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GIU' LE MANI DA ANNOZERO!

 

Santoro e TravaglioSantoro e Travaglio

Anno Zero, trasmissione di punta di Rai2, è in stallo. Non serve fare ascolti altissimi, come fa Anno Zero, se dai fastidio all'inquilino di Palazzo Chigi. Non serve portare nelle casse di mamma Rai ingenti somme grazie ai contratti pubblicitari degli inserzionisti. Se hai il vizio di fare informazione la paghi cara. Ti meriti di soffrire, di stare appeso, di cominciare a lavorare senza avere un contratto. E' quello che sta accadendo, anche quest'anno a Michele Santoro e alla sua redazione, costretta a partire con il nuovo ciclo di Anno Zero in condizioni precarissime. Marco Travaglio e Vauro, ad una settimana dalla messa in onda, sono ancora senza contratto, mentre lo spot della trasmissione è sul tavolo di Masi, pronto per essere vivisezionato e censurato da Berlusconi e dai suoi sgherri, secondo la nuova assurda direttiva impartita dal Cavaliere. Tutto ciò è inconcepibile ed intollerabile in democrazia ma avviene in questa povera Italia stremata da quindici anni di berlusconismo. Per questo, facciamo nostro e sosteniamo l'appello lanciato da Michele Santoro via web e porteremo la questione di Anno Zero in Commissione di vigilanza Rai la prossima settimana, quando Masi, il replicante del premier, verrà di nuovo a raccontarci la sua marea di frottole e a tentare invano di indorare la pillola della dittatura mediatica. La prossima settimana arriveremo alla verifica delle vere intenzioni di tutti, finiani compresi. Ci conteremo. Vedremo se il gruppo del Fli, quello che ieri ha presentato una mozione al ministro dello Sviluppo - cioè a Silvio Berlusconi, quello che da 136 giorni ha l'interim di un ministero strategico per il futuro del Paese- per garantire il pluralismo in Rai, quello che ieri ha scoperto che si è superato il limite della decenza, quello che solo ieri ha capito che si è arrivati ad un punto di non ritorno, sostenga l'appello di Michele Santoro e appoggi la nostra difesa di Anno Zero e di tutti coloro che vi lavorano. Vedremo se i finiani, che solo oggi denunciano la dittatura mediatica, lo fanno per interessi di visibilità personale o se hanno davvero a cuore la libertà di informazione di questo paese. Per ora, registriamo una dato di fatto. Di giorno, il neonato gruppo parlamentare che fa capo al presidente della Camera urla e strepita per conquistarsi un po' di visibilità perduta, parla di questione morale, di giustizia giusta e di democrazia. Poi di notte, nelle segrete stanze di palazzo Chigi trattano il nuovo lodo per proteggere Berlusconi dai suoi processi.

VITTORIA! INTERCETTAZIONI RIMANDATE A SETTEMBRE

 

La protesta dei parlamentari IdV in aula contro il Ddl IntercettazioniLa protesta dei parlamentari IdV in aula contro il Ddl Intercettazioni

Nel pomeriggio arriverà la comunicazione ufficiale ma vi anticipo già da ora la grande novità dell’estate e ve lo annuncio con un gran senso di soddisfazione e di orgoglio: il ddl intercettazioni sarà rinviato a settembre. Ci possiamo concedere il lusso di cantare vittoria, anche se, come diceva qualcuno, abbiamo vinto la prima battaglia e non la guerra ma è già uno straordinario segnale. E’ la dimostrazione che quando di fronte a noi c’è una grande battaglia di democrazia ci dobbiamo credere fino in fondo, perché le buone ragioni dell’opposizione, anche se minoritarie, sono sempre vincenti. E’ la prova che, quando l’opposizione, la società civile, i sindacati, le associazioni uniti in piazza ai semplici cittadini, fanno fronte comune e gridano forte, ad una voce sola, il rifiuto ad  ogni forma di autoritarismo mascherato, ad ogni prevaricazione subdola e strisciante, ad ogni atto di arroganza becero del potente di turno per coprire le sue malefatte e la sua spregiudicatezza politica e morale, si deve combattere. E’ la prova che quando in gioco c’è la difesa delle più elementari libertà dell’uomo che sono sacre e inviolabili, si può vincere. Non è finita qui. Per ora, abbiamo portato a casa un risultato straordinario che ci rende orgogliosi e soddisfatti. Abbiamo vinto la prima grande battaglia di democrazia, costringendo il governo ad una clamorosa sconfitta. Siamo ad un passo dalla Caporetto del Governo, alla Waterloo del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sconfitto e umiliato, che subisce l’onta di dover rinviare il provvedimento sulle intercettazioni, che voleva tanto e subito, costretto ad ingoiare un rospo gigante, circostanza per lui inusuale.  Con il ddl intercettazioni, che rimane quello che è, ovvero una colossale, gigantesca, enorme porcata – ricordo qui solo per inciso la vergognosa abolizione della norma Falcone e quella antiweb che fanno inorridire – ci rivediamo a settembre, augurandomi con tutto il cuore che il rinvio di oggi sia il primo passo verso l’archiviazione definitiva di questo ennesima legge scellerata del Governo.

GIU’ LE MANI DA SAVIANO E FAZIO

 

Roberto Saviano - Fabio FazioRoberto Saviano - Fabio Fazio

Una scelta intollerabile, impensabile, da contrastare  e denunciare con forza e per la quale Italia dei Valori è pronta alle barricate. Non ci sono altre parole per commentare la possibile decisione della Rai di ridurre da 4 a 2 le puntate dello speciale “Vieni con Me” di Fabio Fazio e Roberto Saviano su Rai3. Se poi, come sembra, a finire sotto la ghigliottina di Silvio sarebbero proprio le puntate sul terremoto in Abruzzo e sulla vicenda dei rifiuti a Napoli, la scelta sarebbe ancor più grave. Di cosa ha paura Silvio Berlusconi? Della verità? Di vedere squarciata per sempre la sua tela perfetta di cieli azzurri e prati verdi? Di vedere sulla tv di stato la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità sulla gestione criminogena della ricostruzione a l’Aquila o quella della camorra nei rifiuti a Napoli? Di dovere assistere inerme al coraggio di qualcuno che racconta tutte le balle che ci ha propinato negli ultimi due anni e mezzo sul mito della ricostruzione perfetta e sulla ripulitura igienizzante? I cittadini e telespettatori devono sapere, conoscere per giudicare e la tv di stato non può essere oggetto di censura fascista. Il direttore generale Masi, pagato profumatamente per eseguire le sentenze di Berlusconi, dovrebbe dimettersi se avesse un minimo di dignità. Non solo perché esegue gli ordini del capo ma perché ci propina nani e ballerine, zerbini di stato e lacchè striscianti al posto di conduttori e giornalisti con la schiena dritta, liberi di pensare, di fare e denunciare, di quei pochi sopravvissuti che ancora credono nella missione di servizio pubblico. Siamo stufi di questo assalto continuo alla libertà di informazione. Prima la Busi, poi Santoro e la Dandini, ora Fazio e Saviano, tutti tasselli di un mosaico che hanno un obiettivo unico: il controllo totale della tv e dell’informazione. Anche questa volta, anzi oggi più che mai, il presidente del Consiglio e la sua schiatta di lacchè dovranno fare i conti con un’opposizione agguerrita, in trincea, pronta a dare battaglia, a scendere in piazza se necessario. Nessuno, neanche Silvio Berlusconi, per quanto bocche metterà a tacere, potrà fermare la forza della verità.

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VOTA IDV PER FARLA FUORI DAL VASO!

video: 

Ieri è stata scritta una straordinaria pagina di libertà che difficilmente dimenticheremo. Raiperunanotte è uno di quegli eventi da iscrivere di diritto nella storia della nostra vita. Quando soffochi un paese, quando gli togli il fiato, quando minacci il futuro dei suoi figli, prima o poi, la reazione arriva. Da ieri sera, la faremo tutti un po’ fuori dal vaso, a cominciare da queste elezioni regionali! Ieri Berlusconi ha perso e di brutto. Ha perso la sua retorica dell’amore che vince sull’odio, uno spot melenso e ridicolo, più adatto a festeggiare il cinquantenario del Cornetto Algida che a guidare la riscossa di una compagnia dell’anello ridotta a quattro gatti spelacchiati, rissosi, lacerati e divisi in bande. Ha perso la sua arroganza, quella con la quale ha piegato le istituzioni riducendole ad appendici dello studio legale Ghedini. Ha perso la sua spocchia, quella di credersi il padrone di questo Paese, che urla, chiama, strepita e inveisce contro chi non si genuflette a lui e ai suoi sodali e chiede il rispetto delle regole. Ha perso la sua tracotanza, quella con la quale si presenta ad ogni appuntamento elettorale ringhiando contro i giudici, mentre sfugge al giudizio dei tribunali. Ha perso la sua sfacciataggine, quella con la quale dice di avere fatto tanto per la crisi economica mentre Mediaset è l’unica azienda italiana che vede crescere i suoi profitti. Ha perso la sua faccia tosta, quella con la quale insolentisce i giornalisti scomodi, quelli che hanno ancora il vizietto di fare le domande. Da Raiperunanotte arriva una bella sberla in faccia a Berlusconi: quando il Paese sente puzza di censura si ribella e non fa sconti. La libera circolazione di idee fa bene al cuore e all’anima. Ci voleva un evento così e di questo ringraziamo Santoro, Floris, Lerner , Vauro e Luttazzi che hanno parlato di libertà con libertà, ognuno a modo suo, offrendoci spunti nuovi di riflessione, comiche situazioni e grotteschi presagi. Da oggi, c’è più forza e coraggio a credere che cambiare si può, che c’è ancora un futuro possibile e sostenibile per questo Paese. Ieri chi era in piazza, collegato in rete o davanti alla tv, ha capito quello che Italia dei Valori denuncia con forza e rabbia da quindici anni a questa parte. Il berlusconismo non solo fa male ma distorce la democrazia, la deforma, la piega ai voleri e alle esigenze processuali e finanziarie di un uomo solo, colui che oggi, disperato e solo, brama il Quirinale dopo aver vilipeso e umiliato la Costituzione. Altro che Colle! E’ tempo di mandarlo a casa, ne ha tante può scegliere. E’ tempo che affronti le aule dei tribunali e risponda alle domande dei giudici. E’ tempo che si ritiri in buon ordine e che si dedichi ai suoi guai giudiziari senza inguaiare ancora di più l’Italia. E’ tempo che vada in pensione, ne ha pure l’età, e la smetta di inquinare la democrazia con il suo gigantesco conflitto di interessi. Fai girare la voce, convinci un tuo amico: un voto a Italia dei Valori è l’antidoto al berlusconismo. Vota e fai votare Italia dei Valori “per farla fuori dal vaso”!

UN FAX E UNA MAIL PER RIACCENDERE L'INFORMAZIONE

L’informazione politica è stata spenta, mentre le tv rimangono accese a propinare agli italiani le verità di comodo di questo governo. Il Cda della Rai ha deciso così, probabilmente per obbedire ad ordini superiori. Una decisione molto grave che non ha precedenti nella storia italiana. Non si era mai visto che in campagna elettorale fossero spenti i programmi d’approfondimento politico, i talk show ed i dibattiti. Proprio quando cresce la voglia e la necessità d’informazione i programmi politici vengono cancellati in nome di una bizzarra applicazione della par condicio. Questo vulnus alla democrazia ha un nome e cognome: Silvio Berlusconi. Non è riuscito a cancellare la legge sulla par condicio ed allora ha deciso di interpretarla liberamente. Molto liberamente, un po’ troppo, tanto da provocare proteste anche da parte di chi, come Bruno Vespa, non fa mistero di essere su posizioni governative. Questa decisione provocherà anche un danno erariale dovuto al calo di ascolti e di pubblicità che non sarà inferiore, stando ai primi calcoli, a tre milioni di euro. Insomma, per compiacere il padrone l’azienda si è tagliata volontariamente ed autonomamente gli attributi. L’informazione politica sarà dunque appannaggio esclusivo di noiosissime tribune che nessuno vede e dei telegiornali di regime. E’ facile comprendere che si tratta di una situazione inaccettabile. Non ci sarà nessuno ad approfondire temi scottanti dell’attualità, gli scandali saranno taciuti e la verità in alcuni casi addirittura capovolta.  Facciamo un esempio, il principale telegiornale italiano dice che Mills è stato assolto e non che il reato è stato accertato ma prescritto. Chi ha come unica (o quasi) fonte d’informazione quel telegiornale, che idea avrà della realtà italiana? Della politica? Completamente deformata, crederà di vivere nel paese dei balocchi, governato dai migliori. Continuerà a pensare che Bertolaso è un eroe e che ci sono un sacco di veterinari amorevoli che si prendono cura di graziosi cuccioli. Siamo a un passo dal regime. Mediaticamente siamo già in una dittatura. Ora abbiamo due strade da poter percorrere: accettare supinamente la decisione di spegnere l’informazione o batterci per riaccenderla. Io scelgo la seconda e invito voi a fare altrettanto. Inondiamo di mail e di fax il direttore generale della Rai chiedendo di riaccendere l’informazione. Credo sia il momento di ribellarci. Per questo ho dato vita a un gruppo su Facebook dal nome Un fax e una mail per riaccendere l'Informazione (link). Fate girare il più possibile la notizia e inondiamo la Rai di Fax e mail. Compila la sottoscrizione qui sotto. Essere informati è un nostro diritto, informare (correttamente) un loro dovere. 

Compila il seguente form per inviare una mail al direttore generale Rai,
Mauro Masi, per chiedergli di "riaccendere l'informazione" (testo della mail).

Per maggiori informazioni leggi l'articolo:
"Un fax e una mail per riaccendere l'informazione"

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