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LE FURBATE DI TREMONTI CON IL DL PROPAGANDA

Il pacco sola è servito. Ieri, il Cdm, ha annunciato un nuovo mirabolante decreto che svilupperà, udite udite, lo sviluppo. Come? Rimane una fitta nube di mistero. Per ora, lo hanno solo annunciato in pompa magna in conferenza stampa, con la grancassa come sono soliti fare. Non c’è traccia del provvedimento ma già si sente puzza di insidie. A cominciare dalle spiagge. Si perché Tremonti ha deciso di venderle ai privati, regalando concessioni per 90 anni, praticamente un secolo. In realtà, le norme che riguardano la gestione degli stabilimenti balneari sono per metà una bella polpetta avvelenata, per l’altra una vergogna. Ecco la polpetta. Il diritto di superficie, infatti, non potrà riguardare gli stabilimenti balneari situati su spiagge che appartengono al demanio indisponibile dello Stato che, guarda caso, sono circa il 90 per cento degli stabilimenti. Cosa significa? Che questo provvedimento non risolverà il problema di fondo degli operatori del settore, ovvero, l’esigenza di avere concessioni di una durata sufficiente per mettere in atto una seria programmazione finanziaria dei propri investimenti. Ed ora la vergogna. Al rimanente 10 per cento, che insiste sul demanio disponibile, sui quali si potrà attivare, si attribuisce un privilegio inaccettabile. Altro giro, altra insidia. Nel comunicato stampa relativo all’annuncio del decreto sviluppo, il governo annuncia l’istituzione di un’autorità per l’acqua. La Prestigiacomo ha spiegato la ratio: serviva la necessità di creare un organismo di controllo forte. Ci saranno più garanzie per i cittadini e per l’ambiente, più poteri regolatori sulle tariffe e sanzionatori per perseguire ogni possibile abuso. Non ci vuole molto a capire che, in realtà, l’obiettivo è affossare i referendum ed isolare in particolare quello sul legittimo impedimento, dando rassicurazioni che il governo sta vegliando sull’acqua e che quindi è inutile recarsi alle urne perché il governo sta già provvedendo. A questo si aggiunga il vergognoso ed inaccettabile oscuramento mediatico sui referendum che Italia dei Valori sta denunciando con forza e per il quali abbiamo chiesto l’immediata riconvocazione della vigilanza ed abbiamo presentato immediatamente ricorso al Tar. Dunque, alla fine della fiera sullo sviluppo di Tremonti, la sensazione forte, che è quasi certezza, è che questo ennesimo decreto tutto chiacchiere e distintivo servirà solo a sviluppare la propaganda elettorale del premier.