Lerner sul pulpito la spara grossa

Lerner: Ci sono dei politici in italia che sono tutto il giorno in tv di qualunque argomento si parli. Come fanno a essere competenti di tutto?

Mentana: Stai parlando di Bersani...

Lerner: No, sto parlando...Non voglio fare nomi, dell'uno e dell'altro schieramento

Mentana: Prendiamo uno a cui non dispiacerebbe, Stracquadanio, è uno che è stato utilizzato in questo modo per un lungo periodo.

Lerner: Ma no, Stracquadanio è un guastatore, ce ne sono che veramente vanno...Vogliamo dire, ma no, non voglio dire...Diciamo, Donadi, capogruppo dell'Italia dei Valori è in grado di parlarti di qualsiasi argomento con un'infarinatura media, diciamo così. Posso dirne uno dell'altro schieramento, Gasparri per esempio è difficile che...

Mentana: ...ti dica di no...
(Da L'Infedele, puntata del 12 marzo 2012)

Caspita, non pensavo di essere l’archetipo di un certo tipo di politico. Ma per fortuna ci ha pensato Gad Lerner a insegnarmelo. Secondo lui apparterrei a quella schiatta di politici capaci di parlare di tutto nei salotti televisivi, senza avere alcuna reale competenza specifica.

Ho guardato più volte quel passaggio della trasmissione ed è divertente notare che i nomi che vengono in mente agli ospiti di Lerner, quando lui descrive questo prototipo di politico, sono tutt'altri. C'è chi parla di Stracquadanio, chi poco prima aveva menzionato la Santanchè. Ma lui, imperterrito, zittisce tutti e pronuncia la fatidica sentenza: "Donadi, capogruppo dell'Italia dei Valori".

Peccato che Lerner, nell'esprimere un giudizio così superficiale e gratuito, abbia sbagliato quanto meno il tempismo. Proprio ieri, infatti, quando è andata in onda la puntata de l’Infedele in cui mi descriveva in quel modo, ho rifiutato l’invito per la trasmissione Coffee Break, sempre su La7, dove si parlava della vicenda del blitz in Nigeria e dell'arresto dei due marò in India. Ho declinato l'invito essendo argomenti dei quali non mi occupo direttamente e sui quali non ritenevo pertanto corretto affrontare un'intera trasmissione.

E così ho fatto tante altre volte, in moltissime occasioni. Ma Lerner di certo non sa quali sono le mie competenze, qual è (consentitemelo) il mio stile nel fare politica visto che, in sei anni trascorsi come capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera, mi ha invitato alla sua trasmissione solo una volta.

Quella era una trasmissione incentrata sulla storia dell’Italia dei Valori e lì, evidentemente, mi ha invitato perché forse è l'unico argomento sul quale ritiene che io abbia una qualche competenza che vada al di là di una "media infarinatura".  Guarda caso l'intera puntata era costruita con l'intento non di raccontare la storia del partito ma più semplicemente di "sputtanarlo". Naturalmente gli andò male, molto male, perché, per fortuna, c’è poco da sputtanare. 

Lascio a Lerner le sue personali convinzioni. Non ho voglia di entrare nel merito di una discussione davvero banale rispetto agli immensi problemi di mancanza di credibilità, di affidabilità e di onestà che sono, invece, il reale e grande problema della politica italiana. 

Ma ho deciso di scrivere questo post perché su una cosa Lerner ha ragione: quanto è successo in Europa e nel mondo negli ultimi tre anni, con la crisi dei debiti sovrani e con il sostanziale default della Grecia, ha dimostrato che la politica oggi è così complessa da richiedere, in chi assume incarichi di governo o responsabilità istituzionali di alto livello, una competenza specifica, e una competenza economica, dalle quali, in passato, si poteva prescindere. Oggi non è più così. 

Ma questo non vale soltanto per i politici. Vale anche per i giornalisti. Abbiamo bisogno di una nuova generazione di professionisti che ne capiscano di economia, di questioni internazionali, di finanza pubblica e privata e non di gente brava soltanto a stare davanti a uno schermo e capace di condurre una trasmissione su qualsiasi argomento magari senza nemmeno averne una media infarinatura.

Un simile giornalista, infatti, non è oggi più in grado di comprendere lui e, quindi, di far comprendere agli spettatori a casa, la differenza tra un politico preparato e un "quaquaraquà" e si riduce soltanto a tifoso di una delle parti in campo.

Commenti

 

Non mi dispiace in genere una certa eleganza di Lerner, trovo invece insopportabile in questa come in altre occasioni, il suo mettersi sul pulpito- azzeccatissimo il titolo-, come una sorta di sapiente super partes che ogni tanto, bontà sua, ci elargisce il suo parere non sempre richiesto. Insopportabile anche perchè, se ognuno ha le sue responsabilità personali, anche Lerner fu cattivo maestro, sono passati tanti anni ma forse è rimasto un certo sprezzo verso gli avversari politici. Non ho visto la puntata in questione, ma altre volte ho visto Lerner irridere esponenti della lega, chiamati per essere presi in giro. Non ho alcuna simpatia politica per la lega, votando IDV o SEL, ma credo che sia sbagliato prendere in giro anzichè argomentare- e non sarebbe difficile-. Non ci si meravigli poi se tanti elettori pd, gente comune che non si sente parte del salotto buono, abbia emigrato verso la lega che sembra loro essere in grado di offrire una maggior vicinanza di modi. m.c.

i salotti televisi sono pieni di tuttologi del nulla.....la trasmissione di lerner vuol sembrare una eccezione alla regola poichè il conduttore la riempie di professoroni, di nomi di spicco del giornalismo (ma poi invita sallusti o belpietro!!), di filosofi, storici, ecc....peccato che poi lo stesso scade nella mediocrità al pari di altre trasmissioni visto che non sdegna di invitare i piu' vomitevoli rappresentanti del pdl o della lega per la quale ha un attaccamento particolare....la sua avversione per idv è nota e arcinota e quindi non mi meraviglio se ha preso di mira uno dell'idv.....quindi il giudizio di lerner è piu' frutto del pregiudizio verso idv in perfetto stile piddino che di una valutazione giornalistica...

caro donadi, lei non merita affatto di essere paragonato a gasparri!!

Non ho visto la trasmissione in questione. Mi dispiace se davvero Lerner ha ritenuto opportuno esprimere tale opinione su di Lei, che mi pare fuori luogo.

Caro Massimo,

seguo spesso Lerner (non sempre, ma spesso), così come spesso scrivo qualcosa sul suo blog.

La sua trasmissione non è il talk-show alla portata di un pubblico medio, ma un salotto televisivo in cui si pratica una sorta di "filosofia", a volte interessante, ma  generalmente di scarsa utilità pratica.

Talvolta sono proposti argomenti interessanti, ma il più delle volte lo si fa alla maniera "piddina", ossia in modo completamente avulso dalla realtà. Si cerca di "volare alto", ma si finisce, più o meno inconsapevolmente, tra le nuvole....

La trasmissione tutta è un discreto prodotto sì, ma "di nicchia". Ed è un pò come il PD e la sua politica: si parlano addosso, ma sono sempre più (pericolosamente) lontani dalla "gente comune".

A questo aggiungi l'avversione che Lerner prova per l'IDV tutto, e per le scelte che tale partito adotta. Mi capita sovente di raccogliere critiche più o meno aspre, nei confronti dell'IDV, sul suo blog. Il nostro partito viene spesso descritto dal giornalista come "populista", "qualunquista", simile alla "Lega", etc etc. Di Pietro viene attaccato sovente. Io stessa mi sono ritrovata ogni volta a difendere la linea del nostro partito, nel quale credo, e a confutare le cose che vengono dette, e le accuse che vengono mosse.

Ieri sera ho seguito una parte della trasmissione, proprio quella in cui ha dato di te quell'infelice definizione. Mi ha fatto innervosire, l'ho trovata profondamente ingiusta. Così come trovo ingiusto attaccare un politico che non si conosce, per il solo gusto di far predere aria ai denti.

Concludendo, hai tutta la mia solidarieta, e per ciò che mi riguarda continuerò a rintuzzare Lerner (e i suoi seguaci) quando mi capiterà l'occasione.

Gad Lerner é un tuttologo. Nella sua trasmissione "L'Infedele" tratta gli argomenti più disparati da angolature diverse senza mai giungere a conclusioni condivise. Ama restare nel vago per riprendere gli argomenti proposti in tempi successivi. Alla fine é, poi, spesso molto noioso.

Tutto giusto.  Plaudo.  Ci servono politici migliori e ASSOLUTAMENTE giornalisti migliori (e Lerner non è fra i peggiori).  Però "uao" si scrive "wow"... :-)