Ci sono delle cose che mi lasciano un pò perplesso su questa faccenda. Premetto che le mie deduzioni sono basate solo su quello che la TV di stato ha mostrato a tutti. 1° taglietto sul labbro superiore e i denti sporchi di sangue, resto della faccia pulita. 2° in macchina, una persona gli passa qualcosa sulla faccia. 3° esce dalla macchina, sale sul predellino e si vede molto bene che gli hanno sporcato la faccia di rosso, si gira pian piano su se stesso a 360° per farsi riprendere dalle telecamere. 4° quando uno sanguina dal naso e dalle gengive, il sangue scorre verso il basso e si dovrebbe vedere molto bene lo gocciolamento sulla camicia, sopratutto se questa e bianca, invece appare immacolata. 5° con la rottura del setto nasale il sangue va inmediatamente ad accumularsi nelle borse sotto gli occhi che gonfiandosi vistosamente di un blu scuro riducono gli occhi a due fessure, cosa che non si è visto e da cui si deduce che non ha subito nessuna rottura del setto nasale.

La censura è un tentativo maldestro ed inefficace per rimuovere definitivamente le opinioni altrui.Nessuna moderna democrazia vi fa ricorso,  ne tantomeno la teme.Sono daccordo con il filosofo Garimberti che spiega bene il fenomeno delle persone carismatiche che catalizzano su di loro amore e odio.Ogni cittadino ha diritto di pensarla come crede ed è responsabile delle proprie azioni.

Caro Donadi, lei ha perfettamente ragione. Negli Usa Obama è al centro di un'aggressione mediatica e telematica senza precedenti. Addirittura sondaggi che invitano ad ammazzarlo; lui e la moglie Michelle rappresentati come scimmie. Ma Obama risponde tacendo e operando con svolte storiche come l'assicurazione sanitaria per tutti. Ancora due cose: perchè nessuno ricorda quando iniziò la "guerra dell'odio"? Nella prima campagna che vide impegnato il cavaliere, Occhetto avviò la propaganda presentando la sua "gioiosa macchina da guerra"; Berlusconi cominciò criminalizzando i comunisti, da tempo spariti, e dicendo sulla sinistra cose terribili, avviando così la stagione dell'odio. Un'ultima cosa. Ho fatto il giornalista per anni, sono stato capo redattore della sede Rai di Bari, ho condotto centinaia di tg, curato rubriche, gestito dibattiti anche feroci, ma non mi sono mai sognato di rivolgere ad un ospite l'espressione usata da Lamberto Sposini: "non sono d'accordo con quello che lei dice". Serietà professionale vuole che si dica al massimo "lei si assume la responsabilità di quel che dice" perchè il conduttore-moderatore rimanga davvero al di sopra delle parti. Dicendo "non condivido", si è schierato, e questo non è consentito. Ma ormai si sa, dichiararsi schierato col centrodestra non inficia la professionalità e non comporta alcun danno, anzi...

Sono sempre più divertita ed immagino che leggendo il suo blog continuerò ad esserlo.Ragion per cui credo che prenderò l'abitudine di frequentare quotidianamente queste pagine per farmi qualche risata....almeno fin quando non mi stuferò....A proposito dell'ultimo intervento sulla questione facebook,noto con piacere che la capacità di favoleggiare sulla realtà è proprio una sua abitudine.....Perchè non di oscurare facebook si parla,nè di censura dei dissidenti,come lei per portare acqua al suo mulino vorrebbe far credere.Semplicemente,come è giusto che sia,chiudere quelle pagine che inneggiano alla morte di qualcuno o,addirittura,ne fanno un proponimento futuro.A meno che invitare ad uccidere qualcuno sia ,per lei,espressione della libertà di pensiero. 

Ciò che umilia Internet è la passione di quei politici per la sua regolamentazione. Ignoranti e prepotenti: è già regolamentato. Ci sono tutta una serie di standard di IETF e ICANN che loro, che non sanno nemmeno cosa Internet sia (a parte un supersistema che ne mette alla luce le contraddizioni, le bugie, e che ruba pubblicità alle televisioni), vorrebbero revisionare???Schifani, Maroni, Berlusconi e tutta quella banda di "regolamentatori" di Internet mi fanno pena, perché disquisiscono di argomenti del ventunesimo secolo quando loro sono tecnologicamente rimasti al diciannovesimo.