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C’E’ CHI NON LA SPARA

La presa in giro infinita. Ora basta. Dobbiamo mandare Berlusconi a casa. Perché altrimenti lui non si fermerà, continuerà a spararla sempre più grossa infischiandosene del bene del Paese. La lettera sull'imu le batte tutte: un mezzuccio truffaldino per tentare di fatto di comprare il voto degli italiani, una pubblicità ingannevole indirizzata a colpire chi non è ben informato sul dibattito politico.

Questa campagna elettorale è stata deformata da false promesse e populismi, si è ridotta a una serie di spot e di botta e risposta che si rincorrono su twitter e nei vari spazi televisivi e radiofonici. Quello che sta accadendo per colpa di alcune forze politiche non è degno di un Paese democratico. L'unica coalizione che parla chiaramente agli italiani è quella del centrosinistra e Bersani si riconferma l'unico leader serio e affidabile per rimettere in moto il Paese. Pd, Sel e Centro Democratico non hanno bisogno di ‘spararle’ e si rifiutano di ingannare gli italiani. Noi parliamo chiaramente e con senso di responsabilità. Siamo l’unica coalizione ad aver sottoscritto una comune carta d’intenti e ad avere la coesione e l’ampiezza tale da garantire all’Italia un solido governo per il futuro.

Abbiamo preso degli impegni con l’Europa, che rispetteremo. E avvieremo un programma di riforme capace di restituire benessere al Paese, di dare respiro alle nostre imprese e rimettere in moto il mercato del lavoro, diminuendo la pressione fiscale. Metteremo lo Stato a cura dimagrante, con responsabilità: basta sprechi e clientelismi, basta sperperare risorse pubbliche. L’Italia è un Paese ricco, lo dimostreremo. Per leggere il programma di Centro Democratico, basta andare su www.ilcentrodemocratico.it

CHI E’ IL VERO LEADER?

Bersani si conferma il vero leader democratico di questa campagna elettorale. Mentre le altre forze politiche scadono nel populismo e nelle false promesse pur di entrare nel prossimo Parlamento, Bersani dimostra serietà e senso di responsabilità per il Paese parlando con onestà agli elettori e insistendo sulla necessità di un dibattito tv tra tutte le forze in campo. In un Paese democratico è così che dovrebbe essere condotta una campagna elettorale.

Chi non dimostra democrazia con il proprio comportamento non può far credere di volerla portarla nel Paese. La coalizione di centrosinistra è l’unica che si è fondata su un comune programma di intenti e che è capace di rappresentare un rinnovamento per l’Italia. Berlusconi, con le sue promesse, sarebbe capace di portare il Paese di nuovo sull’orlo del baratro. Per fortuna non sarà in grado di farlo, perché gli italiani non si sono dimenticati della catastrofe causata dalle sue politiche, catastrofe che poi hanno dovuto pagare a caro prezzo con le manovre del governo Monti.

Poi c’è Grillo, che continua a sottrarsi a qualsiasi confronto con le altre forze in campo e ad allontanare i giornalisti. Mi dispiace, e lo dico sinceramente, per i militanti del M5S che credono nel rinnovamento prospettato dal loro leader. Ma quale rinnovamento può portare una forza politica che si fonda ancora sul leaderismo e sul personalismo? La vera rivoluzione è dare finalmente avvio alla Terza Repubblica, abbandonando i vecchi schemi e facendo spazio a quei movimenti veramente democratici che sono gli unici in grado di far seguire alle parole i fatti.

AMICIZIA O GIUSTIZIA?

Tra sette giorni sapremo con che piede ripartirà l’Italia. Confido che, anche in questi ultimi giorni di campagna elettorale, il centrosinistra di Pd, Sel e Centro Democratico si confermerà la coalizione più affidabile per guidare il Paese verso la crescita, con Bersani premier. Siamo di fronte a un momento storico che ci chiama ad una grande responsabilità. Diciamo addio a false promesse e vuoti populismi e ripartiamo con un governo solido e responsabile che riporti lavoro, crescita ed equità sociale nel Paese.

Oggi Berlusconi ha detto che lo Stato deve essere un 'amico', ma l'amicizia del Cavaliere la conosciamo tutti: in scena tante barzellette e nella sostanza solo fregature. Lo Stato, più che un amico, deve essere equo e giusto. Non dimentichiamo infatti che sono state proprio le ‘simpatiche’ politiche del governo Berlusconi a umiliare l'Italia e costringerci nel rigore del governo Monti, che, se è vero che ha fatto quadrare i conti, è altrettanto vero che lo ha fatto dissanguando i cittadini, portando alla disperazione le nostre imprese e paralizzando il mercato del lavoro.

Ora è giunto finalmente il momento di cambiare copione. Chiudiamo con false promesse e politiche di rigore ed apriamo la stagione di un solido governo di centrosinistra. Vedremo se, e come, ci sarà il confronto tv tra le varie forze in campo per queste elezioni. Sappiamo bene che Berlusconi tenterà di strumentalizzare la presenza televisiva in suo favore, ma confido che dal confronto emergerà chiaramente la superiorità del programma della coalizione di centrosinistra e la serietà di Bersani. Al contrario di tutti gli altri, infatti, Bersani non è un populista e non usa la demagogia come strumento per la raccolta facile del consenso. E per questo gli elettori ci premieranno. Soprattutto in questo momento, in cui molti leader cedono a vacue o irrealizzabili promesse elettorali, la sobria impostazione del centrosinistra è più che mai una dimostrazione di affidabilità.

CORROTTI PIU’ FURBI

È vero, dai tempi di Tangentopoli il fenomeno della corruzione e’ cambiato. Il problema e’ che e’ cambiato in peggio, perché oggi i corrotti sono più furbi. E questo perché un certo tipo di politica, che ha trovato la sua espressione massima negli anni di governo Berlusconi, ha sistematicamente depotenziato le armi a disposizione della magistratura per combattere il fenomeno della corruzione. Insomma, si è creato un habitat piuttosto ospitale per chi, nel nostro Paese, vuole fare tali affari criminali.

A poco è valsa la legge anticorruzione del governo Monti, che non ha dato una risposta adeguata al problema. Due semplici esempi lo dimostrano chiaramente: oggi, nel nostro Paese, un pubblico funzionario che si lascia corrompere non rischia posto di lavoro e l’impresa che corrompe può continuare a stipulare appalti con la pubblica amministrazione. Ora, è evidente che non è questa la strada da percorrere se vogliamo veramente combattere la corruzione, un fenomeno che da solo ruba al nostro Paese ben 60 miliardi all’anno e che, quindi, una volta debellato potrebbe ridarci ampio respiro di spesa.

Non dobbiamo avere paura di guardare in faccia la realtà: la corruzione, purtroppo, è una piaga endemica dell’Italia, e resterà tale fino a che non si introdurranno misure veramente rigorose. Per questo, la lotta alla corruzione sarà per “Centro Democratico-Diritti e Libertà”, alleato di Pd e Sel alle imminenti elezioni, una delle grandi priorità delle azioni del prossimo governo di centrosinistra.

CHI OSTACOLA LO SVILUPPO

I problemi vanno affrontati, non giustificati. Oggi Berlusconi ci ha dato l’ennesima prova di ottusità e arretratezza. Ha detto: “Quando grandi gruppi come Eni, Enel o Finmeccanica trattano con Paesi che non sono complete e perfette democrazie ci sono delle condizioni che bisogna accettare per vendere i propri prodotti. Tangenti? Sono commissioni chieste in quei Paesi, le democrazie come la nostra queste cose non le fanno”. Queste parole fanno venire i brividi. E non è un fatto di voler essere moralisti, come dice Berlusconi, ma di non accettare di piegarsi alla corruzione, ovunque essa sia.

Se alla guida della nostra civiltà ci fossero stati personaggi come il Cavaliere non avremmo conquistato un singolo diritto. Come dire: se la schiavitù esiste, che ci possiamo fare? Siamo un Paese dell’Europa del 2013 e non possiamo accettare simili ragionamenti. E non lo possiamo fare soprattutto in questo momento, in cui l’Italia deve intraprendere un serio percorso di sviluppo e modernizzazione. Vediamo che oggi ci sono forze in campo che non possono rappresentare questo progetto. E in questo quadro, accanto a Berlusconi, si staglia sempre più chiaramente la figura di Grillo.

La somiglianza tra Grillo e Berlusconi, infatti, è sempre più sconcertante. Chi da una parte e chi dall’altra, i due sono così estremi che alla fine si toccano. Ieri abbiamo visto il sindaco 5 Stelle di Mira cacciare dalla giunta un’assessore perché incinta, oggi sentiamo Berlusconi giustificare le tangenti per il solo fatto che esistano. Queste logiche sono ingiustificabili e vanno combattute sia sul fronte politico che su quello culturale. Grillo e Berlusconi sono ostacoli a quel processo di sviluppo e modernizzazione che l’Italia, oggi più che mai, deve perseguire con decisione e rapidità. E la coalizione di centrosinistra si riconferma l’unica forza attualmente in campo capace di rappresentare e perseguire coerentemente questo processo.

EVITIAMO LA TRAPPOLA

C’è qualcosa in questa campagna elettorale che non torna. Lo avvertiamo tutti. Le buffonate stanno prendendo il sopravvento sull’informazione responsabile. Ovviamente primo motore di questo sistema è Silvio Berlusconi, che, però, come vediamo, ha fatto scuola. Il primo a rimetterci di credibilità è stato Monti, che ha definitivamente lasciato i suoi panni di professore per quelli del (mal riuscito) populista. Chi invece regge la sfida con il Cavaliere è senza dubbio Grillo, che con il suo linguaggio comico e denigratorio riesce egregiamente a smuovere la pancia degli italiani facendo leva sulla rabbia e sull’insoddisfazione.

L’unico leader che dimostra di non cedere a questo infimo gioco al ribasso è Bersani. E, paradossalmente, c’è chi confonde quest’onestà con l’assenza di polso. A questo punto la domanda da porsi è una sola: l’Italia, oggi, di cosa ha bisogno per migliorare? Di bassi istinti o di un serio programma di sviluppo? L’ho già detto e lo ribadisco: alle urne dovremo scegliere tra la pillola blu e la pillola rossa, proprio come nel film Matrix, ovvero tra vivere addormentati in un mondo di menzogne oppure affrontare la realtà.

La coalizione di centrosinistra, formata da Pd, Sel e Centro democratico, è l’unica a sostenere compatta un serio programma di riforme che porti benefici concreti a lungo termine. Ed è l’unica che potrà dare vita un governo ampio e stabile, che è quello che gli italiani vogliono e che l’Europa ci chiede. Penso che gli elettori siano stufi, oggi più che mai, di essere presi in giro. E il centrosinistra si riconferma l’unica forza in campo a rivolgersi al Paese con chiarezza e onestà. Noi non vogliamo far leva sulla pancia degli italiani, ma sul loro senso di responsabilità per il futuro. Non cadiamo nella trappola della gara a chi la spara più grossa, e spero che le urne premino questo senso di responsabilità, che è il punto di snodo fondamentale per ripartire col piede giusto.

LA SCELTA: PILLOLA BLU O PILLOLA ROSSA?

Le ultime dichiarazioni di Berlusconi mi fanno venire in mente quel mondo falso e ingannevole descritto nel film Matrix. Il Cavaliere infatti vuole che le persone vivano addormentate e sognino di vivere in quella realtà che continua a proiettare a parole, dove per cambiare qualcosa basta spingere un pulsante del computer. Lo spread? È una barzelletta. L’Imu? Basta un colpo di bacchetta ed è come se non ci fosse mai stata. Ovviamente Berlusconi evita di parlare degli effetti collaterali a cui porterebbero le sue azioni. Perché se da una parte dai, dall’altra (che non pubblicizzi) devi togliere.

Dietro alle false promesse di Berlusconi c’è un gravissimo senso di irresponsabilità nei confronti del futuro del Paese. All’Italia ora non servono illusioni o promesse elettorali da discount, ma un governo capace di portare avanti un serio progetto di riforme per rimettere moto il lavoro, la cultura e la moralità. E di farlo in una prospettiva stabile di lungo termine, perché è assurdo preferire un uovo oggi se sappiamo che questo renderà la gallina in fin di vita. Chi tiene al futuro dell’Italia e dei giovani lo sa bene.

Di programmi a breve termine sono tutti capaci a parlare, e magari strappare con qualche proposta shock un titolone sui giornali, ma è chiaro che la coalizione di centrosinistra, formata da Pd, Sel e Centro Democratico, è l’unica che in questa campagna elettorale non sta sgomitando nel gioco a chi la spara più grossa, ma parla agli italiani del suo progetto e dell’idea dell’Italia che vuole realizzare. Alcuni, malignamente, cercano di far confondere questa correttezza con la mancanza di argomenti forti. Mentre è l’esatto contrario, e sono convinto che i bugiardi saranno sbugiardati dai risultati delle urne, perché oggi più che mai gli italiani ne hanno abbastanza di essere presi in giro. Come in Matrix, alle urne gli italiani dovranno scegliere se prendere la pillola blu, ovvero continuare a dormire ed essere presi in giro, o la pillola rossa, quella della realtà e della presa in carico responsabile del loro futuro.

IL VORTICE COMUNICATIVO CHE INGANNA I CITTADINI

C’è chi vuole conquistare spazi nella prossima legislatura anche mettendo a rischio il futuro del Paese. Il vortice di false promesse a cui stiamo tristemente assistendo mira ad ingannare i cittadini per un po’ di consenso elettorale, trascina a fondo la qualità della campagna e mina la nostra credibilità internazionale. Il dialogo tra le forze politiche in campo dovrebbe basarsi su programmi reali e responsabili, non sulla gara a chi la spara più grossa.

Le false promesse in questi ultimi venti anni hanno solo affossato l’economia e la società italiana. Ne abbiamo visto i risultati sulla nostra pelle. L’Italia ora non ha bisogno della proposta shock sull’Imu di Berlusconi, di cui il cavaliere si guarda bene dal sottolineare i danni collaterali, ma di un programma serio e chiaro, su cui le forze in campo dovrebbero confrontarsi responsabilmente per assicurare al Paese un governo stabile che restituisca lavoro, benessere e moralità.

E invece vediamo che alcune forze politiche, consapevoli di non poter avere la maggioranza, puntano all’ingovernabilità pur di avere un ruolo nella prossima legislatura, non curandosi del futuro del Paese e cercando di rosicchiare voti alla coalizioni di centrosinistra, che si riconferma l’unica capace di portare avanti il progetto di rilancio dell’Italia.

 

LO SPACCIATORE DI PROMESSE STUPEFACENTI

L’ultima sparata sull’Imu conferma che Berlusconi è uno spacciatore di promesse stupefacenti. Ma chi spaccia false illusioni non ha a cuore il futuro del Paese, quel Paese che Berlusconi già una volta ha portato sull’orlo del baratro. La campagna elettorale di alcune forze politiche oggi in campo dimostra chiaramente che, in  mancanza di un solido progetto alle spalle, pur di accaparrarsi una manciata in più di voti si scade nel promettere cose irrealizzabili e attaccare l’avversario più forte, ovvero il centrosinistra, cercando di minarne la credibilità.

Ma questi signori non hanno forse chiaro che governare non è una gara a chi la spara più grossa, ma è la scelta di assumersi una grande responsabilità e di farlo con onestà e chiarezza verso gli italiani. Oggi più che mai, in un momento storico decisivo per imprimere finalmente una svolta di crescita e moralità al Paese, mi chiedo come chi pronuncia queste vacue promesse riesca a dormire la notte.

Di una cosa però sono sicuro, ovvero che gli italiani non ci cascheranno e che Berlusconi perderà. Abbiamo visto troppo chiaramente sulla propria pelle i danni provocati dalla mala gestione della cosa pubblica negli ultimi anni. Per questo, confido che a prevalere alle urne sarà la concretezza e la responsabilità del centrosinistra, l’unica forza oggi in campo con un solido e condiviso programma per restituire concretamente al Paese lavoro, crescita e moralità.

DA PROFESSORE A CAVALIERE

Il professore sembra sempre più il cavaliere. Da quando è iniziata la campagna elettorale, Mario Monti sta perdendo sempre più credibilità. Le sue dichiarazioni sono basate sul populismo e sulle promesse alla Berlusconi di cui gli italiani sono stufi. Lo spread è la sua arma principale, minaccia malumori nei mercati e attacca di continuo le altre forze politiche. Risultato: sta spostando il dibattito pubblico dai reali problemi del Paese ad illazioni degne del peggiore talk show televisivo.

Monti, Casini e Fini puntano all’ingovernabilità per sperare di poter avere un ruolo nella prossima legislatura. Il loro vero interesse è questo, non il benessere dell’Italia. Ma oggi più che mai al Paese serve un governo stabile e politicamente omogeneo che sia capace di rilanciare l’economia, creare lavoro e sostenere le imprese, le donne e i giovani. La credibilità dell’Italia si misurerà su questo, anche a livello internazionale. Penso cha ai mercati spaventi più un governo disomogeneo che un solido governo di centrosinistra deciso a portare avanti un programma che punta alla crescita e all’equità sociale. E il centrosinistra ha la forza per vincere e governare con stabilità.