ESODATI, NON C’E’ FORNERO CHE TENGA

Quando in gioco c’è una questione di equità e giustizia sociale, non c’è Fornero che tenga. Il punto è questo. C’è un’intera categoria di lavoratori - circa 390mila casi - che, a causa della riforma delle pensioni e dell’allungamento dell’età pensionabile, rischia di restare scoperta: senza stipendio, ma ancora senza pensione. Servono cinque miliardi di euro, ma vanno trovati ed è inaccettabile che il ministro del Lavoro si trinceri dietro la questione della tenuta dei conti.

Sono un convinto rigorista anche io, ma si deve trovare una soluzione a questa vicenda dolorosa, che riguarda persone in carne ed ossa. Altrimenti, si chiama macelleria sociale.

Lo ha ammesso anche il ministro nelle pieghe del suo intervento alla Bocconi di ieri: “Io e il governo possiamo aver fatto errori, ma sono stati fatti pensando al paese e alle giovani generazioni”. Sì, l’errore è stato fatto ed è per questo che noi chiediamo che, a questo errore, si ponga rimedio, senza tirare in ballo la questione generazione che, in questo caso, c’entra poco o niente.

Mancano 5 miliardi di euro all’appello? Il governo faccia ogni sforzo per reperirli. Noi abbiamo fatto la nostra proposta: una revisione delle numerose agevolazioni fiscali.

I soldi ricavati dalla legge di stabilità e dalla spending review non possono essere integralmente destinati alla riduzione del debito, ma per correggere l’errore fatto. Non è solo una battaglia di equità sociale, ma di dignità.

Commenti

1 - E' stimato che il finaziamento alla Chiesa cattolica costi allo Stato (a noi contribuenti) circa 5 miliadi di euro.

2 - Perché continuare a foraggiare le scuole private (la maggior parte confessionali) in contraddizione con l'articolo 33 della nostra Costituzione che cita "Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato". Quanti soldi si possono recuperare?

3 - E poi, quanti soldi ci costa l'acquisto degli aerei che, per stessa amissione degli USA, sono inaffidabili e di costosa gestione e manutenzione?

Sommando questi tre voci di spesa quanti miliardi ne escono? Non sono necessari per la tenuta dei conti pubblici? Penso che ne avanzeremmo. Parlo al plurale parché sono soldi dei contribuanti

 

Secondo l’Istat nel 2012 il potere d'acquisto delle famiglie consumatrici, tenuto conto dell'inflazione, si sarebbe ridotto dell'1,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al secondo trimestre 2011. 
Secondo le famiglie italiane, invece, che si confrontano tutti i giorni con supermercati, bollette e carburanti, il potere d’acquisto si è letteralmente dimezzato da quando, con l’entrata in vigore dell’euro, i salari sono stati dimezzati applicando lo scellerato tasso di conversione di 1.936,27 lire italiane per 1 euro. Lo stipendio, di un lavoratore dipendente, da un milione e mezzo di lire è stato portato di botto a settecento euro! Così per tutti, ma non per “loro”. Lo stipendio di un parlamentare, infatti, si è assestato intorno ai 20mila euro al mese! 

 

Sempre secondo l’Istat nel 2012 la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici, misurata al netto della stagionalità, sarebbe stata pari all'8,1%, con una diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,5 punti rispetto allo stesso periodo 2011. 
Secondo le famiglie italiane, invece, che fino a qualche anno fa avevano problemi ad arrivare a fine mese e sono arrivate ad oggi senza sapere come iniziarlo, quel che si riesce a mettere da parte è solo l’amarezza e l'indignazione di vedere un Paese tanto bello e così ricco di storia, di arte e di cultura, rovinato in questo modo scellerato dalla malapolitica degli scandali e delle furfanterie! Crolla il potere d'acquisto delle famiglie. Crolla la fiducia nei politici. Crolla la stima nelle istituzioni. Crolla tutto, ma non "loro"! Diamogli una mano a farsi da parte.