LEGGI AD PERSONAM, AZIENDAM, CRICCAM

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Non c'è atto, legge, decreto, norma, provvedimento di questo governo che non porti il marchio di fabbrica di Silvio Berlusconi. E' una marchio inconfondibile, che sforna provvedimenti in serie con su scritto "ad personam", con la variante, ad aziendam, che poi è la stessa identica cosa. Ultimo in ordine di tempo è la cosiddetta norma salva Mondadori, ultimo atto dell'era Berlusconi. Anche questa volta, come tutte le volte, la maggioranza ha camuffato per bene l'ennesima legge ad aziendam e l'ha furbescamente infilata tra le pieghe di un altro provvedimento, il Decreto legge incentivi, che con la materia editoria non ha nulla a che fare. Un abile trucchetto messo in campo ogni volta per imbrogliare il Parlamento. In virtù di questo provvedimento, la Mondadori, casa editrice di proprietà del presidente del Consiglio, che doveva versare al Fisco 173 milioni di euro, saliti a 350 per via degli interessi, ne ha pagati solo 8,6 milioni, chiudendo un contenzioso quasi ventennale con le agenzie delle entrate per il mancato pagamento di tasse evase nel '91, ai tempi della fusione Amef e Arnoldo Mondadori. Insomma, un ennesimo lodo che consente di archiviare i processi tributari arrivati in Cassazione con due sentenze favorevoli al contribuente mediante il pagamento del solo 5 per cento del valore della lite. E sì che la faccenda scocciava parecchio al presidente del Consiglio che, in un'intercettazione con l'ex consigliere dell'Agcom Giancarlo Innocenzi, per descrivere la voracità del fisco la paragonava a quella dell'ex moglie Veronica Lario. Ma in soccorso del presidente è giunto puntuale il governo e la sua maggioranza che gli ha sfornato il provvedimentino ad hoc. Dunque, mentre il 2009 ha segnato un anno difficilissimo per tutta l'editoria, la Mondadori è stata l'unica a chiudere con 34 milioni di utile netto e un giro di affari di 1,5 miliardi di euro. Questo è Berlusconi, la sua concezione della politica al servizio di se stesso e dei suoi interessi. Questo è il berlusconismo che noi combattiamo da sempre: un gigantesco, unico al mondo conflitto di interessi che si fa gioco della democrazia, della Costituzione, delle leggi dello Stato per sistemare se stessi e le proprie pendenze, per usare le parole di Famiglia Cristiana, la difesa e la tutela dei propri interessi a svantaggio degli altri. Ieri Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, ironicamente, si diceva certo che tutti i media oggi si sarebbero occupati della norma Salva Mondadori con la stessa attenzione dedicata giustamente alla casa di Montecarlo. Mai come in questo momento c'è bisogno di scrivere una pagina nuova per il bene del Paese.

Questo blog va in vacanza da oggi fino al 19 agosto. Torneremo presto, più gagliardi di prima. Buone vacanze a tutti. Con amicizia,

Massimo Donadi

Commenti

  Dei problemi derivanti dal conflitto di interessi in politica, a suo tempo quasi tutti avevamo più o meno intuito la gravità, sottovalutandone però gli sconosciuti “effetti collaterali”. Fra questi, nessuno aveva sicuramente pensato, a taluni imprevedibili e deleteri comportamenti demenziali, che potessero incomprensibilmente  coinvolgere tutti i livelli sociali e intellettuali di un gran numero di persone, spesso – per fortuna nella maggior parte dei casi,per puro opportunismo personale – era impensabile che un audace imprenditore, astuto come quelli che caratterizzano questa categoria professionale, riuscisse a coinvolgere tante persone. Mi chiedo, siamo veramente tutti rincoglioniti? Abbiamo veramente deciso tutti di passare alla storia come il popolo dei cretini? Cosa racconteremo ai nostri figli e/o ai nostri nipoti quando leggendo la cronaca dei nostri giorni ci rideranno in faccia accompagnando tali manifestazioni con sonore pernacchie ad ogni nostra apertura di bocca! È assurda, la protezione del premier con l’uso di leggi mirate, non si parla di altro, si fanno dibattiti, si trasmettono interi telegiornali, si coinvolge persino il Capo sello Stato, si riempiono migliaia di pagine di giornale – non solo quelle con ipocrisia chiamate “della famiglia del premier” – gettando discredito su una magistratura malvagia che per fortuna esiste soltanto nelle parole di chi inventa queste storie! Ma al di la di tanto vuoto culturale ormai generalizzato, il premier, farebbe bene a studiare con umiltà la Costituzione italiana e accettare che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Appaiono infatti sempre più chiare le finalità delle vergognose leggi personali dedicate al premier e gli “scudi” vari garantiti dai suoi subordinati, esitati da una legge elettorale senza precedenti – (comunemente definita “PORCELLUM” dagli stessi “legislatori”) – creata con alchimie politiche da repubblica delle banane, tristi realtà che continuano a mortificare quei cittadini onesti che non intendono considerarsi sudditi di nessuno, specialmente di chi ama trasgredire e per questo, hanno il diritto insindacabile, a essere informati sulla reale integrità morale di chi governa e soprattutto sapere se lo stesso è soggetto e perché a procedimenti giudiziari che ovviamente dovrebbero avere un seguito rapidissimo. È intuibile che sapere poi, di essere stati governati da un criminale, significa subire ancora una volta con prepotenza, la violazione dei propri diritti più elementari! La storia è già piena di personaggi indegni e incapaci che hanno governato con conseguenze devastanti (Italia compresa, basti pensare alle criminali leggi razziali che pochi capirono, alle alleanze scellerate e alle guerre conseguenti che hanno determinato morti e miseria estrema durata molti decenni). E pertanto, è ancora più allucinante scoprire se chi ci ha governato, si è preso gioco delle Istituzioni, legiferando in materie fondamentali che riguardano il diritto e la giustizia, perseguendo esclusivamente i propri interessi. Incomprensibile dunque  il perché qualunque cittadino che aspira a occupare un posto di lavoro pubblico, dal più umile al più importante, deve esibire la cartella penale pulita! Mentre sua altezza se ne infischia perché in forza della legge porcellum, si dichiara eletto dal popolo, il parlamento è semplicemente una fastidiosa presenza.  Altrettanto fastidioso è ascoltare la solita novella per poppanti: – “l’uso politico della giustizia” –  Una barzelletta che dura da troppi anni, che ormai non fa più ridere nessuno e che offende anche la più umile delle intelligenze, specialmente i cittadini onesti, quelli che dalla giustizia aspettano un ristoro e quelli che i conti con la giustizia  li devono saldare senza sconti e magari senza un avvocato che “per grazia di Dio e per volere del popolo” svolge pure l’attività di parlamentare, il quale, con atteggiamento da luminare convinto, davanti alle telecamere recita sempre la stessa noiosa filastrocca con aria di sufficienza – l’essere perfettissimoo che lo ha assunto e lo retribuisce, ovviamente ha sempre ragione! – E ancora, è bene chiarire a chi fugge dalla giustizia insultando i magistrati, che i successi della magistratura e delle forze di polizia, sono esclusivamente il frutto della elevatissima professionalità dei nostri magistrati e delle nostre forze di polizia che nel tempo, con grande passione hanno acquisito un  knowhow eccezionale che ci invidia tutto il mondo, questo governo, pertanto non deve attribuirsi questi eventi come successi personali. Stante che inspiegabilmente ha penalizzato queste Istituzioni importantissime, con tagli ai fondi della magistratura e alle forze di polizia che pagano spesso con la vita il loro alto senso del dovere. Per non citare poi gli intollerabili assurdi insulti quotidiani contro i magistrati, definiti “talebani” ….. “associazione per delinquere” ecc., ovviamente, secondo la propria cultura, coloro che temono la magistratura usano mezzi diversi di espressione, come il dividere i magistrati in onesti o disonesti a proprio piacimento e convenienza, non ci scandalizzeremo allora, se qualcuno che “lavora in proprio”, al magistrato di turno che non tollera, ha fatto trovare un bazooka, e perché scandalizzarsi allora della legge sulle intercettazioni, che si traduce in un tentativo di sottrarre fondamentali strumenti di indagine a chi deve indagare .. e così potremmo continuare all’infinito….FRANCESCO BUFFA DESIGNER 
Condivido ogni parola di questo splendido commento!
Da Mussolini a Berlusconi: 60 anni di storia.Benito Mussolini fece del Parlamento italiano un’aula sorda e grigia per coprire un assassinio politico ed i suoi mandanti. Silvio Berlusconi sta facendo del Parlamento un’aula sorda e muta per coprire zoccole, marchette, marchettari e papponi. Dalla tragedia del fascismo all’avanspettacolo del berlusconismo che non fa neppure più ridere, l’involuzione della nostra specie continua. Più volte, e in maniera più o meno azzardata, non sono mancati, in Italia, paragoni tra Benito Mussolini e Silvio Berlusconi. Per certi versi il cerchio storico della leadership carismatica nel nostro paese, è parso chiudersi. I punti fondamentali sui quali occorre riflettere sono soprattutto due: in primo luogo esiste una certa, troppo spesso sottovalutata, differenza tra carisma personale e leadership carismatica; in secondo luogo, il leader carismatico, al di là della deformazione totalitaria che ha assunto nell’Italia mussoliniana, è perfettamente conciliabile ed inseribile all’interno di un contesto democratico. Questioni di leadership, dunque, hanno accompagnato e accompagneranno anche in futuro la costruzione politica nel nostro paese. Con l’imporsi della leadership berlusconiana, torna di grande attualità il discorso attorno al leader carismatico. Quel leader che il centro destra sembra aver incoronato e che il centro sinistra, invece, si affanna a trovare. Nel “mezzo”, l’Italia ha vissuto, lungo tutto l’arco repubblicano, numerose questioni di egemonia politica che si sono incarnate di volta in volta in un particolare individuo al quale veniva riconosciuto il ruolo di leader da parte della società civile o delle altre forze politiche. A partire da De Gasperi, passando per Berlinguer; da Andreotti a Craxi; da Berlusconi per finire con Prodi, la nostra storia parlamentare è ricca di esempi di uomini dotati di qualità politiche considerate eccezionali.MUSSOLINI, "il fascismo". Antonio Gramsci, riferendosi al momento di crisi del sistema borghese, che imperversa nei primi decenni del Novecento, scrive che “quando queste crisi si verificano, la situazione immediata diventa delicata e pericola, perché il campo è aperto alle soluzioni di forza, all’attività di potenze oscure rappresentate dagli uomini provvidenziali o carismatici”. Gramsci spiega, nei Quaderni del Carcere, come quella messa in scena dal capo carismatico sia una rappresentazione offerta ad una platea bisognosa di rassicurazione e finalizzata a trasformare le masse umane degli spettatori in un semplice strumento al servizio del proprio progetto politico. Secondo Gramsci, il leader carismatico, impiega dunque per fini politici un “apparato coreografico fantasmagorico”, sfoggia “grande oratoria e colpi di scena”, ricorre a misure plebiscitarie capaci di suscitare nella folla la sensazione di essere pienamente protagonista della storia che si compie. E ancora, “prediche morali”, “pungoli sentimentali”, “i miti messianici di attesa di età favolose in cui tutte le contraddizioni e miserie presenti saranno automaticamente risolte e sanate”. La domanda è: come si impone sulle masse un leader carismatico? Mussolini ne offre una riprova storica, attraverso il consenso. E allora, la domanda successiva, come si ottiene il consenso della società civile? Lo si ottiene attraverso la capacità del leader di comunicare con la massa, di “leggerle nel pensiero”, di utilizzare un apparato mediatico “fantasmagorico”.
Sono daccordo!
  • A che serve lo Sviluppo
  • Se con la mano sinistra Berlusconi tenta di riprendersi i finiani moderati in vista delle elezioni anticipate (consapevole che, lo spiega il Congiurato, la prevedibile ascesa della Lega al Nord sta mettendo in fibrillazione i peones del pdl che guardano con grande interesse ai seggi al Sud di Casini e di Fini) con la mano destra fa come sempre gli affari suoi. Affari personali, affari industriali, affari di soldi. E con chi? Ma con gli amici Putin e Gheddafi, naturalmente: il 30 agosto il dittatore libico sarà di nuovo in visita ufficiale a Roma ricevuto con le girls e gli onori del caso, cortei tende e altre cordialità. L'8 settembre - proprio il giorno della ripresa dell'attività parlamentare - è in agenda l'ennesimo incontro con Putin. Non solo gas, non solo miliardi che corrono in petrolio ed energia. C'è di mezzo anche la materia prediletta dal Cavaliere: la tv. Rinfreschiamo la memoria, che questo giornale ne parla da mesi e mesi ma gli altri meno, le tv di regime ovviamente per niente.
  • Berlusconi e Gheddafi sono soci in affari, stanno lavorando ad un grande progetto tv. Tempo fa la società libica Lafitrade, controllata dalla famiglia Gheddafi, ha acquisito il 10 per cento della Quinta Comunication, compagnia di produzione cinematografica fondata da Tarak Ben Ammar, storico socio di Berlusconi. L'altro partner di Ben Ammar nella Quinta Comunication è, con circa il 22 per cento del capitale, una società registrata in Lussemburgo di proprietà della Fininvest. Non è tutto: Quinta Comunication e Mediaset possiedono ciascuna il 25 per cento di una nuova televisione via satellite araba, la Nessma Tv, che opera anche in Libia: Gheddafi - ha spiegato tempo fa Ben Ammar, quando il "Guardian" ha pubblicato un'inchiesta dettagliatissima e mai smentita sugli affari di mister B. in Libia - è entrato in Quinta Comunication «perché interessato alla produzione di film sul mondo arabo». Film, fiction, format: Berlusconi conosce la materia, porta in dote gli strumenti del mestiere. Il mercato, vergine, è sterminato. Tra una chiacchiera sui gasdotti e due parole sui rifugiati, accordo le cui pesantissime ombre non sembrano offuscare i due soci ed amici, la settimana prossima ecco di cosa parleranno. Dice Luigi Zanda: «In Libia Berlusconi, utilizzando i suoi rapporti personali con Gheddafi, fa solo business». Di questo parlano da qualche settimana anche gli uomini di Fini. Nel ramo tv, in specie, a Berlusconi è piuttosto utile avere ancora - tre mesi dopo le dimissioni di Scajola e nonostante l'invito di Napolitano a nominare un nuovo titolare - l'interim dello Sviluppo. La legge 121 del 2008 assegna a quel ministero le competenze sulle Comunicazioni, ivi compresa la gestione delle concessioni televisive e dell'intero settore delle televisioni. Dà, dunque, al presidente del Consiglio, principale azionista di Mediaset, il potere per esempio di occuparsi personalmente delle frequenze tv che diventano disponibili con il passaggio dall'analogico al digitale. Il ministero è inoltre snodo fondamentale per il controllo, la gestione e le scelte che riguardano l'energia. Lo Sviluppo come merchant bank personale. L'ideale per fare affari Gheddafi e con Putin, guarda te che combinazione.
 
Buone ferie :-)
In questi giorni ferragostani abbiamo assistito ad una sequela di sproloqui, offertici da quei segugi berlusconiani-purosangue i quali, non hanno perso occasione, per fare a gara a chi la sparasse più grossa (ovviamente, per mettersi in bella mostra del capo che, intanto, se la spassa in sardegna). L’ultima, in ordine di tempo, è stata quella sul presidente della repubblica napolitano…infatti, a detta di un emerito analfabeta della costituzione, napolitano starebbe “tradendo” la costituzione italiana…. o meglio quella arcoriana, secondo cui o governa Berlusconi o nessuno….sapevamo di essere in dittatura ma ora si nega palesemente il valore e contenuto della costituzione ITALIANA (su cui hanno pure giurato) che, al contrario di quella arcoriana, ammette la possibilità di creazione di governi con altre maggioranze parlamentari prima dell‘eventuale scioglimento delle camere e ritorno alle urne….ma come ha affermato frattini, in italia, vige ormai una costituzione materiale (sempre quella arcoriana, si intende) che è basata sulla indicazione diretta del premier, per cui, secondo questa illuminante tesi, innanzitutto la costituzione del ‘48, dovrebbe essere cestinata, e in caso di caduta del governo, si dovrebbe ritornare a votare, se no c‘è la minaccia del“scenderemo in piazza“…poi, c‘è stata anche la dichiarazione del ministro dell‘ingiustizia (poteva mica esimersi dal dire la sua???) che ha invocato niente meno che l‘art.1 della costituzione (arcoriana o italiana???) il quale dice che la sovranità spetta al popolo (ma solo quello che vota il suo padrone, si intende!!!!)……in tutto questo marasma si inserisce la perseverante campagna anti-fini portata avanti dai giornali del capo che, tutti i giorni, ci offrono particolari “raccapriccianti” sulla cucina acquistata da fini, ma poi omettono di raccontare il conflitto di interessi di verdini pari a 60milioni di euro che, secondo BANKITALIA, verdini avrebbe sottratto alla ccf, per finanziare “amici” con cui lo stesso aveva grossi interessi in ballo….tutti i giorni ci dicono che fini deve dimettersi ma poi omettono di fare la stessa richiesta al loro padrone e a tutto il governo del malaffare…tutti i giorni minacciano dossier su chiunque osa mettersi contro al capo ma poi omettono di parlare degli affari “sporchi” del padrone (e sì, che ci sarebbe tanto da dire…..). Beh, settembre è vicino!
Giorgio Bocca: “Tutti i regimi  alla fine cadono”
Il Flauto Magico del sultano che ride, ha prodotto questi risultati con vero successo, certamente NON per il Bene della Nazione o dei Cittadini come spesso ripete fino alla nausea, assieme agli eunuchi, ai servi ed ai ladroni....del suo harem.
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E' penoso, ed umiliante per gli Italiani Onesti, constatare di essere dei sudditi governati da quasi un ventennio dall'impenitente mariuolo PAPI Padrino Piduista Cù-Cù Ghe Pensi Mi e da una Cricca di balordi mercenari al soldo di tale ingombrante personaggio, ma lautamente da noi retribuiti. L'arte di governo é la corruzione eretta a sistema. Tutto si può comprare, basta pagare! Da istrione da piano bar che raccontava barzellette ad anziane signore, con il fedele amico Confalonieri, é diventato Ercolino sempreinpiedi, che si atteggia a grande statista internazionale, che  risolve tutte le più importanti questioni mondiali con scherzi e lazzi, da grande buffone qual'é,  prima con Bush e ora con "l'abbronzato" Obama, poi con  Putin e Gheddafi. Ama fare "bella figura" l'anziano demente Unto del Signore, ben s'intende, coi soldi degli Italiani che non ne possono proprio più di questo megalomane istrione il cui unico fine é il suo arricchimento personale (e l'impoveimento degli Italiani). Lo prevedeva già a suo tempo il grande giornalista Indro Montanelli che metteva in guardia gli Italiani dal seguirlo... Fino a quando potrà ancora durare questa indecente ed insopportabile situazione? Alla sua età i suoi mentori ed epigoni, Benito il Mascellone e Bottino il Cinghialone erano felicemente passati a miglior vita...
Onorevole Donadi, amici, la debolezza, la servilità di buona parte dei parlamentari verso Berlusconi è dato di fatto.Le tante leggi ad personam sono ancora più un dato di fatto e indice della situazione generale italiana.La citata legge sui contenziosi fiscali è di due mesi fa quindi la sua applicazione anche se recente verrà consolidata velocemente.La stranezza è che queste leggi non sono viste sempre in modo giusto. Berlusconi trae vantaggio dalla esposizione verso il fisco per evasione della Mondadori acquistata attraverso la corruzione e che lo porterà a pagare il 'danno' a De Benedetti per tale atto criminale. Poi, ci saranno centinaia di migliaia di italiani che trarranno vantaggio dalla stessa e saranno di ogni colore e idea politica. Il messaggio che va fermato e corretto è proprio verso questi italiani che avranno la tentazione di votare il reuccio della presidenza del consiglio per ottenere ulteriori agevolazioni e scappatoie legali ma ingiuste.Il vero privilegiato da queste leggi sarà il mafioso, l'evasore totale, il pirata della finanza, insomma i soliti noti. Buone vacanze. Saluti, Ciro Cozzolino.
concordo con lei, sig. Cozzolino....prendiamo la depenalizzazione del falso in bilancio: mica ne ha usufruito solo berlusconi?? ci sono tanti "berlusconi" che hanno uno strumento "legalizzato" per farla franca quando decidono di evadere le tasse o creare fondi neri.....prendiamo lo scudo fiscale: mafiosi, truffatori, evasori, riciclatori....tutti ne hanno usufruito alla faccia di chi le tasse le paga puntualmente!!! e gli esempi sono tanti!!! ...in virtu' di cio' ho sempre affermato che buona parte dell'elettorato di berlusconi è composto da gente che è piu' incentivata a delinquere perchè si sente protetta dall'azione di questo governo del malaffare!!!!
SECUNDA RES...PRIVATA/PUBICA DELENDA EST.TERTIA RES...PUBLICA LIBERDEMOSOCIALIS ATQUE LINDA CONSTRUENDA EST ;O)... ALB.
 Su quanto danno abbia prodotto Berlusconi al Governo, e ancora prima con l'appoggio di altri referenti politici, credo si sia scritto di tutto, di più. Il fatto che i giornali (e la tv) diano maggior spazio al alcune notizie, anzichè ad altre, è frutto dell'ormai arci-noto conflitto d'interessi. Grazie a quest'ultimo, non solo si tace su alcune notizie, ma altre vengono manipolate, e "offerte" nella maniera più "utile" alla causa del Cavaliere & co. E' tutto talmente nauseante!!!!Oggi leggo che il pres. Napolitano, ancora una volta, chiede di abbassare i toni. Ovviamente, nella sua veste di Presidente della Repubblica, cerca di lanciare (al governo) un messaggio di maggior responsabilizzazione, in una fase tanto delicata come quella attuale. Delicata da tanti punti di vista, non ultimo quello economico. Ma sono certa che, come sempre, si otterrà l'effetto contrario: il Governo capirà ciò che vorrà capire, e cioè che il "monito" di Napolitano era rivolto ai finiani e all'opposizione (impropriamente accomunati). Oppure, come il farneticante Cicchitto, si accuserà il pres. Napolitano di faziosità comunista, per aver rilasciato l'intervista a L'Unità. Certo, se avesse rilasciato la stessa intervista a Il Giornale.....o a Libero.............. Ma basta!!!!!!! Ma si dessero una calmata!!!!!!!!! Ma la smettessero!!!!!!!!! Un poco di contegno, di dignità, se non sono capaci d'altro, è chiedere troppo?Forse sì. Giacchè tali elementi la dignità non l'hanno mai avuta, il contegno non sanno nemmeno cosa sia, non provano vergogna, e hanno oltrepassato oltre ogni limite il senso della misura...
  • Allora, propongo due letture.
  
  • Previti e ricatti
 
  • De Magistris: mi candido se Tonino dice sì
 
Il titolare di un conflitto d’interessi macroscopico va a cercare qualche piccolo conflitto d’interessi da rinfacciare poi agli oppositori. È il metodo Berlusconi, nell’Italia che già Gherardo Colombo descriveva come la Repubblica dei ricatti.