LOTTA DURA CONTRO CHI EVADE. IL GOVERNO E' CON NOI

Pubblico il testo della mia intervista apparsa oggi su “L’Unità”
E adesso l’Italia dei Valori va a braccetto con il governo, in nome di una “rivoluzione copernicana” nella lotta all’evasione. Dopo essersi comportato da opposizione nel voto sul decreto Salva Italia, e sempre rivendicando di “non far parte di questa strana maggioranza”, l’Idv ha avviato, racconta il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi, una “stretta collaborazione”. Non si tratta di una “evoluzione politica”, spiega, ma dell’applicazione del principio enunciato quando il partito di Di Pietro votò la fiducia al governo Monti: “Valutare volta per volta il merito dei provvedimenti”. In questo caso a produrre il sodalizio è una mozione anti-evasione Idv che dovrebbe essere votata già oggi, col parere favorevole del governo. “E’ un testo che prefigura una modifica di sistema, la condivisione dell’esecutivo è necessaria perché si realizzi”.

E’ la prima volta che l’Idv lavora fianco a fianco con Monti?

Sì, e i riscontri sono stati inattesi: dall’apprezzamento iniziale si è arrivati ad una vera e propria comunione di intenti; il testo è rimasto sostanzialmente inalterato dopo gli incontri con il ministro Giarda e il sottosegretario Vieri Ceriani.

Entrerete a pieno titolo nella maggioranza?
Non abbiamo mai pensato di esserne parte, né è in atto una evoluzione. Rivendichiamo, piuttosto, la coerenza del nostro schema variabile. Sul “Salva Italia” eravamo negativi, ma il giudizio sulle liberalizzazioni e semplificazione è positivo.

Come giudica il governo Monti?

La maggioranza che lo sostiene va verso una progressiva politicizzazione che secondo noi è un errore. Dalla mera numericità si tende sempre più alla condivisione di alcuni percorsi politici. Per quel che riguarda l’azione del governo, grande apprezzamento per quel che fa al livello internazionale, mentre vediamo luci e ombre nella gestione economica del Paese.

Per esempio?
Una timidezza verso i grandi interessi economici. Sulle liberalizzazioni hanno trasformato i tassisti nel capro espiatorio, ma non hanno toccato le banche, le assicurazioni, i mercati di intermediazione finanziaria. Hanno subito il diktat di alcuni partiti: ci sarebbe piaciuto un governo più spavaldo, invece scivola verso il vivacchiare, cedendo alle pressioni della politica.

Intanto, però, ha teso una mano anche a voi.
La prossima settimana depositeremo come ddl la proposta contenuta nella mozione. L’intervento legislativo necessario sarà minimo, ma i risultati notevoli.

Parlate addirittura di “rivoluzione copernicana”.
Storicamente la lotta all’evasione fiscale si è fatta andando a caccia di altri redditi oltre a quelli dichiarati: è come cercare l’ago in un pagliaio. Smettiamola, questa è la nostra proposta. Cominciamo invece a cercare quali sono le spese sostenute. Incrociamo la dichiarazione dei redditi, con il totale delle spese – adesso l’Agenzia delle Entrate ha accesso ai dati del sistema interbancario, può chiedere semplicemente il totale delle uscite annue di ciascun conto – e infine incrociamole con i dati che arrivano dai beni indice del redditometro. Tutte le volte che comparando questi tre dati, salta fuori un’incongruenza, l’Agenzia invia una lettera in cui in via amichevole chiede all’interessato di giustificare la disomogeneità tra dichiarato, speso e posseduto: solo ciò che non viene adeguatamente motivato diventa oggetto di accertamento.

E quanti soldi e persone servono per avviare questo sistema?

Niente più di oggi. Sono controlli informatici, li fa il computer, contiamo di poterli applicare a ciascun codice fiscale.

Spaventoso.
Spaventoso per chi non paga le tasse, certo: l’evasione sarà sterminata. A questa rivoluzione copernicana si deve accompagnare però il secondo pilastro, altrettanto importante: una norma speciale che preveda l’obbligo che ogni euro recuperato dall’evasione si trasformi in un euro in meno di tasse. Un atto di sangue, inviolabile, tra Stato e cittadini. Perché il debito non si paga con la lotta all’evasione, si paga con la crescita.

Pare l’uovo di colombo.
Si potrebbero recuperare ogni anno 200 miliardi di imposte evase. E si avrebbe come conseguenza indiretta quella di semplificare le norme fiscali; e, ancora più importante, quella di dare un colpo al cuore della criminalità organizzata, che è il primo produttore di spese dalla provenienza non documentabile. Negli Stati Uniti questo sistema è in uso da un secolo: Al Capone l’hanno arrestato per evasione fiscale, ricordo.

E pensa che una misura del genere potrebbe ottenere il consenso di tutta la maggioranza?
Penso di no. Però è già successo che una mozione dell’Idv passasse all’esame del Parlamento anche senza i voti del centrodestra. I numeri ci sono.

Commenti

Bene, che finalmente ci si adoperi per "applicare la Costituzione" mi fa piacere.

Che il governo esamini, senza pregiudizi, una proposta proveniente da IDV mi fa  ancor più piacere.

Le "critiche" arriveranno comunque, dai politicanti piddini, e dai giornalisti che sostengono i politicanti piddini.  Non vi curate di questi stolti, e proseguite con coerenza.

Ottima impostazione: i soldi recuperati dalla lotta all'evasione diventano un abbattimento delle imposte per tutti! Ottimo anche indagare in base alle spese... ma non basta. L'unico modo per rendere virtuoso il rapporto con chi deve emettere fattura è permettere di scaricare, alemno in parte, le spese sostenute. E' un modo che permette anche di tassare meno chi deve sostenere ad esempio spese mediche (dentista etc...) e di spostare la tassazione su  chi non ha "contibuito" in questi ultimi tempi alle spese del paese...
Ultimo capitolo però, dolente, rendere efficace lo Stato in modo che il denaro pubblico non venga sprecato...

Alessandro

Nei Paesi europei democraticamente più evoluti i conti della pubblica amministrazione sono "trasparenti"! Significa semplicemente che sono consultabili in qualsiasi momento dai Cittadini. In Svezia, Danimarca e Norvegia sono consultabili anche le spese delle loro monarchie, in Finlandia quelli del Presidente della Repubblica. In Italia, patria del diritto (ma non della democrazia),  partiti politici e sindacati sono off limits, e rubano, rubano, rubano...E i Cittadini Italiani pagano, pagano, pagano!

INSISTO E PERSISTO su due punti chiave.  Ricordo che:

  • Fra le liberalizzazioni ci sono anche le telecomunicazioni, dove un monopolio c.d. "naturale" della rete di accesso può essere completamente debellato in occasione della transizione tecnologica da rame a fibra, costruendo la nuova rete di cui si parla tanto, con piena copertura territoriale e senza oneri per lo Stato, direttamente da parte dei cittadini, con soldi loro, e rimanendo ovviamente di loro proprietà (a ciascuno la sua fibra), semplicemente girando per qualche anno a investimento la spesa che si fa oggi "a perdere" nel canone [ http://www.ybnd.eu/docs/Citizens_fiber.pdf ].
  • Continuiamo a dimenticare il sistema delle tangenti, sia locali / amministrative sia centrali / politiche;  ogni tanto pizzicano qualcuno, ma è il sistema che va debellato;  dopo aver analizzato le spese vanno identificati i mandanti dei prestanomi, e via così, fino a trovare da un lato l'operatore economico e dall'altro il politico o l'amministrativo.  Restituzione del maltolto e galera per tutti;  interdizione perpetua dai pubblici uffici per chi ha trasferito indebitamente denaro pubblico in tasche private.