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UN FAX E UNA MAIL PER RIACCENDERE L'INFORMAZIONE

L’informazione politica è stata spenta, mentre le tv rimangono accese a propinare agli italiani le verità di comodo di questo governo. Il Cda della Rai ha deciso così, probabilmente per obbedire ad ordini superiori. Una decisione molto grave che non ha precedenti nella storia italiana. Non si era mai visto che in campagna elettorale fossero spenti i programmi d’approfondimento politico, i talk show ed i dibattiti. Proprio quando cresce la voglia e la necessità d’informazione i programmi politici vengono cancellati in nome di una bizzarra applicazione della par condicio. Questo vulnus alla democrazia ha un nome e cognome: Silvio Berlusconi. Non è riuscito a cancellare la legge sulla par condicio ed allora ha deciso di interpretarla liberamente. Molto liberamente, un po’ troppo, tanto da provocare proteste anche da parte di chi, come Bruno Vespa, non fa mistero di essere su posizioni governative. Questa decisione provocherà anche un danno erariale dovuto al calo di ascolti e di pubblicità che non sarà inferiore, stando ai primi calcoli, a tre milioni di euro. Insomma, per compiacere il padrone l’azienda si è tagliata volontariamente ed autonomamente gli attributi. L’informazione politica sarà dunque appannaggio esclusivo di noiosissime tribune che nessuno vede e dei telegiornali di regime. E’ facile comprendere che si tratta di una situazione inaccettabile. Non ci sarà nessuno ad approfondire temi scottanti dell’attualità, gli scandali saranno taciuti e la verità in alcuni casi addirittura capovolta.  Facciamo un esempio, il principale telegiornale italiano dice che Mills è stato assolto e non che il reato è stato accertato ma prescritto. Chi ha come unica (o quasi) fonte d’informazione quel telegiornale, che idea avrà della realtà italiana? Della politica? Completamente deformata, crederà di vivere nel paese dei balocchi, governato dai migliori. Continuerà a pensare che Bertolaso è un eroe e che ci sono un sacco di veterinari amorevoli che si prendono cura di graziosi cuccioli. Siamo a un passo dal regime. Mediaticamente siamo già in una dittatura. Ora abbiamo due strade da poter percorrere: accettare supinamente la decisione di spegnere l’informazione o batterci per riaccenderla. Io scelgo la seconda e invito voi a fare altrettanto. Inondiamo di mail e di fax il direttore generale della Rai chiedendo di riaccendere l’informazione. Credo sia il momento di ribellarci. Per questo ho dato vita a un gruppo su Facebook dal nome Un fax e una mail per riaccendere l'Informazione (link). Fate girare il più possibile la notizia e inondiamo la Rai di Fax e mail. Compila la sottoscrizione qui sotto. Essere informati è un nostro diritto, informare (correttamente) un loro dovere. 

Compila il seguente form per inviare una mail al direttore generale Rai,
Mauro Masi, per chiedergli di "riaccendere l'informazione" (testo della mail).

Per maggiori informazioni leggi l'articolo:
"Un fax e una mail per riaccendere l'informazione"

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CIARPAME ALLA RISCOSSA

Veline e candidatureVeline e candidature  Così la bella e disinvolta Noemi ha avuto la sua ricompensa. A breve debutterà in televisione con uno show televisivo fatto su misura per lei. Siccome la fanciulla, però, non ha nessun talento, alla faccia delle tante attrici, ballerine o conduttrici che di talento ne hanno da vendere ma che, ahimè, hanno ancora il pudore di non offrire altra merce al drago, si sta sottoponendo ad un tour forzato di lezioni per imparare un’arte che non ha e che, probabilmente, non avrà mai. Il presidente del Consiglio, il sultano Silvio Berlusconi, che nonostante tutto è ancora lì incollato alla sua poltrona mentre il sindaco di Bologna si è dimesso – altra vicenda, altro stile -  paga il suo cadeaux alla favorita di turno. Ma non lo fa con i suoi soldi. La signorina senza talento artistico, di cui attendiamo trepidanti la prima volta, non debutta su una delle tante reti Mediaset. Papi, sicuramente più preoccupato da eventuali ascolti bassi e conseguenti crolli commerciali di pubblicità sulle tv di sua proprietà piuttosto che della possibilità di rimetterci definitamene la faccia, la spedisce a sgambettare sulle reti Rai, altro suo possedimento a reti unificate, ma a carico dei cittadini contribuenti però.Dire che tutto questo è una disgustosa vicenda da basso impero è poco. Non c’è solo la vicenda di Noemi a ricordarci quanto siamo scesi in basso. In occasione della corsa alle regionali, il sultano ha rispolverato il suo personalissimo caravanserraglio di nani e ballerine, il ciarpame senza pudore da ricompensare con una bella candidatura. E’ così che il Cavaliere avrebbe negato la candidatura a Riccardo Migliori a governatore della Toscana, reo di “non avere proprio il fisico adatto”, preferendogli Monica Faenzi, l’ex sindaco di Castiglione della Pescaia, che vanta il merito di aver maltrattato Prodi quando era presidente del Consiglio e andava in vacanza nella sua città. Ed ecco che il sultano ritira fuori dal turbante di sultano le varie ex miss Veneto, le varie Miss Muretto, le starlette di Telecafone, le meteorine di Fede, la fisioterapista e financo l'igienista dentale, senza neanche più avere la scocciatura di sua moglie Veronica che lo richiama ad un minimo di decenza. Il tutto, condito dai giornali di famiglia, Libero in testa, che oggi decide di sbattere in prima pagina Luciana Littizzetto, inarrivabile e ineguagliabile talento, colpevole di essersi fatta strada da sé, di essere colta, talentuosa e perfidamente intelligente, rea di sbeffeggiare i potenti con il suo gramelot nato e cresciuto sotto la Mole ogni domenica in tv, doti, talento ed impegno che le hanno procurato un po' di soldi con i quali si è comprata, almeno a quanto scrive il quotidiano, diverse case. Ma questa è proprio tutta una altra storia.