SACRALITA’ DELLE RISORSE PUBBLICHE

Abbiamo l’obbligo di affermare con forza che il denaro pubblico è quanto di più sacro un paese ha. In Italia ce n’è davvero molto poco e non possiamo permetterci il lusso di sprecarne nemmeno un centesimo.

Solo attraverso il più virtuoso utilizzo delle risorse pubbliche possiamo riprendere il cammino della crescita e dello sviluppo e dare un futuro ai nostri giovani.

La sottrazione delle risorse pubbliche alla disponibilità della comunità o il suo utilizzo per fini diversi dall’interesse collettivo è e deve cominciare ad essere percepito socialmente come il crimine più odioso perché rappresenta l’anticamera della peggiore macelleria sociale.

A tutti i livelli delle amministrazioni pubbliche, dall’ultimo comune fino al governo del paese si deve affermare il principio della sacralità delle risorse. Ed allora andranno realizzate quelle opere e solo quelle che sono davvero essenziali rispetto allo sviluppo di ogni comunità (locale o nazionale che sia) e che rispondano a scelte strategiche.

Queste scelte dovranno rispondere alla necessità di sfruttare al meglio le caratteristiche e le potenzialità di ogni singolo sistema economico valorizzandolo e consentendogli di svilupparsi nelle migliori condizioni e non più, come troppo spesso accade nel nostro paese, rispondendo a interessi particolari, a speculazioni di pochi fatte sulla pelle delle comunità, deviando l’uso delle risorse pubbliche verso interessi privati. Ancora una volta, raggiungere questi obiettivi, è questione di sopravvivenza.