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BERLUSCONI, MASI E IL DITO MEDIO DELLA SANTANCHE’

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Siamo in stato di guerra. Mediatica, ma sempre guerra. L’ultima novità è la circolare di Masi, il peggior direttore generale nella storia della Rai, che dispone l’obbligo di far gestire il pubblico presente nei talk show ai direttori di rete e di testata e non più ai conduttori del programma. Non è una circolare ad personam, ma ‘ad programmam’, rivolta ad Annozero e Ballarò. Forse Masi è rimasto shockato da quanto è successo la scorsa settimana alla povera Daniela Santanché, che, udite udite, si è presentata alla trasmissione Annozero con sessanta, dico sessanta, accompagnatori. Forse erano i truccatori…Deve essere stato un affronto intollerabile per la pasdaran del premier, poco abituata ai rifiuti. Lei deve essersi sentita terribilmente offesa dal trattamento ricevuto e per solidarietà, Masi ha subito provveduto. Così ora la Santanché potrà esibire il suo dito medio, massima espressione del suo pensiero politico, di fronte ad un pubblico che, almeno per la metà, non le sarà ostile. La questione, però, è più seria della Santanché (ci vuole poco a dire il vero) e coinvolge l’intero apparato mediatico italiano, diventato il ring dove i cani da guardia del verbo berlusconiano vengono sguinzagliati per evitare che l’opinione pubblica abbia accesso alle informazioni vere, alle notizie compromettenti, alla verità. Fatti e verità che  nuocerebbero non poco all’immagine – già ampiamente offuscata – del Cavaliere. Ed allora meglio trasformare i programmi in una specie di stadio dove si fronteggiano due tifoserie contrapposte. Il solerte Masi è solo uno degli esecutori di un’ampia strategia complessiva, che punta alla distrazione di massa, che prevede: diffondere verità di comodo sui giornali e le televisioni di famiglia, descrivendo un paese dei balocchi che non c’è; attaccare e denigrare gli avversari, sempre sui media di famiglia, mettendo in moto la ‘macchina del fango’; impedire la diffusione di notizie scomode nei dibattiti televisivi, interrompendo gli avversari e scatenando la rissa; mentire e diffondere dati falsi ovunque sia possibile. E’ in questo quadro squallido che il dito medio della Santanché diventa uno strumento di comunicazione.