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BERLUSCONI FA RIMA CON CONDONI

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Il nuovo sacco di Roma è alle porte, ma l’attacco all’Italia stavolta non passa per il valico delle frontiere. Parte dal parlamento, nel cuore della capitale. La manovra economica risveglia gli appetiti ed è il pretesto per una nuova calata di lanzichenecchi, travestiti da parlamentari. 2550 mendamenti presentati, più della metà dalla maggioranza, che, se approvati tutti, lascerebbero il Belpaese in brache di tela. Per tacere delle conseguenze sociali, politiche e culturali. Tanto per fare un esempio, si riparla di condono. Mica uno, tre. Fiscale, edilizio, e addirittura per i falsi invalidi. Alè, almeno non si può dire che manchino di creatività. Chi avrebbe pensato ad un condono per i falsi invalidi prima? Chapeau. Ci inchiniamo al genio politico dei leghisti Garavaglia e Vaccari che hanno partorito una così brillante soluzione per eliminare lo scandalo delle invalidità inventate. Solo per carità di patria non torniamo sul condono edilizio anche nelle aree protette, che poi il governo è stato costretto a smentire. Il condono non passa mai di moda. Ve lo ricordate Corrado Guzzanti che imita Tremonti sul condono? Son passati anni, ma invano. Fanno così, provano a far approvare una porcata sperando che passi inosservata. La buttano là, così, con nonchalance, fischiettando e facendo finta di niente. Un po’ come a scuola quando si evitava lo sguardo del professore per non essere interrogati. Poi, quando vengono pescati con le mani nella marmellata, dicono ‘ma nooo, per carità! Non è così, ci  siamo sbagliati’. Poi tentano di ripresentare la stessa norma in altre forme. E così via. Un continuo  stop and go di tentativi truffaldini e secche smentite. I lanzichenecchi avevano più dignità, arrivavano, mettevano a ferro e fuoco la città e la saccheggiavano. Non si nascondevano dietro un dito. E facevano pure meno danni. Il problema è che questo centrodestra non ha un progetto per il Paese ed è diviso su tutto, la maggioranza è politicamente scollata e si tiene insieme solo grazie al potere. A Berlusconi ciò non importa perché gli interessa solo sfuggire alla giustizia e tutelare i suoi affari. Che vanno a gonfie vele. Ieri Mediaset ha staccato un assegno da 200 milioni di euro per  Berlusconi e figli. Sono i dividendi dell’ultimo anno. Cosa gli importa se il Paese è allo sbando e il governo è immobile? I suoi affari vanno bene, i giudici non sono ancora riusciti a processarlo…meglio di così! In questa situazione l’opposizione deve organizzarsi rapidamente e con grande responsabilità. Non si può lasciare l’Italia ai lanzichenecchi.

FUORI I SIGNORI DELLE TRUFFE

Falsi invalidiFalsi invalidi   Un cieco che parcheggia l’auto. Un altro in fila alle poste mentre legge il giornale. Un assessore comunale che promette pensioni in cambio di voti e detta a medici compiacenti le percentuali di handicap da assegnare. Un’associazione di mutilati che agevola i più furbi in cambio di voti al presidente assessore. C’è il medico al contrario, quello con la passione per la politica che, invece di guarirli, fa ammalare i pazienti per un pugno di voti. Nel paese dei furbi, il nostro, tra gli invalidi che godono di un assegno di sostegno c’è il malato di Sla, cui l’assegno magari neanche basta per tutte le spese che deve sostenere, ma anche chi, per un dolore al ginocchio, quell’assegno lo ruba a chi invalido lo è davvero. Su dieci malati di tumore, sette muoiono prima di ricevere l’assegno. Perché i falsi invalidi tagliano la strada a chi ha bisogno davvero.E’ la fotografia disarmante dell’Italia, diffusa dall’Inps, che ha vagliato 200 mila pratiche di invalidità, da cui è emerso un dato sconcertante: un invalido su dieci è perfettamente sano. Le truffe, dice l’Inps, costano allo Stato un miliardo di euro l’anno.Funziona così. Dietro alle pratiche illegittime c’è una rete di “agevolatori” che intasca la mazzetta. C’è uno spicciaffacende, uno che raccoglie le domande e che, per una cifra che si aggira intorno ai 6 mila euro, procura la pensione al falso invalido, corrompendo funzionari pubblici di vari ordini e grado, intascandosi parte degli arretrati. Il resto è il timbro fai da  te ed il verbale falso.Gli affari della protezione civile, le speculazioni sulla ricostruzione del terremoto, i falsi invalidi, la vicenda di riciclaggio  di Fastweb e Telecom: emerge un quadro sempre più desolante, dove la corruzione è una patologia cronaca che, dal basso in alto, investe istituzioni, politica e imprenditoria. E’ un sistema endemico, capillare, più diffuso di quanto si possa immaginare. Più forte di quanto si voglia ammettere. Non è un paese normale quello in cui uno fa il senatore per conto della n’drangheta e serve gli interessi non della collettività ma della criminalità. Di fronte a tutto questo, bisogna ritrovare il senso di una pubblica moralità e la politica, per prima, deve dare il buon esempio. Per questo, Italia dei Valori ha chiesto un intervento urgente del Parlamento affinché, a partire da queste elezioni regionali, non siano candidabili le persone condannate, la non assunzione di incarichi di governo per chi è sotto processo, il divieto di partecipazione a gare pubbliche per le imprese che hanno commesso reati. E’ questo l’unico segnale da dare per recuperare e ricostruire un rapporto di trasparenza e di fiducia tra le istituzioni ed i cittadini. Ma sappiamo sin da ora che, con questo governo e con questa maggioranza, in cui la legalità ed il rispetto delle regole sono valori da applicare agli altri e non a se stessi, non ci sarà nulla da fare.