I SILENZI COLPEVOLI DELLA POLITICA

Due giorni fa la Corte di Cassazione, con una sentenza storica, ha riconosciuto alle coppie gay gli stessi diritti delle famiglie. Pur negando la trascrizione del matrimonio di una coppia omosessuale che si era sposata in Olanda, le ha riconosciuto il pieno diritto alla vita familiare. Avvenire, ieri, l’ha definita una sentenza creativa. Io non credo sia così, ma voglio affrontare il tema senza preconcetti e con una visione laica.

La sentenza della Cassazione è ovvia e, per tale, non intendo banale, ma semplicemente conseguenza naturale di uno stato di fatto, di una realtà che è entrata a far parte a pieno titolo dei nostri costumi ed abitudini. Mi conforta, nel mio ragionamento, un passaggio della sentenza: “la diversità sessuale è superata”. Dal mio punto di vista, tale sottolineatura da parte della Cassazione non sminuisce l’istituto del matrimonio, né svilisce il ruolo della famiglia, riconosciuto nella nostra Costituzione. Prende semplicemente atto che la nostra società è profondamente mutata e mostra un tessuto sociale in trasformazione. Prende atto delle mutate circostanze e non ignora le legittime istanze di migliaia di coppie omosessuali che reclamano il riconoscimento di sacrosanti diritti. Non è la prima volta, e non sarà neanche l’ultima, che la Cassazione fotografa con assoluta verità lo stato di cose e, nel vuoto legislativo, colma una lacuna che il legislatore, colpevolmente, continua ad ignorare.

Ebbene, io mi chiedo, per quanto tempo ancora la politica farà finta di niente? Per quanto tempo ancora si girerà dall’altra parte? Per quanto tempo ancora la politica, il Parlamento lascerà alla Cassazione la responsabilità di colmare il vuoto legislativo?

Non pretendiamo leggi rivoluzionarie. Pretendiamo, però, che il Parlamento sappia leggere i mutamenti e legiferare in maniera conseguente. E’ chiedere troppo?

Commenti

In questi ultimi tempi la politica sta dando di sè uno spettacolo ancor peggiore del precedente.

Muove i fili del governo tecnico, prende accordi che sono orribili "inciuci", sostanzialmente tradisce in continuazione la fiducia degli elettori.   Di questo passo, la credibilità dei partiti è destinata a scendere al di sotto dei minimi storici mai registrati.

Tuttavia, nonostante i molteplici tentativi di screditare l'azione dell'IDV, definita ora populista, ora demagogica, ora destrosra, so per certo di numerosi elettori piddini disgustati e incazzati.  Gente che non tollera questo ennesimo "inciucio" in perfetto stile dalemiano.

Di questo passo, saranno in molti coloro che non voteranno, ma saranno anche diversi quelli che opteranno per partiti più coerenti, ossia IDV e SEL. Quindi, avanti tutta, e cementiamo il sodalizio con SEL!

 

 

Egregio sig. “rebyjaco”,

va bene che storicamente il matrimonio è l’unione legale di un uomo e una donna

─ da ambedue desiderata (ma non sempre)

─ con lo scopo di generare figli (ma non sempre)

─ e di stabilire un tacito accordo economico che include :

─ il riconoscimento dell’uno per il diritto di presenza con l’altro in ospedali, istituti pubblici, atti notariali e cause giudiziarie,

─ l’eredità da trasmettere ai discendenti ed altri soggetti,

ma bisognerebbe riconoscere che nel caso di coppie omosessuali si tratta degli stessi desideri che li portano a voler denominare la loro unione con lo stesso nome tradizionale, e non trovo un motivo, che non sia esiziale, per cassare e umiliare tale volontà.

Riguardo all’adozione di bambini, questa sarebbe richiesta da persone serie e in adeguata posizione economica, desiderose di dare affetto ed educazione a chi ne ha bisogno e la cui domanda verrebbe, come in tutti i casi "comuni", vagliata da uno o piú giudici.

Posso assicurarle che nessun bambino verrebbe meglio rispettato che da un omosessuale, e solo potrebbe ricevere qualche dispiacere da altri bambini male educati o da adulti eterosessuali incapaci di capire e amare cristianamente il prossimo.

Infine circa l’esibizionismo, se Lei osservasse con solo un po’ piú di attenzione, capirebbe che riguarda solo una parte di essi, promisqui, viziosi e non lavoratori, o pessimamente ubicati nella società, con i quali Lei non vedrà mai coinvolgersi le persone omosessuali serie, in grado di apportare valori alla società civile con le proprie conoscenze lavorative o artistiche.

Come Lei dice, siamo solo all’inizio, vogliamo sperare che l’ambiente umano si evolva umanamente.

Cordiali saluti di Carlo Mascarino da La Plata  

 

E' un argomento scivoloso, talmente scivoloso che, anche con la miglior buona volontà, è difficile condividere tutto quello che si scrive e/o legifera. E' vero che la diversità va accettata, è giusto che così sia, non è necessario nemmeno spiegare perchè deve essere così. La diversità.  NON è questo il problema, dal mio punto di vista, il problema prossimo, è il matrimonio. IMPOSSIBILE chiamarlo matrimonio, che gli trovino una definizione ad oc, ma matrimonio, mai. Qual'è il problema? Che si chiami unione d'amore, per esempio, perchè matrimonio? Altro problema, quando PRETENDERANNO l'adozione di figli, e quì si, che anche una persona che, come me non si fa problemi di sesso etc., troverebbe veramente disgustoso che una coppia  di uomini, o di domme, adotti dei bambini. Mostruoso il solo pensarlo.  Per il resto, quello che mi ripugna, è l'esibizionismo, dicono che è solamente per richiamare l'attenzione, dubito che sia solo per questo. Vedremo cosa ne verrà fuori. Siamo solo all'inizio.

Rebyaco, capisco le sue perplessità, ma mi permetto di farle notare alcune piccole cose.

I gay non sono "animali" strani, ossia creature perverse, criminali o criminalizzanti. Sono persone normalissime, come lei. Non vedo il motivo per il quale debbano essere loro negati diritti minimi.

Che la loro unione sia un matrimonio o una unione di fatto legalmente riconosciuta, personalmente non mi inquieta.

Conosco, invece, numerose coppie "etero" che hanno dato luogo ad unioni violente, matrimoni in cui uno dei due dava luogo a perversioni, maltrattamenti (sul coniuge e/o sui figli), etc etc...  Quindi, diciamo che certi pericoli sono possibili indipendentemente dalle preferenze sessuali dei soggetti.

Se si riconosce (finalmente!) legittimità alle unioni "di fatto",  nulla si toglie a chi desidera sposarsi secondo riti civili o religiosi. Semmai si tratta di un "valore che si aggiunge" a quello sancito con il matrimonio.

Nell'imperare dell'ipocrisia che attraversa il nostro panorama politico (ma anche vaticano) credo che, nel momento in cui tutti si renderanno conto che il riconoscimento delle coppie di fatto (etero e omosessuali) si tramuta in un vantaggio "economico", saranno tutti "illuminati"..... scommettiamo???

Riconoscere tali unioni, significa automaticamente riconoscere il diritto ad "ereditare" (si eviterebbe l'erogazione di sussidi o emolumenti simili a colui che sopravvive); si riconoscerebbe il diritto all'assistenza in ospedale o a casa (evitando il dovere di intervenire per centri/associazioni di supporto), etc etc etc....

Ci pensi!

Tornando al tema Legge vs Cassazione, c'è da dire che la legge italiana ha il difetto di diventare cogente e lungamente dannosa per le schifezze ad personam di Silvio, e invece inevitabilmente obsoleta appena fatta per le cose che contano, non foss'altro per il fatto che le cose cambiano. Piuttosto che richiedere alla legge di inseguire una realtà che accelera, sarei del parere da un lato di pensare a una legge più di tipo anglosassone, che cambia nel tempo in base alle sentenze.  Si deve mettere mano alla giustizia perché sia più veloce e basata sulla sostanza, invece che lenta e principalmente formale:  si potrebbero mettere nel mucchio anche magistrati orientati diversamente e meglio...  Dall'altro lato, sarebbe opportuno avere anche una politica che impari a guardare avanti nel tempo:  fare leggi perché le cose sono cambiate è illogico;  vuol dire avere una politica che non progetta una società, ma si limita a gestire (male) il quotidiano.  Di una politica così, che aspetta le crisi per gestirle (male e tardi), non so che farmene.

 

L'INQUALIFICABILE ATTACCO DEL CONSIGLIERE REGIONALE MAROTTA NEI MIE CONFRONTI NON HA EGUALI, TANTO PIU' CHE E' AVVENUTO DENTRO AL PALLAZZO FERRO FINI DI VENEZIA, SEDE DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO, TANTO PIU' CHE IL SOTTOSCRITTO NON HA NULLA A CHE FARE CON IL PARTITO - NON SONO PIU' ISCRITTO DA DUE ANNI- ED ERO IN QUELLA SEDE PER MOTIVI PROFESSIONALI.

PER LE MIE POSIZIONI DI MINORANZA DENTRO IL PARTITO HO SUBITO ATTACCHI DI OGNI SORTA, DALLE DELAZIONI ALLE MINACCE, DA PERSONE INDEGNE DI RESTARE DENTRO ALL'IDV, (EX DC, EX PD, EX PSI, EX RINFONDAROLI), ALCUNI DAI TRASCORSI O DAGLI INTRALLAZZI POLITICO-AFFARISTICI NON PROPRIO EDIFICANTI, TUTTI CON CARRIERE E FAVORI OTTENUTI DAI LORO EX PARTITI.

ORA LA MISURA E' COLMA, AUSPICO CHE I PROBI VIRI DEL PARTITO INTERVANGANO CON DUREZZA PER IL TOTALE ABUSO DI POTERE DEL MAROTTA NEI MIEI CONFRONTI, ESIGO ALTRESI' LE SCUSE DEL CONSIGLIERE, CHE, RIBADISCO, NON CONOSCO E AL QUALE MAI HO RIVOLTO OFFESE O MINACCE.

MOLTI, SCHIFATI, HANNO LASCIATO IN SILENZIO IL PARTITO PER PAURA DI RITORSIONI DI VARIO GENERE, MA SIA CHIARO CHE IO NON MOLLO DI FRONTE ALLA SOPRAFFAZIONE, ALL'ABUSO DI POTERE DEL MAROTTA, CARI SIGNORI IL SOTTOSCRITTO NON HA PROPRIO NULLA DA TEMERE!