LE BATTAGLIE DI LAICITA' SONO ALTRE

 crocifissocrocifissoIntervengo, anche se tardivamente, sulla questione della sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha sancito il divieto di esporre crocifissi nelle scuole pubbliche. In questi ultimi giorni, infatti, ho letto due cose che mi hanno fatto trasalire, per opposte motivazioni. La prima è la frase chiave contenuta nella motivazione della sentenza  della Corte di Giustizia Europea, dove si legge: “La presenza del crocefisso nelle aule scolastiche costituisce una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni”. La seconda è del cardinale Bertone che per tutta risposta asserisce: “Questa è l’Europa del terzo millennio. Ci lascia solo le zucche di Halloween”. La mia sensazione, devo dire piuttosto istintiva, è che entrambi abbiano davvero perso il senso della misura lasciandosi trascinare in contrapposte crociate ideologiche. L’ha perso, secondo me, innanzitutto la Corte di Giustizia Europea, che ha scambiato un’istanza ideologica per una battaglia di laicità. E lo affermo proprio perché sono convinto che in un paese come il nostro, con gerarchie ecclesiastiche sempre più invadenti ed invasive rispetto alla politica e alle libertà dei cittadini, di battaglie di laicità da fare ve ne sarebbero ben altre. Tra tutte, questa mi sembra la più pretestuosa e insensata, visto che nessuno pensa di mettere il crocifisso lì dove non c’era, ma semplicemente di lasciarlo, lì dove c’è sempre stato. Sarebbe un po’ come se io andassi, che so, a vivere in Egitto e pretendessi non solo o non tanto la piena libertà di esprimere e praticare i miei convincimenti religiosi, ma che pretendessi pure di togliere i simboli dell’Islam da tutti i pubblici uffici egiziani in quanto, in quei simboli non mi ci riconosco. Sinceramente non mi passerebbe mai per la mente, né me ne sentirei turbato sapendo che è la loro cultura. Il senso della misura però lo ha perso anche la Chiesa. Forse teme di avere sempre meno peso nella società e per questo, a mio avviso, è troppo incline, negli ultimi anni, a trasformare in veri e propri scontri di civiltà quelli che in modo del tutto normale e fisiologico sono conflitti  tra la sua dottrina e quelle che sono le libere scelte di liberi stati. Per cortesia: parliamo di cose serie.

Commenti

Caro On. Donadi, sono d'accordissimo con Lei le vere battaglie di laicità sono altre ....... ma IDV le faccia con convinzione, però. In Italia tutti i partiti sembrano succubi del Vaticano. Non se ne può più. Anch'io, che pure mi ritengo un laico al 100%, sono rimasto tiepido di fronte alla sentenza della Corte di Giustizia Europea ma, per favore, almeno voi resistete alla deriva confessionale del nostro parlamento.

La laicità dello Stato da noi non esiste e lo dimostra la paura di molti politici a schierarsi contro il potere della chiesa anche per cose di così bassa levatura. Hai ragione Massimo e mi compiaccio per le tue parole espresse!Anch'io sono cattolico, ma il mio incontro con Gesù è al Suo cospetto: davanti al tabernacolo! 

Come ti permetti di definire di "bassa levatura" il problema della presenza del simbolo della nostra religione, cultura e civiltà qual è il crocifisso? E tu saresti cattolico? Ma di quale potere della Chiesa parli? Ognuno di noi è libero di seguire o meno i suoi precetti!Ma non capisci che oggi il crocifisso, ieri il presepio, domani il Natale, a poco a poco stanno cercando di distruggere il patrimonio culturale e religioso della nostra Nazione?

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La presenza del crocifisso nelle scuole italiane fa parte del nostro patrimonio culturale.Perche dovremmo privarcene?Non vorrei che la sua assenza fosse coperta da altri simboli.Una battaglia giusta è quella che permette l'accesso e il percorso religioso a tutte le confessioni.