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LE RISPOSTE DI MASSIMO DONADI
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Caro Donadi, come al solito le tue proposte sono pienamente condivisibili e mi permetto di invitarti a non crucciarti dell'appellativo "asburgico" che fa onore tra una commistione di individui indegni persino dell'appellativo "borbonico" pur da ridimensionare attraverso una più attenta e meno tendenziosa rilettura delle vicende italiane degli ultimi quttro secoli. Vorrei sottoporre però alla tua attenzione e a quelli che avranno la pazienza di leggermi un aspetto del problema che, forse alla luce della mia scarsa esperienza politica, non mi pare, al momento, suscettibile di soluzione. Cerco di spiegarmi: sono d'accordo per avere tra i candidati a funzioni amministrative locali e nazionali membri della società civile e per vagliare accuratamente i "curricula" dei militanti, dei quadri e dei futuri dirigenti del partito provenienti da altri schieramenti politici (perfugae). La domanda sorge spontanea: ma tutta questa gente, priva di esperienza sul campo, sarà in grado di confrontarsi, meglio, di affrontare gli attacchi di politicanti di mestiere, reduci da scuole di partito con alle spalle anni di milizia politica? La formazione, oso dire solo tecnica, di questi cittadini vogliosi di dare il meglio di sè e pieni di abnegazione per contribuire di persona ad una svolta positiva della politica italiana, sono preparati a misurarsi con i problemi che li attendono e soprattutto con le mille difficoltà di cui sarà disseminato il loro futuro ad opera di avversari agguerriti, potenti e privi di scrupoli? All'indomani delle ultime consultazioni elettorali, che ha visto l'IDV, a buon diritto, raddoppiare i propri consensi, in una trasmissione televisiva di cui non ricordo neppure il titolo, il rapresentante locale dell'IDV di Firenze, sembrava capitato lì per caso e la sua, potremmo considerarla benevolmente una comparsata e nient'altro. E' certamente un ottimo soggetto e un cittadino onestissimo, del tutto mancante però, a mio giudizio, di quei ferri del mestiere indispensabili nel confronto politico e nella creazione del consenso. E non voltiamoci dall'altra parte per rifiutare di giovarsi in questa direzione dell'apporto dei media, perché sarebbe come andare da Firenze a Roma a dorso di mulo invece che in auto o su un Eurostar. Quanto sopra per dimostrare quanto può essere prezioso l'apporto di "perfugae", già addestrate all'agone politico, purché dotate di tutte quelle caratteristiche di cui si è detto. E chi sarebbe così pazzo da non accettare tra le nostre fila un Furio Colombo, anche se attualmente milita, se pur dissenziendo, nel PD? D'altra parte la formazione ex novo richiede più di un anno o due ed ora la situazione sta precipitando al punto che in certi casi non mi pare oportuno fare boccucce. Ecco perché ritengo il problema di difficilissima soluzione. Fiducioso tuttavia in una discussione che serva a renderla meno ardua, colgo l'occasione per congratularmi con il nostro Massimo, che vedrei bene come segretario del partito con ADP presidente. Credo che questa specie di diarchia potrebbe giovare ad IDV, come giovò a suo tempo, per chi se ne ricorda, il tandem Togliatti-Pjetta per l'allora PCI. D'altra parte le battaglie non sono molto cambiate da allora, anche se oggi mi paiono più difficili da combattere, sia per la forza dell'avversario quanto per l'accidia dilagante nel campo opposto.