UNA LEZIONE MAGISTRALE

Quello tenuto ieri a Montecitorio dal Presidente Napolitano oltre ad un lucidissimo discorso d'insediamento, è stata una vera e propria lezione magistrale sul significato profondo della  politica, sul senso dello stato e delle istituzioni.

Il ventennio dei partiti lideristici ha degradato la politica ad un'arena dove lo scontro verbale ha sostituito i fatti e le responsabilità di governo. E' vero. Chiunque abbia fatto politica in questi anni porta la sua parte di responsabilità. Ma è anche vero che un'opinione pubblica innamorata dei propri leader di riferimento non ha aiutato il rinnovamento dentro a partiti che erano e sono ancora contenitori poco democratici, dove se non ti accodavi alle decisioni del leader tutto quello che potevi fare era andartene.

Ora il paese passa, senza soluzione di continuità, dall'aver dato a sei o sette leader una delega in bianco di tale entità che in nessun altro paese civile i cittadini affidano alla politica alla voglia di "forconi" verso tutto quello che è "politica".

Tutto questo era già successo vent'anni fa ed è indice di una democrazia ancora immatura, incapace di produrre tanto una classe politica degna di questo nome quanto un'opinione pubblica severa ed attenta nella delega che affida ai politici.

Speriamo nell'interesse del Paese che si possa ora aprire una fase  di rinnovamento ma, soprattutto, di una politica fatta di valori, di civismo, di servizio e, non ultimo, di cultura della democrazia e delle sue istituzioni