ANNUNCIANO RIVOLUZIONI, PARTORISCONO TOPOLINI

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La Carta delle autonomie locali. Così l’hanno chiamata. Doveva servire a riorganizzare, razionalizzare, semplificare e coordinare le competenze e i livelli dei vari enti locali che in Italia sono una marea: comuni, province, regioni, comunità montane, circoscrizioni, bacini imbriferi e chi più ne ha ne metta. Non sono riusciti a fare niente di tutto questo. Eppure in campagna elettorale lo avevamo promesso in lungo e in largo. Quello che, insieme al federalismo fiscale, doveva essere la riforma delle riforme che avrebbe cambiato per sempre la vita degli italiani, è stato ridotto in un patetico spezzatino. La Carta delle autonomie locali ed il federalismo fiscale erano stati annunciati in pompa magna come due binari che avrebbero corso paralleli. Sono diventati come quelli di una vecchia canzone, tristi e solitari. Il governo e la maggioranza hanno partorito il topolino delle autonomie e del federalismo. Non hanno avuto il coraggio di tagliare nulla, non hanno avuto il coraggio di incidere davvero. Hanno avuto solo il coraggio di lasciare tutto come è. Nei vari rimaneggiamenti e passaggi di commissione, la Carta delle Autonomie è stata ridotta in brandelli e privata del cuore e della sostanza della materia. E’ sparita la soppressione delle province, è sparito l’accorpamento delle prefetture, è sparita la semplificazione dei livelli di competenze tra regioni, province e comuni. E’ sparita la riorganizzazione e la riduzione delle migliaia di centri di spesa che succhiano le casse statali, senza di contro fare nulla per favorire o agevolare la vita dei cittadini. Non è stata fatta una sola modifica che possa dirsi sostanziale o dirimente. Tutti i livelli di competenza e, soprattutto, i centri di spesa rimarranno così come sono. Tutti gli enti locali, comunità, bacini, circoscrizioni, municipi, comunità e compagnia bella continueranno a fare le stesse cose di sempre, cioè niente, continueranno a sovrapporsi l’uno con l’altro e, soprattutto, continueranno a spendere allegramente il denaro pubblico. La Carta delle Autonomie locali così come il governo e la maggioranza l’hanno partorita crea le basi per il fallimento del Federalismo che pure Italia dei Valori aveva votato convintamente. Sarà il mercato delle vacche e a pagare saranno sempre i cittadini. Ma una cosa deve essere chiara a tutti: questo è il governo delle bufale, delle balle spaziali, delle rivoluzioni copernicane annunciate e poi puntualmente mancate.

Commenti

'La manovra' che non piace a nessuno!Questo governo non lo vuole più nessuno, neanche chi l’ha votato! Questa manovra finanziaria non và proprio giù a nessuno. Ai magistrati, agli insegnanti, agli statali, alle regioni e ai medici legati a doppia mandata allo stesso “cappio”! Insomma, ad eccezione del tandem “Marcegaglia - Berlusconi” l’operato del governo non piace proprio a nessuno! Difficile digerire l'ennesima purga somministrata solo ed esclusivamente ai soliti noti, mentre 'loro' continuano ad abbuffarsi! Mobilitazione, Assemblee e Scioperi in tutti i luoghi di lavoro! I medici, ma anche i veterinari, i sanitari e gli amministrativi del Servizio sanitario nazionale si mobilitano contro la manovra economica messa a punto dal governo e scendono in piazza per protestare contro i tagli che, spiegano le organizzazioni sindacali di riferimento, rappresentano "un attacco alla categoria iniquo, grave e inaccettabile perché ci colpisce su tutti i fronti, quello economico, quello organizzativo e quello professionale peggiorando le condizioni del nostro lavoro". Tra i punti contestati in particolare il blocco del turn over e il dimezzamento dei precari, che rischia di far diminuire il numeri dei medici di 20 mila unità in 4 anni, a fronte di turnazioni ai limiti della sopportazione, e il taglio di 10 miliardi delle risorse delle Regioni, con "inevitabili ricadute sulla sanita". In tal senso le organizzazioni sindacali hanno già proclamato due giorni di sciopero generale, lunedì 12 luglio e lunedì 19 luglio.GASPARRI A REGIONI, VEDREMO QUALI SPAZI POSSIBILI - "Le Regioni ci hanno illustrato le loro posizioni, che sono ben note, e ci hanno consegnato il documento da loro redatto. Ritengono eccessivi i tagli e chiedono una rimodulazione della manovra. Vedremo, nel confronto con il Governo, quali spazi ci siano": così si è espresso il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, subito dopo l'incontro con una delegazione delle Regioni guidata dal presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Vasco Errani. "Le Regioni sono consapevoli che la manovra va fatta - ha proseguito Gasparri - e che i saldi sono quelli. E' chiaro che le Regioni hanno una particolare rilevanza perché gestiscono capitoli importanti, dalla sanità ai trasporti".FORMIGONI, MANOVRA A RISCHIO INCOSTITUZIONALITA' - Alle Regioni "vengono tolti i soldi ma non le funzioni: questo contraddice quanto disposto dalla Corte Costituzionale. C'é dunque un rischio di incostituzionalità della manovra, dal momento che la Corte Costituzionale afferma che deve esservi un collegamento diretto tra le funzioni conferite e le risorse necessarie per il loro esercizio". Così si è espresso il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, parlando nel corso della conferenza stampa indetta dalle Regioni. "La manovra è stata costruita dal Governo senza condivisione né sulle misure né sull'entità del taglio, riproponendo una situazione di assenza di coinvolgimento diretto": è quanto si legge in un documento approvato all'unanimità dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. I governatori sottolineano anche come "sostanzialmente si riducono i margini della riforma del federalismo fiscale" e questo, scrivono, "é un problema gravissimo". "Se qualcuno ha il sospetto che ci siano i falsi invalidi, vada a vedere i dati. Siamo contro alla demagogia a buon mercato, siamo pronti a squadernare i nostri libri": il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, ha risposto così alle critiche avanzate la scorsa settimana dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti che aveva accusato le Regioni di non aver controllato l'esplosione delle invalidità. Su questo punto il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani, nel corso di una conferenza stampa che le Regioni hanno appena concluso, ha spiegato che "é vero che c'é stato un aumento delle invalidità ma le Regioni hanno dovuto affrontare un contenzioso gigantesco", contenzioso che nel 64,7% dei casi si è risolto a favore di chi aveva promosso il ricorso. Inoltre, Errani ha ricordato che questa competenza, delle Regioni dal 2003, è stata esercitata, fino al 2007, anche da una commissione del Ministero dell'Economia che ha vagliato l'assegnazione delle invalidità e che questo compito è passato da allora all'Inps. "La competenza delle Regioni è solo gestionale - ha concluso Errani - è troppo facile raccontarla come è stato detto".
Solo una domanda, Onorevole : "Non si è ancora stancato di essere una persona seria in un ambiente di nominati?"I suoi poco onorevoli colleghi si trovano in una triste, per noi, situazione. Lasciando il federburla agli allocchi visto che è uno specchietto per le allodole e di molto dubbia utilità al popolo che pensa di crederci perché così è stato indotto a fare senza saper giudicare;  che glielo si lasci credere pure dalle rape solo liquido rossastro niente sangue.Molto preoccupante è che a breve si voterà una legge immonda, la legge bavaglio.Personalmente ritengo che chi ha sempre agito onestamente non possa avere alcun problema a lasciarsi intercettare quindi ad una simile schifezza dovrebbe votare NO senza se e senza però.Se poi si deve votare si per obbedienza al partito in cui si è stati nominati si dimostra di non sapere camminare eretti. Una persona con la schierna dritta voterebbe e voterà NO .Sarebbe bello conoscere chi sono coloro che voteranno si. Che sappiano che  chinandosi non sono degni di rappresentare alcuno in Parlamento. Ci sarà ben chi lo farà ma che glielo si dica chiaramente che il suo è il voto di chi cammina a quattro zampe. Magari non ci avevano pensato, sia gentile lo faccia presente Lei per me.  Massimiliano.
Personalmente trovo spiacevole che, pur di non perdere "consensi", si rinunci ad eliminare enti vari improduttivi, inutili, e riconvertire quelle forze lavoro in altro. Non mi spiace affatto se il federalismo, fiscale o di altro tipo, vada a farsi fottere.....scusate il francesismo, ma a me il federalismo non è mai piaciuto. Anche nella sua migliore lettura, si presta alle più bieche interpretazioni, ed al peggior uso......Del resto,  non vedo perchè l'eliminazione di un ente inutile debba portarsi dietro il federalismo: che ci azzecca?????????
maria, neanche io sono a favore del federalismo fiscale. Il federalismo, secondo la lega, dovrebbe servire per cambiare l'attuale sistema di finanza pubblica secondo cui "chi sperpera di piu'(sud) viene premiato mentre chi è virtuoso (nord) viene punito" e cio' per effetto di un meccanismo perequativo , a detta loro, troppo iniquo. Per cui essi vogliono bandire il sistema attuale di redistribuzione delle risorse (dal centro verso i livelli inferiori) per dar spazio ad uno (quello federale) secondo cui i tributi vanno a chi li istituisce. Inoltre dicono che il fed.fiscale permettera' una maggiore responsabilità degli amministratori e che la solidarieta’ tra regioni non mancherà, piuttosto si restringerà, o meglio, sarà piu' razionale in quanto riguardera’ solo la copertura dell’eventuale differenza dei costi standard. Per cui gli eventuali costi aggiuntivi derivanti da sprechi non saranno piu’ coperti e ognuno sarà responsabile del proprio operato…. bene.....Secondo me, concettualmente non fa' una piega ma sul piano pratico creerà non pochi problemi ai cittadini perchè il fed.,per funzionare, sarebbe dovuto partire da una situazione economica piu' o meno omogenea tra le varie regioni. nella situazione in cui si trova l'italia, con un divario nord-sud troppo elevato, il fed.fisc. lo trovo inapplicabile perchè portera' a maggiori squilibri. Infatti credo che esso dara' origine a una maggiore disuguaglianza tra le varie regioni perché accentuerà il gap economico nord-sud che avra' come conseguenza una sperequazione maggiore riguardo ai servizi offerti, ai costi, alle risorse disponibili e alla imposizione fiscale. Non credo che il fed.fisc.responsabilizzerà gli amministratori, anzi, paradossalmente, sapendo di non poter essere rieletti in caso di cattiva gestione (e lo è quasi sempre), questi potrebbero essere incentivati a dilapidare, ancor piu' in fretta, le risorse per soddisfare le loro lobbies, le loro clientele, le cricche e via dicendo. e cmq credo che la mancata responsabilita' dei cattivi amministratori non sia giusto doverla addossare ai cittadini che si troveranno a vivere in condizioni piu' disagiate per essersi “fidati” dei loro amministratori…..a parte cio’, credo  che alla lega importi poco della responsabilita' del sud. questo elemento viene utilizzato come “cavallo di battaglia” per far "accettare" il fed.fisc. a tutti. Sappiamo bene che l'obiettivo finale della lega è sganciarsi per sempre dal sud e poter gestire direttamente le risorse delle regioni del nord infischiandosene di come le gestiscono le altre. dietro al fed.fisc.c'è una motivazione di natura prettamente egoistica che sara' il preludio per invocare la secessione in quanto le differenze economiche che scaturiranno dal fed.fisc. saranno talmente elevate che sara’ inutile mantenere l'unità politica e/o geografica.  Mi chiedo: ma se le regioni del nord non fossero ricche e sviluppate, la lega avrebbe mai chiesto il federalismo fiscale??? Non credo!!
se il sud è stato governato, e lo è ancora, dalla criminalità organizzata, una ragione c'è. Anche più d'una!!! Ha fatto comodo anche a chi se ne stava nei palazzi di Roma, e sotto-sotto (ma nemmeno troppo) scendeva a patti o, peggio, si faceva "manovrare" dalla malavita. Oggi il sud è in gravi difficoltà. Non si può pretendere che si risollevi da solo, come per miracolo. Non ci sono infrastrutture, e soprattutto non c'è lavoro. Nessun investimento SERIO, solo piccoli "esperimenti a perdere"......... Mi spiace, ma non ci sto.
quindi  l'italia de valori è d'accordo con il federalismo ma quello fiscale
Belle parole e buone intenzioni sono soltanto un mantra di bla, bla, bla...che servono a raccogliere il consenso dei grulli. Nei fatti niente di tutto questo. Primo, perchè alla onorevole Casta politica fa comodo lo status quo, e cioé che rimanga tutto come prima, tanto paga sempre pantalone! Secondo, non hanno nemmeno la capacità di farlo, dato che l'attuale Casta dirigente di governo é più esperta a fare gli affaracci propri (con Anemone, Balducci, Bertolaso, De Santis & C:) che governare con serietà e competenza un Paese in fortissima crisi, come l'Italia. Gran Maestro Papi Re L'Impunito, espertissimo in comunicazione mediatica!!!