LE BATTAGLIE DI LAICITA' SONO ALTRE

 crocifissocrocifissoIntervengo, anche se tardivamente, sulla questione della sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha sancito il divieto di esporre crocifissi nelle scuole pubbliche. In questi ultimi giorni, infatti, ho letto due cose che mi hanno fatto trasalire, per opposte motivazioni. La prima è la frase chiave contenuta nella motivazione della sentenza  della Corte di Giustizia Europea, dove si legge: “La presenza del crocefisso nelle aule scolastiche costituisce una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni”. La seconda è del cardinale Bertone che per tutta risposta asserisce: “Questa è l’Europa del terzo millennio. Ci lascia solo le zucche di Halloween”. La mia sensazione, devo dire piuttosto istintiva, è che entrambi abbiano davvero perso il senso della misura lasciandosi trascinare in contrapposte crociate ideologiche. L’ha perso, secondo me, innanzitutto la Corte di Giustizia Europea, che ha scambiato un’istanza ideologica per una battaglia di laicità. E lo affermo proprio perché sono convinto che in un paese come il nostro, con gerarchie ecclesiastiche sempre più invadenti ed invasive rispetto alla politica e alle libertà dei cittadini, di battaglie di laicità da fare ve ne sarebbero ben altre. Tra tutte, questa mi sembra la più pretestuosa e insensata, visto che nessuno pensa di mettere il crocifisso lì dove non c’era, ma semplicemente di lasciarlo, lì dove c’è sempre stato. Sarebbe un po’ come se io andassi, che so, a vivere in Egitto e pretendessi non solo o non tanto la piena libertà di esprimere e praticare i miei convincimenti religiosi, ma che pretendessi pure di togliere i simboli dell’Islam da tutti i pubblici uffici egiziani in quanto, in quei simboli non mi ci riconosco. Sinceramente non mi passerebbe mai per la mente, né me ne sentirei turbato sapendo che è la loro cultura. Il senso della misura però lo ha perso anche la Chiesa. Forse teme di avere sempre meno peso nella società e per questo, a mio avviso, è troppo incline, negli ultimi anni, a trasformare in veri e propri scontri di civiltà quelli che in modo del tutto normale e fisiologico sono conflitti  tra la sua dottrina e quelle che sono le libere scelte di liberi stati. Per cortesia: parliamo di cose serie.

Commenti

Non a caso l'esempio sulla pretesa di andare in Egitto e pretendere di togliere i simboli islamici fa riferimento ad un paese che tutti considerano 1) Non democratico 2) Portatore di una cultura islamica radicale e assolutista 3) Paese non confrontabile con gli standard delle democrazie liberali europee. Se l'Italia vuole somigliare a questa categoria di paesi, i simboli monoreligiosi stanno bene dove stanno, se invece volessimo somigliare alle democrazie liberali europee, tra le moltissime altre cose da fare c'e' pure quella di affrancarci dallo Stato confessionale che siamo e restiamo nei fatti e nei simboli.

La polemica sul crocifisso ritengo sia inutile in quanto la scuola è pubblica, quindi portatrice di valori morali laici. In Francia sono vietati tutti i simboli religiosi quindi, se così fosse anche in Italia, allora non avremmo nessun problema nel rispettare le direttive comunitarie e non perderemo tempo discuisendo di velo o non velo, presepi o non presepi, canzoncine di Natale ecc.confondendo quello che è un principio fondamentale di uguaglianza, con il mancato rispetto delle diverse sensibilità e culture. Sono convinto che il nostro sia semplicemente un Paese di ipocriti e nulla più, siamo pronti a far battezzare il figlio e poi in chiesa si ritornerà (salvo funerali vari) dopo 8 - 10 anni per la prima comunione del pargolo un po' cresciuto. Sono d'accordo con Donadi, quando dice che in Italia ci sono battaglie più importanti da fare, però allo stesso tempo, credo fermamente che la scuola debba rimanere laica e uguale per tutti. Chi desidera che il proprio figlio cresca con princìpi e secondo la morale cristiana opti per il catechismo negli oratori e per una scuola confessionale privata, ce ne sono molte e purtroppo finanziate da tutti i Governi (sia di destra che di sinistra) che, per una manciata di voti, concedono benefici fiscali alla Chiesa e ai suoi "ministri", decisamente troppo, troppo ingerenti nella vita pubblica dei cittadini, la maggior parte dei quali non praticanti o completamente disinteressati alla religione. Ne è un esempio la questione del testamento biologico. Quindi concludo affermando che battaglie da fare per difendere la laicità dello Stato ce ne sono molte, Incominciamo dalla scuola pubblica, che sia laica e che tale rimanga, una scuola comune per tutti gli studenti, indipendentemente dal credo religioso di ognuno, italiano o straniero che sia.

UNA MIA PERSONA ANALISI IN MERITO ALLA SENTENZA DI STRASBURGO L'HO IN DETTAGLIO SVOLTA SUL MIO BLOG, "SPAZIO LIBERO"... QUEL CHE QUI MI PREME PRECISARE SONO LE SEGUENTI DUE CONSIDERAZIONI: 1- personalmente, non mi sono mai sentito "offeso" dalla presenza di un crocifisso (sarebbe per me ipocrita affermare il contrario, avendone uno finanche in casa mia!). Questo, però, non mi da alcun diritto per giudicare il diverso approccio che alcuni possono avere nei confronti di tale simbolo religioso... Togliere il crocifisso dalle pareti scolastiche, infatti, non vuol dire privare "nessuno" del diritto: - di indossare un crocifisso al collo - o di portare sempre con sé un'immagine del Cristo da venerare o contemplare in ogni momento si ritenga opportuno(anche se dentro un luogo pubblico!) Perché, però, considerare il crocifisso come un "arredo scolastico" come qualsiasi altro quadro? Queste argomentazioni, ovviamente, prescindono da tutte le altre più pregranti argomentazioni di diritto che rendono "inopportuno" lo sfoggio di simboli religiosi da parte di istituzioni laiche statali... 2- non ritengo, inoltre, la questione del crocifisso in aula come una questione "cruciale" per la difesa della laicità della scuola pubblica: semplicemente questo è un argomento d'attualità e, perciò, su esso mi sono espresso! Ritengo, invece, enormemente più grave e concretamente più lesivo della laicità della scuola pubblica: a) sia l'attuale configurazione dell' "ora di religione" (o Irc), che, amio avviso, andrebbe immediatamente: - abolita (trattandosi di un insegnamento "confessionale") - e sostituita con l'insegnamento di "Etica e storia delle religioni" (obbligatorio per tutti gli studenti) b) sia gli enormi "privilegi economici" di cui gode la scuola privata (in gran parte istituti scolastici cattolici) a danno della atavoca carenza strutturale di risorse della scuola pubblica!

Caro Massimo:Ti dovevi limitare alle prime affermazioni, ....delungarti nell'argomento, hai esagerato nell'esprimere forse leggittime compassionevoli sentimenti,da uno dei massimi rappresentanti delI'IDV, mi aspettavo altre affermazioni- come fa IDV a permettersi di diffamare la piu autorevole corte giuridica internazionale, siamo o no il partito della legalità, innanzi tutto, e le sentenze di qualsiassi tribunale vanno rispettate anche quando non ci piaciono.-Eggitto, anche tu ti metti a fare paragoni miseri e meschini,....- e poi ,parliamo d'altro,..., perche aggirare gli argomenti spiacevoli, pur ammettendo che essi sono di gran interesse sociale,.., e poi fra qualche mese ci risiamo e secondo te come andrà a finire,,,-infine e non ultimo, se un cittadino che paga le tasse, IDV gli garantisce o no i diritti costituzionali, anche se questo diritto va contro la sensibilità di milioni di persone???

Caro Guelielmo:Da come parli si capisce benissimo che sei un infiltrato guasta feste, ma se dovessi sbagliarmi e sei vicino all'Idv, allora ti dico di non perdere tempo, e vai a cercarti un partito piu fascistoide, questo è il partito della giustizia, e la giustizia è un bene universale per ogni essere umano, come l'aria che si respira, e non è un previlegio conquistato dai tuoi avi,....ma sono sicuro, che questo lo sai benessimo ma sei soltanto un verme pagato da qualcuno, per mistificare la realtà dei fatti, quindi torna dal tuo padrone, a leccare...

Senti un pò Akram, ti devi mettere in testa che i simboli religiosi e culturali, Corte o non Corte, non si toccano qui in Italia hai capito? Giù le mani dal Crocifisso, da Presepio, dal Natale... L' On.Donadi ha ragione, le battglie di laicità sono altre...

On. Donadi,Il frequente appello alla Costituzione, in ordine al concetto di diritti di uguaglianza e legalità,  è  un riferimento costante ed omogeneo perchè garantisce  e tutela i diritti sia nei confronti  dell'individuo che della comunità.  Non si può invocare una volta si e una no a seconda delle visioni od opportunità personali, se pur legittime. La Costituzione tutela soprattutto le minoranze, proprio per garantire il pluralismo.. Il crocefisso è l'ultimo tassello che si inserisce in un percorso di messa in discussione della laicità dello Stato, basta ricordare l'invito all'obiezione di coscienza, sia a medici che farmacisti, perfino nei confronti della prescrizione della pillola del giorno dopo, della RU486, del tentativo perenne della messa in discussione della legge 194 (aborto), della ricerca sulle  cellule staminali, del testamento biologico, del non riconoscimento delle coppie di fatto, delle prese di posizioni omofobiche, dell'obbligatorietà dell'insegnamento della religione nelle scuole pubbliche  che vede  corsie preferenziali sia di assunzioni, che di messa in ruolo,  che di progressioni economiche,  non rispettanto l'uguaglianza di norme concorsuali di accesso e rapporto di lavoro, presenza di personale religioso nelle Istituzioni, ecc.  .Alcuni privilegi possono anche essere riconosciuti perchè religione prevalente, come lo sono altre religioni in altri Stati anche Europei,  ma  l'assenza del crocifisso nei luoghi pubblici non vedo che tolga  identità a nessuno, come non lo toglie ai francesi, agli inglesi, ai tedeschi. Quello che è messo in discussione non è l'ostensione del crocefisso ma, ribadisco,  il principio di laicità affermato dalla Corte Costituzionale con sentenza di principio n. 203 del 1989, che implica non indifferenza nei confronti della religione ma salvaguardia del pluralismo delle religioni in base al "principio supremo" che si desume dalla Costituzione dagli articoli 2-3-7-78-19-20. Garantisce integrazione e cittadinanza. Penso che, quando si esercita un ruolo pubblico, l'azione deve appoggiarsi sulla carta Costituzionale, diversamente si apre allo scontro personale e vince chi è più forte.Ciò non è rappresentativo della democrazia. Mi sembra che, dato il caos politico-istituzionale, ci siano dei tentativi per recuperare rapporti di forza che poco appartengono alla dimensione religiosa, bensì al potere, a questo voglio sottrarmi invocando la Costituzione che garantisce tutti e non mina la libertà di nessuno.   Franca Longo - Padova

Caro Massimo Donadi,è verissimo che i problemi sono altri, però se è vero che esiste una Corte di Giustizia Europea alla quale un comune cittadino può appellarsi bisogna rispettarne le decisioni. Io mi ritengo profondamente cristiana, ma assolutamente anticattolica. Potrà sembrare una contraddizione in termini, ma chi conosce questa delicata questione potrà capirne il significato, Io rispetto i cattolici così come rispetto i credenti di qualunque religione al mondo. In una moschea mi tolgo le scarpe ed in una chiesa cattolica mi faccio il segno della croce. Ma parliamo di luoghi di culto, ove io sono libera di entrare o meno. Nella scuola pubblica italiana i nostri figli hanno l'obbligo per legge di entrare, a qualsiasi etnia o religione appartengano. A casa possono avere tutti i simboli sacri a loro cari, a scuola no. O vogliamo ancora perpetrare l'idea che la Chiesa imponga il suo culto anzichè coinvolgere, attrarre, avvicinare le sue pecorelle? Fino a quando sopporteremo le ingerenze dello Stato Vaticano che pur di ottenere benefici dall'Italia in base ai Patti Lateranensi si permette di decidere persino come e quando deve morire Eluana e poi non fa la voce grossa quando centinaia di migranti  muoiono in mare grazie alle politiche di respingimento degli stessi politici a cui stringe enfaticamente la mano ? Riflettiamo a fondo, tutti quanti, su cos'è il cristianesimo e su cos'è il cattolicesimo becero falso bigotto e di comodo.    Claudia Pilon  

Mi spieghi Claudia come mai negli esorcismi il Crocifisso e altri simboli sacri scacciano il male che si nasconde sempre per far credere che non esiste? E pensare che proprio l'Italia é piena di fenomeni inspiegabili...

Già, fenomeni inspiegabili come tutti i derelitti morti nel mediterraneo in cerca di un porto ove sbarcare per crearsi una nuova vita, barche affondate cariche di veleni, persone indagate o ancor peggio condannate che ci governano... Sa cosa le dico ? Il crocefisso è un simbolo, rispettabile, ma davvero da cristiana credo che Gesù Cristo si stia ribaltando nella tomba di fronte a tanta falsità ed ipocrisia.Ed io sono con lui nel dire : GUARDIAMOCI ALLO SPECCHIO PRIMA DI SPARARE SENTENZE E COMPORTIAMOCI COERENTEMENTE DURANTE QUEI POCHI ANNI CHE DIO CI DONA

Mi dispiace Claudia ma sei completamente fuori strada. La presenza del crocifisso all'interno delle scuole e degli uffici è in primo luogo imposta dalla legge e comunque fa parte del nostro patrimonio religioso e culturale, che ti piaccia o no, e soprattutto non impone nulla a nessuno. Se proprio non ti piace Cristo morto in croce, voltati dall'altra parte, qual è il problema?Ti faccio una domanda: se tu andassi in Giappone e vedessi una statuetta di Buddha in un ufficio, ti sentiresti offesa nel tuo sentimento cristiano  o piuttosto rispetteresti quella dottrina filosofico-religiosa? Lo sai che la quasi totalità degli stranieri che vivono in Italia non ha nulla contro il crocifisso, siete voi italiani radicalsinistrodi che avete sempre da ridire su questo?Allora accettando il tuo ragionamento, ti dovrebbero dar fastidio anche le Chiese e magari il presepio nelle scuole...vogliamo distruggere tutti i simboli religiosi in nome di un devastante nichilismo/marxismo, e poi cosa rimarrebbe in questa società malata?

CARO GUGLIELMO RILEGGI IL MIO INTERVENTO PIENO DI RISPETTO PER QUALUNQUE ETNIA RELIGIONE E TIPO DI CULTO, FORSE DAVVERO SEI TU FUORI STRADA. STAMMI BENE,

Sono daccordo con Claudia. Completamente.E so bene di che si parla perchè lavoro nella scuola.Se, tuttavia, si ritiene che si debba cominciare da altri punti, ben venga: allora da quale battaglia vogliamo cominciare per difendere la laicità? Servono proposte.Io ne ho una: garantire a tutti gli studenti la materia alternativa alla religione, e non sballottarli per le rimanenti aule in cui si svolgono altre lezioni. Ciò serve solo, come sta accadendo ad alcuni miei amici, a costringere i genitori a far seguire l'ora di religione ai propri figli, per evitare che siano ogni volta "i ragazzini da sistemare" e che sentano sulle loro spalle tutto il peso di questa scelta.Che ne pensa, onorevole Donadi?

Sicuramente ci sono cose più importanti della questione del crocifisso, ma con esso si è toccato un nervo scoperto ed estremamente sensibile viste le valanghe di commenti che sono arrivate.Questo vuol dire che è un argomento niente affatto trascurabile, sul quale quindi bisogna esprimere pareri motivati e meditati, soprattutto se si è punto di riferimento politico; e, col massimo garbo e rispetto, ritengo chela posizione dell'on. Donati sia un pò superficiale (i maligni potrebbero definirla anche pilatesca).Personalmente le affermazioni dell'organismo europeo mi sembrano del tutto ovvie e per me il discorso finirebbe già qui.Mirabilmente Augias nella sua rubrica di posta su "La Repubblica" di oggi (domenica) ha maggiormente articolato la posizione dei laici;molti di voi (e sicuramente l'on. Donati) l'avranno letta; Augias, fra l'altro, si limita a dire che "la scuola pubblica di uno Stato laico è il luogo dove si insegnano delle discipline, non una fede".C'è qualcuno che obietta su questo?, credo proprio di no!.E allora permettetemi di dirlo, e col massimo rispetto per chi ha fede, ma cosa c'entra il crocefisso con la scuola?.E' vero che è un oggetto tradizionale, che in fondo non offende nessuno, e così via, ma è altrettanto vero che è semplicemente incompatibile, nella sua essenza, e addirittura in contrasto con le aule di una scuola di uno stato laico.Ricordo che da bambino seguivo mia madre alle processioni ed ero impressionato dal fatto che spesso lei le seguiva scalza (per chiedere una grazia, per penitenza, o per non so che cosa); quarant'anni fa era abbastanza comune e parecchie donne lo facevano.Oggi quest'uso è completamente superato e sarebbe considerato bizzarro se fosse ripreso; la religione, quella vera, non ha bisogno di sovrastrutture comportamentali per continuare la sua opera.Credo che lo stesso sia per il crocifisso; toglierlo non è questo dramma che tanto paventano, ma solo scrostare la religione di abitudini oramai superate dalla società e che non hanno più motivo di essere.Se poi on. Donati volesse affrontare argomenti più importanti, potremmo parlare dell'ora di religione, con professori pagati dallo stato, nominati non dal provveditorato ma dal vescovo, che hanno addirittura dei privilegi rispetto agli insegnanti normali (magari laureati), e per i quali la candida ministro Gelmini ha in serbo la sorpresa di equiparare la loro materia alle altre, con regolare voto e con influenza sull'iter scolastico dell'alunno.Se verrà effettivamente posta questa questione, magari poi ci lamenteremo per non aver fissato dei paletti più solidi riguardanti la laicità proprio nel corso di questa discussione sul crocefisso.Cordiali saluti, on. Donati, ha tutto il mio apprezzamento per il suo impegno.   

Tu sostieni che il crocifisso vada rimosso perchè incompatibile con la scuola? Allora abbattiamo pure le chiese, eliminiamo il presepio, sopprimiamo tutti i simboli religiosi, culturali...in nome di cosa, per costruire cosa, questo schifo di società vuota, senza valori ed intrisa di violenza?La verità è che voi volete cacciare Dio dalla vita dell'uomo,altro che...

Caro Guglielmo,davvero una risposta emotivamente molto carica; significa che sei molto sensibile al problema, non significa però che hai ragione.Accusi me (e altri che la pensano allo stesso modo) quasi come fossimo dei barbari senzacristo che vogliono radere al suolo la chiesa e tutti i suoi simboli.Naturalmente non è vero; so che non posso convincerti in poche righe su un blog ma sappi che le tue opinioni su di me (e su quelli come me) sono completamente errate.E' vero che non sono credente (nel modo che tu intendi) ma, ti prego di credermi, la morale che mi guida nella vita, derivante dal profondo rispetto per l'uomo (e la natura che lo comprende), mi rende una persona tranquilla, ragionevole, rispettosa degli altri e delle loro idee; praticamente l'opposto dell'immagine che mi sembra tu ti sia fatto di me.La fede è un argomento di primaria importanza per l'uomo, basta vedere quanta parte della storia della nostra civiltà ha occupato e occupa.Nessuno vuole o può ignorare fatti evidenti a tutti; solo si cerca di ragionarci sopra senza lasciarsi trascinare dall'impeto dei sentimenti. Solo questo Guglielmo, ragionare con tranquillità e senza pregiudizi; non credo sia chiedere troppo.

Ciao Vincenzo, sì è vero mi sono accalorato perchè tengo molto ai simboli della nostra civiltà fra i quali c'è il crocifisso, ma non volevo personalizzare il discorso, anzi, mi  è piaciuta molto la tua risposta, con persone come te è sempre un piacere confrontarsi.Dici di non essere credente...prova qualche volta a leggere una pagina del Vangelo, vedrai...ne trarrai un grande giovamento, io lo leggo ogni giorno, mi è di grande aiuto.Un saluto.

Di rischio di deriva teocratica l'Italia ne ha tanto e condivido che ci siano battaglie di laicità molto serie da combattere in questo paese (vedasi solo il Caso Englaro e la questione del Testamento Biologico)Ma non considero la questione della presenza abusiva in aule della Repubblica Laica Italiana (contro la nostra costituzione e contro la dichiarazione dei diritti dell'Uomo) una questione di poco conto.Non la considerano di poco conto le gerarchìe ecclesiastiche, né lo fa la destra populista che cavalca il pregiudizio antidemocratico e anticostituzionale, non dovrebbe farlo l'IdV per due motivi:uno è una battaglia di rispetto di un diritto, quello fondamentale, e io non credo siamo così alla frutta come stato di diritta da dover abdicare alla libertà di confessione religiosa e alla laicità dello stato e dei suoi ambientidue è un modo, anche questo, per segnare la vera, concreta e tangibile differnza tra centro destra e centro sinistra a indicare che non ci sono partiti simili ma chiare e forti differenze, da una parte una concezione dello stato europea, moderna, democratica, dall'altra una visione teocratica, populista e con un concetto del diritto superficiale.Se poi si perdessero così qualche voto cattolico, io comunque non credo si perderebbe quello dei veri cristiani a cui dobbiamo invece guardare e che intelligentemente sanno distinguere tra stato e chiesa e proprio perché danno grande valore a certi simboli non li impongono ma li propongono.

Caro Andrea ma sei consapevole di quello che dici????  Il centrosinistra avrebbe una "concezione dello Stato europea, moderna e democratica" ???? Ma dove vivi!!! Il centrosinistra  che ha sgovernato l'Italia aveva al suo interno partiti dichiaratamente comunisti, statalisti, contro lo sviluppo, con una politica sull'immigrazione folle, della serie porte aperte a tutti, con un programma che è l'esatto opposto di quello che tu sbandieri...siete diversì sì...in peggio!!

Condivido (anche su facebook), facciamo battaglie serie su temi seri, compresa la laicità dello stato.

Caro Massimo non ci siamo proprio.Condivido in pieno il concetto espresso dal Sig. Gaspare Serra. Non possiamo paragonarci all'Egitto essendo uno stato dove si "dovrebbe" dare esempio di democrazia e libertà di culto. Perchè non ci paragoniamo a società più evolute? guardando indietro credo che si torni indietro...! e lo stiamo già facendo con i ns. Luminari da Berlusconi a Gasparre per finire da Rutelli a Fassino...! Ora se l'alternativa è Bersani per il futuro dei miei figli la vedo grigio scura con tendenza sul nero opaco...!Un affettuoso saluto.Valeriano Mariotti  

Non capisco cosa abbiate  contro l'Egitto, voi e le vostre considerazioni vuote da radical chic...L'Egitto è uno Stato moderno, laico, non è mica l'Iran...,

On. Donadi, in molte altre occasioni ho condiviso il suo pensiero... In questo caso, però non posso che esprimere la mia più convinta "disapprovazione" (pur consapevole di essere in minoranza nell'opinione pubblica italiana)! Due argomentazioni (anche da lei sostenute) ritengo, in particolare, molto gravi ed "indifendibili": PRIMO: In molti sostengono che, in parole povere, nessuno diverso da noi può vantare dei diritti in mancanza di "reciprocità" tra le nazioni.Riporto, quindi, il suo esempio: perché mai riconoscere ad una cittadina italiana (di origine finlandese) il diritto di ottenere che si tolgano i crocifissi dalla scuola frequentata dai suoi figli se la stessa signora, ad esempio, se si fosse trovata a vivere in Egitto non potrebbe in alcun modo pretendere nemmeno la piena libertà di esprimere e praticare i propri convincimenti religiosi (figurarsi il diritto di far togliere i simboli dell’Islam da tutti i pubblici uffici egiziani)?! Riportando questo paragone Lei, Onorevole, commette lo stesso errore di molti leghisti:(e non solo): dimenticare che l’Italia è uno "Stato di diritto", una piena democrazia occidentale che da tempo ha sottoscritto la Cedu (Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali), con ciò stesso assumendosi l’impegno di garantire nel proprio territorio nazionale certi  diritti e libertà "a tutte le persone" che vivono nel lo stesso  (cittadini e non)! La differenza tra l’Italia e un comune paese islamico "esiste", ma dovrebbe essere una ragione di vanto per il nostro Paese, non il fondamento di discriminazioni! Tale differenza, ovviamente, è che l’Italia è una democrazia liberale! SECONDO: Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE Per molti il crocifisso è intoccabile dai pubblici edifici perché fa comodo (o piacere...) a gran parte della popolazione italiana (di culto cattolico).A tutt’oggi gran parte degli studenti (e degli insegnanti), però, si limita più semplicemente a“tollerare" la presenza dei crocifissi se non ad "ignorarla": solo una minoranza la ritiene del tutto "doverosa" in un luogo come la scuola pubblica! Anche se non fosse così, comunque:1- certi diritti e libertà sono previsti e garantiti  proprio in difesa delle minoranze: se anche un solo studente si sentisse offesso dalla presenza di un "simbolo religoso" in un luogo non di culto e che è obbligato a frequentare per la propria istruzione avrebbe diritto a chiederne la rimozione!2- inoltre è certamente lesivo della libertà religiosa pretendere che siano i singoli studenti (o insegnanti) a far pubblica richiesta di rimozione di un crocifisso, con ciò essendo costretti a rivelare il proprio orientamento "diversamente religioso" o "a-religioso" e suscitando, magari, il fastidio della Comunità scolastica! Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE  Un grande teorico del diritto, Ronald Dworkin, scriveva: “l’istituzione dei diritti rappresenta la promessa della maggioranza alla minoranza che la sua dignità ed eguaglianza saranno rispettate. Quando le divisioni tra i gruppi sono molto violente, allora questa promessa, se si vuole far funzionare il diritto, dev’essere ancor più sincera”. La garanzia del diritto, fosse pure quella di uno solo, è allora un essenziale punto di riferimento per misurare la tenuta di uno Stato costituzionale!  

Caro Massimo, cari lettori del blog,premettendo che non scrivo per schierarmi pro o contro la sentenza, vorrei precisare alcuni punti che, ahimè, i media italiani e a volte anche i nostri rappresentanti politici non contribuiscono a chiarire. Ho appena terminato un master in Studi Europei presso l'università di Vienna e leggere queste inesattezze fa male al cuore, credetemi! Allora, punto primo: la sentenza non è stata affatto decisa dalla "Corte di Giustizia Europea", ma dalla "Corte Europea dei Diritti dell'Uomo". La prima è un organo della Comunità Europea, la seconda è il tribunale del Consiglio d'Europa, (niente a che fare con l'UE!). Questa organizzazione, la prima in Europa dal dopoguerrra, si occopa della promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. In maniera più efficace della UE (che è principalmente un'unione di carattere "economico") il Consiglio d'Europa si è sempre fatto portavoce dei diritti delle minoranze, della promozione di cultura ed educazione, democrazia e diritto in Europa. Punto secondo: La sentenza della corte deve essere interpretata come una garanzia per il rispetto dei diritti delle minoranze. Ricordiamoci  che l'Italia è firmataria di Convenzioni quadro e carte dei diritti adottate dallo stesso Consiglio d'Europa in più di 50 anni di attività, ed una sentenza simile è la logica conseguenza dell'attuazione di questi trattati internazionali. Lo scopo di questi accordi non è espropriare gli stati membri di tradizioni e valori, ma garantire la convivenza pacifica di tutti i cittadini in un contesto di pluralità, multiculturalità e rispetto dei diritti. Questa è la direzione in cui sta andando l'Europa, e secondo me non è proprio una cattiva strada, anzi!

Caro Fò, premio Nobel, ti ammiro e ti rispetto ma lasciami dire: io penso che ogni persona ha sulle spalle la sua croce e dunque deve avere la libertà di scegliere a quale Dio votarsi. La fede, la credenza che osservi o non sei partecipe, è un fatto personale, della tua coscienza, Lo scandalo è  un simbolo che difendi e non  rispetti gli altri. Vogliamo spiegare ed insegnare LE RELIGIONI - I LORO SIMBOLI - forse riusciremmo a fare conoscere alle personbe il loro significato e non avremmo più integralisti, Signori della guerra e della fame. Questo sarebbe l'esempio di buoni Cristiani e Laici. Un mondo migliore nel rispetto degli  gli altri, è l'unica guerra senza armi che si deve vincere. Ciao, Antonio ( In risposta a quanto scritto da Dario FO' sul MANIFESTO) e riporto a commento.

Io, laico praticante e quindi rispettoso di tutte le religioni che mirino al progresso dell'umanità e non ai fondamentalismi, anche se non credente non ritengo che il problema fosse di competenza della Corte di Giustizia Europea, ma dovesse essere risolto dal nostro Parlamento con eventuali modifiche delle leggi vigenti in materia.  I luoghi pubblici non sono e non devono essere spunti per ideologie religiose che sempre più stanno minando il mondo a discapito dell'uomo.  Ognuno può praticare la religione che crede e credere in chi vuole, ma lo deve fare nei luoghi dedicati al suo culto, così come esporre in quei luoghi i propri simboli.  Poi samo così sicuri che Cristo sarebbe contento che lo si "veneri" inchiodato ad un mezzo di tortura?  Si perchè la croce è stato un mezzo atroce di tortura al pari della forca e delle altre nefande maccchine che la mente distorta dell'uomo ha creato per torturare ed uccidere i suoi simili.  Io, ripeto, laico praticante e libero pensatore potrei pretendere, anche se non si tratta di un simbolo religioso, che venga esposto nei pubblici uffici la figura dell'uomo, che seppur religioso fu paladino della laicità e del libero pensiero: Giordano Bruno.  Oltretutto messo al rogo dall'arroganza di coloro che difendono, per potere ed interessi,  il crocifisso, ma che così facendo non difendono i valori tramandati da quell'altro uomo che fu inchiodato sulla croce.Ugo Cortesi - Alfonsine (RA)

Sono stato in India e ho visto le foto della festa di S.Antonio da Padova, c'erano più di 5000 persone, con luminarie ecc. ,lì le Chiese sono piene tutti i giorni e a tutte le messe, della serie "La religione é una cosa seria" sono rimasto traumatizzato, le donne da una parte e gli uomini dall'altra, gl'unici ospedali ad accogliere i malati e i bambini erano cristiani (finanziati dalla Chiesa) poiché lì ogni ospedale dista minimo 50 Km(in alcuni villaggi100), le scuole avevano nomi di ITALIANI e ITALIANE, in pratica ma chi é l'unica che fà la carità al mondo? I bastardi stanno dappertutto anche all'interno della Chiesa e questi vanno radiati e estirpati ma quello che rappresenta il Crocifisso mi sà che molti non ci possono arrivare ahimè perché la fede non ti viene studiando ma ti viene CONCESSA, é un dono, non sò se lo sapete.E poi non c'é da sottovalutare l'aspetto prettamente religioso, che levare il Crocifisso potrebbe essere una richiesta maligna di desiderio di poter agire in alcuni luoghi frequentati da innocenti. Dà fastidio... fà contorcere le presenze che girano alla ricerca di corpi in cui entrare e non farsi notare....Anzi io sono per un'aumento a tappeto.

Bravissimo Massimiliano, mi associo, raddoppiamo la presenza dei crocifissi all'interno di scuole ed uffici!

Capisco che non è facile oggi sollevare le questioni civili, in un paese dove la maggioranza sta cercando occasioni di scontro su tutto.Ma il suo intervento mi lascia perplesso, e non mi pare che contribuisca a fare chiarezza.Il crocifisso è entrato a far parte degli arredi delle aule negli anni venti del secolo scorso, quando il fascismo mise mano alla riforma della scuola: la famosa Tabella degli arredi delle aule prevedeva, oltre al ritratto del Re, anche un crocifisso. Con l'avvento della Repubblica il crocifisso è rimasto solo, ma a più riprese c'è stato chi ne ha contestato la permanenza, anche nelle sedi giudiziarie. Fecero discutere le sentenze del Tribunale dell'Aquila, del TAR del Veneto e del Consiglio di Stato.Le istruzioni del Ministero della Pubblica Istruzione, in una nota del 2002, erano chiare:"  Prot n. 2667  Oggetto: Esposizione del crocifisso nelle aule scolasticheCome è noto alle SS.LL. le disposizioni che disciplinano l'esposizione del Crocifisso nelle aule delle scuole sano contenute nell’art. 118 del R.D. 30 aprile 1924, n 965 recante disposizioni sull’ordinamento interno degli istituti di istruzione media, nell’art. 119 del R. D. 26 aprile 1928 n. 1297 e nella tabella C allo steso allegata (Regolamento generale sul servizi dell’istruzione elementare).Tali disposizioni prevedono in particolare che il Crocifisso fa parte dell'ordinario arredamento delle aule scolastiche e che spetta al capo d’istituto (art. 10, comma 3, e art. 119 del R D. 965/1924) assicurare la completezza e la buona conservazione di tutti gli arredi occorrenti. " La Corte Costituzionale nell'ordinanza 389/2004 ha dichiarato che "che l'impugnazione delle indicate disposizioni del testo unico si appalesa dunque il frutto di un improprio trasferimento su disposizioni di rango legislativo di una questione di legittimità concernente le norme regolamentari richiamate: norme prive di forza di legge, sulle quali non può essere invocato un sindacato di legittimità costituzionale, né, conseguentemente, un intervento interpretativo di questa Corte"In questi giorni è arrivata la decisione della Corte Europea di cui si sta discutendo. Si potrebbero fare lunghissime considerazioni al riguardo, ma non è questo il punto che mi interessa qui. La sentenza è soltanto il pretesto che scatena la rissa; è il lampo che illumina lo scenario e porta in evidenza quello che cerchiamo di non vedere: l'alternativa inconciliabile tra le concezioni confessionali dello stato e quella laica. Questo è IL punto di contrasto. Sia che si tratti di crocefissi da esporre, di moschee da costruire, di privilegi da accordare o da negare, si torna sempre sullo stesso fattore discriminante. Non è il fatto di pregare o meno, di essere battezzati o maomettani oppure atei; la laicità io la intendo come una affermazione NETTA e non negozialbile del fatto che la religione appartiene alla sfera delle opinioni individuali ed in quanto tale deve poter essere liberamente seguita da ciascuno, mentre la costruzione delle norme che regolano lo stato democratico deve evitare nei confronti dei cittadini qualsiasi discriminazione, imparzialità, privilegio, disugualianza di trattamento che sia legata alle loro diverse opinioni religiose. A questo si deve tendere, senza cercare nei costumi di altre civiltà un alibi o una scusante. E non è possibile che ci si nasconda ad esempio dietro alla prepotenza dei talebani per giustificare il permanere di privilegi legati all'appartenenza religiosa.In una società che diverrà nostro malgrado una società globale, compito della politica non è quello di salvare le radici cristiane o mussulmane dei cittadini: questo compito è affidato alle loro organizzazioni religiose. La politica deve creare il contesto, ideale e normativo, per far convivere le diverse anime religiose in un ambiente di libertà, uguaglianza e solidarietà. Può sembrare un obiettivo difficile da raggiungere, ma le conseguenze di un fallimento le possiamo già vedere nelle tragedie che ci vengono raccontate anche in questi giorni nei luoghi dove la religione è motivo di sopraffazione e di guerra.Anche l'Europa è stata devastata dalle guerre di religione, e giustamente oggi si preoccupa di rimuovere quelle norme che sembrino contrastare con il diritto di tutti alla piena libertà ed uguaglianza. Per quanto riguarda in particolare l'Italia, deve finire la contrapposizione tra laici e cattolici; quella della laicità è un'esigenza trasversale, è l'unica prospettiva praticabile. La via d'uscita che può salvare la convivenza civile è che i cattolici ed i non cattolici trovino tutti insieme regole nuove e condivise su cui fondare una convivenza ordinata e rispettosa della religiosità di tutti i cittadini. Regole che non potranno necessariamente essere specifiche di una religione o di un'altra, ma dovranno garantire a tutti gli stessi diritti.Soltanto così il problema del crocifisso sul muro diventerà un problema di arredi, e non ci saranno più motivi irrinunciabili per volerlo mettere o togliere.

...ma sono d'accordo con la Corte di giustizia. La presenza del crocifisso (ma potrebbe essere anche la stella di david o lo yin-yang) è indebita poiché, come afferma la Costituzione, l'Italia non è una Repubblica confessionale. Ergo, non essendoci UNA religione di stato, a che titolo c'è il crocifisso? Dal Concordato del 1984: "Art. 9 comma 2. La Repubblica italiana, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continuerà ad assicurare, nel quadro delle finalità della scuola, l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado. Nel rispetto della libertà di coscienza e della responsabilità educativa dei genitori, è garantito a ciascuno il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi di detto insegnamento. All'atto dell'iscrizione gli studenti o i loro genitori eserciteranno tale diritto, su richiesta dell'autorità scolastica, senza che la loro scelta possa dar luogo ad alcuna forma di discriminazione". Si parla di insegnamento FACOLTATIVO della religione cattolica, ma non c'è una parola sulla presenza del crocifisso, il quale è inserito tra gli arredi scolastici da due Regi Decreti che risalgono agli anni 20. Inoltre, si parla di "cultura cristiana". Ebbene, quella cristiana è stata (ed è tuttora) la religione predominante in Europa. Eppure, svariati paesi europei non ammettono l'uso dei segni religiosi nei pubblici uffici: la Svizzera, che la croce ce l'ha nella bandiera, la Germania, la Francia. Per loro forse questo discorso non vale?

Signor Livio lei ha torto,  perchè il Consiglio di Stato nel 1988 ribadì la piena vigenza all'interno del nostro Ordinamento della normativa fascista contenuta nel RD n.965/24 e nel TU del 1928 i quali impongono la presenza del crocifisso in scuole ed uffici.Il Consiglio di Stato ha precisato attraverso il suddetto parere che quelle norme rimangono pienamente in vigore non essendo state abrogate dalla modifica del Concordato avvenuta 1984 che attiene infatti alla questione dell'ora di religione, non al crocifisso.Questa doverosa precisazione sul piano giuridico, quanto al fatto che in altri stati europei non siano consentiti simboli religiosi, a noi non deve interessare, è un problema loro, non vedo perchè dovremmo andare a rimorchio di gente come Zapatero che ha affossato la Spagna dal punto di vista economico, culturale e religioso...

Caro Massimo, avrei qualcosa da ridire sul suo intervento. E' vero che ci sono argomenti ben più seri da affrontare sul tema della laicità, ma la Corte di Giustizia Europea ha fatto questa sentenza perchè è stata richiesta, non perchè l'hanno voluta. E aggiungo Onorevo, faccia attenzione a non confondere la cultura con il pensiero religioso. Lei stesso disse (quando perì la Englaro) che: "ogni persona ha una sua opignone e si devono rispettarle tutte, ma è inaccettabile che qualcuno, in virtù di una propria convinzione, pretenda che questa idea venga imposta agli altri"... PAROLE SANTE! Se devo essere sincero, a me non interessa quello che fa l'Egitto. Noi siamo in Italia, siamo in un paese che dovrebbe combattere per il bene comune, per la giustizia, per la libertà, per i diritti, per la democrazia e quindi per la laicità, la quale garantisce la libertà di credere e la piena parità di tutte le religioni. Quindi la sentenza, anche se non affronta i problemi fondamentali (l'insengnante di religione, i patti lateranensi, gli ecclesiastici che ficcano il naso sulla nostra politica, i finanziamenti alle scuole private cattoliche... ) è più che giusta! Anche perchè non capisco per quale motivo in una scuola PUBBLICA, quindi aperta a tutti, bisogna sbattere in faccia un simbolo religioso a italiani musulmani, buddisti, atei e ecc. E come se ci fosse un simbolo di un partito! Solo perchè il PDL ha la maggioranza si deve mettere il loro stemma nelle classi? E' assurdo solo porsi la domanda... Ecco, pensiero politico e pensiero religioso ovviamente non sono la stessa cosa, ma il succo è lo stesso. Buon lavoro e W La DEMOCRAZIA!

Un commento come questo fa cadere le braccia. Ti sei chiesto, Daniele, a che titolo un'Isituzione sovranazionale come la Corte Europea possa imporre ad uno Stato membro di rimuovere il crocifisso? E' o non è questa un 'indebita ingerenza nelle questioni interne nazionali?E poi... mi vai a paragonare il crocifisso al simbolo del PDL? Roba da matti, questo dimostra che sei proprio ignorante e che non hai un'adeguata preparazione culturale, ma ormai l'IDV è diventata il rifugio degli anticlericali  nostalgici della falce e martello...

Ma perchè non diamo a Cesare ciò che di Cesare è e a Dio ciò che di Dio é? Massimo, non concordo con questo modo pilatesco di affrontare questioni apparentemente frivole o minimali, in buona sostanza la casa è costruita con dei semplici piccoli mattoni, ognuno con la sua importanza, però. Secondo te da parte del Vaticano ci sarebbe stata questa virulenta reazione se la cosa avesse avuto così scarsa importanza? Mi spiace o non conosci la storia della Chiesa o anche tu ti presti ai giochini politici cui tanto son o affezionati gli italiani che per chi sa quale ragione vanno a finire dentro un parlamento che non funziona come non funziona e che serve i cittadini come li serve. Il problema non è di lana caprina e va affrontato se vogliamo cominciare a mettere quei mattoncini che formano quella parolina che si chiama "civiltà" che qui da noi è tanto misconosciuta.

La sentenza scellerata della Corte non solo rappresenta un atto di arroganza ed un insulto al popolo italiano ma concretizza anche, sul piano giuridico, una grave violazione dell' art.19 della Costituzione, ai sensi del quale tutti hanno diritto di professare la propria fede religiosa in qualunque forma, ( quindi anche esponendo il crocifisso), purchè ciò non sia contrario al buon costume.Occorre inoltre ricordare che il Consiglio di Stato nel 1988, attraverso un parere, ha ribadito la piena vigenza all'interno del nostro Ordinamento, della normativa fascista, ossia del RD n.965/24 e del TU del 1928 che impongono la presenza del crocifisso nelle scuole.Non permettiamo a quei cialtroni in toga, tra i quali figura il marxista Zagrebesky, di strapparci il crocifisso, simbolo universale del cattolicesimo, simbolo di pace, solidarietà umana e rispetto per la persona, anzi raddoppiamo la presenza dei crocifissi all'interno di scuole ed uffici.

Infatti, bisognerebbe abrogare queste norme, inserite per compromesso  per non avere noia, nella gestione del governo dittatoriale, da parte delle gerarchie ecclesiastiche. Mussolini era ateo, ma aveva bisogno dell'appoggio della Chiesa. Solo nel 1984 si giunse ad una modifica del concordato, firmata dal primo ministro Bettino Craxi e dal cardinal Casaroli, con la quale, anche se si aboliva l’anticostituzionale riferimento alla «sola religione dello Stato». si introduceva l’ora di religione alle scuole materne, sostituendo nel contempo la congrua col meccanismo dell’8 per mille, molto più vantaggioso per la Chiesa. Le modifiche venivano successivamente ratificate in legge nel 1985. Anche oggi la totale sudditanza dell'attuale governo in carica  nei confronti dei "desiderata" della CEI e dello Stato Vaticano è legata esclusivamente ad eventuali vantaggi elettorali, in questo Stato dove quasi ogni anno si tengono delle elezioni.Perchè abrogarlo? Perché garantisce privilegî particolari a una religione, in contrasto con le più elementari norme di democrazia ed eguaglianza tra i cittadini, sancite peraltro dalla Costituzione Italiana stessa. Tutte le associazion i laiche si battono per l'abrogazione, ma non solo: anche associazioni cattoliche, tra cui  Noi Siamo Chiesa.Non c'è nulla di scellerato nella sentenza della Corte Europea, ma solo  ribadire ciò che la Carta Costituzionale dell'Europa, ratificata dall'Italia, afferma, ovvero che tutti i cittadini hanno il diritto di esprimere la propria convinzione religiosa, ma che nulla ha a che vedere con la laicità dello Stato, l'unico in grado di permettere che effettivamente tutti i cittadini possano professare la propria fede, senza vicendevoli interferenze. E' consequenziale, quindi, l'accoglimento della richiesta da parte di alcuni cittadini italiani non credenti, di far rimuovere il Crocefisso dalle aule scolastiche pubbliche. Volevo poi ricordare che il simbolo cristiano per eccellenza troppe volte nel passato è stato usato per fini tuttaltro che pacifici, arrivando ad abissi inimmaginabili di crudeltà ed efferatezze. Qui non si tratta di abolire "tout court" un simbolo, che ciascun credente cattolico può tranquillamente ostentare nella propria casa o sul proprio corpo, ma che non può essere imposto a chi in questo simbolo non crede. Nella Francia odierna, per esempio, è vietato indossare il velo islamico, come altre forme ostentate di simboli, in tutti gli uffici pubblici, scuole comprese.

Cara Cosetta, forse non lo sai, ma il vero laico, intelligente e tollerante, è quello che rispetta i simboli religiosi: la presenza del crocifisso potrebbe offendere solo un satanista o un integralista musulmano o ebreo, non certamente una persona normale dotata di cultura e  buon senso. anche se atea. Se tu ad esempio, ti rechi in Giappone  e vedi una statua di Budda in un ufficio pubblico, ti offendi o la rispetti?Quanto alla Francia, non ci deve insegnare nulla in materia, ed anzi considero decisamente sbagliata e contro la libertà religiosa la normativa francese che vieta i simboli religiosi; poi, per favore, non paragoniamo il crocifisso al burqa...

Non c'è alcuna violazione dell'art. 19 della Costituzione, poiché quello garantisce un diritto del cittadino, singolo o facente parte di un'associazione. Ho qualche difficoltà a credere che un'aula di scuola esponga di sua sponte un crocifisso per esprimere la sua religiosità.Nessuno Le vieta di esporre il crocifisso a casa sua, o di indossarlo. Ben differente è un pubblico ufficio, che per sua natura rappresenta lo Stato e dunque deve rispecchiare l'equidistanza dello Stato stesso rispetto a tutte le religioni.Ciò che ha stabilito la Corte, e che Lei saprebbe se avesse letto la sentenza, è che è inaccettabile che lo Stato privilegi una religione rispetto alle altre. Non ha inteso in alcun modo dare una lettura politica del crocifisso.Quanto al suo commento su Zagrebesky, beh, si commenta da sé. Le ricordo che, quand'anche, essere marxisti non è un reato (come non è reato essere stupidi o ignoranti). Forse sarà peccato, ma siccome non siamo in Iran, non c'è ancora l'equivalenza tra peccato e reato.Saluti.

E' lei, caro Livio che attraverso la sua risposta ha dimostrato  una profonda ignoranza in materia.In primo luogo la norma costituzionale citata dal sottoscritto, ossia l'art.19, è quella giusta, perchè il sentimento religioso di un popolo si esprime anche attraverso i simboli religiosi e pertanto nessuna Istituzione sovranazionale può ordinarne la rimozione ad uno Stato membro, altrimenti violerebbe la nostra Costituzione, norma fondamentale che prevale anche su norme ed atti comunitari con essa confliggenti.In secondo luogo in Italia alcune leggi fasciste ,come il RD n. 965/24 ed il TU del 1928 che impongono la presenza del crocifisso nelle scuole e negli uffici pubblici, continuano ad essere pienamente vigenti nonostante la modifica del Concordato avvenuta nel 1984: questo non l'ho stabilito io, ma il Consiglio di Stato nel 1988.Vorrei precisare infine che io non ho affermato che essere marxisti è reato, quindi cortesemente non racconti menzogne: ho solo cercato di spiegare che dietro questa sentenza scellerata c'è un orientamento marxista-nichilista che vorrebbe distruggere i simboli religiosi.Si documenti, studi, legga il parere del Consiglio di Stato in materia, così la prossima volta eviterà  brutte figure.

Caro Massimo, concordo la tua sensazione che entrambi abbiano davvero perso il senso della misura e premetto che ad oggi questa polemica è completamente inutile crearla; magari sarebbe più opportuno considerarla tra qualche anno quando sarà forse più consolidata nella testa degli italiani.Una classe media è composta da circa 25 alunni di cui mediamente un terzo sono bambini stranieri. Vogliamo imporre? Siamo entrati in Europa? Bene, in Europa nelle classi non c'è il crocefisso. Ci stiamo trasformando in un paese multietnico? Bene, non imponiamo la nostra religione a scuola poichè non centra niente. A scuola si va per imparare e in chiesa per pregare. In Europa siamo proprio gli ultimi della classe.

Senti un pò Cristian, ti devi mettere in testa che chi viene in Italia deve rispettare la nostra religione, i nostri usi e tradizioni; il crocifisso è un simbolo che non offende nessuno, è chiaro? Se vai in Giappone e vedi Budda in un ufficio ti offendi o lo rispetti? Il vero laico rispetta i simboli religiosi, se ha un minimo di intelligenza e cultura. E poi...secondo te saremmo gli ultimi in Europa perchè abbiamo il crocifisso...quindi il grado di sviluppo di una Nazione è espresso non dall'economia, dal tenore di vita ma dalla presenza del crocifisso...lascio giudicare a tutti questa affermazione degna di uno scienziato...

PREMESSO CHE FORSE PER DEFINIRMI COME SULLA RETE HO USATO IL TERMINE AGNOSTICO, NON SO SE MI DESCRIVA .NON SONO CREDENTE E TANTO MENO PRATICANTE , MA RISPETTO COLORO CHE FANNO E "POSSONO!!!!!!!" FARE SCELTE DIVERSE DALLE MIE.OCCUPIAMOCI SERIAMENTE DEI PROBLEMI CHE PERVADONO IL PAESE , PER FAVORE;LA CONVIVENZA CIVILE E' L'UNICA ARMA CHE PERMETTE DI COSTRUIRE, ARRICCHENDO E NON TOGLIENDO NIENTE A NESSUNO.PORGO CORDIALI SALUTI! 

Nella scuola si cerca di trasmettere la conoscenza umana, frutto di secoli di studi ed esperimenti, dalla fisica alla filosofia. La domanda vera, quella che ci si deve porre: è ancora attuale, considerato l'evoluzione della odierna società italiana, quella parte della Costituzione che privilegia la "primogenitura" della religione cristiana cattolica, rispetto a chi ha altre credenze, non conoscenze, o non ne ha affatto? Cosa c'entra l'insegnamento di una dottrina religiosa, attinente alla fede e quindi alla sfera strettamente privata,  con un'istituzione pubblica preposta alla diffusione del sapere umano? E' questa la stortura che fa da supporto a tutte le ingerenze che la CEI e lo Stato del Vaticano infliggono allo Stato Italiano. Solo che è un argomento "scottante", per motivi meramente elettorali, e difficilmente, a parte i radicali che si battono per questo da sempre, ci sarà qualcuno che si "suiciderà" politicamente mettendo in discussione quello che è stato "concordato".Cosetta Sartori - IdV Padova

Per concludere, On. Donadi, è vero che bisognerebbe iniziare a parlare di cose serie; una di queste è quella di cominciare a dire che il Presidente del Consiglio è un pedofilo (a detta della moglie che lo dichiarò pubblicamente sui giornali nazionali) invece di parlare sempre e soltanto delle sue prostitute (la cui frequentazione non è un reato penale al contrario della pedofilia).

Sono contrario ai simboli religiosi affissi nei luoghi pubblici; o li mettiamo tutti o nessuno.E sarebbe davvero ora che iniziassimo ad applicare le direttive europee (anche se, in uno stato dove non applicano le leggi nazionali, non credo applicheranno mai quelle europee).

Non sono affatto d'accordo con te caro Massimo. Il crocifisso è un chiaro ed evidente simbolo religioso. Per tanto, non vedo perchè debba essere esposto nelle scuole pubbliche. La verità è che l'Europa è libera, l'Italia no. E' e rimane un paese confessionale, dove la politica si decide Oltretevere, dove c'è continua ingerenza da parte della Chiesa negli affari dello Stato. Se fossimo in un Paese normale, una sentenza come quella della Corte europea non farebbe aggrappare alla croce tutti quanti. Se fossimo in un Paese normale a Ruini che dice ai parlamentari cattolici "se non vi riconoscete in quel partito andate via!" si risponderebbe "tu cura le anime, alla politica ci penso io".

Cara Flaminia, prima di parlare studia, documentati, così eviti di parlare a vuoto. La presenza del crocifisso all'interno di scuole ed uffici pubblici è imposta dal RD n.965/24 e dal TU del 1928, norme fasciste fortunatamente mai abrogate secondo quanto stabilito dal Consiglio di Stato nel 1988.Ti da fastidio la morte in croce del Nostro Signore, allora eliminiamo anche le chiese , il presepio e qualunque altro simbolo che fa parte integrante del nostro patrimonio religioso, storico e culturale? Prova ad andare in India o in Siria e a toccare i loro simboli religiosi...facile alzare la voce in Italia dove tutto è permesso...

Piu'  che   delle  " zucche  di  Halloween "   il  cardinale  di Santa Romana Chiesa   BERTONE    dovrebbe  invece  preoccuparsi    dei    catto-nazisti   e   dei  catto-fascisti    in   grande  ripresa in Europa  (  Italia  inclusa )  nonche'  del  numero   ESAGERATO    di  fedeli  i  quali , usciti  dalla  S.Messa   domenicale  (  ..  giovani ,  anziani  ,  bambini ...  )    affollano  le   ricevitorie    del  SUPERENALOTTO   perche'   ,  evidentemente ,  in  Chiesa   avevano  fatto......  fervide  preghiere  in  merito  (  ...  alla  vincita  !!!!  ).  Inoltre   l'   " eminentissimo "   prelato  dovrebbe  pure  preoccuparsi  del    fatto  che   l'   Italia  cattolica (  ed  anche  NON  cattolica  )   di  cui  e'  Primate    il  Papa   e'  al PRIMO  POSTO   in  Europa   nel  consumo   di  COCAINA   (  ..  la  droga  "  super  partes "  )..Forse  allora  gli   verra'   di  esclamare ,  come  Cicerone  ( ...  duemila  e  cento  anni  fa'....!!!!  )  "  MALA TEMPORA    CURRUNT  ".  

Premetto che io non lo faccio mai perchè non mi piacciono per niente giochi e scommesse, ma secondo te un cristiano che  gioca al superenalotto, magari perchè povero commetterebbe peccato e quindi dovrebbe essere ripreso da qualche sacerdote? Ma che stronzate dici?Quanto ai cattofascisti che tu vedi in Europa, sempre meglio dei cattocomunisti, puoi starne certo...

Onorevole Massimo Donadi, Lei non può consentire a persone di infimo livello di esprimere sul suo blog commenti che costituiscono palesi calunnie e diffamazioni, come quelli di Luther sulla Chiesa e di Antonio, che per vigliaccheria non ha indicato il proprio cognome: quest'ultimo ha definito Berlusconi un "pedofilo" e deve essere denunciato alla Procura della Repubblica.