UNA GRANDE SFIDA DAVANTI A NOI

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Sipario chiuso sul Primo Congresso Nazionale di IdV, porte aperte su un futuro che ci lancia una grande sfida. Il congresso ha segnato una svolta di straordinaria importanza, in cui mi riconosco pienamente.Intendiamoci, svolta non significa disconoscimento del passato. Italia dei Valori continuerà ad essere il partito intransigente e radicale sui valori della legalità che è stato fino ad oggi, partito di protesta di fronte allo scempio della libertà e del dettato costituzionale. Ma da oggi si assume una responsabilità nuova. Comincia a pensare ed agire anche come partito che si pone quale obiettivo strategico l’alternativa di Governo.Già per il semplice fatto di aver annunciato questa svolta, abbiamo fatto saltare il tavolo delle alleanze nel centrosinistra, dove i soliti alchimisti della politica stavano preparando ricette indigeste per il Paese. In ventiquatto ore, un Casini stizzito ed inferocito, si rende conto che con questa mossa gli abbiamo chiuso uno di questi forni con il quale voleva giocare e grida perché è rimasto con le dita chiuse dentro. Ora non gli riuscirà più il giochino delle alleanze ad assetto variabile, al solo scopo di far saltare il bipolarismo e di tornare all’orribile pratica delle alleanze fatte il giorno dopo del voto. Ora bisogna scegliere, o di qua o di là e confrontarsi sui progetti, sui programmi, sulle persone. Siamo noi, ora, il perno centrale dell’alleanza di centrosinistra insieme al Pd. Siamo noi, ora, che diamo le carte e decidiamo a che gioco giocare. Siamo noi, ora, a decidere, insieme al Pd, sui temi prioritari da porre all’alleanza: lavoro, scuola, università, ricerca, pari opportunità, diritti civili.Ci siamo smarcati dal ruolo di partito di sola protesta che ci volevano affibbiare. Intendiamoci, la protesta e l’opposizione di fronte ad un governo fascista e pidduista è una cosa importante ma ridurci a quello ci avrebbe condannato ad un’eterna irrilevanza politica. Questa è la direzione giusta: diventare un partito che incide nelle scelte future del Paese.C’è poi il capitolo De Luca. Non lo voglio nascondere. E’ stato per me e per molti di noi un boccone amaro ma vi posso garantire che non è il prezzo pagato sull’altare di questa svolta. Non è un metodo che si inaugura. E non lo dico per paura di perdere il consenso di quell’area movimentista che da sempre ci apprezza. Se il caso De Luca fosse l’inaugurazione di un metodo non perderemmo tanto il loro consenso ma qualcosa di ben più grave, la nostra stessa anima.Il caso De Luca è semplicemente una scelta unica ed irripetibile. E’ un atto di assunzione di responsabilità che un grande partito deve sapersi dare. Esaminiamo le cose con lucidità. Non c’è dubbio che se vi fosse stata la disponibilità di candidature di peso ed immacolate sul piano della legalità non solo le avremmo sostenute ma lo stesso Pd sarebbe stato costretto a convergere su di noi. Ma la verità è che questa candidature non c’erano. De Magistris per primo ha scelto, anche se per motivi rispettabili, di non metterci comunque la faccia. Ed altre candidature di un qualche spessore non sono emerse.A quel punto ci restavano due scelte. Potevamo restare fedeli, fino alle estreme conseguenze, alla nostra eburnea purezza e presentarci da soli con una candidatura di bandiera. Sicuramente come partito ci avremmo guadagnato e avremmo pure fatto un ottimo risultato. Ma avremmo anche avuto la certezza che questa scelta consegnava la Campania a quel Caldoro che altro non è che la faccia pulita di Cosentino. Avremmo avuto, in altre parole, le mani delle cosche sulla Campania. L’alternativa era solo una. Chiedere a De Luca quello che in Italia mai, prima di oggi, nessuna forza politica si era permessa di chiedere a nessun candidato. E cioè in caso di vittoria si sarebbe impegnato: -         a chiedere al tribunale una corsia preferenziale perché il suo processo sia trattato in pochi mesi;-         a dimettersi in caso di condanna;-         ad istituire un assessorato alla trasparenza;-         ad impegnarsi sin da ora ad eliminare quel mare di contratti, consulenze ed appalti, colalborazioni, e quant’altro ci si è inventati in questi anni in Campania per sperperare il denaro pubblico in un mare di interventi di tipo clientelare.A De Luca il riconoscimento di aver avuto il coraggio di venire davanti alla nostra assemblea per dichiarare di accettare tutti questi impegni, sia, ancor di più, di essersi rimesso, affrontandolo a viso aperto, al giudizio di un’assemblea congressuale di 4.000 persone.Noi non abbiamo assolto De Luca né lui ha avuto questa pretesa. Starà ai giudici stabilire se colpevole o innocente. Tanto per me quanto per i 4.000 delegati presenti a Roma, quello che è stato significativo è la consapevolezza che nelle azioni di De Luca nemmeno la magistratura ipotizza il tornaconto personale piuttosto che la collusione con poteri criminali. Ma semplicemente l’aver agito per difendere dei posti di lavoro. La magistratura stabilirà se per difendere questi posti di lavoro ha rispettato la legge ma se mi permettete c’è una bella differenza tra chi è accusato di aver rubato e chi di aver aiutato gli altri. In ogni caso, di fronte alla scelta finale tra il difendere la nostra purezza o di far tutti insieme argine di fronte alla camorra noi non abbiamo avuto dubbi.Sono consapevole che molti, anche tra i lettori di questo blog, non saranno d’accordo con questa scelta ma nessuno potrà dire che lo abbiamo fatto di nascosto secondo i vecchi riti della politica. E’ stata un’assunzione collettiva e pubblica di responsabilità di un intero partito e della sua classe dirigente.Credo che i nostri valori non ne escano indeboliti. Credo anche che la vicenda De Luca sarà una delle tante e dure prove del difficile e lungo percorso di crescita di IdV. Potevamo scegliere la strada facile e tutta in discesa del rigore intransigente ma che condanna all’irrilevanza e al settarismo. Oppure, optare per la seconda strada, irta di pericoli, con gradini incerti, scivolosa ma  da dove può iniziare tutta un’altra storia: essere protagonisti di una stagione di rinnovamento del Paese. Io ci credo davvero.

Commenti

De Luca ha accettato di dimettersi in caso di una eventuale condanna, ma non ha specificato se in primo o in terzo grado. Mi sembra ci sia una differenza notevole. Come referente dell'IDV nel circondario Empolese-Valdelsa chiedo un chiarimento dell'interessato in tal senso. Riccardo Corsi

Se De Luca mantiene le promesse io non vedo di cosa stiamo parlando proprio. Ma vogliamo svegliarci? vogliamo dare alla Campania un governatore con le palle? Lo sapete che Salerno è una città dove si vive bene? dove la raccolta differenziata è rispettata da tutti? Ma perchè c'abbiamo la sindrome Tafazzi? non cadete nel tranello, chi vi dice che dobbiamo essere duri e puri pensa solo alla sua poltrona non al vostro bene!!!

anche io ci credo massimo. dobbiamo prenderci delle responsabilità per arrivare a governare il paese e cambiare la politica. e poi, meglio de luca di far vincere i camorristi. molto meglio.

Ahahahahahaha... "meglio De Luca di far vincere i camorristi"...povero ingenuo... e chi te lo dice che De Luca sia pulito...rispondi un pò, chi l'ha governata la Campania per 15 anni, se non LA CAMORRA ATTRAVERSO IL CENTROSINISTRA?

Ho seguito il congresso dal sito idv. Mi ha molto colpito Di Pietro quando ha detto non voglio morire di opposizione. Io non voglio morire di Berlusconi. Per questo se la pillola da mandare giù è De Luca, siccome non mi pare abbia rubato nè ammazzato qualcuno, la prendo volentieri. Se la gente non capisce questo, allora vuol dire che la democrazia è uno sbaglio. ci meritiamo la dittatura di berlusconi e di essere condannati a vivere di opposizione per sempre

Cara Flaminia, tu sei talmente plagiata e senza capacità critica da ingoiare pure a parte di Di Pietro un sindaco rinviato a giudizio...ricordati come ti scagliavi contro Cosentino...Comunque, contenta tu...

Posto un'importante e commovente lettera di un mio amico della Campania.chi meglio di lui può dire cosa ne pensa?  Io stringo la mano a Vincenzo De Luca. Lettera aperta ad Antonio Di Pietro e a voi tuttiLettera aperta al Presidente e agli amici di partito tutti Caro Presidente, cari compagni di viaggio, sono da poco tornato a casa e ancora ho nella testa, negli occhi e nel cuore questi tre giorni appena passati. E’ stato il mio primo congresso. Spero di poterne viverne altri così forti e pieni di emozioni come questo. Come giovane ho partecipato intensamente alla splendida competizione che Rudi, Adele e Paola hanno messo in campo in questi mesi e che poi ha dato i suoi frutti: una partecipazione eccezionale di ragazzi venuti a proprie spese da tutt’Italia, con la sola voglia di dare un chiaro e limpido contributo a questo grande progetto chiamato “Italia dei Valori”. Lo abbiamo fatto tutti con coscienza e sana competizione. E credo che mai come adesso il dipartimento politiche giovanili, sarà protagonista di una nuova stagione della politica italiana: adesso c’è la persona giusta al posto giusto. Mi ha riempito di orgoglio vedere i Tuoi occhi l’altra sera guardarci con affetto e fiducia, sentire le Tue parole di sincera ammirazione per tutti noi, “i ragazzi di Tonino”. Quelle parole, quella stretta di mano, mi hanno ripagato di tutti quei sacrifici a cui ho sottoposto i miei affetti più cari, il mio lavoro, la mie finanze; tutte quelle giornate a raccogliere firme per strada, i gazebi, l’attacchinaggio. Tutto. Forse non tutti sanno che sei sceso nella sala dove si votava il coordinatore giovanile per “sburocratizzare” alcuni passaggi e per consentire ad alcuni ragazzi di poter votare ugualmente! Sei rimasto lì, in fila con loro aspettando con loro il turno per farli votare e capire dov’era il problema. Se oltre 500 tra ragazze e ragazzi erano lì, era anche perché ci hai dato la speranza di poterci credere. Di poter credere che democrazia in un partito significa partecipazione. Credo sia stata una bella pagina della storia di tutti noi e dell’IDV. Si è tornati a respirare quel fresco profumo di libertà. E come giovane e come campano, sono doppiamente fiero di appartenere a questo partito perché non mi hai, anzi avete, lasciato solo. Sì solo. Come troppe volte i giovani campani si sentono. Lasciati soli dalle istituzioni, lasciati soli dalla cattiva politica, lasciati soli perché cittadini di un Sud che è sempre più lontano dal resto d’Europa. La mia Campania Infelix mai come adesso ha toccato il fondo: l’era Bassolino ci ha gettati in un profondo abisso di inettitudine, sprechi e clientelarismi di ogni grado. Purtroppo in Regione i nostri pochi, ma battaglieri numeri, ci consentono ben poco. Soprattutto se la guerra te la fanno sia i nemici, che gli “amici”. Nonostante ciò noi giovani (e con noi tutto il partito) in Campania lottiamo, sudiamo, lavoriamo, ci confrontiamo quotidianamente su tutto il territorio per far capire alla gente che non è sola, che un’alternativa al nulla c’è, siamo noi. E credo che i numeri e la fiducia della gente ci abbia dato sempre la giusta ricompensa morale. Alla vigilia di queste elezioni regionali, assieme a tutto il partito abbiamo fatto a volte notte tarda pur di trovare una candidatura forte, che fosse espressione di un sentire comune. Ho sperato fino all’ultimo in che qualche uomo del Sud o qualche alta figura del partito o qualche personaggio della società civile, che avesse a cuore le sorti campane, si facesse avanti, come ha fatto il cav. Pippo Callipo in Calabria. Ma nessuno lo ha fatto. E di Nichi Vendola c’è n’è uno solo, e si candida in Puglia. E allora? E allora non riuscivo ad arrendermi all’idea di vedere la Camorra governare la Campania attraverso un burattino nelle mani dei potenti di turno. Non volevo arrendermi nel vedere la Campania governata da chi la Cassazione dice che deve essere processato per associazione mafiosa. Certo. Sapevo della candidatura di De Luca. Non ero felicissimo. Ma da campano e da napoletano non potevo non ammettere che Salerno in questi anni è stata amministrata bene. Parlando con amici di Salerno (anche gente che la pensa diversamente da me) mi sono reso conto che De Luca è un uomo apprezzato dai suoi concittadini. Non dai politicanti. Ma dalla gente che la mattina va a lavorare e che forse a De Luca non lo ha mai manco salutato. Ma apprezza che la sua città sia tra le meglio amministrate d’Italia. Quando io a Napoli non potevo camminare per strada perché tenevo la “monnezza” che mi appestava l’aria, a Salerno si poteva tranquillamente passeggiare per il lungomare. Qualcosa questo vorrà pur dire. E poi, come tutti noi sappiamo, De Luca è geneticamente immune alla bassolinite che molti nel PD in questi anni hanno contratto o per contatto diretto o perché contagiati. Ed anche questo per me, pragmatico campano, è da tenere in conto. Giunto al congresso, ero ancora scettico. Sì, perché non potevo far finta di niente sul fatto delle indagini a carico di De Luca, sul fatto che molti dei nostri per molto più poco si sono fatti coraggiosamente da parte, aspettando il giudizio della Magistratura. Ma non credo spetti a noi giudicarlo, ci sono dei giudici ed un Tribunale adito a far ciò. Non amiamo i processi in piazza, come invece tanti altri fanno credere. Siamo un partito serio, noi. Ascoltando le Tue parole sul palco dove col cuore chiedevi a tutti di darTi una mano, senza far apparire noi campani come degli “scaricabarile” anzi ringraziandoci per aver ceduto parte del nostro potere decisionale all’assemblea congressuale, beh, non mi ha fatto sentire un fesso Pulcinella nelle mani di un padre-padrone. Ho avuto la possibilità di esprimere liberamente assieme a tutti una scelta. A noi tutti spettava il compito di decidere se stringergli la mano e dargli fiducia o dire “Caro De Luca, no grazie non ci hai convinto”. Quando poi De Luca ha avuto le “palle” di venire davanti a più di 3000 persone a dare una spiegazione per le accuse mosse contro di lui (vere o false che siano), per spiegare cosa vorrà fare qualora si vincesse, per dire a tutti noi che non si sottrarrà al giudizio della Magistratura, quello scetticismo si è dissolto. È diventato impegno. Basta col dire solo i “no”e non proporre poi un’alternativa. Caro Presidente, cari compagni di viaggio, io la mano a De Luca gliela do. Sarò sentinella delle sue promesse, io come tutti i giovani campani del partito non gli daremo tregua, saremo la sua ombra, chiederemo conto delle sue parole e del suo operato: “via tutti i consulenti; via tutte le prebende; niente più viaggi di piacere; via Bassolino e la sua banda Bassotti; rispetto per le sentenze della Magistratura; lotta alla Camorra”. Vedremo. Io e i ragazzi campani del partito saremo lì. Questi sono i motivi per i quali io stringo la mano a Vincenzo De Luca, perché io non voglio consegnare la mia già martoriata Regione nelle mani di un cancro chiamato Camorra. Io la Camorra la voglio combattere e la voglio vincere. Questo mio messaggio è rivolto anche e soprattutto a chi nel partito (e non) non ha condiviso questa scelta. Ma vi prego: basta polemiche e regolamenti di conti. Non giocate con la pelle della mia gente. Vi chiedo, anzi, un gesto di fiducia, quella fiducia che serve per alimentare la speranza del cambiamento, per non cedere nemmeno un attimo quando si è nei momenti più bui. Paolo Borsellino ha scritto una volta: “avevo scelto di rimanere in Sicilia ed a questa scelta dovevo dare un senso”. Io voglio restare in Campania, datemi una mano a dare un senso a questa scelta. Antonio Di Pietro lo ha fatto. Ora spero lo facciate tutti voi. Calorosamente abbraccio Te, Rudi e tutti, Ovidio Attanasio Coordinatore Regionale Giovani Idv Campania

E CHI TE LO DICE CHE SE VINCE DE LUCA LA CAMORRA SARA' FUORI DALLA CAMPANIA? L'HA GESTITA FINO AD ORA COL CENTROSINISTRA AL POTERE, QUINDI CHE STAI DICENDO? IL FATTO POI CHE SIA UN SOGGETTO RINVIATO A GIUDIZIO NON DEPONE MOLTO  A SUO FAVORE, MA TANTO VOI DELL'IDV PREDICATE BENE E RAZZOLATE MALE...

Leggendo il suo comunicato, caro onorevole, come si fa a darle torto? Purtroppo però le cose non stanno proprio così. Lei ha glissato su questioni che non sono state ignorate da coloro che vi hanno seguito con tante aspettative. Il partito si è rivelato ancora per quello che è e per ciò che rimarrà almeno fino alla prossima batosta elettorale che, lungi da me auspicarla, arriverà in molte regioni italiane. Al congresso abbiamo visto invece un non partito, ancora incapace di adeguarsi ai sistemi democratici (è bastato vedere quante acclamazioni invece che regolari votazioni), incapace di scrollarsi di dosso una pretesa maestà di coloro che fino ad oggi si sentono seppur in maniera diversa "unti dal signore". Si perchè anche in IDV c'è chi si sente tale e la prova è data dai tanti commissari che reggono le vere sorti di questo "non partito" in molti territori, province e regioni. Lei ha attirato l'attenzione su De Luca, ma quanti casi nel resto dell'Italia, seppur diversi, sono insostenibili quanto la vicenda De Luca? Per esempio, se trovassimo qualche dirigente di IDV iscritto a logge massoniche segrete ed ha responsabilità istituzionali, come la racconterebbe? Quando  candidate personaggi che vogliono i servizi idrici in mano ai privati, quando candidate coloro che fino ad oggi sostengono che il nucleare è il futuro energetico del paese, come la raccontate? E potrei proseguire su altre decine di contraddizioni. Credo che dopo questo congresso, prima di definirvi un Partito che può governare (perchè fino alla scorsa settimana no?), dovreste invece preoccuparvi di avviare una Scuola per formare la futura classe dirigente del partito, visto che al momento, sia a livello nazione che in molti casi di enti locali non è sempre ben rappresentato. Ma torniamo al caso De Luca, al metodo usato nel congresso che ha rappresentato la vera sconfitta.  Non tanto per la sua posizione (perchè potrebbe essere il più innocente degli innocenti), quanto per la mancanza di coraggio nel dimostrare che ciò che conta sono i contenuti di una linea politica e non l'occupazione di una poltrona in regione. In Campania, se anche IDV fosse rimasta fuori dalla maggioranza, cosa sarebbe cambiato? Davvero crede che qualche posto di consigliere e un paio di assessorati  concessi ad IDV possano fare primavera? Infine chiedo una semplice risposta, se è vero che De Luca in caso di condanna si dovrà dimettere (vista anche la richiesta di avere un processo nel più breve tempo possibile), il problema di trovare chi candidare, non si prospetterebbe di nuovo e forse con ancora maggior gravità? Chi candiderete in tal caso? Vuole che le faccia un pronostico? De Luca non si farà processare in tempi rapidi e men che meno si dimetterà, con buona pace per chi non vuole i condannati nelle Istituzioni.Cordiali saluti,Gianni Conte

No, no non sono d'accordo con questa scelta. Sono i simpatizzanti che tengono in vita un partito in base a principi, ideali e a cultura. Il partito IDV ha deluso profondamente, ha avuto paura e ha paura di scomparire, da un alleanza di questo tipo con il PD (un partito che non ha più nulla da dire..) può solo essere preso in giro. Lei può può dire quello che vuole, ma un partito deve rischiare anche di scomparire pur di rimanere fedele ai suoi ideali. Di idv non ne voglio più sentire parlare, la prossima volta non lo voterò nè probabilmente voterò nessun altro. Le sue caro Donadi sono solo entusiasmi di facciata sa anche Lei che questo partito aveva un vestito nobile, ora non ce l'ha più. Ma lei crede che oggi con queste scelte che avete fatto, avete più chances di sopravvivere di prima? Non mi faccia ridere, anche Lei purtroppo è un illuso . Mi permetto di darle un consiglio : si svegli e apra gli occhi, non esiste la politica a tutti i costi, esiste solo la politica coerente e seria.

E'  vero che ingoiare il rospo, é duro anche per noi sostenitori...La sola cosa insindacabile per alcuni di noi, sarà la DEMISSIONE sans conditions e immediata, in caso di condanna per qualsiasi atto di accusa.Non si puo'  chiedere agli altri quello che noi non possiamo sostenere.Inoltre voglio insistere sul fatto che non si puo'  accettare tutto quello che il PD ci sottopone, questo partito ha venduto la sua anima al diavolo, con la famiglia LETTA,  lo zio da quella parte, ed il nipote LETTA da questa parte, stanno per aver ragione, non solo della destra, ma anche da questa sinistra, cosi poco affidabile.  

Gentile Egidio, anch'io per un attimo ho creduto a quanto è stato raccontato per farci mandare giù un rospo, ma le cose non stanno proprio così. Perchè se è vero che De Luca si fara processare a breve, in caso dovesse essere condannato, avranno pronto un altro candidato? Non sarebbe comunque vanificata la conquista di queste quattro poltrone per IDV? E allora perchè tanta fretta nel salire sul carro del PD? Perchè ancora una volta ci dicono che il tempo stringe e che dobbiamo orientarci verso il male minore! La solita scusa che usano tutti. Ma queste manfrine le conosciamo da tempi immemorabili, proprio grazie all'accettazione di queste mistificazioni abbiamo consentito loro di crearsi l'alibi per rimandare a chissà quando la costruzione di un modello politico alternativo capace di rispettare davvero i suoi elettori.Cordiali saluti,Gianni Conte

La questione De Luca è senz'altro un passo coraggioso, ma non per questo necessariamente giusto. Già numerose ed autorevoli voci si sono alzate contro questa iniziativa (Gomez, Travaglio, chissà cosa dirà Grillo). Purtroppo questa vicenda, indipendentemente da come si risolverà (spero che la sua visione ottimistica si avveri) sarà un'arma molto appuntita data in mano ai soliti portavoce governativi. D'ora in poi ad Annozero non si vedranno più solo i Ghedini, i Castelli e le Moratti a dire che Travaglio è stato condannato: verranno ad urlare dietro anche a voi di fare interessi di poltrona.

Carissimo Onorevole, piena sintonia su tutta la linea. Ho già espresso nel post precedente la mia testimonianza, non solo come "testimone", ma da "protagonista", unitamente alla stragrande maggioranza dei delegati, tutti protagonisti, uniti insieme nell'appoggiare, con la testa ben lucida, chi ha combattuto, combatte e combatterà come un leone e che ha reso possibile un partito di "persone per bene" e che renderà possibile, finalmente, il rinnovamento di una classe politica corrotta fino alla putrefazione.Avanti sempre con forza.Cosetta Sartori - IdV Padova

Onorevole BASTA ATTACCARE LA SOCIETA' CIVILE....meno male che Di Pietro ha messo una pezza alla sua mozione volta a far fuori i candidati indipendenti

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