Taggati con: Idv

IL PD RECITI IL MEA CULPA

video: 

Non abbiamo l’abitudine di dire che abbiamo vinto anche quando è vero il contrario. Abbiamo il vizietto della verità. Se ci fermassimo a guardare in casa nostra, potremmo usare toni trionfalistici, vista l’eccellente affermazione di Italia dei Valori. Ma la giornata di ieri impone una seria riflessione nel centrosinistra che, pur mostrando timidi cenni di ripresa rispetto ai suoi momenti più bassi, è uscito sconfitto da questa tornata di elezioni regionali. Abbiamo perso il Lazio ed il Piemonte mentre in Calabria ed in Campania siamo alla disfatta. Italia dei Valori ha fatto bene, anzi di più. Siamo cresciuti nel Lazio (8,6 %), nelle rosse Umbria (8,3%) e Toscana (9,4%) , in Liguria (8,4%) , nelle Marche (9,1%)e  in Basilicata (9,9%). Altrettanto bene siamo andati in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Calabria. Un partito che mostra di essere sempre più radicato nel territorio e che porta in dote al Partito Democratico un ricco bottino di voti, destinati ad essere inutili per governare in futuro, se il maggior partito della coalizione di centrosinistra non avvia una seria riflessione al suo interno. Il responso delle urne è chiaro. Il Pd deve capire che la vera sfida politica è dentro al centrosinistra. Serve costruire un’alternativa che possa essere vincente ma pensare di farlo con accordicchi tra sigle e partiti, con alleanze alchemiche costruite a tavolino, come quella con l’Udc, non serve a dare un futuro a questo centrosinistra. Dalla Calabria alla Campania, dobbiamo cogliere il segnale che gli elettori ci hanno inviato forte e chiaro. Serve il coraggio di cambiare, di scegliere volti nuovi credibili, di avviare un serio rinnovamento etico della classe dirigente dei partiti, soprattutto al Sud dove il Pd è uscito sconfitto dall’esperienza amministrativa. Finché il Partito Democratico non affronterà l’evidente questione morale esplosa al suo interno e non procederà con la conseguente bonifica delle varie baronie, il centrosinistra non andrà da nessuna parte. Finché non deciderà di anteporre gli interessi dei cittadini a quelli dei vari notabili di partito, saremo costretti a guardare l’avanzata del centrodestra per i prossimi anni. Finché non sarà in grado di costruire un’alleanza naturale sui valori, sui programmi e sulle idee, i cittadini continueranno sempre di più a rifugiarsi nel voto alla lista Grillo che, a differenza di IdV, che è un partito di centrosinistra nel centrosinistra che vuole costruire un’alternativa credibile, denuncia un malessere evidente che non si può ignorare. Rinnovamento è a parola d’ordine per il futuro del centrosinistra. Ieri si è chiuso un ciclo ed è tempo di aprirne uno nuovo basato su un progetto, su un programma, su una classe dirigente di specchiata onorabilità e moralità. Basta con accordicchi che durano il tempo di una stagione o a candidature forzate o disperate. Se vogliamo tornare a vincere serve ripartire da qui.

SU DE LUCA NON CI SIAMO SVENDUTI

In questi giorni anche sul mio blog piovono tante critiche interne ed esterne al partito sulla scelta di sostenere la candidatura di De Luca in Campania. Non voglio più di tanto tornare sulle ragioni della scelta. Mi preme però fare due riflessioni.Il dominus incontrastato del Pdl in Campania è l’On. Cosentino, per il quale pochi giorni fa anche la Cassazione ha confermato la richiesta di arresto con l’accusa di essere, da vent’anni, referente politico della camorra e, in particolare, del clan dei Casalesi. Alla conferenza stampa di presentazione del candidato del Pdl On. Caldoro, Cosentino gli sedeva a fianco ed ha fatto chiaramente capire che Caldoro era “uomo suo”.Pensatene quello che volete ma  noi la responsabilità di affidare il governo della Campania alla longa manus delle cosche non ce la prendiamo.E se per contrastarlo dobbiamo sostenere l’inquisito De Luca (peraltro in nessun modo indagato per aver lucrato nemmeno un centesimo di danaro a fini personali) turandoci il naso, lo sosteniamo. Anche perché deve essere chiaro che altri candidati capaci di riunire tutto il fronte dell’opposizione al Pdl, dopo la rinuncia di De Magistris, non ve ne erano (e chi dice il contrario mente!!!). Ai nostri iscritti, simpatizzanti, o più semplicemente al popolo della rete, dei movimenti, della società civile, che fino ad ora ha guardato con fiducia ad IDV vorrei dire dal fondo del cuore che in noi nulla è cambiato. Non cambieranno i valori, il modo di fare opposizione, il rigore morale in cui crediamo e il tentativo che quotidianamente facciamo di applicare a noi stessi, per primi, in modo sempre più efficace, tale rigore. Abbiamo deciso di sostenere De Luca per le ragioni che abbiamo spiegato. Una scelta che potrete ritenere giusta o sbagliata, ma è stata fatta in buona fede ed ha scosso, fino all’ultimo,  la coscienza di ciascuno di noi.Per questo, accetto le vostre critiche, ma non riesco proprio a capire chi ci accusa di avere venduto la nostra anima e la nostra dignità. Sono nove anni Italia dei Valori Di Pietro in testa siamo in prima fila, mettendoci la faccia ogni giorno, anche di fronte ai continui insulti del centrodestra e al rancore del centrosinistra, e certo la decisione presa dal congresso non ha cambiato di una virgola la nostra anima e le motivazioni che ogni giorno ci spingono a continuare le nostre battaglie. Amici, noi restiamo quelli di prima con i nostri valori e le nostre idee.

AL PD SERVONO IDEE CHIARE

Tag: Bersani , Idv , Pd , regionali , riforme

Il Pd dia risposte concreteIl Pd dia risposte concrete

Pubblico una mia intervista apparsa questa mattina sulle pagine de Il Tempo.

"A distanza di tre mesi dalla sue elezione non ho capito qual è la sua politica. Mi pare che Bersani non abbia le idee molto chiare". Il capogruppo dell' Idv alla Camera Massimo Donadi risponde così alle perplessità, espresse ieri dal vicepresidente del Pd Marina Sereni sulle pagine de Il Tempo , nei confronti del suo partito. "Le parole di Marina Sereni - spiega - ci hanno amareggiato perché sono le parole di un alleato che non ha ancora capito qual è la posta in gioco. Si possono fare tutte le riforme del mondo, ma non ci sarà una vera pacificazione fino a quando non si risolve il vero problema del Paese: quello del Quarto potere che è nelle mani di una parte politica. È come se in una partita di calcio l' arbitro fosse il dodicesimo giocatore in campo. Questo è il vero problema.
Fino a quando il Pd non lo capirà si farà trascinare in fantomatici tavoli delle riforme".

Lei ha capito cosa pensa Bersani dell' alleanza con l' Idv?                                                                   "Questo lo dovrebbe chiedere a Bersani".

Ma sono tre mesi che è segretario del Pd. Qualcosa dovrebbe aver capito della sua linea...
"Finora non è dato sapere quali sono gli elementi portanti che dovrebbero caratterizzare la sua politica. Abbiamo preso atto che Bersani ha fatto prendere le distanze del Pd dall'Idv. A noi interessa la chiarezza e la riforma sui mezzi di informazione televisivi".

Voi pensate di essere degli alleati affidabili per il Pd?                                                                       "Noi siamo molto affidabili. Si deve trovare un accordo su come andare avanti insieme. Se vogliamo essere un' alternativa a Berlusconi dobbiamo esserla domani. Bersani continua a dire che il più antiberlusconiano sarà quello che lo batterà nelle urne. Ma questo accadrà tra tre anni. Un' opposizione seria è anche un' opposizione che evita di fare danni permanenti alla democrazia e alle istituzioni del Paese. Mi pare che Bersani non abbia ancora le idee molto chiare".

Se è così chi è il vosto interlocutore nel Pd?                                                                                       "È Bersani. Lui è il solo interlocutore con il quale cercheremo il dialogo. Il Pd dovrebbe comprendere le ragioni dell' Idv come alleato, invece di cercare di ridimensionarci. Altrimenti rischia di fare la fine di Massimo D' Alema con la Bicamerale e quella di Walter Veltroni all' inizio della scorsa legislatura. Speriamo che Bersani non segua la stessa strada".

Lanfranco Palazzolo. Il Tempo