FONDAZIONI LIRICHE: IDV UNICA OPPOSIZIONE

Cala il sipario sulla culturaCala il sipario sulla cultura

L`Italia dei Valori sul Dl enti lirici ha deciso di fare ostruzionismo e di andare avanti in questa battaglia perché riteniamo questo provvedimento sbagliato nel merito e nel metodo. Nel metodo perché ancora una volta il Parlamento è stato esautorato delle sue funzioni da un decreto che verrà approvato senza possibilità di essere modificato. Nel merito perché questo atto è tutto tranne che una riforma degli enti lirici. E` piuttosto una tagliola che si abbatterà sui lavoratori e gli addetti ai lavori del mondo della cultura. La battaglia che Idv sta portando avanti in aula è una battaglia di coerenza. Il provvedimento era incostituzionale ieri ed è incostituzionale oggi. Se le altre di opposizioni hanno cambiato idea prendiamo atto, ma non ci facciamo certo condizionare. Gli accordi sottobanco non ci interessano, noi portiamo avanti la nostra battaglia per il futuro del settore cultura. Idv è contraria ai tagli e continuerà a dare battaglia contro un provvedimento che toglie il futuro a questo settore. Tutto questo dimostra ancora una volta che l`Italia dei Valori è la forza d`opposizione più intransigente e determinata che siede in Parlamento.

Commenti

Sono un corista del Teatro, recentemente molto nominato, purtroppo, non per una strepitosa produzione o un magnifico concerto bensì per essere assediato da destra, sinistra e da industriali(non ci facciamo mancare nulla!). Il fatto positivo è che siamo tutti molto uniti(a parte qualche poverino che è certo non verrà toccato dal ridimensionamento. La cosa negativa è che siamo SOLI,  nessun politico che difenda la nostra posizione, nessuno che si occupi della tragedia che si stà compiendo.Il disegno,si sà non è certamente quello di chiudere i teatri(non si potrebbero mai più maneggiare palanche), ma di licenziare tutti noi(sui dipendenti nessuno può guadagnare nulla o quasi).Sarebbe molto auspicabile un vostro agguerrito intervento (alla DiPietro)in nostra difesa,per bilanciare l'astio politico che stiamo subendo da troppo . Grazie Mauro
"Grazie" al PD il testo della legge è anche peggio della prima perchè è più subdola, proprio ad immagine e somiglianza del partito della finta opposizione....La legge che è stata approvata è una pistola puntata alle tempia dei lavoratori che - in un modo o nell'altro - verrà diminuito lo stipendi in maniera considerevole. Esattamente come l'accordo di Pomigliano questo è un ennesimo sfregio alla Costituzione e alle regole del mercato del lavoro. Speriamo che la Consulta la respinga e che il governo della vergogna vada presto a casa...
Non sono molto d'accordo sul quando dice che IDV sia stata l'unica opposizione su questa vicenda. Grazie soprattutto agli emendamenti del Partito democratico il decreto legge richiede ora una terza lettura a Palazzo Madama, dopo le modifiche introdotte. Il Governo voleva mettere la fiducia sul Decreto, ma  per salvare gli emendamenti portati a casa con fatica, non si poteva rischiare la fiducia.Ha spiegato i lavori il senatore e capogruppo in commissione Cultura, Vincenzo Vita del PD: “Indubbiamente il testo al momento è meno peggio, dopo il vaglio del Senato e della Camera. Ma rimane inaccettabile e inficiato da diversi aspetti di incostituzionalità. La parziale riduzione del danno non implica certo i toni trionfalistici assai bizzarri del ministro Bondi, che poteva predisporre un disegno di legge sulla scorta della risoluzione unanime della commissione Cultura del Senato su tale tema. Grazie al grande impegno dell'opposizione - anche con la seduta notturna - il governo non ha avuto la faccia di ricorrere al voto di fiducia. La nostra battaglia culturale continua, al di là del decreto, a partire dalla manifestazione del 1 luglio contro tagli e bavagli, ora deve arrivare il terzo atto del decreto, al Senato".Il deputato democratico Antonello Soro durante la discussione sulle Fondazioni liriche ha reagito alle accuse mosse al PD dall'Idv: “Ieri c'erano due possibilità: convertire un decreto-legge che a noi non piaceva attraverso un voto di fiducia, o intervenire in un processo emendativo e ridurre il danno, per fare un decreto migliore di quello approvato del Senato. L’Idv ha scelto la strada di un'opposizione frontale finalizzata soltanto a favorire la decisione da parte del Governo di porre la fiducia. È evidente che questa strada noi non l'abbiamo condivisa e non la condividiamo”In questo contesto parlare di IDV come unica opposzione non mi sembra corretto.
E' triste e autolesionista parlare di unica opposizione...L'IDV per quanto combattiva non potrà governare questo Paese da sola a meno di non volersi rinchiudere in una enclave destinata a rimanere tale e sempre minoritaria. In questo caso il PD non è stato certo favorevole a questa manovra ma anzichè lasciare l'aula ha preferito limitare il danno che sarebbe potuto essere ben peggiore. Le modifiche al testo proposte dal Pd e approvate dalla maggioranza sono:l’eliminazione del ruolo del Ministero competente nella fase di contrattazione; adesso saranno soltanto le parti sociali interessate ad essere coinvolte nel rinnovo dei contratti;l’abolizione del taglio del 25% del contratto integrativo; tenendo conto che con stipendi tra i più bassi d’Europa, si tratta di una grande risultato insieme alla garanzia del rispetto dei diritti acquisiti;lo slittamento di un anno del divieto di prestazioni di lavoro autonomo per i dipendenti delle fondazioni; il mantenimento della legge 800/1967, unica in materia di musica, che il decreto Bondi aveva originariamente previsto di abolire;l’affido delle responsabilità dei bilanci delle fondazioni ai consigli di amministrazione e ai sovrintendenti in modo da poter sapere chi è realmente responsabile di eventuali bilanci in rosso;l’eliminazione dell’illogico tetto ai cachet, che avrebbe impedito l’ingaggio dei più prestigiosi artisti. Stimo e apprezzo l'IDV e trattare col diavolo non piace a nessuno ma se questi sono i risultati su di un testo che sarebbe COMUNQUE stato convertito in legge allora non condivido la formula per cui le altre opposizioni avrebbero "accordi sotto banco". Detto ciò trovo che IDV sia il migliore e preferenziale partner del PD ed è ingiusto metterlo nello stesso piano del PDL,  vivendo l'alleanza come un male minore e necessario.
 Lo Sbarco - La nave dei diritti - È un progetto che nasce da un incontro di amici. Un gruppo composto da Italiani/e residenti a Barcellona  si ritrova, l’estate agli sgoccioli, a discutere della situazione in Italia che appare, “soprattutto agli occhi di chi sta fuori”, preoccupante. Genova 26/27  giugno 2010. Partecipate!Vedi sito e pagina FB.Per contatti con meFB: Karmen Gueye
NON ENTRO NEL MERITO DEL PROVVEDIMENTO IN ESAME.MI MDOMANDO SOLTANTO COME SI FA A DEFINIRSI ALLEATI DI SOGGETTI CHE DI VOLTA IN VOLTA ESALTANO QUESTO O QUEL CAGNOTTO ARCORIANO.QUANTO AL SIGNOR GIACCHETTA, CHE TANTO HA ESALTATO UN MINISTRO, POCO PIU' CHE UN'OMBRA, RICORDO IL LIVORE CON CUI PARLAVA CONTRO DI DI PIETRO ED IDV  IN UNA PUNTATA DI OMNIBUS.MI DOMANDO E VI DOMANDO, CARO PROFESSORE, MA CI SIETE O CI FATE.LA SVOLTA DI SALERNO DICE CHE CHI PRATICA CON LO ZOPPO DOPO UN ANNO E' ZOPPO E CIECO, NON MI MERAVIGLIEREI CHE DI QUI A POCO NON POSSIATE PRENDERE IL POSTO DI FERRARA O CAPEZZONE.D'ALTRONDE ANCHE VOI DI TANTO IN TANTO ELOGIATE QUALCHE CIALTRONCELLO (FINI, GRANATA) PER IL SOLO FATTO DI AVER DETTO QUALCHE IDIOZIA SUBITO CONTRADDETTA DAI FATTI DI CUI SONO PROTAGONISTI.
Apprezzo la vostra battaglia e mi congratulo con voi, effettivamente voi siete l'unico partito vero di opposizione
fgate bene, siate i soli e continuate perchè saremo premiati, sono un governo che è più un associazione a delinquere, tacere è essere complici, pensano solo a restaurare una classe di merda, scusa la parola ma altro non so dire a riguardo a gente che se ne frega del suo paese, berlusconi e il suo governo devono dimettersi ed andare nei tribunali a rispondere come tutti noi, siamo tutti eguali cittadini e non servi e padroni, vi ammiro e vi votoanna
Prendo atto. Sono personalmente contrario alla decurtazione del FUS ma il settore dei teatri di produzione necessita in ogni caso di una profonda riforma. Il contratto raggiunto negli anni dagli orchestrali consente loro di lavorare 8 (dicesi OTTO) ore alla settimana per incassare 2000 (dicesi duemila-almeno) Euro. Senza contare i diritti particolari relativi ad orari ecc. I teatri di produzione VANNO riformati nell'interesse di chi pensa che la cultura possa e debba essere un'importante strumento di rilancio del Paese. A buon intenditor .... poca demagogia.
Purtroppo esiste molta disinformazione sul lavoro in orchestra. Le ore sono molte più di otto, lavorare spesso di notte e nei giorni festivi non mi sembra un particolare vantaggio, ma semmai uno svantaggio. E un musicista per eseguire le parti lavora anche a casa, dove si prepara con ore di studio individuale, tutti i giorni per tutta la vita.... un musicista studia un minimo di due ore al giorno solo per mantenersi in allenamento, ma spesso si esercita anche quattro o più ore al giorno. E questo fa parte della sua professione, ma non gli viene riconosciuto nè retribuito. 
Gentile anonimo, credo che lei non sia molto bene informato, io SONO un professore d'orchestra, lavoro tra le 5 e le 6 ore giornaliere (più lo studio personale 2 ore circa) per 6 giorni la settimana inclusi sabato e domenica da trent'anni, i 2000 euro almeno che dice lei li prendo appena appena ma, ripeto, con trent'anni di anzianità, 3 figli e moglie a carico e sono una prima parte, nella mia posizione particolare in tutta Italia siamo appena in 14, si, quattordici, mi dica in quale settore così specializzato si guadagna così poco! Sono entrato vincendo un concorso internazionale effettuato dietro a una tenda, in anonimato, dopo anni di sacrifici durissimi e spese sostenute da lavoro parallelo allo studio. Il mio strumento costa con molta probabilità più della sua auto e non posso neanche scaricarne l'iva, circa i diritti speciali di cui parla vorrei esserne messo a conoscenza anche io. Le dirò di più, il nostro stipendio è formato per la maggior parte da indennità varie in quanto la base ammonta a  533 CINQUECENTOTRENTATRE' euro lorde!! Con una paga base così credo che anche lei si inventerebbe ogni genere di diavoleria per racimolare qualcosa in più! Quindi la inviterei a essere più cauto prima di parlare di cose di cui, evidentemente, non sa nulla! Detto questo ringrazio caldamente l'Italia dei valori per il forte appoggio cha ci ha dato!
Bravo Franco !!!Purtroppo il commento del "signor anonimo" dimostra ancora una volta quanta ignoranza ci sia e quanto poco si conosca il nostro lavoro (sono artista del coro e mi trovo più o meno nella tua stessa situazione).Il mio reddito annuale è di circa 35000 euro lordi(con 26 anni di anzianità e un carico familiare composto da coniuge e due figli).Persone come ad esempio il signor Nicola Porro, giornalista de “Il Giornale”, nella puntata della trasmissione Annozero del 29 aprile scorso ha affermato che i lavoratori della categoria di cui faccio parte hanno un contratto che prevede 16 ore di lavoro alla settimana ed una retribuzione di 70000 euro lordi all’anno.Diverse testate giornalistiche hanno sostenuto tali affermazioni che provengono da informazioni quantomeno errate e superficiali.Nicola Porro, e chi la pensa come lui, ha dimostrato di essere un perfetto ignorante riguardo il tipo di attività lavorativa da me svolta, perché altrimenti saprebbeche le mie ore di lavoro sono molto più di 16 alla settimana, che io lavoro anche la domenica, che posso essere chiamato a prestare la mia opera dalle 9 del mattino fino alle 01, che i miei orari di lavoro vengono stabiliti settimanalmente e perciò io posso organizzare la mia vita privata solo da un sabato a quello successivo, che questi orari anche una volta comunicati possono essere variati dal Teatro fino alle ore 13 del giorno precedente, che per i miei imprevisti posso godere di tre giorni di permesso all’anno che il Teatro può anche non concedermi a differenza di molte altre categorie di lavoratori che possono utilizzare i giorni di ferie, che devo studiare a mie spese e al di fuori del mio orario di lavoro per mantenere in perfetta efficienza il mio strumento e la tecnica necessaria al suo utilizzo, che non si può valutare una attività artistica in base ad un mero calcolo di ore di lavoro ma la si valuta in termini di qualità artistica del prodotto, che solo chi ha competenza musicale e artistica può stabilire quante ore sono necessarie alla preparazione di uno spettacolo in modo da garantire la qualità suddetta, che il mestiere di giornalista che normalmente non si occupa di musica e teatro non prevede tale competenza.E’ altrettanto chiaro che i giornalisti come Porro o come il commentatore anonimo non sanno che i costi del personale stabile di un Teatro sono formati dagli stipendi delle masse artistiche, tecniche, amministrative e soprattutto dalla retribuzione delle figure dirigenziali.Se prendiamo ad esempio un sovrintendente, la cui retribuzione media oscilla attorno ai 250000 euro annui e che spesso è fra i principali responsabili degli sprechi che si vorrebbero eliminare (senza che però ne abbia una responsabilità penale) e in tale esempio consideriamo la retribuzione media annua del personale che ricopre incarichi non dirigenziali (coro, orchestra, tecnici, amministrativi) che è di circa 35000 euro annui,sommando questi due redditi e dividendo per due si otterrà che il sovrintendente e, per esempio, un macchinista hanno un reddito di 142500 euro annui pro capite.Provate a dirlo al macchinista…Contro i teatri lirici sono partite da tempo due vergognose campagne: una del governo (Brunetta e Bondi in particolare) e una di certa stampa, costruite entrambe in maniera tale che, agli occhi dell’opinione pubblica pare che i responsabili del dissesto finanziario dei teatri lirici siano i dipendenti.Si accusa che il 70% dei fondi siano assorbiti dagli stipendi ai dipendenti ma si dimentica che è facile fare ora questi calcoli, su un FUS di 340 milioni, perché quando nel 2001 il FUS era di oltre 500 milioni di euro (e comunque sempre molte centinaia di milioni al di sotto della media europea) gli stipendi incidevano per i 50%. Perché non continuare a giocare al massacro, tagliando ulteriormente i contributi fino ad accusare i dipendenti di “mangiarsi” il 100%?Si dimentica di dire che i veri responsabili del dissesto finanziario sono coloro i quali hanno i ruoli di gestione economica e responsabilità legale all’interno dei teatri. Si dimentica di dire che le masse artistiche non hanno voce in capitolo sui loro compensi, sui cachet astronomici di certi direttori, di certi cantanti, di taluni registi, o sui costi di alcuni allestimenti che tali signori avvallano.Il nostro è un Paese curioso: mentre la soluzione al problema debiti dei teatri italiani viene a risolversi a colpi di mannaia, il problema debiti delle società PRIVATE tipo quelle di calcio è stato risolto con un decreto cosiddetto “spalmadebiti” e per altre società continuano ad esserci aiuti di stato a fondo perduto.Questo dà l’idea di quanto sta a cuore il diritto del cittadino alla cultura e se ci fossero ancora dei dubbi al riguardo basterebbe dare un’occhiata ai progetti di formazione culturale e musicale delle scuole europee di ogni ordine e grado e confrontarli con quelli delle scuole italiane per capire quanto, su questo versante, l’ignoranza di chi ci governa sia diretta conseguenza della dilagante ignoranza di cui soffre il nostro Paese da decenni. Il risultato è che la patria che per cinquecento anni è stata punto di riferimento della musica corale, strumentale ed operistica, è oggi vergognosamente e scandalosamente ridotta ad essere ormai fanalino di coda europeo.Sentendo parlare certi giornalisti, Nicola Porro de “Il Giornale” è stato l’ultimo, e nel decreto Bondi non si fa accenno alla qualità del nostro lavoro ma solo alla quantità, come se il livello artistico raggiunto in una produzione sia direttamente proporzionale al numero di ore lavorate.Bene, proviamo per esempio ad applicare lo stesso criterio ai calciatori, dato che si allenano solo due ore al giorno. I calciatori (mezzo di produzione) li giudichiamo dalla prestazione in campo (il prodotto) o dalle ore di allenamento (utilizzo del mezzo di produzione) ? Posso criticare l’utilizzo del mezzo di produzione se riconosco che questo sia causa o dell’usura del mezzo di produzione o della scarsa qualità del prodotto! L’artista del coro o l’artista in genere è contemporaneamente mezzo di produzione e prodotto, se l’uso del mezzo è errato danneggia contemporaneamente il mezzo e il prodotto. Vorrei rammentarvi che stiamo parlando di esseri umani…E dato che la coesione sociale sta andando a ramengo proviamo anche a rompere le scatole ai giornalisti: diciamo che il vostro lavoro è pagato solo in base agli articoli che scrivete senza considerare le ore dedicate alla ricerca, alle interviste, allo studio, agli appostamenti. Facciamo lo stesso ragionamento che viene applicato a noi: Nicola Porro, per citare il giornalista che pubblicamente afferma che abbiamo un contratto da 70000 euro annui e da 16 ore alla settimana, negli ultimi 10 giorni ha scritto 5 articoli, vale a dire mezzo articolo al giorno. Siccome penso di poter supporre che il suo reddito possa essere non inferiore a 70000 euro, verrebbe facile dire che 8 ore di lavoro al giorno (se le fa…) per scrivere mezzo articolo al giorno a fronte di una retribuzione di 70000 euro annui (provenienti da soldi pubblici !), sia un costo esageratamente sproporzionato rispetto al prodotto ottenuto.Sarebbe il caso, quindi, che un ministro si accorgesse della vostra poca produttività, del fatto che una minima parte della popolazione vi legge ma tanto il buon andamento di un giornale si misura dalla tiratura e allora basta produrne di più e distribuirlo gratis… magari sulle scale della metro… Ebbene, questo ragionamento sarebbe quanto di più stupido ed ignorante possa esserci, così come è stupido ed ignorante il ragionamento fatto sul mio lavoro. Se la qualità del lavoro si dovesse misurare in ore, allora si dovrebbe cessare immediatamente di criticare i responsabili delle lungaggini sulla Salerno – Reggio Calabria, i ritardi di Trenitalia, Alitalia, Tirrenia: loro riescono nell’impresa di triplicare, quintuplicare i tempi di lavoro, sono un’autentica risorsa per il Paese!
Mi scusi: in quale teatro di produzione italiano lavorerebbe 8 ore al giorno? Grazie.
Grazie, grazie, grazie e ancora grazie da parte di tutti i lavoratori dei Teatri Lirici. Siete la nostra unica speranza, e non solo per quanto riguarda la lirica. La parte onesta dell'Italia sente il vostro sostegno e non può che vedere in voi gli unici rappresentanti.