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1 giorno 14 ore fa
LE RISPOSTE DI MASSIMO DONADI
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Caro Onorevole Donadi, innanzitutto vorrei dirTi che condivido ogni riga di quanto da Tescritto. Te lo dico con grande convinzione, dato che ho letto e riletto più volte le tue considerazioni e mi pare che difficilmente si possa aggiungervi qualcosa di significativo. Tu dici giustamente che i quattro punti che costituiscono i "pilastri fondamentali" su cui deve poggiare il partito che vogliamo, sono un punto di arrivo, una meta, un obiettivo limite cui dobbiamo informare la nostra azione presente. Questo è assolutamente vero e ritengo che dobbiamo essere ben consci del fatto che stiamo vivendo una fase transitoria che, solo se ben governata, ci porterà un po' più vicini alla meta. Non prendere atto di ciò rischierebbe di produrre non solo amare delusioni, ma imperdonabili e forse devastanti errori. Chi studia la dinamica dei sistemi sa che le crescite tumultuose si accompagnano ad oscillazioni che debbono essere opportunamente gestite se non si vuole che il sistema vada fuori controllo. Questo deve essere l'impegno di tutti, non solo della classe dirigente che, come Tu dici, deve "ascoltare il dissenso e interrogarsi sulle ragioni", ma anche di chi pone legittime richieste e manifesta comprensibili aspettative.Il nostro Presidente, nel suo libro-intervista "Il guastafeste", dice "Vorrei che il mio partito fosse un mezzo, non un fine: un mezzo per contribuire al rinnovamento della vecchissima politica italiana, per uscire dalle ideologie". Abbiamo obiettivi molto alti e, di conseguenza, c'è ancora cammino da percorrere. Sarà meno faticoso se lo faremo tutti insieme. Gianni Di Masi - Padova