dicembre 2008

Testamento biologico: una legge "umana"

testamento-biologico.jpg Sui temi cosiddetti etici la politica parla e non decide. Il caso Welby e quello di Eluana Englaro ci inchiodano alle nostre responsabilità di legislatori che, fino ad oggi, siamo stati abilissimi a sfuggire.Io credo che una politica che non ha il coraggio di compiere scelte anche difficili e rimanda alla coscienza dei singoli non è degna di questo nome.Sento molto forte questa responsabilità e ho le mie idee al riguardo. Ma per fare la scelta giusta ho bisogno di confrontarmi con voi, di conoscere il vostro parere per poter meglio decidere. Personalmente, concordo con tutti quei medici e con quelle legislazioni nazionali, come quella vigente in Germania, secondo cui l’alimentazione effettuata con il sondino nei confronti di una persona che non ha più coscienza sia terapia e non alimentazione. E che diventi accanimento terapeutico quando per quella persona non vi è più speranza di guarigione. E’ da tempo che interrogo la mia coscienza su questo tema e la risposta è sempre la stessa.Quella cui è stata costretta Eluana in questi 16 anni è soltanto un’apparenza di vita ma non è vita vera. Perché manca di quella speranza e di quella dignità senza le quali la parola vita finisce con l’essere un concetto vuoto. Nell’accanimento con il quale si protrae questa finzione di vita mi pare manchi per prima l’umana pietà che si deve ad una vita che, realmente intesa come tale, non c’è più. Ed è per questo che ho sempre pensato che quanto chiede Beppino Englaro sia l’unico atto d’amore vero tributato da chi, a quella vita, quando ancora c’era, ha voluto veramente bene. Non c’è traccia alcuna di “pietas” nella vicenda di Eluana, non vi è traccia alcuna di quel rispetto per la vita umana cui molti si nascondono dietro per non decidere. Qualche giorno fa ho sottoscritto l’appello del professor Marini per il diritto alla libertà di cura. Per una legge sul testamento biologico che garantisca il diritto alla salute ma non il dovere alle terapie. Una legge di libertà, come indica la nostra Costituzione. Chiunque può sottoscrivere l’appello, è sufficiente andare sul sito www.testamentobiologico.it.

Attendo le vostre opinioni.

 

QUESTIONE MORALE E CANNOLI

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Questione morale: se ne parla tanto. Ma se ne parla e basta. I partiti, infatti, ne hanno discusso a lungo, ma non l’hanno mai affrontata sul serio. Ora che il vaso di Pandora si sta scoperchiando in varie zone e i miasmi della malapolitica disgustano l’opinione pubblica, se ne parla ancora di più. Ma se ne continua a parlare e basta. Come sempre. Da anni accusano l’Italia dei Valori di essere ‘giustizialista’. Un’accusa idiota, una foglia di fico per giustificare le posizioni ‘ingiustizialiste’ di chi non vuole cambiare il modo di far politica in Italia e di chi ha fatto leggi per bloccare la giustizia negli ultimi quindici anni.

 

Attaccando noi tentano di giustificarsi e dare legittimità a comportamenti contro l’interesse comune.  E’ comodo da parte di chi, come Casini, ha votato leggi ad personam ed ha fatto parte della maggioranza che sosteneva Bertlusconi, definire ‘giustizialismo’ l’impegno per la legalità e l’uguaglianza tra i cittadini. E’ comodo dire ‘quelli son giustizialisti’. Il vero problema è della politica è la questione morale

 

Non è possibile che in politica si paghi, e neanche sempre, solo quando si arriva una sentenza passata in giudicato. Se ci fosse un’etica pubblica condivisa i segretari dei partiti inizierebbero a fare subito pulizia al loro interno, espellendo le mele marce ed investendo sulle persone più capaci sul territorio.

 

In Italia, ancora oggi, ci sono soltanto due codici comportamento: la morale individuale e la legge dello Stato. In mezzo c’è un gigantesco spazio vuoto, una terra di nessuno. Negli altri paesi questa terra di nessuno è presidiata dai principi dell’etica pubblica. Finché i partiti non si riapproprieranno di questo principio, nessuno pagherà mai per gli scempi commessi e non ci sarà un vero rinnovamento della classe dirigente di questo Paese.

 

Una chiosa: l’Udc ci attacca un giorno sì e l’altro pure. L’ultimo è stato Cuffaro, il quale ha detto che tra Udc e Idv non sarà mai possibile un matrimonio. Ha ragione, per noi la questione morale è un faro politico, non una mangiata di cannoli.