L’ITALIA S’E’ DESTA. E FISCHIA

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Che sarebbe stata una festa difficile c’era da immaginarselo, come ho scritto ieri. Che, però, l’Italia esultante per la celebrazione dei suoi centocinquanta anni avrebbe così palesemente voltato le spalle a colui che tre anni fa ha votato, francamente non lo si sperava. I fischi a Berlusconi rappresentano un segnale positivo, vuol dire che l'Italia s'è desta. Se qualcuno, fino a ieri, poteva ancora dubitare del fatto che i cittadini non vogliono più Berlusconi alla guida del Paese, oggi non può più avere dubbi. Berlusconi ha una risicata maggioranza numerica in Parlamento solo grazie alla vergognosa campagna acquisti che ha umiliato le istituzioni. Nonostante ciò i problemi in maggioranza non sono pochi ed i cosiddetti “responsabili” avanzano ogni giorno nuove richieste. E’ un governo basato sulla legge della domanda e dell'offerta e soprattutto è ormai netta minoranza nel Paese. Un paese che, ieri è stato evidente, non ne può più, non si riconosce in quella che dovrebbe essere la sua guida ed anzi disprezza il premier. Un paese che ha voglia di guardare avanti e sa che con questo governo ciò non è più possibile. Un segnale, quello di ieri, dunque, molto chiaro, che ci rincuora per un verso, perché vuol dire, come per altro sosteniamo da tempo, che l’elettorato comprende le dinamiche della politica molto meglio di quanto comunemente non si pensi. Dall’altro lato, però, va visto l’aspetto che definirei raccapricciante, nell’ostinazione con cui Berlusconi continua ad aggrapparsi alla propria poltrona. “In un giorno di festa così, è stato brutto, proprio brutto, sono cose che dispiacciono” avrebbe detto con viso “pallido teso, arrabbiato” ai suoi parlamentari che tentavano di consolarlo. “Comunque io tengo duro” pare abbia aggiunto. Segno che il suo delirio di onnipotenza non verrà messo in bilico neanche da uno schiaffo così forte datogli direttamente dai cittadini. L’unica cosa di buon senso da parte di un uomo politico degno di essere definito tale, a questo punto, sarebbe farsi da parte. Ma, che Berlusconi non sia un politico degno di essere chiamato così è ormai chiaro a tutti. Dopo ieri ancora di più.

Commenti

Caro Donadi, è meglio se vi affrettate a chiarire i motivi per i quali non avete votato circa l'intervento in Libia.  Già si sta speculando abbastanza circa la "vicinanza" tra IDV e Lega.   Per favore, fate di tutto per evitare strumentalizzazioni dannose.   Grazie
Riferendomi al filmato dei fischi a b., mi veniva in mente la famosa pernacchia di De Filippo. Ci sarebbe stata bene, anche se mi rendo conto che ci siamo dovuti abbassare al livello di b. in una circostanza  solenne, quale la celebrazione del 150.mo dell'Unita d'Italia, che di tutto aveva bisogno, fuorchè di queste contestazioni. Non penso che si possa arrivare più in basso di così!!! Spero di non dovermi ricredere. Mala tempura currunt!!!!
ORMAI E' UN LUOGO COMUNE L'ACCOZZAGLIA CHE IMPERA NELLO PSEUDO CENTROSINISTRA, A COMINCIARE DAGLI INFILTRATI ALLA D'ALEMA, CHE E' BENE RICORDARE, PRENDE SOLDI DA MONDADORI DI BERLUSCONE, ED I CD RADICALI LIBERI.SICURAMENTE L'INQUISITO FARA' DI TUTTO PER RESTARE A GALLA, PENA IL RISCHIO SOLE A QUADRETTI. MA SE L'ALTERNATIVA DOVESSE ESSERE UNA "BANDA LARGA" PARTENTE DAI RINNEGATI FINI E CASINI, PER FINIRE A D'ALEMA - RUTELLO, NON PENSO CI SIA DA STARE ALLEGRI.VA BUTTATO VIA SIA IL BAMBINO CHE IL MARE DI ACQUA SPORCA NEL QUALE SGUAZZA.SE CI SI LIBERA DEI D'ALEMA, FASSINO & C. TUTTO PUO' DIVENTARE PIU' FACILE.IL SUCCESSO E' DI CHI OSA.
Prendo spunto dal post inserito da Cives per richiamare l'attenzione di tutta l'IDV sui radicali. Personalmente di quella  gente non mi sono mai fidato a cominciare da Pannella che, chi ha i capelli bianchi come me, ricorderà avere appoggiato il governo del centro destra assassino di Tambroni. Passiamo poi alla Bonino, che Grillo chiama "Madre Teresa della Confindustria" e che fu sostenitrice, appena qualche anno fa dell'abolizione dell'art.18 dello Statuto dei Lavoratori. Neppure possiamo dimenticare che era radicale Della Vedova, ora, non si sa per quanto, tra i finiani, né l'avvenente Ca[pe]zzone trasmigrato in fretta e furia nel PDL quando nell'aria appena si odorava la caduta di Prodi del cui governo faceva parte. E quell'altro bellimbusto di Rutelli che da radicale diventò piddino per poi collocarsi vicino a Casini con il quale, non si sa mai, si potrebbe subito andare al governo. Invito tutti a meditare sul fatto che a Rutelli era stato affidato il compito di battere Berlusconi alle politiche del 2001, il che la dice lunga sulla volontà vera della nomenclatura degli allora DS, oggi PD, di mandare, allora come ora, a casa il Cavaliere.
Il tempo sta dando ragione ad Antonio Di Pietro e l'IdV. La vecchia Volpe spelacchiata sta perdendo sempre più il pelo, ma non il vizietto...Dalle mie parti un 75enne che va a minorenni si chiama semplicemente " Vecchio Porco"!    Al 150° Anniversario dell'Unità d'Italia  il Presidente della Repubblica Napolitano ha ricevuto applausi e ovazioni quale elemento catalizzatore del Paese. Il Piccoletto bunga-bunga, invece, é dovuto scappare dalla porta di servizio inseguito da urla e lazzi, mentre il suo sodale Umberto Spadone dichiarava signorilmente "Peggio per Lui"! Siamo forse giunti alla riedizione dell'hotel Rafael a Roma del Cinghialone Bottino quando egli dovette darsela a gambe sotto una pioggia di monetine al grido di "ladro, ladro, ...."? con destinazione finale Hammamet.   Ma l'IdV deve anche guardarsi dalle quinte colonne dentro l'opposizione, come quel lestofante radicale che ha fatto saltare, per il suo solo voto,  la possibilità di anticipare il referendum sul nucleare. Ciò grida vendetta! Non é democrazia, ma anarchia. Ricordiamo Scilipoti, Razzi, ecc...