SQUINZI IL 'SOVVERSIVO'

"L'autunno e' gia' caldo, direi bollente, ci sono migliaia di casi di piccole e medie aziende che stanno soffrendo mediaticamente in silenzio e sono quello che ci preoccupa di piu'.

Il calo della produzione e dell'economia e' dovuto essenzialmente a un calo dei consumi interni, legato anche al prelievo fiscale. Bisogna lavorare in modo particolare su una detassazione dei salari”. Parola del presidente di Confindustria Squinzi, non di un sindacalista radicale.

Detassare i salari, stimolare i consumi e investire sulla crescita, parole che anche l’Italia dei Valori ripete da tempo, supportandole con proposte parlamentari. Ridurre il debito pubblico è imperativo, siamo d’accordo, ma ci son molti modi diversi di farlo. Non si comprende perché il governo abbia scelto di penalizzare le fasce più deboli piuttosto che trovare risorse in altro modo, dove ve ne sono.

Quello che una volta veniva chiamato il ‘ceto medio’ oggi arranca, è in forte difficoltà ed in migliaia scivolano pericolosamente ed insidiosamente verso le difficoltà economiche. Famglie con due stipendi, lavoratori autonomi, professionisti stanno scontando gli effetti di una crisi che non hanno certamente provocato.

Mentre il governo si fa forte con i deboli e anche con chi produce, non mette in campo alcuna iniziativa (né in Italia né in Europa) per dare l’assalto alla speculazione finanziaria, mostro informe che divora risorse a danno di chi lavora e produce. Tutti oggi si stanno rendendo conto che il mercato, per anni venerato come un deus ex machina, non si autoregola e senza misure per il mantenimento dell’equilibrio sociale ed economico, è anzi capace di far saltare per aria interi paesi.

Anche se tutto ciò è sempre stato ovvio, c’era chi per anni ha fatto finta di ignorarlo, con i risultati che oggi vediamo. A prendere in mano la situazione, ora, non possono essere gli stessi che l’hanno provocata, ma una classe dirigente più preparata e consapevole. Anche per questi motivi c’è bisogno di un governo politico progressista e di una nuova legge elettorale. Non si dovranno più vedere seduti sui banchi parlamentari nani e ballerine.

Commenti

E' corretto dire ridurre il Debito Pubblico di 2.000 miliardi di Euro con interessi da "cravattari", ma come? Fino a che non si metterà mano alla riduzione dei fantascientifici costi fasulli della politica, della burocrazia soffocante  e della rendita parassitaria non si risolverà alcunché. E' molto più facile caricare gli Italiani di tasse, ma le conseguenze sono nefaste. Più tasse, meno consumi, perdita di posti di lavoro, chiusura delle aziende, e così via. Altre strade sono mera demagogia!