C'ERA UNA VOLTA LA POLITICA

 Oggi voglio riflettere con voi su un pensiero che mi disturba da tempo e che è andato aggravandosi in quest'ultima, calda settimana di metà agosto, a causa delle infelici manifestazioni verbali di Umberto Bossi. Può, mi chiedo, un ministro della Repubblica, investire un altro ministro, puntando addirittura sulle sue caratteristiche fisiche  ed assumendo, dunque, un atteggiamento che mi permetto di definire fascista? Ebbene sì, può farlo. Ed anche senza che nessuno, per ore, lo bacchetti. Ed ecco che allora quel pensiero di cui vi parlavo si acutizza fino a diventare una certezza: la politica, quella vera, non esiste più. E' tramontata, lasciando il posto ad una classe dirigente volgare, inopportuna, oltraggiosa, incivile e, soprattutto, incapace. Il confronto politico è stato messo da parte per far spazio ad esuberanze fuor di luogo, che offendono chiunque creda ancora nella dialettica costruttiva. Io credo che le recenti, vergognose, manifestazioni del Senatur, siano, in qualche maniera, la spiegazione intrinseca della manovra inutile, controproducente e grave che il governo è stato capace di partorire, pure in netto ritardo rispetto a quando avrebbe dovuto fare. Quella volgarità espressiva spiega la politica dei condoni. Cerco di spiegarmi meglio. Ritengo che la politica economica palesemente fallimentare, oltre che scorretta, di questo governo sia il degno risultato del lavoro di una classe dirigente che politicamente non esiste e che si esprime attraverso offese indecenti. Il pensiero che mi disturba da giorni è che il fallimento della politica degli ultimi anni sia la conseguenza di una degenerazione della classe dirigente, di cui l'incontinenza verbale e gestuale di Bossi è simbolo e che l'evidente declino del leader della Lega, affannato a metter toppe fatte di sola volgarità sulla perdita di consensi, porti con sé il tramonto di quel codice non scritto che la politica ha sempre rispettato ed ora non considera quasi più. Si pensi alle barzellette raccontate pubblicamente dal presidente del Consiglio o alle infelici sue battute sull'aspetto estetico di alcune colleghe donne, degne, per altro, del massimo rispetto in virtù di serie capacità politiche più volte dimostrate. Ed allora la speranza, ancora una volta, è che Berlusconi, Bossi e tutto il governo, portandosi dietro il turpiloquio, la gratuita volgarità, la violenza verbale e l'incapacità di fondo, si tolgano di mezzo al più presto, lasciando l'Italia libera di riprendersi la propria dignità etica, culturale ed istituzionale.

Commenti

Parlare di classe dirigente é un ridicolo eufemismo. Siamo governati da una manica di balordi ed incapaci, interessati soltanto all'interesse personale. La banda bassotti che ora ci comanda é agli ordini di  due istrioni. Uno racconta barzellette condite da bestemmie autorizzate dal clero, l'altro é immerso nella fantapolitica medievale, condita da offese, parolacce e sonori peti. E questi sarebbero i nostri  statisti? Come siamo caduti in basso... Peggio di così!
La loro tracotanza ha raggiunto il limite e, per la prima volta, sono stati contestati e costretti a scappare nella notte come dei ladri persino in uno dei loro "feudi". Da Bellunese devo dire di essere particolarmente soddisfatto da quanto è successo in Cadore, ma da Bellunese devo anche dire che andremo avanti nella nostra lotta per avere l'autonomia senza guardare in faccia a nessuno, siamo abbastanza stufi di essere schiacciati da due vicini tanto privilegati. In ogni caso devo dirle "Continuate così!"