Intercettazioni, bavaglio e ostaggi

Un deja vu. Un brutto film già visto. Il titolo è bavaglio, il regista è Angelino Alfano. Uno dei punti di accordo del vertice di ieri sera è stato quello sulla necessità di una legge sulle intercettazioni. Praticamente un bavaglio alla stampa ed una protezione per politici corrotti, faccendieri delle cricche e disonesti in generale. Di cui questa Italia, purtroppo, abbonda.

Non riesco davvero a comprendere come la ‘legge bavaglio’ possa essere uno dei punti di discussione di un vertice del massimo livello politico. O meglio, non riuscirei a capirlo se fossimo in un paese de-berlusconizzato. Purtroppo il governo Monti è ostaggio di Berlusconi e del Pdl, ha una sovranità limitata. Il limite è il perimetro imposto da Berlusconi e dai suoi. Se Berlusconi decide che di Rai non si parla, Monti può anche diramare un comunicato in cui dice che sarà argomento di discussione del vertice, ma poi, magicamente, quel punto sarà rinviato.

La riforma della governance della più grande impresa culturale del Paese, del servizio pubblico radio-televisivo, infatti, può attendere. Non è rinviabile, invece, la legge bavaglio. In realtà anche sul tema giustizia Alfano aveva alzato i toni, ma poi, con l’accoglimento del bavaglio e con un addolcimento del ddl anti-corruzione, il segretario del Pdl si è calmato. Il problema è tutto qui. O, se volete, tutto quid. Non è vero che ad Alfano manchi il quid, ne ha in abbondanza, solo che è il quid di Berlusconi. Il delfino del Cavaliere si muove nel solco tracciato dal suo maestro e non potrebbe, chiaramente, essere altrimenti. La speranza di un rinnovamento del Pdl, di un superamento del berlusconismo è ancora una pia illusione. Come Monti sa bene.

Commenti

 

L'INQUALIFICABILE ATTACCO DEL CONSIGLIERE REGIONALE MAROTTA NEI MIE CONFRONTI NON HA EGUALI, TANTO PIU' CHE E' AVVENUTO DENTRO AL PALLAZZO FERRO FINI DI VENEZIA, SEDE DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO, TANTO PIU' CHE IL SOTTOSCRITTO NON HA NULLA A CHE FARE CON IL PARTITO - NON SONO PIU' ISCRITTO DA DUE ANNI- ED ERO IN QUELLA SEDE PER MOTIVI PROFESSIONALI.

PER LE MIE POSIZIONI DI MINORANZA DENTRO IL PARTITO HO SUBITO ATTACCHI DI OGNI SORTA, DALLE DELAZIONI ALLE MINACCE, DA PERSONE INDEGNE DI RESTARE DENTRO ALL'IDV, (EX DC, EX PD, EX PSI, EX RINFONDAROLI), ALCUNI DAI TRASCORSI O DAGLI INTRALLAZZI POLITICO-AFFARISTICI NON PROPRIO EDIFICANTI, TUTTI CON CARRIERE E FAVORI OTTENUTI DAI LORO EX PARTITI.

ORA LA MISURA E' COLMA, AUSPICO CHE I PROBI VIRI DEL PARTITO INTERVANGANO CON DUREZZA PER IL TOTALE ABUSO DI POTERE DEL MAROTTA NEI MIEI CONFRONTI, ESIGO ALTRESI' LE SCUSE DEL CONSIGLIERE, CHE, RIBADISCO, NON CONOSCO E AL QUALE MAI HO RIVOLTO OFFESE O MINACCE.

MOLTI, SCHIFATI, HANNO LASCIATO IN SILENZIO IL PARTITO PER PAURA DI RITORSIONI DI VARIO GENERE, MA SIA CHIARO CHE IO NON MOLLO DI FRONTE ALLA SOPRAFFAZIONE, ALL'ABUSO DI POTERE DEL MAROTTA, CARI SIGNORI IL SOTTOSCRITTO NON HA PROPRIO NULLA DA TEMERE!

Il "quid" che manca ad Alfano é quello del suo signore e padrone. Angelino è un pupazzo telecomandato dallo statista Impunito di Arcore, mentre Monti ha, purtroppo,  un governo a sovranità limitata. L'IdV deve fare tutto il possibile per impedire il bavaglio delle intercettazioni, tanto gradito dagli "onorevoli" della maleodorante Casta politica, ora "in sonno" e in attesa di tempi migliori per continuare lo sport preferito, quello dell'assalto alla diligenza! Ovviamente "per il bene del Paese"...