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LA MILANO DA BERE E' TORNATA

 Craxi - BerlusconiCraxi - BerlusconiPiù passa il tempo e più ne ho la certezza. Silvio Berlusconi è l’erede naturale di Bettino Craxi. Indifferenza verso la buona amministrazione, consenso conquistato spendendo soldi che non ci sono, nessuna politica di contenimento della spesa pubblica, delegazioni faraoniche inviate all’estero.Qualche anno fa, furono in mille ad accompagnare Ghino di Tacco nell’ormai celebre viaggio in Cina. Oggi, sono in 100 ad accompagnare Silvio nel suo viaggio in Israele. Un po’ troppi per celebrare la tre giorni d’amicizia tra il premier e Netanyahu.Ma i parallelismi più inquietanti vengono fuori guardando alla politica economica di Bettino e Silvio e al debito pubblico di allora e di oggi: spesa pubblica senza freni per accontentare tutti creando facile consenso e un aumento senza controllo del debito pubblico.I due governi Craxi (1983 – 1987), in soli quattro anni, raddoppiarono il debito pubblico. In quegli anni, infatti, l’indebitamento passò, in termini assoluti, da 234 a 522 miliardi di euro e il rapporto tra debito pubblico e Pil passò dal 70 al 90%. Gli anni del craxismo più esasperato e della Milano da bere portarono l’Italia sull’orlo della  bancarotta. Oggi ci risiamo. La Milano da bere è tornata.Nei sette anni e due mesi dei tre governi del Cavaliere, dal ’94 al 2009, lo rivela un’inchiesta su Affari e Finanza de la Repubblica di oggi, lo Stato ha accumulato un indebitamento per circa 430 miliardi, più o meno 7.500 euro per ciascun cittadino italiano.I dati BanKitalia riportati nell’inchiesta rivelano infatti che, i governi Berlusconi hanno creato un enorme debito pubblico, mentre quelli di centrosinistra sono stati più virtuosi. Dini, Prodi I, D’Alema e Amato, hanno ridotto di 13 punti percentuali il debito pubblico in sei anni, portandolo nel 2001 al 108,8%. Prodi, che successe a Berlusconi nel 2006, in appena un anno, lo ridusse di ulteriori 3 punti. Con Berlusconi al governo, dunque, gli italiani ci stanno rimettendo e di brutto. La verità è che a Berlusconi non frega niente delle generazioni future e alla pesante eredità che lascia. A lui interessa solo il facile consenso. E tenere inchiodato il parlamento a risolvere i suoi guai giudiziari. E tutto il resto è noia.