Un gesto per il futuro dell'Emilia

"Ricostruzione" è una parola fantasma nell'Emilia colpita dal terremoto del 20 e del 29 maggio scorso. Fantasma come i paesi disabitati che, con ogni probabilità, verranno ricostruiti tra parecchi anni. L'Aquila insegna.

Eppure gli stanziamenti ci sono stati, a parole e sulla carta. Nove miliardi di euro, dei quali la stragrande maggioranza dei terremotati, però, non ha usufruito. Il primo stanziamento, come riportato oggi dal Corriere della Sera, è stato di cinquanta milioni di euro, gestiti dalla Protezione civile per tamponare l'emergenza. Dovevano bastare per due mesi. Poi, secondo la legge vigente, quella post "cricca", sarebbero dovute subentrare le Regioni.

Il problema è che quei fondi iniziali sono finiti troppo in fretta, ben prima dei due mesi. E i Comuni interessati hanno dovuto "metterci una pezza", pagare di tasca propria per riaprire le scuole e per mettere in sicurezza gli edifici pericolanti. I sindaci dovranno rifarsi sui due miliardi e mezzo previsti per la seconda fase, quella della ricostruzione. Di quei due miliardi, però, è stata stanziata solo la prima tranche da 500 milioni, finanziata peraltro dall'aumento delle accise sulla benzina che quest'estate ha tassato il rientro dalle vacanze.

Le promesse sono tante: 6 miliardi di euro (stanziamento ufficializzato a luglio), poi 670 milioni di euro dall'Unione Europea. E ancora soldi per la ricerca, per la sicurezza sul lavoro e per sostenere l'agricoltura, il settore forse più colpito dal sisma.

E nel frattempo c'è lo spettro del pagamento delle imposte che pesa come una spada di Damocle sulla testa dei terremotati. Ci sono stati gà due rinvii ma prendo in prestito le parole del presidente Errani: la sospensione deve durare molto di più, non si può far pagare a chi non ha più niente.

L'Italia dei Valori, nel suo piccolo, e lo scrivo alla fine di questo post, ha cercato di rendersi utile. Per questo alla festa di Vasto, abbiamo consegnato un milione e 700 mila euro al sindaco di Finale Emilia Fernando Ferioli per la ricostruzione di una scuola completamente distrutta dal sisma. Si tratta dell'ultima rata dei rimborsi elettorali destinata al nostro partito per le politiche del 2008. Abbiamo scelto una scuola, l'officina del futuro perché riteniamo che sia indispensabile tutelare la cultura e l'istruzione delle nuove generazioni per assicurare un domani al nostro Paese.

Commenti

E' un bel gesto che viene apprezzato dai diretti interessati e da tutti gli Italiani Onesti! Ora l'IdV dovrebbe far scucire ai suoi "onorevolini" cialtroni del Lazio e del Veneto quanto, zitti zitti,  hanno rubacchiato "legalmente" dalla cornucopia regionale. I Per i nostri mini statisti  furbettini i Cittadini del Lazio e del Veneto dovevano tranquillamente pagare e potevano farsi fottere... 

abito a pochi km da Finale Emilia e non posso che dirvi GRAZIE!

Grazie perchè ci sarà una nuova scuola ma grazie anche perchè con questo gesto IDV ha cominciato a cambiare la logica di abbuffate sui soldi pubblici che sta invadendo le nostre case...

finchè la casta si autoreferenzia ...
finche la "politica" è emanazione della finanza ...
finchè i privilegi sono così alti ...
sarà sempre così...

Oggi più che mai serve un rinnovo, ma anche regole nuove!!!