AGNELLINO ALFANO, L'ANGELINO DI SILVIO

"Berlusconi è bollito" dice un Bossi mai stato più saggio. E' evidente, ormai, che il presidente del Consiglio si sente il terreno tremare sotto ai piedi. Una situazione cui non è abituato, che lo fa andare fuori dai gangheri ancora più di quanto non faccia per sua indole. Che fa, dunque, il Cavaliere disperato perché vede il suo trono a rischio? Si mette a sparare a zero contro tutto e tutti, contro una Cassazione "politicizzata" che secondo le sue elucubrazioni starebbe tentando di dargli la spallata definitiva, contro i suoi candidati, contro la libertà di espressione ed opinione, contro quel Santoro che continua a mettere a nudo verità per Berlusconi troppo scomode. Ma a tutto questo siamo abituati. Quello che, devo dire, è stato sorprendente, per quanto sicuramente non in positivo, è stato l'ultimo coniglio estratto dal cappello magico dell'instancabile premier. La disperazione lo ha portato niente meno che a rispolverare la figura del segretario di partito, che si concretizza "democristianamente" nell'ormai ex guardasigilli Angelino Alfano.  Al deus ex machina, dice Berlusconi, "spetterà l'ultima parola sulle scelte partitiche strategiche, anche di governo". Un noto "signorsì", insomma, l'Agnellino nazionale, messo a fare da cuscinetto tra il padrone e il suo governo. Ora sarà l'Angelino a dettare gli ordini e salvare l'insalvabile, nella mente contorta di Berlusconi. Quello stesso Angelino che si è messo ai piedi del suo presidente tentando di sovvertire le basi costituzionali cui il Paese si è sempre attenuto, con le varie leggi ad personam. Quell'Angelino che non ha mai opposto resistenza alcuna alle richieste del suo padrone, ora sarà la guida politica di un Pdl ormai a pezzi. Per lui la giusta ricompensa per la totale devozione al capo. Per il partito nessuna svolta sostanziale, ma solo di facciata. Per il Paese un chiaro segno: Berlusconi è ormai all'angolo, reso ancora più folle dalla disperazione per la consapevolezza di essere alla fine.

2 GIUGNO, FESTA DI LIBERTA' E DEMOCRAZIA

2 Giugno, festa della Repubblica. Festa della democrazia e della libertà dei cittadini, di tutti gli italiani, del Nord e del Sud. Dalla Milano di Pisapia alla Napoli di De Magistris. Dell’Italia unita che il 29 e 30 maggio ha dato un chiaro segnale di cambiamento e che, spero, andrà a votare  il 12 e 13 giugno per le energie sicure, pulite e rinnovabili, contro il nucleare, per l’acqua pubblica, contro le speculazioni su questo bene comune, per la legalità e l’uguaglianza davanti alla legge e contro le prevaricazioni di chi vuole l’immunità per le proprie malefatte. E’ la festa di tutti e ci auguriamo che alle celebrazioni partecipi tutto il governo, compresi i leghisti e certi rottami storici che hanno nostalgia del fascismo. Una giornata simbolica che unisce tutti. O almeno dovrebbe. Non è retorica da quattro soldi la mia, purtroppo. Ci sono iniziative legislative preoccupanti, che vanno al di là delle semplici provocazioni. Due giorni fa il Pdl ha presentato una proposta di legge per riconoscere i combattenti di Salò, ieri un’altra per istituire la giornata della memoria delle vittime del sistema giudiziario. Il tentativo di equiparare partigiani e nazifascisti è vergognoso. Non si può mettere sullo stesso piano chi ha combattuto per la libertà con chi si è schierato per l’oppressore. Né si può istituire una giornata per le vittime della magistratura. Il perché è talmente ovvio che non serve spiegarlo. E’ avvilente che vogliano indire questa giornata ‘ad personam’ per Berlusconi, che non è certo vittima di errori giudiziari. Per non essere da meno noi domani dovremmo presentare una proposta di legge per istituire la giornata delle sciocchezze proposte dal Pdl. Battute a parte, è chiaro che il confronto con il Pdl in questo momento non è solo politico, ma soprattutto culturale. Dobbiamo impedire che il loro crollo politico coincida con una deriva culturale alimentata proprio dalle istituzioni. Berlusconi è alla fine del ciclo politico, ma, come un animale ferito, può ancora provocare molti danni. Partiti, movimenti, società civile, sono tutti impegnati ora per difendere la democrazia e le istituzioni dalla barbarie. E per guidare il cambiamento. In meglio

ARIA, ACQUA E LEGALITA': ORA BATTIQUORUM!

La Cassazione ha detto sì, ammettendo il ricorso presentato da Italia dei Valori sul nucleare. Qui trovate la memoria difensiva da noi presentata e che potete consultare affinché anche voi siate  informati. Dunque, si voterà per quattro referendum, quattro si per dire no a chi vuole negare acqua, aria e legalità. E’ un sì importantissimo che esprime un momento di democrazia. La legge del governo era una truffa, voleva scippare la possibilità di permettere ai cittadini di decidere quale futuro vogliono per quanto riguarda l'energia. Questa possibilità è una grande opportunità per il paese. La Germania avrebbe spento la sua ultima centrale mentre l'Italia avrebbe acceso la prima. Una follia contro la storia di una energia che ormai è vecchia, obsoleta, costosa, pericolosa. Ora, pancia a terra e avanti tutta! Mobilitiamoci, andiamo a votare in massa e convinciamo amici e conoscenti a disertare il mare il prossimo 12 e 13 giugno! I quesiti sono troppo importanti perché si riducano ad uno scontro tra maggioranza ed opposizione, tra centrodestra e centrosinistra. In gioco c’è la salute ed il rispetto di diritti inviolabili di tutti i cittadini, al di là del loro colore e appartenenza politica. E’ per questo che, ora che i fatti ci danno ragione, noi che abbiamo presentato e raccolto le firme per i referendum, con senso di responsabilità diciamo oggi che dobbiamo “s-berlusconizzare” e “de-depietrizzare” i referendum. Da oggi, invitiamo tutti i cittadini a non cadere nel tranello di chi dice che basta non andare a votare o che si vota a favore o contro il centrosinistra, o di chi vuol far credere che non andare a votare sia una rivincita alla sonora sconfitta delle amministrative. Continueremo a dare battaglia: in due settimane che mancano, partiremo con una grande campagna di informazione. Abbiamo chiesto e ottenuto dall’Agcom che l’informazione sui referendum sia ampliata e migliorata, che gli spot vadano in onda in orari più consoni ed una maggiore presenza dei temi referendari nei programmi di approfondimenti. Daremo battaglia perché tutti siano informati e perché tutti vadano a votare affinché l’aria, l’acqua e la legalità rimangano diritti e principi inviolabili.

ELEZIONI SUBITO: CENTROSINISTRA C’E’ E VINCE!

"Non è un voto ordinario per sindaci e presidenti di provincia: è un voto su di me e sul mio governo. E’ un voto su cui si gioca il futuro mio e della legislatura”. Goodbye mister President, allora. La sveglia è arrivata, e che sveglia! Da Nord a Sud, dagli Appennini alle Ande: centrosinistra a valanga! A Milano e Napoli, a Cagliari, dove il centrodestra regnava incontrastato da dieci anni, a Trieste e Novara, città in mano alla Lega. E poi quelle piccole chicce che aggiungono quel tocco finale che rende ancora più straordinaria la giornata di ieri: ad Arcore, il regno di Sua Maestà Silvio Berlusconi, vince il centrosinistra. La sinistra ha vinto quasi ovunque, in qualche caso, come a Napoli, con la straordinaria vittoria di Luigi De Magistris, stravince e fa il cappotto. Il centrodestra non è più maggioranza nel Paese. Lo è ancora, solo in Parlamento, dove si regge grazie agli “strapuntini responsabili” comprati a suon di soldoni, poltrone e prebende. Se Berlusconi fosse una persona seria, dopo una batosta simile, dovrebbe dimettersi. Lo farà? No, lo conosciamo bene, preferirà andare avanti, per forza di inerzia, trascinandosi in un’agonia lenta e inesorabile. Ma non si sfugge alla verità, alla democrazia, al vento di cambiamento che soffia forte: il governo e la maggioranza hanno i giorni contati. Noi, che siamo seri e responsabili, cominciamo da oggi a chiedere con forza elezioni subito, perché questa tornata amministrativa ha dimostrato che l’alleanza tra Pd, Idv e Sel è salda e vincente ed è il cuore pulsante dell’alternativa. Un’alternativa di centrosinistra a questo governo di inerti e inermi, fondata su una salda alleanza c’è e vince! Dalle amministrative è arrivato l’avviso di sfratto al governo. L’operazione di smottamento è cominciata ieri. Con i referendum del 12 e 13 giugno possiamo completare l’opera. Quattro sì per mandarlo a casa, definitivamente! A nulla serviranno i patetici tentativi di rilancio dell’azione di governo: sono 17 anni che annuncia rivoluzioni copernicane, puntualmente disattese. E’ finita, mister President, gli italiani non ci cascano più.

ITALIA IN PIEDI!

Oggi è un giorno speciale. Mi avete capito. Il vento sta cambiando e si sente un’aria nuova nel Paese. Aria pulita, aria di cambiamento. Un vento che nasce dalla volontà di cambiamento, dal popolo come si diceva una volta. Hanno esagerato, hanno preso troppo in giro gli italiani, scontentando praticamente tutte le categorie. Ad ognuno hanno promesso la luna, a tutti hanno garantito un peggioramento delle condizioni. Sono arrivati al punto che neanche le televisioni di regime possono addomesticare la realtà alle esigenze sceniche del Satrapo di Arcore. Hanno fallito e gli italiani lo hanno capito. Detto questo, però, ora arriva la parte veramente difficile: c’è da ricostruire un paese, bisogna rifondarlo. E per farlo c’è bisogno dell’unione delle forze di opposizione che condividono un progetto e della parte sana dell’Italia. C’è un’Italia che non si è piegata all’illegalità ed alla degenerazione, pur avendo modo ed occasione di farlo in questi anni. E’ da qui, dai giovani e dalle energie positive che bisogna ripartire. Da domani, se il vento del rinnovamento comincerà a soffiare forte, non sediamoci sugli allori, diamoci da fare: c'è un paese da ricostruire.

SCUOLA: QUANDO L’HANDICAP DIVENTA UN AFFARE

Disabili e scuolaDisabili e scuolaCi sono proposte di legge che gridano vendetta e grondano disumanità da tutti gli artigli. Due senatori della maggioranza, Bevilacqua e Gentile del Pdl, propongono di affidare ai privati il sostegno agli alunni con disabilità. L’Handicap, secondo questi due parlamentari, deve collocarsi in una logica di autonomia scolastica e siccome sono le disfunzioni degli enti locali e delle Asl, è giunto il momento di appaltare all’esterno il sostegno ai ragazzi con disabilità. Con quali soldi, visti gli ingenti tagli alla scuola pubblica di miss Gelmini, non è dato sapere. Come e dove i dirigenti scolastici dovrebbero trovare le risorse visto che non hanno un euro nelle casse neanche per comprare la carta igienica è un problema che non li riguarda. Chi dovrebbe pagare, dunque? I genitori o fantomatici sponsor privati che non arriveranno mai? I giganteschi tagli alla scuola di Tremonti e Gelmini hanno già tagliato di brutto le ore di sostegno per ragazzi in difficoltà. Basta prestare orecchio alle grida dei genitori sempre più abbandonati e disperati. I due senatori se ne fregano bellamente. Riconoscono che le scuole sono senza un soldo e propongono questa assurdità per uscire dall’empasse. Ma sulla questione più importante sono irremovibili: l’applicazione della norma non deve comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le soluzioni sono due: o le scuole saranno costrette a presentare il conto ai genitori, oppure i ragazzi con handicap rimarranno senza insegnanti di sostegno, opzione assai più probabile per chi non ha i soldi per permettersi l’assistenza, ovvero, la maggior parte delle famiglie. Benvenuti alla scuola dei sani, ricchi e belli. L’istruzione non è più un diritto stabilito dalla Costituzione, ma una possibilità in base al rango e al censo. E' per questo e molto altro che dobbiamo mandarli a casa!

AGGUATO AD OBAMA: LO PSICONANO CI SPUTTANA

Sapete perché ieri il presidente del Consiglio ci ha sputtanati in mondovisione? Perché sta soffrendo, tanto, tantissimo. Lo ha rivelato oggi alla stampa uno dei suoi fidi scudieri, alias, il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Il povero Berlusconi, rivela il ministro, sta soffrendo enormemente, una sofferenza umana indicibile perché da 17 anni a questa parte è stato colpito da 200 processi penali. In realtà, come ha detto ieri Berlusconi ad Obama, i processi sono 31 ma l’eccesso di zelo del ministro Frattini ha evidentemente avuto la meglio. E poi esagerare non guasta mai, quando si deve cercare di giustificare l’ingiustificabile. Saltare su come un picchio, puntare il presidente degli Stati Uniti d’America, tendergli un vero e proprio agguato, chiamare un interprete che traduca l’intraducibile, in un consesso internazionale come il G8, dove i capi di Stato, gli altri ovviamente, si confrontano sull’economia e sui temi più importanti per le economie mondiali, è stato dettato dal  dolore profondo del presidente del Consiglio che dobbiamo, secondo il fino improvvisato ministro psicanalista Frattini, profondamente comprendere. Ministro Frattini, come diceva Totò, ma ci faccia il piacere! Ma quante altre corbellerie e stupidaggini di tal fatta le nostre orecchie martoriate devono ancora ascoltare? Il gesto di ieri, comico nella forma, tragico nella sostanza, è la dimostrazione palese che a Silvio Berlusconi del paese, dei suoi problemi, della drammatica crisi economica che sta vivendo, non gliene frega proprio niente. Ha un solo chiodo fisso, un nucleo paranoico, difendersi dal processo e non nel processo. Non oso immaginare cosa sia passato nella mente di Obama. Forse avrà pensato: questo è il presidente del Consiglio che ha detto che gli elettori di sinistra sono senza cervello? Oh my God, oh my God! Andiamo a votare, gente, e mandiamolo a casa: è alla frutta, al delirio!

BERLUSCONI HA DIRITTO ALLA FELICITA’

Chi vota per la sinistra è senza cervello. Parola del presidente del Consiglio, dal capo del governo italiano, di tutti gli italiani. Non possiamo fare a meno di apprezzare la svolta moderata di Berlusconi, che qualche anno fa disse senza mezzi termini che gli elettori di sinistra erano dei ‘coglioni’. In questi ultimi giorni di campagna elettorale Berlusconi ci sta regalando delle vere perle. Qualche giorno fa, dopo gli sproloqui su tutti i telegiornali (poi multati dall’Agcom) disse addirittura ‘mi impediscono di parlare’. Una bella barzelletta, la migliore dell’anno. Complimenti a Silvio, nonostante le batoste elettorali non ha perso la voglia di farci ridere. E senza volgarità e doppi sensi a sfondo sessuale stavolta. C’è una frase, però, che mi ha colpito particolarmente. L’ha detta ieri sera a Porta a Porta. E’ questa: “Io mi sono condannato per 17 anni,anche a causa dei vari processi e del disdoro subito su tutti i giornali del mondo, all'infelicità”. Lo ha detto per ribadire che sarebbe felice di lasciare la politica, ma non può farlo. Ma no presidente, tutti hanno diritto alla felicità. E’ addirittura garantito dalla costituzione di una grande democrazia che lei cita spesso come esempio (un po’ meno da quando c’è quel progressista abbronzato di Obama a dire la verità), quella americana. Presidente Berlusconi, lei è un uomo ricco, potente, ha tutto. Lasci la politica e sia felice, vada in barca, in una delle sue stupende ville nei posti più belli del mondo. Potrà dedicarsi al bunga bunga senza problemi, senza fastidi e senza scandali. E soprattutto permetterà all’Italia di tornare ad essere una democrazia normale, come quelle europee, senza conflitti d’interessi, senza monopoli mediatici, senza derive populiste ed autoritarie. Esca di scena ora, quando è ancora in sella al destriero. Lei ha i migliori sondaggisti del mondo e lo sa bene: gli italiani non hanno più fiducia in lei. Esca di scena ora e sia felice. Altrimenti saranno i cittadini a mandarla a casa, e presto, con il loro voto.

SILVIO QUANTO CI COSTI? DUE MILIARDI E MEZZO DI EURO

Dieci anni di leggi ad personam ci sono costati la cifra spaventosa di 2 miliardi e 259 milioni di euro. Questo studio, elaborato dall’ufficio legislativo dell’Italia dei Valori alla Camera, ha preso in esame il tempo di lavoro in Aula e nelle commissioni di Montecitorio e Palazzo Madama. Una cifra che non copre il danno reale procurato al Paese, alle imprese ed ai lavoratori, perché questa mole di lavoro e queste ingenti risorse avrebbero potuto essere destinate alle riforme economiche e sociali realmente necessarie all’Italia. Ci siamo limitati a quantificare quanto le leggi ad personam sono costate ai cittadini, senza analizzare le conseguenze. Berlusconi non è solo un populista demagogo, ma un vero e proprio pirata delle istituzioni. E questo studio lo inchioda.

BIN LADEN ALLE VONGOLE E MULLAH PISAPIAH: GLI SPAURACCHI DI SILVIO

Pisapia - De MagistrisPisapia - De MagistrisLa buona notizia è che l’Agcom ha multato i tg  per l’evidente squilibrio a favore del presidente del Consiglio. La brutta notizia è che a pagare le multe per i tg del servizio pubblico nazionale saranno gli abbonati Rai, cioè i cittadini. Al danno la beffa. Italia dei Valori ha presentato un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale. “E’ una condanna degna di un soviet” ruggisce il premier e i giornali di famiglia gli fanno da grancassa. Intanto, disperato e sempre più solo, non sapendo più che pesci pigliare, agita gli spauracchi in vista dei ballottaggi, pensando che i cittadini milanesi e napoletani siano inconsapevoli della disastrosa azione del governo su tutti i fronti: zingari, islam, comunisti e gay, è la ricetta stantia di Berlusconi, la prova che è sul viale del tramonto. L’ultima furbata per ridare verve ad una candidata appannata è di Maroni: “il tema della sicurezza urbana per noi è fondamentale, per questo ridarò più poteri ai sindaci. Oggi, il Parlamento subisce l’ennesima fiducia, uno scippo alla democrazia. Un governo disperato e di disperati che, con la fiducia, tenta di rubare ai cittadini il sacrosanto diritto alla democrazia diretta e partecipata, garantito dall'istituto del referendum sul nucleare, sull’acqua e sul legittimo impedimento che agitano le torbide acque del governo e della maggioranza. Italia dei Valori, che ha promosso il referendum, saprà trasformare la rabbia degli italiani in un plebiscitario sì a favore del legittimo impedimento. L’altro ieri Standar&Poors, ieri l’Istat, oggi la Corte dei Conti: aumenta il debito pubblico, la pressione fiscale e l’evasione. Serve una strategia di crescita ma non sono capaci di gestire neanche il più piccolo dei condomini. E’ per questo che da Milano e Napoli partirà la scossa: se non ora, quando?