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On. Donadi, sono iscritta all'IdV da un anno e sono stata molto delusa dal modo in cui il partito viene gestito a livello locale: direttivi calati dall'alto in cui il segretario enuncia il suo verbo, regole mai esplicitate, statuto inesistente...e, alle ultime elezioni, è stata messa a capolista una persona proveniente dal PD, tesserata IdV all'ultimo momento, a cui è stato poi conferito un assessorato comunale (formando così una gounta praticamente tutta PD), al fine di ottenere una vicepresidenza della Provincia in totale subordinazione al PD; in un comune della provincia è stato scelto come capolista un personaggio locale molto noto, proveniente da svariate militanze anche di destra. Per non dire del trattamento riservato a quei militanti, come me e mio marito, praticamente ostracizzati perché avevamo osato esprimere opinioni divergenti da quelle della nomenklatura. Opinioni che non abbiamo esitato a rendere note all'on. Mura e a Di Pietro, senza ricevere alcuna risposta. L'IdV potrebbe essere un grande partito, ma deve imparare che la democrazia non va solo predicata.Valeria Vasi, Ferrara 

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