PIAZZA AFFARI BANCHETTA... E NOI PAGHIAMO IL CONTO

Piazza AffariPiazza Affari  Oggi l’Istat certifica quello che gli italiani sanno già da tempo: la crisi c’è, picchia giù duro e colpisce soprattutto i lavoratori, le famiglie, i giovani, le piccole e medie imprese. I dati diffusi dall’istituto di statistica sulla disoccupazione sono allarmanti e riferiscono una situazione di vera e propria emergenza: due milioni di disoccupati, che significa un balzo indietro di sei anni, un tasso di disoccupazione che ha raggiunto quota 8 per cento, una percentuale di disoccupazione giovanile che sfiora il 27%.Di fronte a tutto questo colpisce come un pugno allo stomaco l’immobilismo del Governo. Non c’è una sola proposta concreta, in questa Finanziaria, per sostenere l’occupazione e ampliare la rete di protezione per chi perde il posto di lavoro. Non c’è nessuna iniziativa vera per contrastare non solo la disoccupazione, ma il precariato, la cattiva occupazione, problemi sociali enormi, amplificati da una crisi pesantissima.Italia dei Valori una proposta concreta per liberare risorse ed aiutare il mondo del lavoro ce l’ha. In termini tecnici, si tratta di uno slittamento di risorse, ovvero una sorta di travaso tra settori tartassati ad altri che lo sono molto di meno o non lo sono affatto. Mi vado a spiegare. Oggi, il lavoro subisce un carico fiscale enorme. I lavoratori dipendenti, ma anche i  liberi professionisti, quelli onesti che pagano le tasse, subiscono un carico fiscale altissimo, tra i più alti d’Europa. Gli imprenditori non fanno più ricerca e innovazione, perché la maggior parte delle risorse devono necessariamente andare a coprire il costo del lavoro. Ed il risultato non avvantaggia neanche il lavoratore che si trova una busta paga dissanguata in mille rivoli.Accanto a tutto questo, c’è un settore che, dopo un periodo fisiologico di contrazione, ha ripreso a banchettare allegramente. Piazza Affari, nell’ultimo periodo, è cresciuta del 77 per cento.  Le speculazioni finanziarie sono ripartite alla grande, c’è un giro d’affari finanziario enorme ma, a fronte di guadagni giganteschi, chi specula in borse paga solo il 12,5 per cento di tasse. L’economia di carta, dunque, sta mangiando quella reale.E’ di fronte a questa sperequazione enorme e, per certi aspetti, incomprensibile, che entra in gioco il nostro “travaso”. Quello che noi proponiamo è di tassare le plusvalenze finanziarie speculative al 20 per cento, con l’esclusione dei rendimenti dei titoli di Stato, ovviamente, che riguardano non certo gli speculatori di borsa ma i piccoli risparmiatori. Le risorse che ne deriverebbero potrebbero essere travasate, ovvero, reinvestite per ridurre la pressione fiscale sul lavoro, con vantaggio sicuro per chi un lavoro ce l’ha, ma anche per chi lo attende o lo ha perso.Vorremmo confrontarci su questo con il Governo e la maggioranza. Invece, ci ritroviamo a parlare intere giornate se ricamare o no il crocifisso sul tricolore. Non hanno la benché minima idea di come uscire dalla crisi, questa è la verità ed il Paese ne sta pagando il prezzo più alto.

Commenti

proposta valida e (volendo) di facile attuazione. Se non sbaglio era una proposta della sinistra alle ultime elezioni che proponevano anche l'abbassamento delle impsote sui conti correnti. Io però farei rientrare  nel 20% anche i titoli di stato, perché credo che più che in mano ai piccoli risparmiatori siano in mano a pochissimi grossi investitori

Massimo condivido pienamente. Tassare le plusvalenze al 20% come tutti gli stati europei e civili è proposta saggia ed equilibrata. Ma non basta. Occorre abbassare il costo del lavoro, un dipendente oggi deve prendersi sulle spalle tutta l'evasione italiana. IDV deve proseguire l'impegno di ripristinare la legalità in Italia! Come? Semplice in realtà, esiste già il modello Americano: solo detraendo dall'imponibile i costi si potrà far emergere il sommerso! Tutto il resto son "chiacchere" che nel notro paese lasciano troppo spazio ai "furbi" ed ai disonesti! Occorre mettere nelle condizioni i cittadini di trarre vantaggio ad essere onesti invece che suggerire il contrario come "aleggia" in alcune proposte di questo governo. Lo scudo fiscale ne è lampante esempio, bassissima tassa, anonimo ed ampliato a reati di natura fiscale! IDV faccia la differenza: mettete i cittadini nelle condizioni di trarre vantaggio dall'essere onesti!

Che dire, stiamo cadendo in un abisso, ed ancora non vediamo il fondo.Sembra di ripetersi, stiamo quasi diventando antipatici per quello che continuiamo a dire, eppure il problema è tutto li : Mr. B.Tutto ruota intorno a quest'uomo ed ai suoi interessi, che sono presenti su tutto il territorio nazionale ed nei più svariati paesi esteri. Ma come è riuscito a diventare così potente ? La mia proposta è quella di puntare a smontare la struttura che permette ad un uomo con così tanti conflitti d'interessi, da fare impallidire chiunque, di essere a capo del Governo.Individuiamo quali sono le leggi costituzionali, che se esercitate, impediscano a Mr. B. di governare, e poi avviamo tutte le iniziative possibili ed immaginabili perché vengano applicate.Ci deve essere un modo, non dobbiamo perderci di coraggio, dobbiamo crederci, è l'unica via d'uscita per permettere agli italiani di tornare a "vivere".Ovviamente a seguire servirà un partito come IDV che possa guidare le riforme con la schiena dritta e senza interessi di parte!

Che la disoccupazione abbia raggiunto l'8% a livello nazionale...è un dato preoccupante ma al sud è molto più alta, credo sia drammatica particolarmente tra i giovani. Vi invito a farVi portatori di questa battaglia sociale che deve essere prioritaria....altro che Banca del Sud e Ponte sullo stretto...quà  molti non riescono a mettere nemmeno il piatto a tavola....bisogna scendere in piazza per il sud  altrimenti la mafia e la camorra continueranno in eterno a governare con una politica incancrenita e corrotta. 

Con la classe imprenditoriale che abbiamo, non molto diversa da quella che quasi 40 anni fa rese necessaria la codifica legale del buon senso con lo statuto dei  lavoratori, non era uno scenario difficile da immaginare.  Un governo degno di questo nome, invece di mettersi d'accordo sottobanco con i sindacati per tagliare e/o ritardare le pensioni in cambio della CIG in deroga, avrebbe finalmente irrigidito le norme che consentono una flessibilità assurda, che è l'anticamera della disoccupazione di massa e dell'instabilità sociale. Le regole da introdurre sarebbero relativamente semplici:a) far costare   unitariamente il lavoro flessibile o precario più di quello ordinario e normatob) introdurre la stabilità del posto con tutela obbligatoria (due anni di indennizzo per licenziamento ingiustificato o immotivato, riducibili a uno sotto i 15 dipendenti)c) imporre un salario minimo per gli stagistid) introdurre il salario minimo garantito per tre anni ai disoccupati.Ma la Confindustria strepiita già: non vuole più mollare il giocattolo!

perchè non propone un fisco costituzionale? i nostri Padri Costituenti volevano la tassazione del reddito globale complessivo cioè comprese tutte le rendite di qualsiasi tipo! Tutto in denuncia dei redditi!Per i nostri Padri Costituenti andavano accertati i redditi effettivi.Non come oggi che si accertano redditi lordi effettivi per tutti i redditi fissi e al contrario si danno redditi forfetari, al di sotto di quelli reali, per le partite iva, da studi di settore, per tutti gli imprenditori. L'attuale legislazione non attua i principi Costituzionali della capacità contributiva e della progressività dell'imposizione nel suo complesso, anzi attua l'esatto contrario! Le tasse vengono pagate per il 75% dai redditi fissi(fessi) che detengono il 25 % della ricchezza mentre chi detiene il 75% della ricchezza, i redditi indipendenti, pagano il 25% dell'ammontare delle entrate erariali! Per invertire questa situazione,On.le Donadi, deve proporre l'accertamento dei redditi globali complessivi con il sistema analitico/deduttivo/sistematico abolendo gli studi di settore e i redditi forfetari. Per avere una migliore conoscenza visiti il blog di articolo53.blogspot.com.Sperando in una iniziativa parlmentare in questa direzione, porgo cordiali saluti.per articolo 53torelli robertobriganti marinofrancalanci michele  Sperando in una sua presa d'atto, porgo cordiali saluti