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ITALIA IN PIEDI!

Oggi è un giorno speciale. Mi avete capito. Il vento sta cambiando e si sente un’aria nuova nel Paese. Aria pulita, aria di cambiamento. Un vento che nasce dalla volontà di cambiamento, dal popolo come si diceva una volta. Hanno esagerato, hanno preso troppo in giro gli italiani, scontentando praticamente tutte le categorie. Ad ognuno hanno promesso la luna, a tutti hanno garantito un peggioramento delle condizioni. Sono arrivati al punto che neanche le televisioni di regime possono addomesticare la realtà alle esigenze sceniche del Satrapo di Arcore. Hanno fallito e gli italiani lo hanno capito. Detto questo, però, ora arriva la parte veramente difficile: c’è da ricostruire un paese, bisogna rifondarlo. E per farlo c’è bisogno dell’unione delle forze di opposizione che condividono un progetto e della parte sana dell’Italia. C’è un’Italia che non si è piegata all’illegalità ed alla degenerazione, pur avendo modo ed occasione di farlo in questi anni. E’ da qui, dai giovani e dalle energie positive che bisogna ripartire. Da domani, se il vento del rinnovamento comincerà a soffiare forte, non sediamoci sugli allori, diamoci da fare: c'è un paese da ricostruire.

LA NAVE AFFONDA, I TOPI SCAPPANO

Gruppo degli 'Irresponsabili'Gruppo degli 'Irresponsabili'E’ partito l’ordine di scuderia: “mobilitazione totale! Soldati, serrate le fila!”. Silvio comanda, i sottoposti eseguono. Il mantra di oggi è: non è stata colpa del premier, non è stata colpa del premier, non è stata colpa del premier! Andate e diffondente. I fedelissimi sono già partiti, ma qualcun altro no. La Lega ha deciso di non metterci più la faccia. Bossi non sarà presente a nessun appuntamento elettorale pubblico per sostenere Letizia Moratti. Ci vuole poco a capire l’aria che tira. La nave affonda, fa acqua da tutte le parti e il Carroccio non vuole essere trascinato a picco. Sul fronte responsabile non va molto meglio. In Aula, ieri, per ben cinque volte, sono andati sotto. I Responsabili sono mancati all’appello. Chi non è riuscito a prendere in tempo l’aereo, chi aveva il dentista, chi la mamma malata. “Beato chi ci crede! Noi no non ci crediamo!, canticchiavano l’amata coppia tv Raimondo e Sandra. C’è malumore tra gli apprendisti sottosegretari, futuri, futuribili e soprattutto mancati: ma come, vanno ripetendo, abbiamo fatto il salto della quaglia e Berlusconi ci lascia così, a becco asciutto? Ieri, infatti, hanno annunciato che probabilmente il gruppo degli ‘Irresponsabili’ si spaccherà  e fondera’ un nuovo gruppo parlamentare: Noi Sud. ''Stiamo lavorando a un nuovo progetto - ha aggiunto Belcastro - per costituire in tempi brevi un nuovo gruppo parlamentare, ma non dite che si tratta di strappo. Non c'e' nessuno strappo dai  'responsabili', noi continuiamo a sostenere il governo''. Nello stesso tempo, in Transatlantico, Scilipoti, il re degli ‘Irresponsabili’, si affrettava a puntualizzare: C'e "chi e' impegnato ancora in campagna elettorale e chi e' influenzato. Sta circolando un virus...". Stamattina a battere cassa arriva anche Pionati, ieri altro assente nelle file degli ‘Irresponsabili’, uno di quelli rimasti a bocca asciutta nella vergognosa infornata di nuovi sottosegretari: ''Finora il governo si e' riempito solo di rottami'' e precisa che sarebbe ''una felice intuizione per questa legislatura e un riconoscimento al partito che rappresento se Berlusconi mi nominasse ministro”. Dopo lo tzunami delle amministrative, arrivano i primi crolli strutturali. Questa maggioranza sta evaporando come neve al sole. L’armata Brancaleone non regge più. L’Italia e gli italiani vogliono ripartire. La spallata finale è vicina e il benservito finale arriverà con i referendum del 12, 13 giugno. L’Italia si è svegliata, il pifferaio magico suona solo note stonate. La festa è finita, il premier può tornare al suo bunga bunga.

ARCORE E’ ANDATA, SILVIO PURE

Berlusconi-BossiBerlusconi-BossiArcore è andata e Silvio Berlusconi pure. Ad Arcorlandia, il Pd è il primo partito e stacca di due punti il Pdl.Voleva il plebiscito su di se e così non è stato, almeno non nel verso in cui voleva lui. In campagna elettorale aveva deciso di mettersi in gioco in prima persona. Aveva invitato i suoi collaboratori a battersi “casa per casa” e di essere “missionari della libertà”. “Se ricevo meno delle 53.000 preferenze delle precedenti comunali l’opposizione mi farà il funerale”. Ebbene, il referendum personalissimo di Silvio si è fermato a quota 20.000 preferenze, la metà del 2006. Se, dunque, a palazzo Chigi, qualcuno conserva un minimo di decenza e di spirito di coerenza dovrebbe trarre le giuste conclusioni: l’aria sta cambiando. A nulla servirà correggere il tiro ora, in vista dei ballottaggi. Correggere la rotta ora è una presa per i fondelli. E’ inutile cambiare il mantra e i ritornelli ora. La gente è stufa di operazioni mediatiche ruffiane. Hanno imposto una campagna elettorale non sui programmi per le città, ma tutta all’insegna di attacchi violenti, toni duri e insulti. La scelta non ha pagato e non pagherà in futuro. Da questa tornata di elezioni amministrative arriva una sonora batosta per il Pdl e un bilancio positivo per il centrosinistra, al netto delle analisi specifiche che verranno dopo. Il berlusconismo è al tramonto, si può battere. Il blocco Pdl- Lega non fa più paura, soprattutto al Nord. Sta esplodendo e presto il Carroccio servirà il conto al premier. Ora, avanti tutta per i ballottaggi: il vento è cambiato!

ORE 15.00, SCATTA L'ORA X. CAMBIARE SI PUO'!

 Alle 15,00 scatta l’ora x. La chiusura dei seggi oggi ha un significato particolare. Queste amministrative sono una sorta di elezioni Midterm, di medio termine, ed il voto si esprimerà anche sul governo nazionale. Non avranno dirette ripercussioni parlamentari, ma sicuramente influenzeranno la politica e gli equilibri del governo. A Milano, in particolare, il centrodestra si gioca tutto. L’asse Pdl Lega sembra incrinato da tempo ed un risultato negativo (potrebbe essere tale anche un ballottaggio) potrebbe portare all’implosione della coalizione di governo. La maggioranza politica, di fatto, non c’è più. Mentre Berlusconi va a festini, fa spot e comizi davanti ai tribunali, Bossi s’impossessa del governo e Tremonti fa il vero premier. Povero Silvio, li ha creati ed ora se li ritrova quasi antagonisti…In ogni caso dopo queste elezioni sarà indispensabile avviare la costruzione di una nuova alleanza per l’alternativa di governo. I tempi sono maturi ed è diventato un dovere nei confronti del Paese, che è paralizzato da un esecutivo debole e diviso, proiettato notte e giorno sulle vicende processuali del presidente del Consiglio. Cambiare si può e si deve.

FANGO E BUGIE PER COPRIRE LE VERGOGNE DI SILVIO

Morattti - BerlusconiMorattti - Berlusconi“I pm sono un cancro da estirpare” Silvio Berlusconi. “Quelli di sinistra che sono in Parlamento puzzano, non si lavano molto” Silvio Berlusconi. “Giuliano Pisapia è un ladro”. Letizia Moratti. Ed oggi, invece di vergognarsi, Letizia rincara: “Io pentita? No. La mia intenzioni era ed è sottolineare che non può essere considerata come moderata la storia di una persona che in quegli anni era vicina ad ambienti terroristici”. Non ho voluto giocare nessuna carta: solo sottolineare una differenza''. Strano concetto di moderazione e differenza quello di lady Moratti, quella del figlio con la Bat-casa. Giuliano Pisapia fu assolto in corte d’appello per non aver commesso il fatto, anche sotto il profilo morale e che, nonostante la prescrizione, volle comunque ricorrere in appello per avere una piena assoluzione che ottenne, al di fuori di ogni dubbio. Metodo Boffo elevato ad arte. Fango sugli avversari, infamità, falsi giocati all’ultimo secondo per togliere il diritto di replica. E’ questa la vergognosa campagna elettorale del centrodestra, tutta all’assalto del nemico, così come ha voluto e preteso Silvio Berlusconi, il mandante morale dei manifesti di Lassini “fuori le br dalle procure” e delle carte contro Pisapia. Quando la politica non ha contenuti, e quei pochi che ha sono il nulla assoluto, solo furiosa e patetica propaganda, si rimesta nel torbido. Si preparano dossier falsi da sparare a palle incatenate contro il nemico. Il presidente del Consiglio è nervoso, teme la sconfitta. Ha trasformato queste amministrative in un test su di lui, l’unico modo che aveva per elemosinare un po’ di consenso. Ci auguriamo che il voto del 15 e 16 maggio e quello sul referendum ci regali una pagina nuova. Cogliamo questa occasione per inviare all’inquilino di palazzo Chigi il primo avviso di sfratto. L’Italia e gli italiani sono stufi di questo premier da barzelletta.

E SILVIO BENEDICE LASSINI: SPARGI SANGUE E FANGO, SONO CON TE!

 Nuovi e inquietanti risvolti nell'affaire Lassini. L'autore del vergognoso manifesto apparso a Milano "via le Br dalle procure" ha svelato a Porta a Porta di aver ricevuto una telefonata dal presidente del Consiglio nella quale il premier gli ha espresso la sua solidarietà. Se qualcuno, dunque, nutrisse ancora qualche dubbio sulla vera paternità morale di quei manifesti oltraggiosi è servito. Roberto Lassini, candidato Pdl alle amministrative di Milano, è il vero candidato in piena sintonia con il presidente del Consiglio. E' lui la fondamentale pedina del premier in questa campagna elettorale, tutta improntata a sangue e fango. L'unica che ancora non l'ha capito, o forse finge di non averlo fatto, è Letizia Moratti. La sindaca uscente e candidata per la prossima tornata amministrativa di Milano si è sperticata sui giornali a prendere le distanze e a dichiararsi non compatibile con il candidato Lassini. Ma la verità è che l'incompatibilità vera, preoccupante e allarmante, è quella tra la Moratti e Berlusconi che sta mettendo su una vera e propria macchina di sangue e fango pur di vincere, riducendo la Moratti a triste e patetica figura in affanno a ritagliarsi un minimo di taglio istutizionale. Forse la Moratti non lo sa o non se ne rende conto ma intorno a Lassini si sta creando, un vero e proprio movimento, con l'immancabile e irriducibile Daniela Santanchè, ed ha ricevuto la benedizione di Silvio Berlusconi. Cosa se ne fa Silvio, con i sondaggi che lo danno in picchiata libera, di Letizia Moratti? A cosa serve Letizia per una tornata elettorale cui lui stesso ha dato il valore di test nazionale e di plebiscito su di sé? Meglio mettere in campo la solita trita e ritrita strategia che conosce, con bei centravanti di sfondamento pronti a tutto pur di vincere: offendere le istituzioni del Paese e beffarsi addirittura del presidente della Repubblica cui sono andate tante scuse e grazie. Che fine farà Lassini se dovesse essere eletto? A Silvio poco importa. Il patto scellerato è che porti voti, poi per domani è un altro giorno e si vedrà.

POLITICI VERI E IPOCRITI DI PALAZZO

Manifestazione del PdlManifestazione del Pdl   Il volto insanguinato e ferito del premier colpisce come un pugno allo stomaco. E’ il viso di un uomo spaventato, fragile, tremante che, all’improvviso, mostra tutti gli anni che ha. Guardo quel volto e vedo l’uomo, non l’avversario politico, per questo il mio sentimento è di umana pietà. Non ci possono essere ambiguità al riguardo. Episodi di tale violenza devono essere condannati senza se e senza ma. Provo orrore e vergogna per i gruppi di facebook che stanno nascendo in queste ore e che inneggiano all’autore di questo atto violento, un uomo con gravi problemi mentali.Sono attimi convulsi quelli che hanno seguito il ferimento del premier, minuti concitati durante i quali si è temuto il peggio, un attentato dalle proporzioni ben più drammatiche. Poi, a tragedia evitata, inizia il balletto assurdo e ipocrita della politica.Non sono passati neanche venti minuti dall’aggressione al premier che il solito Capezzone detta alle agenzie le sue perle di saggezza: “I seminatori d’odio fanno scuola”. Sappiamo chi sono i seminatori d’odio per Capezzone: Repubblica, Di Pietro ed il Tg3. Sette minuti prima di Capezzone, Di Pietro, intervistato dall’Adnkronos, dice “Io non voglio che ci sia mai violenza ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefreghismo istiga alla violenza”. Tecnicamente, l’agenzia di Capezzone e l’intervista di Di Pietro sono coeve, avvengono in contemporanea, anche se quella di Di Pietro appare nelle agenzie qualche minuto prima. Ma è l’unica voce fuori dal coro dell’ipocrisia, quella di Di Pietro, che scatena il solito inferno. Non quelle di Capezzone che ha già individuato prima della polizia i colpevoli.Quando accadono fatti di tale gravità, si devono necessariamente contestualizzare politicamente e socialmente i fatti, perché solo così facendo si può forse arrivare a capire la verità che si nasconde dietro un gesto sconsiderato. E’ questo quello che, Di Pietro a caldo e Rosy Bindi a freddo, hanno fatto ieri. Hanno espresso umana solidarietà e vicinanza al premier, senza se e senza ma, poi, con l’onestà intellettuale e politica che li caratterizza entrambi, hanno cercato di capire e di comprendere il folle gesto, senza ipocrisia.E la realtà di questo Paese, se si è politici veri e non ipocriti di palazzo, abituati ad andare in piazza e nelle fabbrica, ad ascoltare i problemi delle famiglie e dei lavoratori, è di tensione, allarme e, in molti casi, di disperazione sociale. D’altronde, è da giorni che Di Pietro lo va ripetendo. E si doveva essere ciechi e sordi per non capire. E cosa ha fatto il governo sino ad oggi per contrastare la crisi economica? E’ rimasto a guardare. Chi mentre il Paese va alla deriva, travolto dalla più grave crisi economica di tutti i tempi, ha messo al centro dell’azione di governo, non il lavoro, la scuola, i precari, ma i guai giudiziari del premier?In questo clima difficile e teso la mente di una persona disturbata può trovare conforto ai suoi pensieri più esecrabili e folli. Su questo dovrebbero riflettere i tanti soloni del centrodestra, invece di fare a gara a chi pronuncia la fatwa più dura nei confronti di Di Pietro. E su questo dovrebbe riflette anche Casini che, fino a due giorni fa, invocava “uno schieramento repubblicano a presidio della democrazia”. E Franceschini che, solo due giorni fa, parlava di mettere in piedi una specie di nuovo Comitato di Liberazione nazionale, lasciando entrambi chiaramente intendere che in Italia la democrazia è in pericolo.Cosa è cambiato da due giorni a questa parte? Erano ipocriti allora o sono ipocriti oggi che, per partecipare alla grande gara della solidarietà, fingono di non ricordarsi più quello che hanno detto due giorni fa? Noi siamo coerenti e diciamo, senza mezzi termini, che fino a quando l’agenda del Governo sarà quella di smantellare la giustizia e delegittimare sistematicamente la Corte costituzionale e la presidenza della Repubblica, noi non volteremo la testa dall’altra parte e continueremo a contrastare l’azione di questo Governo con tutte le nostre forze. Ribadiamo, quindi, che la solidarietà verso l’uomo Berlusconi è piena e convinta ma i toni del confronto politico, per quanto ci riguarda, potranno cambiare soltanto quando dall’agenda del Governo spariranno le leggi ad personam e tutte le altre nefandezze che, da un anno, tengono il Paese inchiodato e ci si occuperà, finalmente, dei temi del lavoro, della solidarietà e del rilancio complessivo di un paese sfibrato da 15 anni di berlusconismo.