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CONSULTA DICE NO, IMPEGNO IDV SI RADDOPPIA

La Consulta ha bocciato i due quesiti, dichiarandoli inammissibili. Ne prendiamo atto e accettiamo il giudizio della Corte. Non ne gioiamo certo ma non ci arrendiamo. Per questo, già da ora, raddoppieremo il nostro impegno, affinché la volontà di un milione e mezzo di cittadini non sia vanificato. Ma soprattutto lavoreremo in Parlamento affinché non si scelga il male peggiore, ovvero, il ritorno alla prima Repubblica.

La parola torna alle Camere. Il Parlamento ha ora il boccino in mano per cambiare la legge elettorale. Ma non si lavori nei retrobottega dei palazzi per far fuori qualcuno. Si apra un confronto aperto, trasparente per dare a questo paese una legge elettorale degna e non un porcellum2, un altro obbrobrio giuridico di cui non ha nessun bisogno. La legge elettorale non è una clava per abbattere l’avversario ma uno strumento di democrazia, il più alto e nobile.

Il milione e mezzo di firme hanno indicato la via da seguire ed è bene che il Parlamento segua questa traccia. Noi la seguiremo in tutte le sedi parlamentari. La volontà popolare non può e non deve essere ignorata per logiche spartitorie che non appartengono ad una democrazia sviluppata.