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PALADINI A DIFESA DELL'ILLEGALITA'

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Scendete in campo al mio fianco. Dobbiamo creare i paladini della libertà, formare l’esercito del bene contro l’esercito del male e dell’odio, di chi ama contro chi odia, un esercito di difensori e promotori della libertà”. Con queste roboanti parole, ieri, Silvio Berlusconi, ha dato la scossa agli italiani. La propaganda efficace, scriveva Hitler nel Mein Kampf, deve limitarsi a poche parole d’ordine, martellate ininterrottamente, finché entrano nelle teste e si fissano saldamente. E’ esattamente quello che sta facendo il presidente del Consiglio. Solo i più feroci dittatori del passato hanno fatto e detto quello che sta facendo e dicendo lui. I grandi movimenti devono la loro origine a grandi oratori. Parola di Adolf. Abbagliare le masse con grandi bugie, lasciando al popolo la sovranità solo quando questa è innocua. Parola di Benito.Silvio Berlusconi è il dittatore post-moderno, quello che ha dismesso la maschera feroce del regime e ha messo su quella da giullare, con la quale ci sputtana allegramente nel mondo. Ma gli obiettivi non sono quelli del simpatico gaffeur: azzerare progressivamente e scientificamente tutti i livelli di democrazia. Usa i richiami “patria, amore e figli” perché anche oggi, come nel passato, il trucco per dominare ed usurpare è far sentire la massa parte vibrante di una comunità, soprattutto nei periodi di grave difficoltà economica. Se ne frega dei problemi veri delle famiglie italiane, che affogano in una crisi economica senza precedenti. Impegna il parlamento a discutere ed approvare le leggi che lo salvano dai suoi processi e lo fa con la mano forte del regime, il moderno colpo di fiducia. Non si fa processare perché teme la verità. Lancia strali contro chi fa il suo dovere, i magistrati per esempio, mentre assolve dai suoi peccati chi ha tradito i doveri del vero servitore dello Stato, chi è entrato nelle istituzioni grazie ai voti della criminalità, chi ha pensato a fare profitti illeciti su una tragedia immane come il terremoto de l’Aquila, chi con una mano ha gonfiato le bollette Telecom e Fastweb dei cittadini e con l’altra depositava guadagni illeciti nei suoi conti correnti all’estero. Non ha espresso nessuna parola di condanna di fronte a tutto questo, anzi ne ha approfittato a mani basse, da vero attore in commedia. Di fronte all’omicidio della legalità, ha tuonato ed inveito contro la violazione della sfera di riservatezza di ladri e criminali. Ha chiesto scusa a birbantelli, ladri e criminali per il disturbo arrecato loro dai magistrati, vil razza dannata, con la fissazione assurda di voler scoprire ancora i reati. Li ha rassicurati, promettendo loro che cancellerà per sempre le intercettazioni e di stare sereni per il futuro. Ha ordinato ai suoi un ddl anticorruzione, l’ennesima burla di regime, mentre la stampa e i cinegiornali asserviti al padrone costruivano meraviglie su di lui perché in Italia il giornalismo è libero: serve soltanto una causa.Siamo al regime e noi lo fermeremo. Chi uccide la democrazia, la legalità, la giustizia è anti italiano, è anti nazionale. Chi dice la verità, chi difende la Costituzione, fa il suo dovere e chi fa il suo dovere e gli interessi della collettività non deve aver paura di gridarlo in parlamento e in piazza. Noi da domani lo faremo. Noi, veri paladini a difesa della legalità.