BOSSI PARLA COME UN TERRORISTA

Le elezioni amministrative sono alle porte, il Pdl annaspa diviso e la Lega, per cancellare il peccato originale di aver governato con Berlusconi e di aver avallato tutte le leggi ad personam, ha qualcosa da farsi perdonare.

Per questo, ieri, Umberto Bossi ne ha sparata un’altra delle sue. “Monti? Rischia la vita, il Nord lo farà fuori”. Lo ha detto, ieri sera, il leader del Carroccio parlando a Piacenza, roccaforte emiliana, dove a maggio la Lega si presenterà in totale autonomia dal Pdl.

Una sparata di un uomo malato? O il disperato tentativo di un leader sul viale del tramonto politico che rilancia, travalicando i limiti della decenza?

O l’una o l’altra delle spiegazioni, ora basta. A tutto c’è un limite. Bossi parla come un terrorista. La violenza verbale del leader leghista ormai ha raggiunto vette pericolose e non basta giustificarlo perché non sta bene. Quel che è più grave è che ieri sera nessun leghista, di solito così solerti a diramare spacci di agenzia, non ha sentito il dovere di prendere le distanze e smentire le parole truci e inqualificabili di Bossi che incitano alla violenza. Solo Salvini, questa mattina, con una toppa peggiore del buco, ha detto che le parole di Bossi sono il sintomo della sofferenza di una parte del Paese e che Monti rischia la vita “politica” perché è un abusivo e che sono i provvedimenti economici del governo ad alimentare un brutto clima. Parole financo peggiori, se possibili, perché ancora più violente, perché pronunciate in piena coscienza e ai microfoni di una tv e non in un comizio pre-elettorale.

A tutto c’è un limite, soprattutto in un momento come questo dove la tensione sociale nel paese desta preoccupazione. Si può dissentire, non essere d’accordo sui provvedimenti, ma scadere nell’incitazione alla violenza è da veri irresponsabili.

Molti partiti hanno preso le distanze, quasi tutti. Così le istituzioni. Qualcuno nel Pdl, come Formigoni, pure. Bene. Si aggiungano ora tutti gli altri, vertici del Carroccio in primis ed ex alleati, tutti in un coro solo. Il confronto politico, per quanto aspro, non può e non deve travalicare i limiti dell’odio e dell’istigazione alla violenza.

Commenti

Se questo è un leader di partito (nonchè ex vicepremier):

 

Eccovi un campionario sintetico degli ultimi vent’anni.

«Quando avremo perso tutto, quando ci avranno messo con le spalle al muro, resta il fatto che le pallottole costano 300 lire». (23 settembre 1993)

«[Silvio Berlusconi, ndr] Dovrai scappare dal Nord di notte con tua moglie e i tuoi figli e le valigie. Hanno capito che tu sei mafioso». (15 settembre 1995)

«I ripetitori sono i nuovi carri armati del colonialismo romano, per quelli veri basterebbero le armi anticarro e con 100 mila lire gliene buchi uno, ma contro quelli non basta non pagare il canone, vanno buttati giù, perché non devono più trasmettere a spese nostre». (9 agosto 1996)

«Amici magistrati, il rischio è che ci sia una Pasquetta, ma più che una Pasquetta come quella del 1916 in Irlanda: non verrebbero 1.500 uomini a imbracciare il fucile; saranno 150.000 e il giorno dopo un milione». (18 aprile 1998)

«Se non passa il federalismo il nord torna alla secessione ma quella dura, senza mezze misure, senza alcuna mediazione con lo Stato italiano». (4 dicembre 2003)

«Finora gli è andata bene. Noi padani pagavamo e non abbiamo mai tirato fuori il fucile, ma c’è sempre una prima volta». (26 agosto 2007)

«Abbiamo il dovere morale di liberare il nostro popolo da questa Italia schiavista. Il potere colonialista imbecille non capisce che il popolo aspetta solo il momento per attaccare, e quel momento verrà». (8 dicembre 2007)

«Si va al voto, oppure facciamo la rivoluzione. Facciamo la lotta di liberazione. Ci mancano un po’ di armi ma le troviamo». (23 gennaio 2008)

«Se necessario, per fermare i romani che hanno stampato queste schede elettorali che sono una vera porcata, e non permettono di votare in semplicità e chiarezza, potremmo anche imbracciare i fucili». (6 aprile 2008)

«Ho fermato trecentomila bergamaschi pronti a imbracciare il fucile». (8 aprile 2008)

«Se Berlusconi mi telefona gli faccio sentire il rumore del mio revolver». (8 aprile 2008)

«Avremo tutti il mitragliatore in mano e sarà un piacere portarmene un po’ all’altro mondo». (8 aprile 2008)

«Se la sinistra vuole scendere in piazza abbiamo trecentomila martiri pronti a battersi. E non scherziamo, mica siam quattro gatti, verrebbero giù anche dalle montagne con i fucili, che son sempre caldi». (29 aprile 2008)

«Non sarà bocciato [il lodo Alfano, ndr], speriamo bene. Non si può sfidare l’ira dei popoli». (7 ottobre 2009)

«Noi siamo destinati a veder nascere la Padania, non c’è santo che tenga. La Padania sta a noi se farla in maniera pacifica o violenta: io preferisco la via pacifica, perché per l’altra via c’è sempre tempo a utilizzarla». (28 giugno 2010)

«Berlusconi porta in piazza la gente e sono tanti, di più. La Lega si unisce a quell’operazione con il Veneto, il Piemonte e la Lombardia. Sono un sacco di milioni persone e sono incazzate». (14 agosto 2010)

«Ai giornalisti bisognerebbe dare quattro legnate». (20 agosto 2011)

Perché questi [i giornalisti, ndr] scrivono sulla mia famiglia e prima o poi vi spacchiamo la faccia o vi denunciamo». (31 ottobre 2011)

«Fate bene i conti. In Padania ci sono milioni di persone pronte a combattere». (18 settembre 2011)

«Monti rischia la vita, il nord lo farà fuori». (5 marzo 2012)

 

 

... il che dimostra che il soggetto andava rinchiuso già da tempo!!

Bossi é una persona volgare, priva di scrupoli, uno che racconta frottole, con beluini e spesso inarticolati sproloqui, a tanti grulli che vogliono ascoltarlo, che sono sempre troppi! Ciò che gli interessa é fare tanti quattrini e poca fatica coi soldi degli italiani (padani compresi), proprio come il suo amico e sodale Berlu l'Impunito.

 

Settembre 2011

"Prima che ci scappi il morto, mandiamo a casa questo governo."

Dicembre 2010: 

"Pavido, fuggiasco, presidente del Consiglio che fugge. Scappi vada alle Bahamas... Vada anche lei a nascondersi. Questo lo aspetta: affidarsi alla magistratura o fuggire... Questo aspettano i cittadini che non si sono fatti infinocchiare dalla sua propaganda fascista." 

 

Novembre 2010 

 

"Berlusconi si è dimostrato quel che è, un serpente a sonagli che racconta una storia del Paese diversa da quel che è." "Lei è uno spregiudicato illusionista, anzi no, lei è un pregiudicato illusionista. Anche oggi ha raccontato frottole, il paese fuori di qui muore di fame e lei è venuto qui a suonare l'arpa della felicità come faceva il suo predecessore Nerone, mentre bruciava Roma e rideva come oggi ride lei e i suoi amici barbari padani. Lei è il capo piduista della cricca". "Lei è uno stupratore della democrazia, che si è insediato nelle Istituzioni solo per produrre leggi ad personam in difesa dei suoi interessi e per sfuggire alla giustizia, assieme alla sua cricca."

 

Sull'aggressione ad opera di Tartaglia:

 

"Però - aggiunge - non può e non deve legittimare e giustificare la dilagante esasperazione che l'assenza di politiche economiche e sociali di questo governo sta provocando nei confronti di miglia di lavoratori e padri di famiglia". "Già nei giorni scorsi - prosegue - avevo avvertito del rischio incombente che a qualcuno saltassero i nervi e non è prendendosela con me che si risolvono i problemi, ma affrontandoli e dando risposte ai bisogni dei cittadini, cosa che il governo Berlusconi non ha fatto e non pare abbia alcuna intenzione di fare."

 

On. Donadi, non sia ipocrita. Non mi pare che al tempo Lei condannò le parole del Suo capo...

 

Caro Donadi,

io Bossi terrorista non lo vedo proprio, come si dice, si cagh.... addosso.

Forse un po' pecorone e un po' vile sì.  Ma non dimentichiamo che è Bossi e quindi quello che dice è presumibile che lo volesse dire.  Molto spesso va in tilt, ma alcune volte è anche divertente.

Ricordo quando Visco fu nominato Ministro delle Finanze, che Bossi disse: "Nominare Visco Ministro delle finanze è come nominare Dracula Presidente dell'AVIS".  Un po' ci azzeccò.

L'altro ieri Bossi ha detto su Berlusconi e Monti che, uno ruba e l'altro fa il palo.

Mi piacerebbe sapere però chi è l'uno e/o l'altro.

Il Presidente Napolitano non ha voluto incontrare i Sindaci "dissidenti" assumendo che si tratta di cose non di sua competenza.  Ma il Presidente della Repubblica non è il Presidente di tutti?  Quei Sindaci li, che hanno problemi, cosa sono di serie B?

Pertini certamente li avrebbe incontrati e non avrebbe neppure atteso che chiedessero un incontro perchè ci sarebbe andato lui, per vedere i problemi che hanno.

Ma sai Pertini non amava il trono e preferiva stare in mezzo alla gente.

Cordialmente ti saluto

L'Ugo di Romagna - sempre più giacobino

A proposito di Bossi: come mai le esternazioni di quest'uomo passano in secondo piano?

L'infelice (e deprecabile) minaccia sul conto di Caselli ha fatto il giro del mondo....

Ora, capisco che essendo Bossi un rintronato nessuno se lo caga di striscio, ma.... che ci piaccia o no, è ancora il leader di un partito, che oggi appare molto più "a destra" del suo vecchio compagno di merende....

Bossi andrebbe rinchiuso!

In questi ultimi giorni la battaglia sull'utilità della TAV si sta facendo più serrata. O forse è solo che se ne sente parlare di più.

Santoro ha fatto un ottimo servizio d'informazione, e anche altri giornalisti sono stati costretti a parlarne.

Io non avevo un'idea precisa, ma da quando sto ascoltanto le ragioni dei NO-TAV sono sempre più convinta che abbiano più che buoni motivi per opporsi.

Anche in Francia ci stanno ripensando.

Un'opera che non serve (il volume del traffico merci stimato è di gran lunga superiore a quello che sarebbe in realtà una volta superata la "crisi"); il costo di quest'opera è spropositato, e i benefici (ammesso che vi siano) si vedrebbero (forse) tra 20 anni. Per non parlare dello scempio ambientale, e delle conseguenze dannose per la salute derivanti da tutto quel materiale tossico che derivererebbe dallo scavo nella roccia (a proposito, dove metteremmo  i rifiuti di amianto????).

Infine, è bene ricordare che, in Italia, fino a quando non avremo risolto il problema della corruzione, i costi iniziali sono sempre di gran lunga inferiori di quelli finali, e i tempi.... beh! quelli sono biblici!!!

Mi fa piacere apprendere che anche Di Pietro si sia "ravveduto".

Del resto, c'è chi ci ricorda che "solo gli imbecilli non cambiano idea".

E se le condizioni di 5 anni fa suggerivano orientamenti diversi, ORA vale la pena ripensarci.

Mi auguro che questo governo sia tanto "sapiente" da evitare di esacerbare ulteriormente lo scontro.

Anzi, mi auguro che l'IDV riesca a "mediare" in favore dei Valsusini.

(Faccio notare che il movimento NO-TAV si sta estendendo in tutta Italia. E' diventato la "bandiera" di tutti coloro che non ne possono più di politiche scellerate ed assurde. Ritenere che la questione sia confinata in Val Di Susa, è un grave errore!!!!)

Ma perchè non può essere denunciato? Quello che dice lui e i suoi è sempre folclore? Se lo dicessimo noi verremmo perseguiti, mentre a loro tutto è permesso?

ANCORA UN DELITTO EFFERATO PERPETRATO DA RUMENI, L'ULTIMO DI UNA SERIE LUNGHISSIMA DI VIOLENZE INAUDITE AI DANNI DI NOI ITALIANI, STUPRI (TI RICORDO, CARO MASSIMO, CHE IN POLESINE, DOVE SEI STATO ELETTO, UN MAROCCHINO HA VIOLENTATO PERSINO DUE DONNE ANZIANE!!!!!), DELITTI MOSTRUOSI MAI VERIFICATESI IN ITALIA E VIA DISCORRENDO. QUALI ALTRE ABERRAZIONI BISOGNERA' SUBIRE PRIMA CHE VI RENDIATE CONTO CHE IL FENOMENO DELL'IMMIGRAZIONE DEVE ESSERE RIVISTO DALLA RADICE? PERTANTO, CHE IL PROBLEMA DELLA SICUREZZA DEI CITTADINI NON SI RISOLVE SE NON SI INCOMINCIA A METTERE ORDINE AL FENOMENO DELL'IMMIGRAZIONE, PERCHE' LE DUE COSE SONO STRETTAMENTE CONNESSE.

“Piu’ che il ponte di Messina, mi sembra urgente dar seguito a quello che e’ un impegno europeo, la Tav” (21 giugno 2006)

“Sulla Tav ‘si voti in seno al governo e si prenda una decisione definitiva”, perche’ ”quello che non e ‘ ammissibile e’ che si continui a rimandare, a porre ostacoli, a creare lacci e laccioli per arrivare al risultato finale” (12 gennaio 2007)

“Pensare di tornare indietro rispetto al lavoro di concertazione fatto negli ultimi 18 mesi e’ un’idea irresponsabile: trasformerebbe la Valle di Susa in un nuovo Libano, in preda alla ribellione”. (29 marzo 2008)

Agnoletto (Rif.Comunista) quando Di Pietro era ministro lo chiamava “un ultras dell’alta velocità”. Ferrentino, ex leader della protesta che ora si dissocia, attacca pesantemente Di Pietro per la sua incoerenza

«Di Pietro gestì la vicenda da ministro del governo Prodi. Lui ha inventato il cantiere di Chiomonte senza consultare i sindaci. E ora chiede la moratoria perché il progetto è sbagliato. Che voltagabbana. Almeno dicesse: ho sbagliato. Invece cavalca l’onda della protesta».

DOPO 20 ANNI DI TOLLERANZA, DOPO ESSERE PASSATI SU FATTI PEGGIORI (UN GIUDICE NON VALE LE 200 LIRE DELLA PALLOTTOLA CHE LO UCCIDE), DOPO CORTEGGIAMENTI INDECENTI, ANCHE DA PARTE DI PD ED IDV, SI FA LA SCOPERTA DELL'ACQUA CALDA.
QUESTO ESSERE INFERIORE HA COSTRUITO IL SUO SUCCESSO SULL'ODIO (VERSO I MERIDIONALI ED EXTRACOMUNITARI SOPRATTUTTO) RICEVENDO AMMICCAMENTI CIRCA IL RADICAMENTO TERRITORIALE, LA VICINANZA AL POPOLO..... E STUPIDAGGINI SIMILI; E' STATO AL GOVERNO FACENDO FINTA DI ESSERE ALL'OPPOSIZIONE, ADESSO L'UNICA ARMA CHE HA, CHE UNO STATO INDECENTE GLI PERMETTE, E' QUELLA DI ISTIGARE UNA PARTE DI POPOLO, PIU' LADRA CHE ROZZA COME LUI, A PARTECIPARE AD UNA PRESUNTA CROCIATA CONTRO IL MALGOVERNO ROMANO CON IL QUALE SI SONO ABBUFFATI A MAN BASSA.