AL VOTO, PER DARE UN CALCIO ALL’ILLEGALITA’!

BerlusconiBerlusconiHo girato su e giù l’Italia in queste ultime tre settimane. Ho incontrato molti di voi, ho stretto mani calde e affettuose, ho visto città pulsanti, cittadini indignati con tanta voglia di cambiare le cose, di mandare a casa questo governo. Un ringraziamento di cuore, sentito e sincero, a tutti voi che sul territorio portate avanti il nostro partito, con impegno e generosità. Ci siamo, la sfida è arrivata. Il dado è tratto. Noi ci abbiamo messo il massimo, abbiamo idee e progetti per cambiare le cose. Da queste amministrative capiremo se i tempi sono maturi per dare un calcio al berlusconismo, che ha afflitto il nostro paese per quindici anni e che lo ha ridotto a berlina, umiliato in Europa, ridotto sul lastrico. Credo che mai, come in queste amministrative, il centrodestra abbia gettato la maschera e abbia mostrato cosa c’è veramente dietro: un vuoto programmatico assordante e disarmante, coperto con gli insulti, le bugie, le infamità e, ieri, anche con il maxi condono elettorale in Campania. Silvio Berlusconi compra consenso in Parlamento, in regalando poltrone inutili ai venduti di turno, e nel Paese, promettendo di bloccare le case abusive a Napoli. Cosa significa avere un presidente del Consiglio come Silvio Berlusconi? Significa elevare la corruzione e l’illegalità a sistema di governo. E’ per questo che il 15 e 16 maggio è una data importante. Mandiamo il primo avviso di sfratto a Berlusconi. E il 12 e il 13 giugno lo sfratto esecutivo. Lui promette di bloccare le ruspe in Campania per un pugno di voti in più? Noi portiamo le ruspe a Palazzo Chigi, in senso figurato si intende: mandiamolo a casa e cominciamo una stagione nuova.

Commenti

Il malgoverno, la mala amministrazione, il nepotismo, il clientelarismo e ed il privilegio non sono esclusiva soltanto della casta politica, ma come una metastasi sono diffusissimi nel nostro disgraziato Paese. Ce lo dice Milena Gabanelli a "Report" mostrandoci i lati oscuri dell'Italia cialtrona. Dall'alta alla bassa amministrazione dello Stato, ai grand commis della cosa pubblica, ai potenti baroni della sanità, dell'istruzione, dell'università, ecc. Mentre il resto del Paese tira la cinghia e soffre, i nostri arroganti baroni nazionali navigano nell'oro e difendono ad oltranza i loro "diritti acquisiti", e  con le necessarie e complici connivenze politiche, possono abbondantemente disporre a loro insindacabile giudizio delle risorse dello stato, come "cosa nostra!"
il "modello" santanchè come VIRUS psichico è diabolicamente incubante e molte sono ormai le vittime sia nella dimensione "politica" che sociale. I contaminati hanno come scopo principale quello di attrarre su di sè l' odio e la rabbia di chi li ascolta ed è per loro di grande nutrimento e goduria. Per i non contaminati la terapia preventiva è chiaramente quella di trattenersi dalla forte e involontaria pulsazione a odiarli e insultarli. Certamente per chi ha la sfortuna di vederli ed ascoltarli la cosa non è facile. Il ceppo/germe originale va chiaramente individuato nel suo capo/padrone ovvero il GRANDE CONTAMINATORE.....Sarebbe bene e raccomandabile che gli attori della "politica" inizziassero a prendere COSCIENZA del fenomeno e del grande impatto che ha sul pubblico spettatore, che semiinconsapevoli espongono la loro psiche/anima all' inquinamento virusletale dilagante (soprattutto tramite il mezzo televisivo).              Se mi è permesso consiglio quindi ai politici come il nostro Donadi di approfittare dei dibattiti pubblici e televisivi per mettere in guardia i teleascoltatori dal grande pericolo incombente derivante dal Virus santanchè !  
Mi auguro che Milano non venga consegnata al Leoncavallo...
Certamente la Santanchè persona è lei stessa vittima inconsapevole del virus letale che porta il suo nome ed è quindi una dei grandi propagatori dello stesso. A voi politici tocca la responsabilità di contenere, isolare e trovare la cura per tale contaminazione. A noi "semplici cittadini" il compito di elevare la CONSAPEVOLEZZA unica vera barriera a tale pericolo.