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Il crocifisso, la moschea, il minareto, tutto viene strumentalizzato per alimentare il clima di intolleranza e divisione. Anche la polemica che ha seguito la sentenza europea sul crocifisso non fa che alimentare la tendenza a non tollerare chi vede le cose diversamente da noi. E' stato dato alla lega un utile strumento per fare il proprio sporco gioco, era facile prevederlo. A me del crocifisso e dei minareti potrebbe anche non importare nulla, ma tutto questo dare addosso ai simboli religiosi mi dà l'impressione che, con il pretesto di non turbare le coscienze ed essere neutrali, in realtà si alimenti solo il clima del sospetto e dell'intolleranza verso il "diverso" (ma diverso da chi?). Così è stato per i minareti in svizzera, via, non li vogliamo vedere. Domani toccherà a qualcos'altro, in nome di una democrazia che si vena di intolleranza. Io credo che la democrazia passi dalla conoscenza e dal rispetto della diversità, dalla lenta e faticosa crescita che si può fare insieme, senza avere paura di moschee, minareti e crocifissi, del bianco, del nero e del giallo, di chi ha gusti sessuali diversi dai nostri. Semmai c'è da avere paura di certi proclami contro gli extracomunitari, delle polemiche che nascondono fatti più importanti, dei tanti specchietti per le allodole che invadono i media. Adesso è davvero ora di costruire insieme, di guardare avanti, di intraprendere percorsi di integrazione, di capire come migliorare le leggi sull'immigrazione, perchè oggi quasi tutti i migranti che hanno il permesso di soggiorno sono entrati come clandestini. Questo dovrà pur dire qualcosa...

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