrifici?

In questa situazione, con interlocutori comunque seri e competenti (come lo sono i ministri del governo Monti: finalmente, almeno questo, in televisione ci sono ministri che cercano di spiegare  e far capire le loro scelte ai cittadini, senza urlare e dire insulsaggini) è possibile mettere a fuoco il programma da presentare alle prossime elezioni da parte della coalizione di centro-sinistra. Dovrebbe essere oramai chiaro a tutti che non basta vincere le elezioni, se poi la coalizione, come è accaduto con Prodi, non ha un minimo di intenti comuni. Questo è il momento per offrire agli italiani un programma serio e fattibile, partendo proprio dalle lacune della manovra, su cui tutti i partiti di centro sinistra devono impegnarsi, senza rinunciare a proprie e più specifiche visioni, ma cedendo un poco della propria specificità per il bene comune. Sarebbe meraviglioso! Smettiamola di essere solo un partito di opposizione, costruiamo una seria alternativa. Se ci pensate un momento, è più entusiasmante una prospettiva riformista (quindi di graduali trasformazioni); è più proficuo un confronto con questi tecnici; è più saggio essere tra i protagonisti di una svolta epocale. Tirarsi fuori, per godere momentaneamente della sensazione di stare con chi protesta (giustamente) non è, sinceramente, molto promettente. Forse è questo che molti vogliono dire quando parlano di populismo.

Giuseppe Soccio (già consigliere comunale IdV)

Il disegno di Berlusconi, credo sia quello di andare al voto, non appena approvate un pò di cose indigeste per gli italiani.(magari già a gennaio, così salterebbero tutti i programmini (già troppo vaghi e più volte rimandati) di tagli alla politica e lotta all’evasione

In pratica, le lacrime e sangue porterebbero la firma di Monti, e Berlusconi ne uscirebbe candido come un cigno.

Lui e i suoi cercano di far dimenticare agli italiani che stanno appoggiando questa manovra, della quale sono responsabili.

Utilizzeranno l’inevitabile malcontento per indirizzarlo contro i “comunisti”, e fare una martellante campagna elettorale.

A questo punto, mi chiedo: perchè il governo non pone la questione delle frequenze TV in parlamento???

Sicuramente mancherebbe il voto del PDL, ma…. avrebbe il voto favorevole del PD (spero), dell’IDV, anche dell’UDC (o la sua equidistante astensione, che fa lo stesso), e…… cosa farebbe la LEGA???? Voterebbe contro???? Alzerebbe manifesti???? Come spiegherebbe il voto ai leghisti davanti ai quali oggi si pone come difensore del popolo oppresso????

Ecco: io andrei alla “conta”….

Ho seguito la trasmissione della Gruber. Nonostante lei si sia impegnata a fondo per far apparire Di Pietro confuso, o incoerente, populista e demagogico (ormai è diventata una litania!), devo dire che Di Pietro è stato molto chiaro, ha pazientemente ribadito le sue convinzioni (che sono anche le nostre), nonostante la giornalista  fingesse di non capire.

Condivido appieno la scelta di IDV, che immagino sia scaturita da attenta riflessione.

Questo governo è ricattato dal PDL, le scelte operate in questa manovra  ne sono la conferma.

Ma ora comincerà il peggio. L'IDV avrà tutti contro. Anche il PD che, specialmente in questa fase, è assolutamente "afono".  Dal girone degli ignavi, dove s'è volontariamente cacciato, il PD dovrà cercare di non perdere voti. Ma la vedo dura. Gli elettori "di sinistra" (ne conosco diversi) sono fortemente delusi dal PD. Parecchi meditano di abbandonare il partito.

Non vi fate intimorire dalle critiche, che sicuramente ci saranno!!!  Gli elettori hanno capito e vi sostengono!

Trovo che questo articolo dell'On. Donadi ha perso attualità 

  • Nel suo ultimo video invece è  decisamente critico verso la manovra, appena appena modificata dal governo Monti ; 
  • per cui se non vi saranno accettazioni totali degli emendamenti richiesti da IdV che proteggano  le fascie deboli della popolazione (credo che Contromanovra in mano) la manovra verrà respinta ; 
  • altrettanto se richiederanno la fiducia. 
  • Non può neanche essere menzionata la necessità di sacrifici dolorosi (per i meno abbienti), non è nelle misure accettabili da IdV, 
  • e dire che venti giorni fa abbiamo "votato la fiducia" è un'inesattezza che confonde pericolosamente i lettori e ha fatto esultare gli avversari.  
  • Carlo Mascarino, da La Plata

 

Premesso che condivido che una manovra era necessaria e che in questa anche il sistema previdenziale dovesse trovare posto; che alcune modifiche introdotto vanno nella direzione di maggior, anche se non sufficiente, equità, vi è un punto poco considerato in questa fase che andrebbe più enfatizzato.

Nella riforma previdenziale, vi è infatti un aspetto che impatterà pesantemente su tutti coloro che hanno iniziato a lavoare in età relativamente precoce.  Non si pensi che venga penalizzato solo chi lavora da quando aveva 15 o 16 anni (platea destinata ad assotigliarsi in relativamente pochi anni), ma anche chi inizia a lavorare entro i 22-23 anni (quindi tutti i diplomati).

In tali situazioni infatti viene richiesto di andare in pensione a 66 o 67 anni di età con 43-44 anni di contributi.  Non è un po troppo ? 

Considerata una età media di circa 80 anni viene chiesto di lavorarne 44 per avere una pensione, di importo inferiore alle attuali, per circa 13 anni. 

Va ricordato come è abbastanza diffusa la tesi che due anni di contributi, con la rivalutazione nel tempo, consentano di coprire un anno di pensione.  Allora direi che i conti non tornano.  Scopo della riforma è avere un sistema previdenziale in equilibrio o generare cassa da spendere altrove ?

Non era più corretto mantenere un doppio binario, pur adeguandolo, di anzianità anagrafica e contributiva ?  Ad esempio minimo 42 anni di contribuzione e 62-63 di età.

La riforma predisposta rischia di farci andare in pensione più tardi della media europea e con pensioni inferiori (non mi si dica che all'estero vanno tutti in pensione dopo i 65 anni perchè è una bufala colossale).

 

 

 

Caro Massimo,

purtroppo quel che si riesce a cogliere di promettente è davvero ben poco; i veri problemi della collettività, dei cittadini, di cui il nostro partito è degnamente rappresentante, sono concretamente altri. Oggi i discorsi sulle frequenze Rai, sui capitali scudati, sull'Ici alla Chiesa, sono argomenti che si, interessano gli stessi, ma i problemi che la gente vuole vedere RISOLVERE sono quelli relativi al riuscire ad arrivare a fine mese, ad avere un lavoro DIGNITOSO, a poter garantire un futuro a se stessi ed ai propri figli, a condurre una vita quantomeno senza affanni. Tutti questi aumenti, dovuti alle tassazioni varie di questi ultimi giorni, la trasformazione del rapporto di lavoro e la conseguente possibilità di licenziare più facilmente (voglio vedere se un 50enne, con 15 mensilità garantite, dopo essere stato licenziato possa essere in grado di trovare un lavoro, per lo più adatto alla propria età...), la precarietà, il pensionamento oggi appena sufficiente e domani da 5 meno meno, pesano in modo abnorme su ognuno di noi ed ostano il leggere attentamente, per poi capire, ciò che questo governo sta varando. Sono state lasciate in balia dei capricci del ceto politico manovre che, quantomeno 10 anni fa, potevano essere affrontate ed iniziate; oggi la preoccupazione è che provare ad affrontarle in questo clima di grave stato sociale sia troppo tardi... Scendiamo e scenderemo in piazza proprio per lanciare il grido d'allarme sociale, sperando che venga colto dal nostro partito, dalle forze politiche di sinistra, ma inizio a sentire come puzza di bruciato. Dimostrazione è la politica di Marchionne che oggi, a Pomigliano, ha voluto marcatamente far intendere che il futuro della Fiat nasce proprio lì, con i lavoratori agghindati come soldatini, speranzosi in buone intenzioni; poveri lavoratori che ancora non hanno capito che il potere ha la capacità di fingersi innocuo, mentre in realtà il veleno è pronto per essere iniettato alle vittime prescelte. L'Italia è maggiormente rappresentata da persone che si fanno abbindolare facilmente dagli specchietti per allodole e che non tentano, a differenza di coloro che invece si sono opposti a scelte ed a firme contrattuali univoche, minimamente di affrontare con dignità ogni problema per trovare un VERO accordo, finalizzato al bene di tutto e di tutti. Non so cosa l'IdV deciderà, ma se davvero non si vuole perdere la faccia, bisogna sempre dimostrare che ogni scelta è quella che i cittadini vogliono, chiedono, aspettano.

DEVO DARE ATTO ALL'IDV DI PORTARE AVANTI CON COERENZA LA BATTAGLIA CONTRO I PRIVILEGI DEI PARLAMENTARI CHE PURTROPPO LA CASTA NON VUOLE RASSEGNARSI A PERDERE...INTANTO LA RABBIA VERSO LA CLASSE POLITICA E' AI MASSIMI LIVELLI...LEGGETE QUESTE CIFRE...

"Per i deputati italiani è previsto anche il  rimborso spese per il soggiorno di 4003 euro. I deputati italiani viaggiano gratis in autostrada, in treno (in prima classe), in nave e in aereo sul territorio nazionale. Hanno un rimborso fino a 1331 euro al mese per i trasferimenti in aeroporto. Dispongono di 4190 euro per  gli stipendi dei collaboratori, 258 euro per le telefonate, 2500 euro per le spese informatiche. Ovviamente si tratta di cifre che vengono rinnovate ad ogni legislatura, conclusa la quale i nostri deputati ricevono anche un assegno di fine mandato, una sorta di liquidazione, di 46814 euro per una legislatura, 140443 per tre. E iniziano poi a percepire il vitalizio di 2486 euro al mese dai 65 anni con un mandato, di 4973 euro dai 60 anni con due, di 7460 euro con tre..."

ma che spiraglio di equita? state passando sul carro degli opportunisti? quindi il discorso frequenze che avete tanto sbandierato l'avete abbandonato? volete fare un regalo a berlusca e rai? non c'è niente da prendere....se rimane cosi, niente fiducia..se lo fate siete finiti, e chi vedeva in voi l'unico faro, se ne ricordera'

Caro Massimo.... dove li vedi questi spiragli di equità?? In quelle briciole che hanno concesso ai pensionati minimi??? O nel fatto che hanno promesso (campa cavallo!!!) che taglieranno i costi alla politica, non appena la commissione avrà terminato "gli studi"???? O nel fatto che hanno promesso (da un lato) di aumentare di un minimo il prelievo sui capitali scudati, invitando, al contempo, a fare ricorsi giurisdizionali in nome di un "patto violato"???  O nel fatto che le frequenze non si possono vendere perchè "manca la convergenza politica"???  La vogliamo votare questa cosa, così si scopre chi è favorevole e chi no???  (secondo me, sarebbe divertente).

Insomma, IO (e tanti altri come me) pago, e contemporaneamente "regalo" le frequenze TV a Berlusconi????

Non sono disposta a lasciarmi prendere in giro, nè da loro, nè dal mio partito!!!

Caro Onorevole, mi dica anche se è giusto che a pochi mesi dai sessant'anni e dalla pensione, questo stato mi ci mette sopra altri quattro anni. E se tra quattro anni cambierà ancora? La sostanza è che noi nati nel '52 prima abbiamo pagato per le baby pensioni, ora pagheremo per i giovani. Ma a noi toccherà mai riavere i nostri soldi?

Il problema è un altro: i giovani la pensione non la prenderanno proprio perché non trovano lavoro, ancor meno con noi anziani che non possiamo andarcene. Allora tanto valeva studiare un sistema almeno un po' flessibile.

Caro Onorevole comunque avete un bel parlare voi che sedete sui banchi del parlamento: provate a fare un lavoro duro per 42 anni o, chissà, forse di più ed allora parlereste molto diversamente!

Nessuno parla del sistema PENATI che in realtà, è il sistema di tutta l'Italia, dall'ultimo Sindaco,o Funzionario Comunale, passando a tutti i livelli importanti di Province e Regioni. TUTTI chiedono soldi agli imprenditori di qualsiasi tipo e prodotto, e LORO, (gli imprenditori) si rifanno sulle quantità consagnate e sui prezzi maggiorati che NESSUNO controlla loro. Tagliando le mani a coloro che chiedono soldi per le proprie riviste, giornaletti o Partiti, i costi dello Stato si abbatterebbero di DECINE DI MILIARDI. Chi chiederà questi SEVERI controlli? Di quale equità state parlando? Quella che consente a TUTTI i politici di chiedere soldi a chi lavora con gli Enti Pubblici (che si rifaranno abbondantemente)? E' questa l'equità che si persegue? Questa forma fi FURTO LEGALIZZATO e CONSENTITO, fa lievitare i costi di TUTTI gli appalti, del triplo o quadruplo di quello che si spende in Francia o Germania. Vogliamo continuare con la sceneggiata degli stipendi dei Parlamentari? E' questo il Problema Italiano?