LEOLUCA, LA FORZA DEI NUMERI CONTRARI

Oggi è la giornata della vittoria di Leoluca Orlando, per il quale non ci sono parole. C’è solo una grande gioia. A lui ogni merito e l’onore dei grandi vincitori.

Soddisfazione e orgoglio per lui innanzitutto e per lo straordinario successo riportato. Ma anche per il nostro partito, per Italia dei Valori e per quella parte di Sicilia che dice no a quel potere oscuro, fatto di inciuci, di compromessi al ribasso, di accordi in segrete e tetre stanze, che tiene ancora oggi la Sicilia sotto scacco.

La vittoria di Leoluca Orlando oggi, come quella di Luigi De Magistris ieri, ha riflessi e significati importanti e rivoluzionari a livello nazionale. E’ evidente che il vecchio schema di vent’anni fa “quercia e cespugli” è morto e sepolto per sempre. Il modello grande pianeta-partito e partiti satelliti non esiste più. Non è davvero una questione di percentuale, è molto di più. Oggi i cespugli non ci sono più. Italia dei Valori, che conferma un positivo trend in tutt’Italia, ha idee e progetti per governare il paese e su questo intendiamo confrontarci alla pari nel cantiere del centrosinistra.

Dicevo, è molto di più. Quando il centrosinistra perde la bussola, come a Palermo e Napoli, Italia dei Valori con forza sa vincere contro ogni previsione e contro la forza apparente dei numeri contrari.

Italia dei Valori, da oggi, ha unico obiettivo: lavorare perché in Italia si cominci a costruire il dopo Monti.

Commenti

Un augurio a Leloluca Orlando quale prossimo Sindaco di Palermo che necessita soprattutto di pulizia morale. Con De Magistris a Napoli sarà un fiore all'occhiello dell'IdV! Il compito, tuttavia, sarà arduo perchè dovrà nuotare in un mare di squali con risorse limitate.

Caro Donadi, la forza di Orlando sta nel fatto che è persona degna, con un passato politico di tutto rispetto, che avendo già governato Palermo meglio di altri, può fare ancora tanto per questa città ridotta male, per colpa della passata gestione. Per la verità, per Palermo occorrerebbe una bacchetta magica; tante sono le cose da fare. E di certo Orlando dovrà affidarsi, oltre che alle sue alte capacità già conosciute, anche alla buona sorte, all'aiuto divino mediato dalla nostra cara Patrona, Santa Rosalia, nonchè a qualche cambio di rotta del governo centrale di Roma, che consenta di operare qualche miracolo, soprattutto per quanto riguarda il lavoro, soprattutto dei giovani che sono ridotti ormai alla disperazione e non hanno più nemmeno un filo di speranza.

Fin da adesso faccio un gran tifo per Orlando, affichè superi brillantemente il ballottaggio con Ferrandelli e mi auguro che Orlando non cada nella trappola che quest'ultimo gli sta tendendo, perchè continua imperterrito a spargere fango su di lui, per costringerlo a rispondergli per le rime, facendolo scendere al suo stesso livello di petulante, pettegolo irriverente, arrogante e presuntuoso. E questo è il minimo che mi sovviene nel descrivere questo personaggino, già facente parte dell'IDV, che, devo farvi notare, non avete valutato bene in passato, così com'è accaduto per Scilipoti e Razzi. Cosa che, invece dovrete valutare meglio in futuro, perchè è insopportabile assistere a questi cambi di orientamenti da parte di troppi voltagabbana. Capisco che non dipende solo dalla direzione del partito, ma vegliare meglio sull'operato dei vari componenti lo ritengo indispensabile per la credibilità e l'onorabilità dell'IDV.

La Sardegna con i suoi referendum "anti-casta" del 6 maggio ha dato quella risposta chiara ed inequivocabile che la politica proprio non vuol sentire! Un sostanziale taglio ai costi della sua politica locale e l'abrogazione delle Province regionali del Medio Campidano, Carbonia-Iglesias, Ogliastra e Olbia-Tempio e chiede l'abolizione di quelle storiche di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari. Questo il responso delle urne! "Una giornata di grande partecipazione popolare che rappresenta una vittoria per la Sardegna e per tutti i Sardi". È il commento del presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci sul raggiungimento del quorum per i dieci quesiti referendari che così spiega il risultato emerso dall urne: "I cittadini si riappropriano degli spazi della politica e danno essi stessi impulso ad una stagione di cambiamento non più rinviabile, che deve coinvolgere tutta la politica e l'intera società sarda. Al di là delle appartenenze di ciascuno, bisogna cogliere questo messaggio chiaro e la volontà espressa di una Sardegna che intende decidere con scelte autonome e di rottura con il passato."! Quorum superato per i dieci quesiti referendari: alle 22 di ieri, ora di chiusura delle urne, ha votato il 35,50% degli aventi diritto cioè 525.651 sardi. In provincia di Cagliari si è recato alle urne il 38,11% degli elettori (nel capoluogo ha votato il 40,44%), in quella di Nuoro il 34,76%, di Oristano il 33,04%, in provincia di Sassari il 37,23%, nel Medio Campidano il 42,55% (affluenza più alta), nella provincia di Carbonia-Iglesias il 31,53%, in Ogliastra il 28,74% e nella provincia di Olbia-Tempio il 26,85%. I primi quattro quesiti, insieme all'ottavo, sono abrogativi e cancellano quindi le quattro province regionali di Medio Campidano, Carbonia-Iglesias, Ogliastra e Olbia-Tempio. L'ottavo taglia l'indennità dei consiglieri regionali. Chiede ai sardi se vogliono cancellare una legge che stabilisce che i compensi sono agganciati a quelli dei parlamentari 'in misura non superiore all'80%'. I quesiti consultivi, riguardano l'elezione diretta del presidente della Regione attraverso le primarie, la riscrittura dello statuto sardo, sull'indennità spettante ai membri del Consiglio regionale della Sardegna e il rimborso delle spese di segreteria, all'abolizione dei consigli di amministrazione degli Enti strumentali della Regione e alla riduzione dei consiglieri regionali da 80 a 50.