51 STELLE CADUTE IN AFGHANISTAN
AFGHANISTAN: 51 MILITARI ITALIANI MORTI DAL 2004
(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Con il carabiniere scelto Manuele Braj, salgono a 51 i militari italiani morti dall'inizio della missione Isaf in Afghanistan, nel 2004. Di questi, la maggioranza e' rimasta vittima di attentati e scontri a fuoco, altri invece sono morti in incidenti, alcuni per malore ed uno si e' suicidato. Ecco i nomi dei 51 militari italiani morti:
- 3 ottobre 2004: Caporal maggiore GIOVANNI BRUNO
- 3 febbraio 2005: Capitano di fregata BRUNO VIANINI
- 11 ottobre 2005: Caporal maggiore capo MICHELE SANFILIPPO
- 5 maggio 2006: Tenente MANUEL FIORITO e maresciallo LUCA POLSINELLI
- 2 luglio 2006: tenente colonnello CARLO LIGUORI
- 20 settembre 2006: caporal maggiore GIUSEPPE ORLANDO
- 26 settembre 2006: caporal maggiori GIORGIO LANGELLA e VINCENZO CARDELLA
- 24 settembre 2007: agente Sismi LORENZO D'AURIA
- 24 novembre 2007: maresciallo capo DANIELE PALADINI
- 13 febbraio 2008: maresciallo GIOVANNI PEZZULO
- 21 settembre 2008: caporal maggiore ALESSANDRO CAROPPO
- 15 gennaio 2009: maresciallo ARNALDO FORCUCCI
- 14 luglio 2009: caporal maggiore ALESSANDRO DI LISIO
- 17 settembre 2009: tenente ANTONIO FORTUNATO, sergente maggiore ROBERTO VALENTE, primo caporal maggiore MATTEO MUREDDU, primo caporal maggiore GIANDOMENICO PISTONAMI, primo caporal maggiore MASSIMILIANO RANDINO, primo caporal maggiore DAVIDE RICCHIUTO
- 15 ottobre 2009: caporal maggiore ROSARIO PONZIANO
- 26 febbraio 2010: agente Aise PIETRO ANTONIO COLAZZO
- 17 maggio 2010: sergente MASSIMILIANO RAMADU' e caporalmaggiore LUIGI PASCAZIO
- 23 giugno 2010: caporal maggiore scelto FRANCESCO SAVERIO POSITANO
- 25 luglio 2010: capitano MARCO CALLEGARO
- 28 luglio 2010: primo maresciallo MAURO GIGLI e caporal maggiore capo PIERDAVIDE DE CILLIS
- 17 settembre 2010: tenente ALESSANDRO ROMANI
- 9 ottobre 2010: primo caporal maggiore GIANMARCO MANCA,
primo caporal maggiore FRANCESCO VANNOZZI, primo caporal maggiore SEBASTIANO VILLE, caporal maggiore MARCO PEDONE
- 31 dicembre 2010: caporal maggiore MATTEO MIOTTO
- 18 gennaio 2011: caporal maggiore LUCA SANNA
- 28 febbraio 2011: tenente MASSIMO RANZANI
- 4 giugno 2011: tenente colonnello dei carabinieri CRISTIANO CONGIU
- 2 luglio 2011: Caporal maggiore scelto GAETANO TUCCILLO
- 12 luglio 2011: primo caporal maggiore ROBERTO MARCHINI
- 25 luglio 2011: caporal maggiore DAVID TOBINI
- 16 settembre 2011: maggiore dei carabinieri MATTEO DE MARCO
- 23 settembre 2011: tenente RICCARDO BUCCI, caporal maggiore scelto MARIO FRASCA, caporal maggiore MASSIMO DI LEGGE
- 13 gennaio 2012: tenente colonnello GIOVANNI GALLO
- 20 febbraio 2012: il caporal maggiore capo FRANCESCO
CURRO', il primo caporal maggiore FRANCESCO PAOLO MESSINEO
e il primo caporal maggiore LUCA VALENTE.
- 24 marzo 2012: Sergente MICHELE SILVESTRI
- 25 giugno 2012: carabiniere scelto MANUELE BRAJ (ANSA).
Oggi è il momento del cordoglio e del rispetto. Per Manuele Braj e per tutte le altre vittime italiane in Afghanistan. Non voglio fare polemiche nel giorno del lutto, ma questo attentato, ancora una volta, impone una riflessione sulla presenza italiana in Afghanistan. Quanto tempo ancora dovrà passare prima che si prenda atto della necessità di una nuova strategia in quel paese? L’ occupazione militare è fallita, le truppe alleate controllano Kabul (di giorno) e poche altre ‘fortezze’, ma l’Afghanistan continua ad essere dilaniato da attentati e scontri. Una situazione che gli analisti e persino i militari più sensibili ed esperti considerano non più sostenibile.
La Francia di Hollande ha deciso di anticipare il rientro dei propri militari, Obama accelera per disimpegnare gli Usa. E l’Italia? Non si sa, ancora non è dato saperlo. Non ci sono tempi certi per il ritiro delle truppe da quel teatro di guerra. Anche dopo il ritiro delle truppe Nato previsto per il 2014 i nostri militari resteranno lì ad addestrare le truppe locali. Serve più chiarezza, e soprattutto servono una nuova strategia ed un’exit strategy efficace. Ma il governo Monti, debole sul fronte interno, è debolissimo su quello estero. Uno dei tanti limiti di questo governo ‘tecnico’.
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