PAROLE INFAMI E TERRORISMO MEDIATICO
OCCORSIO VITTORIO, Roma 24.07.1976 (Ordine Nuovo);
COCO FRANCESCO, Genova 08.06.1976 (Brigate rosse);
PALMA RICCARDO, Roma 14.02.1978 (Brigate rosse);
TARTAGLIONE GIROLAMO, Roma 10.10.1978 (Brigate rosse);
CALVOSA FEDELE, Patrica (Frosinone) 8.11.1978 (Unione comunisti combattenti);
ALESSANDRINI EMILIO, Milano 20.01.1979 (Prima Linea);
BACHELET VITTORIO, Roma (università Sapienza) (Brigate rosse);
GIACUMBI NICOLA, Salerno 16.03.1980 (Brigate rosse);
MINERVINI GIROLAMO, Roma 18.03.1980 (Brigate rosse);
GALLI GUIDO, Milano 19.03. 1980 (Prima Linea);
AMATO MARIO, Roma 23.06.1980 (Nuclei armati rivoluzionari).
Sono i magistrati uccisi in Italia dai terroristi. Molti dalle Brigate Rosse. La loro memoria è stata offesa ed oltraggiata dalle parole di Silvio Berlusconi, che ha equiparato i giudici alle Br, affermando che vogliono sovvertire lo Stato. Parole di una violenza senza precedenti, anche per chi, come lui, è abituato all’ingiuria ed all’aggressione verbale. Parole che pesano come macigni, che offendono la memoria collettiva di tutti gli italiani. Sono sdegnato e disgustato da quelle infami affermazioni come cittadino prima ancora che come uomo politico dell’opposizione. Le parole di Edmondo Bruti Liberati, il procuratore capo di Milano, sono un monito: “A Milano le Br ci sono state davvero: per uccidere i magistrati”. Berlusconi si dovrebbe vergognare, e come lui chi ha affisso i manifesti con la scritta “Via le Br dalle procure”. Si firmano ‘associazione dalla parte della democrazia”, ma sono dei delinquenti. L’Italia civile e libera deve ribellarsi ed opporsi con tutti i mezzi che la democrazia consente per cambiare questo stato di cose. Berlusconi sta compiendo un vero scempio istituzionale ed è ora di fermarlo. L’Italia è una repubblica democratica, non una satrapia d’altri tempi. E chi dice certe assurdità fa del terrorismo mediatico.
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Commenti
Ultimamente, sempre più spesso, mi chiedo perché il Presidente della Repubblica non faccia sentire la sua voce in maniera chiara, precisa e, soprattutto, forte. Che ci tenga alla Costituzione e all'unità nazionale è fuori di ogni dubbio (e la sua commozione al 150° anniversario dell'unificazione ne è una prova), però inizio a pensare che Il Presidente della Repubblica si stia scoraggiando e penso anche che si senta abbandonato dal Popolo che lui rappresenta.
Io dico che noi Popolo Sovrano, noi che ci lamentiamo sempre ma molto spesso non ci schiodiamo dalle nostre comode poltrone per scendere in piazza, dovremmo far sentire la nostra presenza e il nostro affetto a quell'uomo continuamente attaccato da ogni parte. Mostrargli che non è solo; fargli vedere che il popolo è con lui.
Il Presidente della Repubblica rappresenta tutti i cittadini e non una frazione soltanto, a differenza di questi delinquenti ridicoli, chiacchieroni e dediti alla prostituzione minorile (tipo quel pedofilo che risponde al nome di Silvio Berlusconi).
Io credo che il Presidente della Repubblica, in questo difficilissimo momento, abbia bisogno di tutto il nostro sostegno perché da solo non ce la fa a contrastare questi PEZZENTI, questi LURIDI e queste SCHIFOSE ME.RDE che siedono in parlamento. Se non interveniamo noi, dimentichiamoci la Costituzione, la Libertà, l'Uguaglianza e la Fratellanza. DIMENTICHIAMOCI QUESTE COSE!
"Caro e stimato Presidente della Repubblica, non si senta solo di fronte a questa marmaglia che attenta continuamente alla Democrazia; io Le sono vicino, e tra le mani stringo la Costituzione...".
P.S. vi interesserebbe avere le e-mail dei parlamentari italiani? Sono in possesso dell'elenco completo suddiviso in gruppi parlamentari (solo della camera... per ora)