GLI ACCORDICCHI ELETTORALI SONO UN INSULTO AGLI ELETTORI

Candidati alle regionali 2010Candidati alle regionali 2010   In Italia, in questo momento, non è vero che c’è il bipolarismo. C’è una coalizione di centrodestra che, pur con tutte le sue divisioni interne, esiste ed è percepita come tale. Dall’altra parte, non c’è niente, c’è solo un pulviscolo di sigle. Dobbiamo avere il coraggio di dirlo con franchezza: dalla caduta del governo Prodi in poi, non c’è stata più una coalizione di centrosinistra. Anche il patto tra Pd e IdV delle scorse elezioni politiche era più frutto di un’intesa elettorale che  di una condivisione profonda e sincera di progetti ed idee. Finché andremo avanti così, come stiamo facendo ora, Berlusconi continuerà ad apparire il gigante che non è.Quello cui dobbiamo puntare, invece, è un’alleanza di valori, su progetti ed idee condivise. Questo è il primo, vero, obiettivo da perseguire e per il quale dobbiamo lavorare: una nuova fase fondativa di una coalizione di centrosinistra, che parta dall’individuazione di un modello di sviluppo e di paese da sottoporre al giudizio degli elettori. So bene che a qualcuno possa venire il mal di pancia ma per me fare politica significa ambire a governare, perché solo governando si può migliorare il paese e cercare di trasformare in azione politica i propri ideali. Ed oggi in Italia è impossibile pensare di costruire un’alternativa di governo se non partendo dal Pd, principale partito di opposizione, dalla sinistra radicale, se sceglierà una volta per tutte di abbandonare ogni forma di massimalismo sposando definitivamente un’impostazione progressista e di governo. E, se devo dirla fino in fondo, non può prescindere neanche dalla parte buona dell’Udc, quella che nulla ha a che fare con Cuffaro&co.Già queste elezioni regionali possono essere l’occasione giusta per lanciare il primo seme di una grande fase fondativa, che porti alla formazione di una vera coalizione di centrosinistra. In questo senso, le candidature di Emma Bonino e Niki Vendola potrebbero acquistare una luce diversa.Questo deve essere il discrimine. Non possiamo permetterci il lusso di accordicchi elettorali per sommare due percentuali. Questo ormai gli elettori non lo accettano più.E’ il rischio che vedo in Veneto. E’ proprio qui, nella distrazione generale, che si rischia di commettere un errore capitale. Invece di interrogarsi sulle ragioni che hanno portato il centrosinistra ad essere residuale e marginale in una delle regioni più dinamiche e innovative del Paese e, di conseguenza, progettare politiche credibili e competitive per un modello di Veneto diverso, si sta scegliendo scelta ancora una volta la strada più veloce, la scappatoia più facile, affidando la leadership di coalizione al partito di Casini, quell’Udc che, in Veneto, da quindici a questa parte e ancora oggi che vi scrivo, sta governando con Galan e Zaia. Tale scelta è totalmente priva di senso, ancor prima che di consenso. Per avere qualcosa da dire dobbiamo andare a prendere il candidato nel centrodestra? Non è serio per il centrosinistra, né dignitoso per l’Udc, che non avrebbe argomenti con cui difendersi. Non sorprendiamoci poi se continuiamo ad essere residuali e marginali. Quale credibilità ha un progetto che vede affidare la leadership di una coalizione ad un partito che oggi fa parte di quella opposta? Fermiamoci finché siamo in tempo. Non è serio e le cose non serie i cittadini le scartano. Quale sarà la differenza tra le due coalizioni? Questo è quello che abbiamo in mente per fermare lo strapotere della Lega? Così si costruisce l’alternativa?Quello che noi chiediamo è un atto d’amore per la coalizione che non può prescindere dal rispetto per gli elettori. Per questo, con forza e determinazione, chiediamo al Pd di avviare, sin da queste regionali, una nuova fase politica che, partendo da un’idea forte su valori condivisi, abbia come obiettivo finale la costruzione di coalizioni plurali credibili e convincenti agli occhi dei cittadini, da Nord a Sud, dalle Alpi agli Appennini.Ad ispirare questa nuova fase non deve essere la triste logica spartitoria di posti e poltrone. Per il futuro, quello immediato delle regionali e quello nazionale, più vicino di quanto si pensi, chiediamo uno spirito di costruzione nuovo per un progetto serio e credibile. Si può fare. Siamo ancora in tempo e ci crediamo a tal punto che sin da adesso diciamo con chiarezza che, di fronte ad una volontà fondativa forte, siamo disposti a fare anche qualche rinuncia. E’ tempo di ripartire. E’ questo il vero laboratorio da costruire: una nuova coalizione plurale su idee, progetti e contenuti. Solo così facendo potremo correre con dignità e aspirare, in qualche caso, alla vittoria. 

Commenti

Buonasera Onorevole,condivido tutto quanto ha scritto ad eccezione del passaggio riferito alla "necessaria" alleanza all'UDC, ma quello buono (!) e che non ha nulla a che vedere con Cuffaro e & C.Ritengo questa, una distinzione difficile da fare e pertanto molto insidiosa per gli effetti elettorali che potrà produrre.Dovrete essere molto bravi a convincere i vostri elettori sulla bontà di una scelta che è puramente strategica e che nella migliore delle ipotesi dovrà necessariamente portare a cancellare dall'agenda politica dell'IDV molti temi programmatici di primaria importanza che sono letteralmente opposti a quelli dell'UDC (si pensi ai temi etici, il nucleare, la laicità dello stato, ecc).Esprimo inoltre grandi perplessità in merito poi alla durata e alla progettualità che può avere un alleanza con l'UDC nata con i presupposti di cui sopra e con la consapevolezza che la scelta di campo del partito di Casini è alternativa in tutta Italia fra destra e sinistra in funzione della loro tattica e convenienza politica particolare. Concludo dicendo che a mio modesto parere di semplice elettore iscritto all'IDV quella dell'alleanza con l'UDC è una scelta che reputo sbagliata, di cortissimo respiro e che molti elettori del nostro partito non comprenderanno.Rimanere coerenti ai propri principi e alle proprie battaglie potrà sembrare in questo momento strategicamente sbagliato ma io credo che la logica degli accordi strategici di partito pre-elettorali in cui il PD si è distinto negli ultimi anni a discapito di una linea politica caratterizzante e riconoscibile abbia prodotto i fallimentari risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Con grande stima,Alessandro Casoli.
Io credo che delle alleanze puramente elettorali che puntano solo alla somma dei voti non porti assolutamente a nulla e di sicuro cosi neanche si vince. Quale può essere il senso di un apparentamento con una forza politica come l'UDC che in una regione è con il centro sinistra ed in un'altra è con il centro destra?  Queste sono scelte prive di ogni idea progettuale che non hanno nessun futuro oltre, ed è ancora peggio, a trasmettere all'elettore il sentore dell'ennesimo inciucio che non porta a nessun cambiamento. Il risultato sarà di non attirare l'elettorato disilluso che non riconosce nessun reale cambiamento rispetto all'andazzo del governo di centro destra e non convincerà neanche l'elettorato di centro che oggi sostiene l'attuale governo a spostare il suo consenso. Abbiamo bisogno di un nuovo progetto politico che recuperi sostanzialmente la cultura del servizio nell'interesse generale riuscendo a recuperare credibilità attraverso scelte coerenti.   
Caro On. Donadi, poche parole:io sono d'accordo su tutto ciò che Lei dice e sto nell'IDV nella precisa convinzione, da sempre, che questo sia il nostro obiettivo prima di tutto di cittadini che vogliono il cambiamento di questa Italia e di questa becera politica. Noi però dobbiamo iniziare con il buon esempio (cosa che dovrebbe essere nel nostro DNA di partito di cittadini prima che di politicanti) cominciando con il costruire le nostre candidature per le regionali partendo dal territorio. Nel nostro partito troppi sono convinti che qualunque faccia vada bene per le candidature, tanto i voti ce li porta il nostro Presidente. Io credo che i territori oggi abbiano anche proprie facce, pulite e rappresentative che possono valorizzare il partito sul territorio e non capisco perchè le candidature debbano essere decisa chissà dove, senza che la base sia minimamente sentita. Gli iscritti non possono essere buoni solo per raccogliere firme e fare banchetti in piazza o riempire pullman per la manifestazione di turno. Spetta a noi iniziare a cambiare la politica: facciamolo subito. Sottoponiamo i candidati al giudizio del territorio altrimenti è troppo facile mettere un candidato forte deciso da chissà chi e altri enne di riempimento il cui scopo è solo quello di non rovinare i piani già decisi. Cordialmente.......
Sono d'accordo su tutto!!!!Occorre lavorare...anche serenamente ma fermamente combattere affinchè nel nostro Partito la democrazia sia quanto mai viva, le competenze degli iscritti vengano valorizzate nel miglior modo possibile.Non è davvero sopportabile che tutte le decisioni politiche vengano assunte dai Direttivi...senza consultare l'Assemblea degli iscritti. Questo faceva FORZA ITALIA..ora Popolo dellla libertà.Noi siamo diversi, siamo portatori dei valori liberaldemocratici. E dobbiamo essere i primi a viverli integralmente all'interno di IDV.Ad maiora!   Eugenio
I voti li prendi non facendo le somme percentuali, ma candidando una persona credibile! Da anni questo non accade più! Il PD la deve smettere di allearsi col primo che incontra per essere sicuro della vittoria. Perchè tra perdere e vincere facendo poi delle porcate è meglio perdere e lasciare che le boiate le facciano l'altro schieramento. Non sono d'accordo che il PD debba essere l'alleato prencipale, possibile alleato si, ma non principale. Dobbiamo puntare agli astenuti (che sono tanti), ai movimenti antipartitocratico e antiberlusconiani (movimento viola, amici di Beppe Grillo, le agende rosse, eccetera...) e aprire anche un dialogo con i partitini seri come Sinistra e Libertà. Dobbiamo dimostrare a questi soggetti che l'IDV è un partito serio, credibile e che vuole davvero un cambiamento! Questa è la strada che a mio parere l'IDV deve prendere, il PD nonostante la brava gente che c'è è un partito malato. Finchè ci sono personaggi come D'Alema, Violante e i cosidetti "berlusconiani di sinistra", i quali Marco Travaglio su Passaparola ha ben ricordato quello che hanno fatto, rischiamo solamente di fare una brutta fine e di perdere credibilità.L'obbiettivo dell'IDV è fare un servizio a favore dei suoi elettori, degli italiani, dello Stato e della democrazia. Non di vincere
Certo che se la prospettiva è quella di  stringere alleanze con gli inciucisti di professione dell'UDC e i comunisti irriducibili e anacronistici di Rifondazione e compagnia siamo davvero messi male, molto male...
In bocca al lupo per la grande sfida che ci aspetta!Meglio da soli che dentro ad armate brancaleone...DONADI PRESIDENTE!!!
Casini ha sempre affermato di non essere interessato ad alleanze politiche con il"giustizialismo" dell'IDV e con il" massimalismo" della sinistra estrema.Sentimento ampiamente ricambiato dal centrosinistra,a parte alcune aree del PD.Non mi pare ci siano spazi culturali,politici e di valori che incoraggiano alleanze organiche con Casini.Anche la politica scelta per le regionali dall'UDC ,che forma alleanze sia a destra che a sinistra è tutt'altro che invitante.Gli amici di Casini non credo siano buoni e fedeli compagni di viaggio,meglio lasciarli al proprio destino. Discorso diverso per l'elettorato moderato che può essere conquistato.
"" Dobbiamo avere il coraggio di dirlo con franchezza: dalla caduta del governo Prodi in poi, non c’è stata più una coalizione di centrosinistra. Anche il patto tra Pd e IdV delle scorse elezioni politiche era più frutto di un’intesa elettorale che  di una condivisione profonda e sincera di progetti ed idee. "" Per iniziare ad aver coraggio carissimo On. Donadi, potremmo dire senza se e senza ma, che neppure la coalizione di Prodi era qualcosa di serio. Anzi, fu proprio quella scellerata coalizione "di tutto di più", che ha sancito l'evidente scollamento tra la popolazione italiana ed il centro sinistra. Iniziamo a fare autocritica, inizieremo a fare qualcosa di serio. Punto importante: il nostro partito come si comporta nei confronti di tutti quei politici che hanno scambiato, e perdurano nello scambiare IDV con un partito: " ad famigliam....".?Controllate e, seriamente, il nome e l'appartenenza dei nuovi candidati alle Regionali ormai prossime.Vi sembra logico che ognuno porta avanti l'interesse del proprio orticello anzicchè il bene dei valori e del Partito?A quando il vietare l'attività politica a figli, mogli, compagne etc etc di altri personaggi politici ?O vietare che alcuni candidati hanno scambiato le elezioni elettorali come attività agonistica perpetua nel senso che si presentano ormai a tutte le elezioni per cercare di migliorare la propria posizione ?Dal Comune alla provincia, dalla provincia alla regione...., e vaiiiiiiiiiiiiii   !!!!!!!!!!!!!!!! Dove vogliamo andare ? A quando un cambiamento di rotta ?Questo è il momento della svolta o, l'inizio della nostra fine. Faccia  se può, questo discorso al Presidente. Oggi il 95% circa dei voti conseguiti da tutti questi approfittatori è dovuto solo alla considerazione di cui gode ancora  Di Pietro. Credo sia il caso di cambiare, magari incentivando anche gli iscritti a partecipare al congresso, magari offrendo qualche opportunità di risparmio per affrontare un viaggio ed una permanenza a Roma. Nulla di tutto ciò.Colgo l'occasione per augurarle un buon 2010 ed inviarle i  più sinceri saluti.Gregorio Fontana Italia dei Valori - Valle Susa (Torino)
Egregio Onorevole, i casi sono due. O in Italia si afferma politicamente un sistema davvero bipolare, oppure sorge un florilegio di partiti e partitini che a null'altro aspirano se non di giocare il ruolo di "aghi della bilancia". In un certo senso, anche l'IDV ha cercato di fare ciò.Il povero Veltroni ha provato a fondare un partito "autosuficiente" dal punto di vista elettorale, ma ha dimenticato che l'eredità marxista ch si portava dietro, pur pubblicamente disprezzata, era qualcosa che, di per sé, avrebbe impedito un'affermazione elettorale nazionale.Ora che ha fallito lui, ha fallito Franceschini e si avvia a fallire D'Alema (tramite il suo prestanome Bersani), Davvero Berlusconi giganteggerà, anche perché né l'IDV, né i partitini dell'ultrasinistra potranno rendere stabile un'alleanza da contrapporre al centro-destra. Avete fatto più voi per Berlusconi di chi lo ha votato (come me).
Salve Onorevole.Concordo pienamente con parte delle sue parole.. Occorre costruire una coalizione forte e che si basi sulla condivisione di valori e non che insegua solo il potere.Ma la parte dell'Idv che piace a molti è proprio quella che non si piega ad accordi per avere una fetta di torta, che non si vende.Dobbiamo accordarci con l'UDC condividendo cosa? Il Pd lo fa in barba al suo programma e alle aspettative dei suoi elettori. Il problema non è solo quella parte di quel partito che non piace, ma anche quella chiusura verso i diritti civili ed il progresso che, invece, tanto contraddistingue l'Idv, sia i vertici che la base, quei tanti giovani che si stanno impegnando nel partito.Il Pd ha paura dell'Idv, è palese che sta cercando di esautorarlo sempre più. Il Pd non mi piace, non mi piacciono i suoi vertici in particolare e quella politica inciucista che sta portando avanti.Come si può pensare di riscrivere la costituzione con chi la disprezza e non la conosce: il PDL (la parte dominante).L'Idv ha un grosso peso sulle sue spalle, la voglia di cambiare degli italiani, la voglia di pulizia e la voglia di certezza del diritto.Continuate ad essere critici verso ciò che non va più che inseguire il potere come stanno facendo altri partiti e noi saremo con voi! Il partito Crescerà, no nsarà a queste regionali probabilmente, ma presto..
condivido in pieno questo suo post, spero proprio di vedere nascere un progetto di alternativa coeso e credibile.in questo quadro come si colloca la sua candidatura alla regione veneto di cui ho letto oggi? non credo arrivi da una trattativa con le altre forze politiche e temo non sarà facile raggiungere l'unione di intenti su di lei...
Carissimo Onorevole, come sempre le Sue parole sono sagge, piene di buon senso e lungimiranti. Proprio saggezza, buon senso e lungimiranza, oggi, risultano aliene al PD, in Veneto particolarmente. IdV fa paura perchè raccoglie il dissenso che il PD ha forgiato da sè al suo interno, diventando un'alternativa per l'elettore di centro sinistra deluso. Invece d'essere alternativo esso stesso, opera per distruggere un alleato sincero, illudendosi che azzerata l'IdV, l'elettore, che mai passerebbe al centrodestra,  voti PD comunque. Non dobbiamo aver paura di fare scelte coerenti e coraggiose. De Poli è l'espressione di quella vecchia politica (ed è ancora quella purtroppo che ci sta governando)che IdV sta combattendo dall'atto della sua nascita. Quindi, nessuna pregiudiziale ad un accordo esteso all'UDC, ma il "mio veto" su un suo candidato presidente è assoluto.
Carissimo Onorevole, come sempre le Sue parole sono sagge, piene di buon senso e lungimiranti. Proprio saggezza, buon senso e lungimiranza, oggi, risultano aliene al PD, in Veneto particolarmente. IdV fa paura perchè raccoglie il dissenso che il PD ha forgiato da sè al suo interno, diventando un'alternativa per l'elettore di centro sinistra deluso. Invece d'essere alternativo esso stesso, opera per distruggere un alleato sincero, illudendosi che azzerata l'IdV, l'elettore, che mai passerebbe al centrodestra,  voti PD comunque. Non dobbiamo aver paura di fare scelte coerenti e coraggiose. De Poli è l'espressione di quella vecchia politica (ed è ancora quella purtroppo che ci sta governando)che IdV sta combattendo dall'atto della sua nascita. Quindi, nessuna pregiudiziale ad un accordo esteso all'UDC, ma il "mio veto" su un suo candidato presidente è assoluto.