FORNERO, PROBLEMA DI STATO

Esodati, problema di Stato. Su questa vicenda si sta consumando il dramma di centinaia di migliaia di persone colpevoli di aver creduto nello Stato e nelle leggi italiane. Quando hanno accettato di andare in prepensionamento avevano diritto alla pensione.

Poi arrivò la Fornero, che coi numeri evidentemente ha qualche problema, tanto da dimenticare, nella sua pessima riforma, qualche centinaio di migliaia di persone, che si sono trovate improvvisamente scoperte e prive di garanzie per anni.

Uno Stato serio non ‘dimentica’ i suoi cittadini. Immaginate un po’ se in Germania, Francia, Inghilterra, un ministro avesse gettato sul lastrico 400.000 persone per aver sbagliato i conti cosa sarebbe successo. L’avrebbero spedito a meditare sui propri errori lontano dal palazzo del governo. Su due piedi e senza neanche dirgli ‘grazie per il lavoro svolto’.

Ma siamo in Italia. Era facile sparare su Berlusconi e fare paragoni con gli altri paesi europei quando c’era il suo governo. Ma non vedo perché, di fronte a tali disastri, si debba essere clementi con i ministri di Monti.

Se al posto della Fornero ci fosse stato un ministro del governo Berlusconi, l’avrebbero messo in croce. Tutti. Non si possono usare due pesi e due misure, a seconda del colore politico. La Fornero ha fatto un errore clamoroso e non solo non ha chiesto scusa e trovato subito una soluzione, ma ha attaccato i vertici dell’ Inps, ‘rei’ di aver divulgato le cifre vere.

Un paese civile un ministro così l’ avrebbe mandato a casa. Noi ce lo teniamo e gli lasciamo anche gestire la riforma del mercato del lavoro, che produrrà solo disoccupazione e liberalizzazione dei licenziamenti. Abbiamo presentato una mozione di sfiducia e vedremo. La salveranno, ma se ne dovranno assumere la responsabilità politica.

Commenti

La Ministra Fornero è diventata un grosso problema per il nostro paese, so che ci sono aziende che aspettano con ansia che l'approvazione della riforma del lavoro per cominciare a fare tagli, nei posti di lavoro si vive con uno stato d'ansia che è angosciante. Dove trovare lavoro?? Chi prende un lavoratore che ha piu' di 50 anni? Si può pensare di aumentare l'età pensionabile a 67 anni, in un momento cosi' difficile, includendo lavori usuranti, invalidi ecc. nessuna distinzione?  E' possibile modificare gli ammortizzatori sociali in peggio e nello stesso tempo mettere le aziende in condizione di poter licenziare piu' facilmente ? Ma dove vive questa donna? E' vero il detto : Chi ha la pancia piena, non puo' capire chi ce l'ha vuota. Vorrei chiedere alla Fornero, da donna a donna, ma con problemi diversi : lei senza problemi finanziari e con figli che lavorano, compreso il marito, io vedova da anni con figlia studentessa a carico e con una invalidità 70% ('vera' non inventata o regalata...): non ho domestiche, lavoro con orari allucinanti e seguo mia figlia. Il pensiero di poter perdere il posto di lavoro non mi fa dormire la notte. Spero che questo governo cada a pezzi che imploda portandosi dietro PD - PDL - Terzo Polo.

 

 

In Germania abbiamo i Laender, e cioè le Regioni e non le Province, In Francia abbiamo le Province e non le Regioni, mentre  la più ricca di tutti, l'Italia, mantiene Regioni e Province e la costosissima burocrazia parassitaria. Ma non dovevano essere abolite del tutto le inutili indispensabili Province?

 

Quando si dice “scoprire l’acqua calda”! Gli impiegati statali da "oggi" (ma perchè ieri come funzionava!?) possono fare solo telefonate urbane, Roma su Roma!!! Per le chiamate interurbane o ad un cellulare, dovranno chiedere l’autorizzazione del dirigente dell'ufficio. Verrebbe da chiedersi, dopo questa sensazionale trovata, se al Ministero della Funzione pubblica sieda ancora Renato Brunetta, dal momento che nessun travet ha mai avuto la possibilità di chiamare fuori Roma dal telefono della sua scrivania. Un privilegio, da sempre, ad esclusivo uso dei dirigenti!!! Se queste sono le basi da cui partire per ridurre i costi della pubblica amministrazione, allora stiamo messi proprio bene! Ma non finisce mica qui! Fra le misure allo studio del governo spicca una riduzione delle piante organiche di circa il 5% per i livelli non dirigenziali calibrata per ogni amministrazione. Tagliare la pianta organica non provocherà grossi scossoni (anche se è ipotizzabile l’avvio delle procedure di mobilità per alcune migliaia di lavoratori) perché molte amministrazioni sono sotto organico, ma dovrebbe indurre alla forte riduzione dei concorsi futuri. Ma non c'era già il blocco del turn-over!? Comunque, il condizionale resta d'obbligo, dal momento che alcune amministrazioni dello Stato, a fronte di scivoli ed incentivi per collocare in pensione anticipata chi è prossimo al trattamento di fine rapporto, reinvestiranno gli eventuali risparmi in nuove assunzioni!!! In particolare, il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri "classe 1943" starebbe pensando ad un prepensionamento del 10% degli impiegati del Viminale, il che consentirebbe, sempre secondo il ministro, sia un risparmio netto, sia nuove assunzioni con un "ringiovanimento" del personale!!! Ma per racimolare subito qualche euro, al Ministero dell'Economia stanno anche pensando di tagliare i viveri agli statali: ridurre il valore dei buoni pasto. Due le ipotesi in campo: un taglio di un euro al giorno per ogni buono pasto, oppure la riduzione a 7 euro per ogni giorno di lavoro per tutti i buoni pasto di tutti i lavoratori pubblici. Per il resto, giorno dopo giorno il menù della spending review prende forma più o meno definita: accorpamenti degli uffici dei ministeri soprattutto a livello locale; riduzione degli affitti con la fissazione di un tetto massimo agli spazi destinati ai dipendenti; nuova sforbiciata alle auto blu; probabilmente ulteriori riduzioni di trasferimenti ai Comuni e alle Regioni che non rispettano determinati parametri di spesa; eliminazione per decreto di alcune centinaia di enti intermedi. Il decreto sarà varato a ridosso del consiglio dei ministri straordinario convocato prima dell'Eurogruppo del 28 giugno in modo da consentire al premier, Mario Monti, di recarsi dai partner Ue con la riforma del lavoro approvata dal Parlamento e un pacchetto di riduzione della spesa in grado di evitare l’aumento dell’Iva programmato per l’autunno. Nelle ultime ore stanno emergendo novità sostanziose per le Province. In sostanza con il prossimo decreto ne verrebbero tagliate una quarantina (tutte quelle con meno di 300/350 mila abitanti con alcune eccezioni come, ad esempio, quelle delle due molisane) inoltre quelle delle grandi città sarebbero trasformate in Città Metropolitane. Sarebbe possibile però che le Province rimanenti tornino ad essere enti di primo grado, cioè eletti dal popolo e non più organi di secondo grado, cioè governati da rappresentanti scelti solo fra i consiglieri comunali.
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