Taggati con: mario monti

MONTI SUPERSTAR IN TV MA PUNTA ALL'INGOVERNABILITA'

Monti superstar in Tv. Avevamo già invitato il candidato premier di Casini ad avere maggiore ‘sobrietà’ televisiva, oggi glielo ha ripetuto, più autorevolmente, l’Agcom. Vedremo. Vedremo se la par condicio sarà rispettata in questa campagna elettorale che si preannuncia infuocata. Alla faccia di chi vorrebbe parlare di temi concreti. Imperversano le promesse, gli insulti, i toni da crociata, ma poco e male si affrontano i veri problemi del Paese.

Le ultime uscite di Mario Monti hanno confermato ciò che sosteniamo dall’annuncio della sua ‘salita’ in politica: punta all’ingovernabilità come strategia politica. L’unico obiettivo di Monti, che sa di non poter vincere le elezioni, è l’ingovernabilità. Lavora per creare una situazione di  stallo al Senato, per poi sperare di avere un ruolo politico molto superiore ai voti ricevuti.

Ci saremmo francamente aspettati di più da un uomo che sino a poche settimane fa era considerato ‘super partes’ ed anche una risorsa per le istituzioni. All’Italia ora serve un cambiamento vero. Solo il governo di centrosinistra può rilanciare l’Italia, partendo dal lavoro, dall’innovazione e dalla legalità.

MONTI: DA RISORSA A COMPETITOR

Mario, ti piace vincere facile? (potremmo anche far partire il gingle di una nota pubblicità) La sfida è su chi sia più credibile. Avversario: Silvio Berlusconi. Se Monti scende in campo diventa un competitor elettorale e non una figura di garanzia per l'Italia e una risorsa per le istituzioni.

Anche se non condivido alcune sue scelte, che il professore abbia restituito credibilità al nostro Paese è una verità oggettiva. E gliene va dato merito. Certo, ne abbiamo apprezzato ancora di più gli effetti anche perché fino al giorno prima l’immagine dell’Italia agli occhi del mondo intero era fatta di “cucù” e corna nelle foto di rappresentanza dei capi di governo delle nazioni più influenti al mondo. Per contrasto dunque, perché il suo predecessore si chiama Silvio Berlusconi. Un mondo, quello del Cavaliere, fatto di promesse non mantenute, di insulti, di demagogia, di fallimenti e disastri politici ed economici. Oltre che di amicizie, al di qua e al di là del confine, non troppo raccomandabili. E di festini con giovani minorenni, di barzellette, di conflitto di interessi, di negazione della realtà… l’elenco potrebbe continuare.

Il problema adesso non è tanto perdere o no Monti come figura di garanzia agli occhi dell’Europa, ma come l’Italia, nel suo complesso apparato di funzionamento, nelle sue istituzioni, nelle forme di partecipazione alla vita democratica, nell’investimento nello sviluppo e nel lavoro, nella sua giustizia sociale, possa tornare ad essere un sistema affidabile e credibile. E io credo che possiamo rimettere in moto la macchina con un governo di centrosinistra stabile, che investa nello sviluppo garantendo il rispetto degli accordi presi con l’Europa. Questa è la vera speranza per il nostro Paese. Certo è che, se Monti scendesse veramente in campo, rappresenterebbe un avversario politico di indubbio spessore, niente a che fare con lo show (nel vero senso della parola) di Berlusconi a cui stiamo assistendo in questi giorni. Il quale, oltre che farci ridere, è evidente che non può dare altra garanzia agli italiani. Ma non va sottovalutato.