LA STUPIDA GUERRA SUL CORPO DELLE DONNE

Pillola RU486Pillola RU486 Sono, indignato, deluso, amareggiato. La decisione della maggioranza, Pdl e Lega, di bloccare l’utilizzo della pillola abortiva RU486 è insensata, sciocca, stupida per una serie infinita di ragioni. Indigna innanzitutto la motivazione “pseudoscientifica” che è alla base del respingimento, ovvero, perché non garantirebbe la salute delle donne. Prima colossale sciocchezza. La pillola RU 486 è stata approvata dall’Oms, dall’Ente europeo per il controllo dei farmaci e dall’Aifa e quindi introdotta progressivamente in quasi tutti i paesi europei, fatta eccezione per l’Irlanda ed il Portogallo. In Francia, dove è in uso da più di 20 anni, il numero degli aborti è diminuito.L’aborto per via farmacologia evita alla donna una serie di rischi per la salute che la strada chirurgica non le risparmia, per non parlare dell’aspetto psicologico. Ed arriviamo alla seconda ragione della mia indignazione profonda. Ancora una volta, la politica sceglie di non servire i cittadini ma altri padroni, quelli che stanno Oltretevere. Ancora un volta rinnega i suoi doveri di laicità e pianta bandierine ideologiche sul corpo delle donne le cui esigenze, bisogni, necessità e volontà vengono come sempre calpestate.Chi, come alcuni illustri esponenti di Governo, dice che la decisione parte dall’esigenza di tutelare la salute delle donne mente. La verità è che delle donne non gliene frega niente. Per loro, lanciare segnali antiabortisti a chi li attende è più importante di qualunque altra cosa ed è l’unica vera esigenza.Io credo che nessuna donna affronti con leggerezza un aborto e chi nega questo o è uno sciocco o non conosce le donne. Io credo che promuovere l’utilizzo di una tecnica alternativa di interruzione di gravidanza, ampiamente riconosciuta nella farmacologia dei paesi più avanzati, significhi rimettere alle donne e ai medici ogni decisione. Io credo che non sia mio dovere di legislatore passare al microscopio i sentimenti o le ragioni di chi si trova nella tragica necessità di dover abortire. Io credo che la tutela della salute dei cittadini attenga alla sfera del rapporto tra medico e paziente e che noi, come legislatori, abbiamo l’unico dovere di fornire ai cittadini gli strumenti più adeguati che la scienza mette a disposizione per le loro cure.Garantire l’uso della RU486 non significa promuovere l’aborto. Significa fare bene il proprio mestiere di legislatore al servizio dei cittadini, capace di mettere da parte i suoi valori e i suoi principi anche più profondi, ed indossare l’unica veste appropriata, quella della laicità.

Commenti

Il concetto di laicità si può estendere, a mio parere, ad una applicazione che riguarda la gestione delle istituzioni e quindi l'approccio a temi che attengono a questa sfera e  possono essere la pillola abortiva, il tema della morte assistita per i malati terminali, la religione ed i suoi simboli ed altri ancora. Penso si potrebbe estendere il tema della laicità anche ad un altro aspetto che attiene l'approccio a questioni che riguardano un genere piuttosto che l'altro. Mi spiego meglio : la politica è laica se interpreta partendo da un solo punto di vista questioni che riguardano prioritariamento le donne? Sicuramente i rappresentanti politici si distinguono  fra coloro che assumono posizioni per mera propaganda e coloro che assumono invece con serietà  l'incarico loro affidato e si fanno interpreti dei bisogni diffusi nella società e delle risposte idonee anche tramite i nuovi strumenti che medicina e tecnologia ci mettono a disposizione. Non crede lei, onorevole Donadi, che l'approccio laico a specifiche questioni quale quello della pillola abortiva debba passare attraverso il contributo delle donne? come vede lei la questione delle quote rosa nell'IDV? qual'è la sua posizione dato il ruolo di primario rilievo che riveste nel partito?La ringrazio per l'ascolto confermandole la mia concordanza con i contenuti da lei espressi. cordiali saluti giuseppina pancino

Guardate questo video (http://www.youtube.com/watch?v=2StAKAlrU5k) e capirete perché Giorgio Napolitano, in qualità di Presidente del CSM, non difende i giudici onesti che lavorano con coscienza...

Carissimo Onorevole, l'eventuale incompatibilità della RU486 con la legge 194/78 è già stata risolta dall'AIFA che ne ha stabilito la coerenza. Risulta quindi strumentale la "preoccupazione" del ministro Sacconi per la salute delle donne, e risulta palese il tentativo di procastinare se non impedire la commercializzazione (dove si prevede comunque la somministrazione in ambito ospedaliero) di questo farmaco già usato in tutto il resto d'Europa fuorchè in Irlanda e in Polonia (è usato da tempo anche in Tunisia). Le motivazioni le ha già espresse molto chiaramente nel suo post.Se la legge 194 è riuscita in gran parte a eliminare la piaga degli aborti clandestini, le finalità sociali e di prevenzione della legge non sono state perseguite seriamente: anche per colpa di chi doveva farla applicare, che non di rado era contrario (magari solo di facciata) alla legge stessa.Ciò che dovrebbe preoccupare il ministro, è l'incompleta applicazione della legge 194/78 dove prevede reparti specifici per l'IVG in ogni struttura ospedaliera e per la difficoltà di ricorrere all'IVG che le donne incontrano per l'alta percentuale di obiettori di coscienza che si riscontrano fra medici, anestesisti e personale non medico. Dalle ultime rilevazioni del ministero della sanità, a tuttoggi, vi è una media del 70,5% di obiezione fra i medici ginecologi, anestesisti e del 60% del personale non medico.L’obiezione assicura inoltre dei vantaggi anche dal punto di vista della carriera: l’aborto è un’operazione relativamente semplice, e rifiutandosi di praticarlo si resta “casualmente” disponibili per interventi più impegnativi. Ragion per cui è tempo,  di impedire l’assunzione negli ospedali pubblici di ginecologi che hanno riserve a praticare interruzioni di gravidanza.Gli ultimi dati dicono che in Italia si praticano annualmente 9,9 aborti ogni mille donne tra i 15 e i 49 anni: un dato molto basso, inferiore ad esempio a paesi come il Regno Unito, gli Stati Uniti e l’Australia. Il numero tra l’altro è in costante calo (meno 48% dall’anno di introduzione della legge), mentre purtroppo aumentano le interruzioni di gravidanza tra le giovanissime: un’ulteriore riprova che in Italia manca una seria politica di informazione sulla contraccezione. In aumento anche il dato delle donne immigrate.Inoltre, l’Istituto Superiore di Sanità ha confermato il calo nel numero degli aborti clandestini, ridottisi oramai a 20/23 mila l’anno e limitati, prevalentemente, all’Italia insulare e meridionale (guarda caso le zone dove maggiore è l’obiezione di coscienza, con punte del 91%).E a proposito dei desiderata d'Oltre Tevere: la strategia cattolica è molto semplice: anzitutto, nell’ambito della legge sulla fecondazione assistita, è stato fatto passare il concetto dei «diritti del concepito», mentre nella 194 si ribadiva la differenza tra l'embrione e la donna, dando il primato a quest'ultima. Si è aperto così un conflitto con l’articolato della 194, per cui si potrebbe essere “costretti” a intervenire anche su quest’altra legge, per modificarla in un senso ovviamente più restrittivo, se non per abolirla. Credo sia facile desumere quindi quale sia lo scopo che si voglia raggiungere sia di là che di qua del Tevere: di là, l'imposizione di una ideologia religiosa particolare, indifferente delle diversità personali in fatto di coscienza che caratterizzano i cittadini italiani, di qua il tentato recupero di vantaggiosi  appoggi elettorali, non più così garantiti dalle ultime e note vicende.

Condivido la sua delusione e la sua amarezza, quindi sappia che non èsolo, prosegua così,  sono accanto a chi è dalla parte della civiltà econ me molti altri.In Italia abbiamo estremamente bisogno di persone come lei.Con stima

E' UN PROBLEMA ETICO, NON TECNICO ---------------------------La 190 è legge dello stato. All'art 1 dice "l'aborto non è metodo di controllo della nascite" ... prosegue poi indicando un percorso da seguire per determinare le cause della rischiesta. In caso fossero "meramente materiali" obbliga lo stato a farsi carico del disagio ed affiancare la richiedente...Applicarla DAVVERO la 190 sarebbe già un passo avanti.Lascio ai filosofi la differenza tra UCCIDERE e NON PERMETTERE DI VIVERE, per me uomo pragmatico e di bassa levatura culturale son la stessa cosa.Credo ogni uomo unico e irripetibile, non ho le prove ma sono sicuro nessuno possa provare nemmeno il contrario. E' quindi una scommessa, è una questione di "visione della vita"... qualcuno la chiama fede... le persone mai venute alla luce non saranno mai più, non ci saranno mai.Prima di prendere una decisione del genere bisogna pensarci una, due, dieci e cento volte! Una pillola non aiuta a capire la portata di questo gesto anche se ai fini pratici non cambia nulla.RINGRAZIO CHI A ME HA DATO LA POSSIBILITA' DI ESSERCI...E' UN PROBLEMA ETICO, NE SON CERTO, NON TECNICO

E' UN PROBLEMA ETICO, NON TECNICO ---------------------------La 190 è legge dello stato. All'art 1 dice "l'aborto non è metodo di controllo della nascite" ... prosegue poi indicando un percorso da seguire per determinare le cause della rischiesta. In caso fossero "meramente materiali" obbliga lo stato a farsi carico del disagio ed affiancare la richiedente...Applicarla DAVVERO la 190 sarebbe già un passo avanti.Lascio ai filosofi la differenza tra UCCIDERE e NON PERMETTERE DI VIVERE, per me uomo pragmatico e di bassa levatura culturale son la stessa cosa.Credo ogni uomo unico e irripetibile, non ho le prove ma sono sicuro nessuno possa provare nemmeno il contrario. E' quindi una scommessa, è una questione di "visione della vita"... qualcuno la chiama fede... le persone mai venute alla luce non saranno mai più, non ci saranno mai.Prima di prendere una decisione del genere bisogna pensarci una, due, dieci e cento volte! Una pillola non aiuta a capire la portata di questo gesto anche se ai fini pratici non cambia nulla.RINGRAZIO CHI A ME HA DATO LA POSSIBILITA' DI ESSERCI...E' UN PROBLEMA ETICO, NE SON CERTO, NON TECNICO

Io penso che spetti alla donna, sentito il parere del suo medico, ogni decisione sulla sua salute, dalla più stupida ad una cosoì grave come decidere di interrompere la gravidanza. Per questo condivido le opinioni di Massimo Donadi. Sono esterrefatta, invece, del commento di Camilla che, a quanto leggo, è medico pediatra. a prescindere che tutti hanno il diritto/dovere di esprimere le loro opinioni su qualunque argomento, se l'on. Donadi non può parlare di una tema così eticamente sensibile, allora facciamo in modo che nessuno lo faccia e che a decidere se abortire o no, e come, a decidere come morire o no, non sia il legislatore ma il cittadino!!! e mi fa specie che sei un medico mia cara Camilla! Tu devi curare, non giudicare, te lo ricordi il giuramento di Ippocrate??? o ti ricordi solo il vangelo????

Il fatto è che il nostro è un Paese "a sovranità limitata" dalle continue ingerenze delle gerarchie ecclesiastiche, sempre pronte a condizionare la nostra libertà di coscienza con i loro dogmi. Chi ci governa li asseconda per cinici calcoli di opportunismo politico che nulla  hanno a che vedere con gli scrupoli di coscienza personali. Anzi, in altri casi (vedi intolleranza verso gli emarginati, scudi fiscali e condoni di vario genere, leggi ad personam, etc,) non ci sono scrupoli che tengano.  Chissà perchè, gli scrupoli saltano fuori per tutti i temi di natura etica (quali ad esempio il testamento biologico, l'aborto, i rapporti fra coppie di fatto, etc.) che in qualsiasi altro paese occidentale vengono affrontati e risolti in modo pragmatico, avendo come soli punti di riferimento la laicità dello Stato e gli interessi della collettività nel suo insieme.   

Ma vi ricordate la vergogna in aula il giorno in cui è morta Eluana Englaro ?E noi donne, e noi tutti esseri umani, ci facciamo ancora offendere da questa banda di  disonesti che  ci   governa anche quando decide del nostro corpo e della nostra salute ? Eluana, disse il nano, potrebbe avere dei figli ! Peccato che lui abbia portato la Signora Lario ad abortire all'estero al sesto mese di gravidanza perchè il feto aveva gravi malformazioni.(i paradisi fiscali esistono anche per le creature dei ricchi che è inopportuno nascano male, non fa un bell'effetto, poi magari ci si vergogna di far vedere le loro foto su CHI, giornale di famiglia) Dimettiti, vergognoso omino falso e senza più uno straccio di decenza di fronte ai tuoi attributi !

Se i mascalzoni della maggioranza fossero convinti di ciò che hanno votato per intima adesione al precetto evangelico, sarebbero degni di rispetto, ma poiché strumentalizzano tutto a fini di vantaggio immediato come quello che certamente gli può derivare dall'appoggio del Vaticano, finiscono col rendere piena di sterco anche quella che potrebbe essere il frutto di una nobile convinzione religiosa. Ma quando verrà il giorno che li renderemo inoffensivi?

Ricordo che il farmacoRU486 rappresenta una semplice "modalità" con cui può essere interrotta una gravidanza che sarebbe dovuta soltanto essere semplicemente subordinata alla stesse regole della legge vigente.  Ricordo che ci sono diversi modi per interrompere una gravidanza indesiderata. Una volta non tanto lontana  le donne ( si! le donne)  andavano da delle signore senza tanti scrupoli, dette <mammone> che mettevano la cosiddetta  "sonda" che agiva da corpo estraneo e induceva le contrazioni espulsive. Poi oltre che interrompere la gravidanza, la  poverina  poteva anche avere delle complicanze quali setticemia,  perforazione dell'utero, ma si sa questo destino era riservato  alle povere e alle "ragazzine ",  non certo a coloro che potevano recarsi in Svizzera o più semplicemente in una Clinica Privata, o Studio Privato, dove veniva effettuata l'interruzione con modalità più consone, almeno si spera a partire dall'igene.Domando per mano del Dottor Donadi, a coloro che hanno negato la possibilità di usare questa modalità di interruzione di gravidanza se desiderano in modo lento ma progressivo tornare ai tempi delle Mammone e/o dei medici (!?) che dietro lauto compenso "al nero" effetuano ciò che deve essere un diritto di scelta. Per tutte: povere ricche giovani o meno giovani  e nelle condizioni più consone.  medico-pediatra 

Pienamente d'accordo su quanto scritto dal On.le Massimo Donadi. 

Caro Donadi, sarà sempre scontro in Italia finchè saremo genuflessi nei confronti del Vaticano. IDV si faccia almeno promotrice di iniziative che prevedano l' educazione sessuale permanente in tutte le  scuole del nostro Paese, fin da quelle materne. Ci sono gli insegnanti : quelli di scienze e di educazione fisica, coadiuvati dai consultaori che già esistono sul territorio. Nella scuola italiana vi sono figure professionali perfettamente all'altezza.

L'aborto è un omicidio di un essere indifeso, di un essere umano. Questa pillola mi pare che banalizzi l'atto di soppressione di una vita umana, al pari della cura di un raffreddore. Lo Stato, legalizzando tale semplice strumento di soppressione, certamente risparmierebbe in tempo, diagnosi, interventi chirurgici, ecc. ma sicuramente metterebbe sullo stesso piano l'micidio di un essere indifeso con la cura di una malattia banale, come ad es. il raffredore, tramite una semplice pillolina... 

la prego di lasciare queste argomentazioni e soprattutto di trarre conclusioni a degli specialisti in materia. Non mi vedra MAI fare un commento riguardo a temi giuridici o economici o altro che non sia affine alla conoscenza richiesta per l'argomento trattato.  

Non è un problema tecnico, è un problema ETICO. Da quel che crediamo giusto poi decideremmo cosa materialmente fare, non viceversa.Lei può credere ciò che vuole ma se espelle il feto un essere umano non nascerà, non mancheranno a nessuno le sue cellule, i suoi neuroni o i muscoli. Mancherà invece il suo "modo di essere"... regalo invece che a noi che stiamo discutendo qualcuno ha donato...non ho nulla da temere io adulto e già nato ... mi spiace solo per le persone uniche ed irripetibili che non sono state. ...

GRAZIE ON. DONADI PER QUESTA DECISA PRESA DI POSIZIONEQuesto testo l'avevo scritto in agosto scorso, ma, purtroppo, è sempre attuale.  Con l’approvazione da parte dell’Agenzia Italiana per il Farmaco  della RU486, pillola che induce l’aborto in modo chimico,  si sono riaperti i dibattiti nel perenne tentativo  di modificare la legge 194/1978, legge che consente di praticare l’aborto in modo legale in strutture protette e sotto controllo medico (che non assume affatto al concetto di diritto all’aborto), sottraendo tale pratica all’illegalità ed al rischio di vita per centinaia di migliaia di donne, come avveniva prima dell’approvazione di questa legge che regola l’interruzione di gravidanza.Si tratta di una  scelta esclusivamente  personale  per la quale non ci sono aggettivi per rappresentarne l’intensità del dramma per le donne  che lo vivono. L’atteggiamento cinico,  indifferente o strumentale,   acuisce una solitudine che coglie la donna in un momento di grande fragilità.  Va precisato che la vita e la libertà sono beni incommensurabili non negoziabili, condizioni di uno stato liberale, moderno, democratico. Secondo i dati del Ministero della Salute gli aborti in Italia, rispetto al 1982,  hanno visto un decremento del 48,3% da parte delle cittadine italiane, e questo  è un dato positivo sul quale riflettere, sono aumentati invece le interruzioni di gravidanza tra la popolazione femminile immigrata, in particolare di cittadine provenienti dai Paesi dell’Est europeo che, guarda caso, sono per la maggior parte badanti. Altro punto: l’aumento dell’obiezione di coscienza da parte dei medici (che ha supera l’80%) interviene non solo nell’IVG ma anche nei confronti di  richieste di prescrizione  della pillola del giorno dopo, questi ostacoli incentivano il ricorso a pratiche illegali tant’è che, sempre secondo i dati del Ministero della Salute,  gli aborti clandestini in Italia sarebbero 15.000. Come si intende rispondere?Si intende proseguire nella cultura del controllo della sessualità della donna la quale è ritenuta non completamente capace di intendere e volere?Fallimento quindi delle strategie repressive e delle strategie di prevenzione perché  inadeguati i finanziamenti per quella parte della legge che prevede educazione sessuale e prevenzione,  idonei  a promuove una maternità responsabile e minor ricorso a pratiche IVG. Questa è la realtà,  la politica deve dare risposte politiche (anche se ci sono contraddizioni fra opzione morale ed opzione politica)  che devono rispondere all'etica della responsabilità: "fai ciò che devi ed avvenga quel che vuoi", cioè risposte concrete a problemi reali per conseguire degli obiettivi che rispondano alle esigenze di una società nel rispetto dei diritti della persona previsti dalla Costituzione. Nessuno  può dire ad una donna che un figlio è un bene prezioso perché lo sa già, da sempre. Piuttosto, se la natalità in Italia è la più bassa al mondo non è perché viene praticato l’aborto, erano moltissimi anche quando c’erano più figli nati per donna,  ma perché non ci sono politiche adeguate a sostegno della genitorialità tant’è che, anche su questo fronte,  siamo gli ultimi in Europa.  Su questo si dovrebbe discutere ed avanzare delle iniziative amiche delle donne, dei bambini e delle famiglie, creare le condizioni favorevoli per un vero sviluppo che sia sinergico tra scelte nazionali e locali, tra lavoro, occupazione e servizi.Franca Longo - Padova   

Caro Massimo siamo alle solite e da questo argomento possiamo di nuovo ricollegarci a quanto detto sul crocifisso in classe, o al testamento biologico, per non parlare del finanziamento pubblico alla scuola privata, alle agevolazioni fiscali, al family day, alla polemica sulle coppie di fatto ecc ecc ecc. La verità e' solo una chiunque sia al governo deve abbassarsi a baciare l'anello al Papa, mi ricordo Dalema, Berlusconi, (poi abbiamo conosciuto le sue virtù morali!). Nessuno può rinunciare ai voti cattolici, l'ipocrisia di questo paese da vita ad un immobilismo pazzesco, a "mostri" legislativi o addirittura a situazioni dove il cittadino non schierato o non religioso si ritrova a subire scelte che lo riguardano ma che non rispecchiano la libertà di scelta di ognuno di noi. Povera Italietta.

 Sono perfettamente d'accordo,spetta al singolo/a scegliere se usufruire delle possibilità che una giusta legge consente oppure no.