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SPARITI GLI ESODATI SI CERCA LA FORNERO

Sono spariti gli esodati!!! No, non c’è nulla da festeggiare, non è stata risolta la situazione di quelle centinaia di migliaia di persone che avevano concordato con i datori di lavoro l’uscita in attesa della pensione e che son rimaste senza lavoro e senza pensione a causa della riforma Fornero.

E’ semplicemente sparito il decreto che sanava la situazione per i primi 65.000 (su circa 400.000). doveva essere pubblicato entro il 30 giugno, ma ancora non c’è. Che fine ha fatto? Perso nei meandri della burocrazia statale. Dal ministero del lavoro, si legge, fanno sapere che non è un problema di loro competenza, visto che lo avevano girato all’Economia.

Il provvedimento potrebbe essere al vaglio della Corte dei Conti. Potrebbe, ma non è certo. E’ una possibilità. Come una possibilità è quella che la stessa Corte l’avrebbe rispedito al ministero del Lavoro. Cioè alla Fornero. Che però non ne sa nulla.

Noi, naturalmente, solleveremo il caso in Parlamento, chiederemo conto al governo di questa assurda e surreale vicenda. Non si gioca sulla pelle delle persone, già private di un diritto acquisito a causa di un errore.

Faremo tutto ciò che è in nostro potere per trovare una soluzione, ma è chiaro che senza la volontà politica del governo non si potrà far nulla. Ed a questo punto mi chiedo: ma che governo è questo? Come può sbagliare, far finta di nulla e poi ri-sbagliare e far finta di nulla nuovamente? Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Senza evocare forze oscure e utilizzare termini ‘esagerati’, questo governo ce la mette proprio tutta per far dimenticare il significato della parola ‘equità’.

FORNERO, PROBLEMA DI STATO

Esodati, problema di Stato. Su questa vicenda si sta consumando il dramma di centinaia di migliaia di persone colpevoli di aver creduto nello Stato e nelle leggi italiane. Quando hanno accettato di andare in prepensionamento avevano diritto alla pensione.

Poi arrivò la Fornero, che coi numeri evidentemente ha qualche problema, tanto da dimenticare, nella sua pessima riforma, qualche centinaio di migliaia di persone, che si sono trovate improvvisamente scoperte e prive di garanzie per anni.

Uno Stato serio non ‘dimentica’ i suoi cittadini. Immaginate un po’ se in Germania, Francia, Inghilterra, un ministro avesse gettato sul lastrico 400.000 persone per aver sbagliato i conti cosa sarebbe successo. L’avrebbero spedito a meditare sui propri errori lontano dal palazzo del governo. Su due piedi e senza neanche dirgli ‘grazie per il lavoro svolto’.

Ma siamo in Italia. Era facile sparare su Berlusconi e fare paragoni con gli altri paesi europei quando c’era il suo governo. Ma non vedo perché, di fronte a tali disastri, si debba essere clementi con i ministri di Monti.

Se al posto della Fornero ci fosse stato un ministro del governo Berlusconi, l’avrebbero messo in croce. Tutti. Non si possono usare due pesi e due misure, a seconda del colore politico. La Fornero ha fatto un errore clamoroso e non solo non ha chiesto scusa e trovato subito una soluzione, ma ha attaccato i vertici dell’ Inps, ‘rei’ di aver divulgato le cifre vere.

Un paese civile un ministro così l’ avrebbe mandato a casa. Noi ce lo teniamo e gli lasciamo anche gestire la riforma del mercato del lavoro, che produrrà solo disoccupazione e liberalizzazione dei licenziamenti. Abbiamo presentato una mozione di sfiducia e vedremo. La salveranno, ma se ne dovranno assumere la responsabilità politica.

Il vuoto pneumatico del prof Monti

 

Lo spread è tornato a 500 punti, l’unione monetaria scricchiola. Per quanto non avessimo grandi aspettative, l’informativa urgente del presidente del Consiglio, Mario Monti, è stata a dir poco imbarazzante, un esempio da manuale di “vuoto pneumatico”. Si segnala solo un passaggio interessante, la lettura del Financial Times, ma a quello avevamo giù provveduto da soli.

Il presidente Monti ci è venuto a raccontare che le cose più importanti le ha dette ieri sera, al vertice di maggioranza che sostiene il governo, all’Abc e che se vogliamo possiamo chiedere a loro. Ebbene, questa è stata una profonda mancanza di rispetto per il Parlamento.

Capiamo che il presidente Monti sia abituato, per storia personale e formazione professionale, più ai consigli di amministrazione che alle istituzioni di questo Paese, ma ora ha il ruolo di guida e non può permettersi di dire al Parlamento intero che, se vuole sapere come sta l’Italia, dobbiamo rivolgerci all’onorevole Alfano.

Noi pretendiamo di sapere come stanno veramente le cose. In questi ultimi mesi in particolare l'Europa non è mai stata all'altezza dei principali problemi che ha dovuto affrontare. Anzi è stata il maggior alleato di chi ha minato l'euro. La valutazione dei mercati non ha tardato a farsi vedere e lo spread è risalito. Noi non ci possiamo più permettere di andare avanti a chiacchierare. Il governo, finora, non ha mai avuto il coraggio di fare le uniche cose che servono a questo Paese, di mettere mano alla spesa politica improduttiva italiana, di buttare fuori i partiti da tutte le aziende che si sono accaparrati e di mandare a casa il ministro Fornero. Vogliamo la verità, non le solite chiacchiere.

 

LA FIERA DELL’INGORDIGIA E DELL’IPOCRISIA

Stanno cadendo le maschere dell’ipocrisia. L’ingordigia dei partiti è senza limiti. E’ quanto sta accadendo nell’Aula di Montecitorio, dove si sta discutendo la legge sul finanziamento pubblico ai partiti, una leggina frutto di un accordicchio al ribasso, raggiunto dalla strampalata maggioranza Abc.

Ieri hanno dimezzato i rimborsi. Hanno, perché noi abbiamo votato contro. Italia dei Valori aveva chiesto l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, nel rispetto di quanto avevano deciso i cittadini con il referendum tradito. Invece, Pd, Pdl e Udc, hanno approvato la riduzione del finanziamento, che porta i fondi destinati dallo stato alle forze politiche dagli attuali 182 a 91 milioni di euro. Cittadini traditi due volte.

Non solo. Il Parlamento, ieri, con un atto di arroganza insopportabile, ha bocciato anche il nostro emendamento che chiedeva la soppressione della rata di luglio, destinando quei soldi alla spesa sociale. Noi destineremo, comunque, quei fondi agli esodati, con un bel assegno circolare al ministro Fornero, perché la riduzione al 50% della tranche di luglio è una presa in giro, un atto di arroganza insopportabile, in un momento di grave crisi come questa.

Non molliamo. Continueremo anche oggi la nostra battaglia a colpi di emendamenti in Aula e andremo avanti, con la proposta di legge di iniziativa popolare.

I partiti sono stati sommersi da un fiume di denaro, in dieci anni tre miliardi di euro ricevuti dallo Stato in un vero 'Far West', senza regole senza controlli. In questo clima ognuno ha fatto quello che ha voluto e ci sono stati tantissimi casi di appropriazione indebita di denaro pubblico.

Giu' le mani dal sacco”, è il nostro obiettivo: cancellare il finanziamento pubblico, trasfomandolo in un vero rimborso spese, solo delle spese di campagna elettorale, e con il 5 per mille volontario nelle dichiarazioni dei redditi dei cittadini. Questa è trasparenza.

Dimezzare il finanziamento è qualcosa e qualcosa è meglio che niente, ma la politica resta un passo indietro rispetto al sentire dei cittadini. Il Paese ha bisogno di più, di una politica che sappia cambiare pagina.

ABC, STRANO CASO DI FANTASIA AL POTERE

Dunque, ricapitoliamo le rocambolesche proposte di ABC - Alfano, Bersani, Casini - sul finanziamento pubblico ai partiti nella giornata di ieri. E’ davvero uno strano caso di fantasia al potere.

Ore 12.38: la via scelta è quella dell’emendamento, da inserirsi nel decreto fiscale. Ore 17.48: la presidenza della Camera lo dichiara inammissibile “per estraneità di materia”. Ovvio, quasi scontato. Altro giro, altra corsa. Si procederà con decreto. Anzi no, non ci sono i presupposti di necessità e urgenza. Ore 18.02: ABC presenta una proposta di legge sulla trasparenza e il controllo dei bilanci dei partiti.

 Cosa dice la proposta targata maggioranza? Ricalca l’emendamento, quello dichiarato inammissibile, ovvero: bilanci certificati da società di revisione e pubblicabili su internet. Una commissione di controllo composta dal presidente della Corte dei Conti, del Consiglio di Stato e del primo presidente della Cassazione; sanzioni nelle mani dei presidenti delle Camere e investimenti solo in titoli dello Stato italiano. Le nuove regole si applicano dall'esercizio finanziario 2013.

E il dimezzamento dei finanziamenti? Non c’è traccia. E il congelamento della rata di luglio, quella da destinarsi a iniziative sociali, come contributo agli esodati, richiesta da Idv? Dispersa nel nulla.

Carta canta. La proposta presentata dai partiti di maggioranza è drammaticamente inadeguata rispetto alle legittime esigenze  di trasparenza e di legalità che gli italiani rivolgono alla politica. Ma quel che è più grave è che non risolve nessuno dei problemi che hanno portato alla nascita delle vicende Lusi e Belsito. Siamo alla truffa al raggiro.

Serve una proposta seria, organica che incida fattivamente sul controllo dei bilanci dei partiti. La riassumiamo qui, perché sia chiaro che su questo daremo battaglia.

1.  Serve congelare immediatamente l`ultima rata del finanziamento pubblico di 100 milioni prevista per luglio. I partiti devono avere il coraggio di rinunciare a quei soldi e destinarli a iniziative sociali, per esempio come contributo per gli esodati.

2. Servono controlli veri, seri e stringenti da affidare alla Corte dei Conti e al suo personale, in grado di scandagliare ogni voce di spesa, ogni fattura e pezze di appoggio. Pensare di risolvere tutto pubblicando i bilanci dei partiti su Internet o affidarne la verifica ai tre magistrati più impegnati d`Italia, è una truffa, un raggiro bello e buono.

3. Occorre ridurre drasticamente il finanziamento pubblico, oggi ad un livello immorale, inconcepibile e inaccettabile. Va lasciato il minimo per garantire la sopravvivenza dei partiti, affidando la raccolta di eventuali fondi al 5 per mille, imponendo altresì un tetto alle spese per le campagne elettorali.

4. Serve la revisione dell`articolo 49 della Costituzione, per trasformare i partiti in soggetti trasparenti, case di vetro per i cittadini, subordinando l`erogazione di finanziamenti al rispetto dei principi di trasparenza e legalità.

Nessuno provi a giocare sporco o al ribasso. Italia dei Valori ha già depositato una proposta di legge d'iniziativa popolare e i quesiti referendari per abrogare i rimborsi ai partiti. Saranno i cittadini a fare quello che il Parlamento non è in grado o non ha voglia di fare.